Bovo "Libeccio" (brggpl) - *** TERMINATO! ***

Ciao Giampaolo penso anch'io che il trattamento o il colore bisogna farlo prima biosgnerà fare delle prove penso che a tempo debito non tralascierò di provare questa tecnica intanto ti seguo per vedere i tuoi progressi ciao

ciao Gianpaolo, il metodo di lavoro che fai è esattamente quello che faccio io , la differenza consiste nella colla vinavil che in questo caso non deve essere diluita e deve essere strettamente quella necessaria in modo da non passare fuori dall'altra parte del tessuto . Dopo che la colla è asciutta io faccio lungo tutto il perimetro della banda incollata due serie di buchi 0,5 distanziati di un millimetro e poi passo il filo della cucitura ; sarà anche fuoriscala ma comunque è un bel vedere ciao giovanni

buona serata a tutti!

ALBERO MAESTRO - SARTIE

Accantonata per il momento la lavorazione delle vele, sono ritornato al ponte per iniziare l'alberatura.
contrariamente all'ordine di esecuzione proposto dai piani, ho preferito fissare prima l'albero maestro con stragli e paterazzi nella speranza di non rovinare il bompresso con tutti i fragili controventi.
ho fissato l'albero completo di crocette e alberino con una goccia di vinavil sul fondo in modo da correggerne la verticalità.



quindi sono passato all'incapellaggio delle sartie.
in questa imbarcazione le sartie e i paterazzi sono vincolati insieme (sopra alle bigotte) al medesimo tarozzo.
anche qui una novità per il sottoscritto: prevedere l'intregnatura delle sartie in corrispondenza delle crocette.
per questa imbottitura ho usato del cotone da cucito, avvolto al refe utilizzando una molletta come peso per tenere teso il cotone, girando il refe attorno ai polpastrelli e inumidendo il tutto con colla diluita.
il refe della sartia è 0,75 di diametro (e spero di non aver sbagliato la proporzione, il piano non dice nulla).
il cotone (troppo bianco) è stato poi colorato con mordente diluito.





poi sono passato alle bigotte.
per fissare le sartie alle bigotte, in genere uso i fili di rame dei cavi elettrici. con questi stringo la cima provvisoriamnte, in modo da poter facilmente corregere l'allinamento orizzontale.
per una regolazione fine-fine uso eventualmente il metodo (imparato per la regolazione della corda degli archi) dello svolgere o riavvolgere di pochi giri la cima.
una volta certo della tensione nei corridori e dell'allinemento delle bigotte, sono passato al fissaggio finale del corridore in testa alla bigotta.

(ho esagerato nell'inclinare la 1° landa a prua )


termini di riferimento / glossario: intregnatura, incapellaggio, tarozzo, corridore

Complimenti Gian Paolo, stai realizzando un capolavoro!!!

Buongiorno alla ciurma , ottima pulizia e finezza , complimenti GPaolo
mozzo

Davvero GP.....non ci si può tirare indietro dal farti i complimenti e sento di doverti ringrtaziare anche per lo sforzo che fai nell'associare il lavoro al glossario, cosa che decisamente arricchiscce il tuo cantiere e chi lo segue.
Buon proseguimento e conitua così!!

Ciao Giampaolo posso solo che dire che stai facendo un ottimo lavoro mi piace molto come lavori hai veramente una bella mano bravo a presto

ciao e grazie ancora a tutti!
siete molto indulgenti.
riprometto che alla fine farò un elenco degli errori (rimasti e corretti) e dei particolari venuti male.
intanto vedo se riesco a riportare un po' di "ordine" qui:

Un bel lavoro e un bel modello,con particolari piccoli ben fatti ti faccio i mie complimenti .
Ciao Carmine

buona serata a tutti !

(@ carmine : grazie, anche in ritardo ricambio i complimenti)

ALBERI e SARTIE (2°)

il cantiere ha subito un rallentamento dovuto al rifacimento delle bigotte e dei corridori.
il colore del refe (amati), come giustamente fatto notare dagli esperti, non riproduce la canapa o la manila di quel tempo: è troppo chiaro.
inoltre come detto nell'ultimo stato di avanzamento, andavano riordinati i terminali delle sartie che risalgono dalle bigotte dopo averle avvolte (tutte verso prua).
pertanto con rammarico:



il refe dei corridori è stato immerso nel tè (come le vele) ed ecco il rifacimento.



la barchetta incomincia a allungarsi.
ho posato l'albero di mezzana (a poppa del timone) con sartie e bigotte e quella specie di boma (non sono sicuro del termine) che tratterrà la scotta della vela latina.





ho inserito qua e là un po' di caviglie di prova (accorciate) per un giudizio sulla loro proporzione.
(la barchetta "dovrebbe" essere preclusa a giganti, ciclopi e hulk vari)



sto constatando che scopro certi errori solo con le foto: a occhio nudo non li vedo.
ora dovrò passare al bompresso e alle vele, naturalmente salvo altre correzioni.
grazie dell'attenzione.

ciao
buon lavoro complimenti
l'asta che sporge a poppa è denominata dai francesa "tapecul" in italiano batticulo
ciao ENRICO

buon giorno a tutti

@ enrico: grazie anche per il "tapecul" (batticulo)

BOMPRESSO

la barchetta è arrivata al suo ingombro massimo in lunghezza (circa cm.60).



il bompresso (ocra) e l'asta di fiocco (bianca) sono attrezzati con:
- due briglie a catena con tiranti (arridatoi),
- una coppia (per bordo) di venti sul piano orizzontale arridati con micro-bigotte (2 mm) e
- tre venti (per bordo): due sul piano verticale dei quali due utilizzano il pennaccino e uno in piano orizzontale.



ecco una fase di costruzione:


perticolare arridature venti:


ho seguito pedestremente il piano ANB, ma sono rimasto perplesso sulla "snodabilità" del pennaccino rispetto al bompresso (collegato a cerniera).
il "tapecul" a poppa (buttafuori della vela di mezzana) è più semplicemente controventato con tre briglie in cordame
provviste di tiranti.
i tiranti o arridatoi sono semplificati con tondini di tiglio sagomati a 1 mm con anellini con gambo alle due estremità, il tutto in nero.



per chi volesse vedere il Glossario: briglie, arridatoi, venti, pennaccino.

ciao a tutti e (per domani)

buona giornata a tutti

PARABORDI
a proposito di particolari aggiuntivi, tempo fa avevo visto alcuni modelli attrezzati con parabordi.
non ho informazioni certe, ma penso che all'epoca del bovo fossero costituiti da un insieme di materiale "morbido" di scarto (filacce, tele ecc.) contenute in un intreccio di cime (anch'esse non più di prima scelta).
ecco il risultato:



per la costruzione ho usato tondini di diametro mm.8 lunghi 10, sagomati e forati lungo l'asse.
con circa cm.120 di refe da 0,25 ho preparato un avvolgimento verticale (lungo l'asse) di 17-19 giri (sempre dispari).

poi ho iniziato a intrecciare orizzontalemte partendo dall'alto.

ho fatto di tutto per evitare ago e filo per le vele, ma qui ci sono cascato.

il lavoretto è basato su supposizioni: se qualche appassionato ha qualche indicazione più realistica o vuol suggerire qualche miglioramento ...... ....

ciao
è un buon lavoro.
x le vele hai visto il mio articolo VELE SENZA CUCITURE ? se non l'hai posso inviartelo
ciao ENRICO

Ciao Gianpaolo veramente interessante quindi se ho capito bene devi far passare il filo una volta sopra ed una volta sotto a quelli che hai messo in partenza correggimi se sbaglio grazie a presto
Per Enrico se voui mi manderesti anche a me l'articolo sopracitato grazie

Ciao

ciao
l'articolo la scuola lo ha di gia' lo ha postato AUBREY
ciao ENRICO

buona serata e grazie!
@ enrico
si. l'ho letto.
in verità mi riferivo al tuo articolo nel mio post del 5/febbraio
( http://www.forumscuoladimodellismo.com/t1605p135-bovo-libeccio-brggpl#28652 )
senza sapere che Jack lo avesse già avesse proposto (qui non l'ho trovato).
sarebbe interessante per tutti leggerlo!

@ daniel
si. praticamente è stato come fare un cesto, intrecciando i verticali con gli orizzontali.
l'importante è che i verticali siano dispari.

ciao
è nel post AIUTO X VELE
ho visto il tuo post e non ho capito una cosa , la carta vetro nel mio articolo non parlo affatto di carta vetro
ciao EnRICO

ciao Enrico
vero. nel tuo articolo non parli di carta vetro.
la prima volta che ho usato la colla (vinilica) per mettere il solo gratile (molti anni fa, per una giunca cinese) non ho avuto problemi.
questa volta ho messo anche le striscioline per simulare gli orli e le bande di terzaroli.
nell'incollare le striscie e successivamente il gratile, probabilmente ho messo troppa colla oppure troppo diluita.
questa si è depositata tra il piano di plastica (il refrattario) e la vela passando attraverso la trama.
così mi sono ritrovato parte del bordo sul retro della vela perfettamente lucido e riflettente (come un bel ruscello ghiacciato) ma comunque sgradevole (era la colla rappresa sul piano).
per rimediare a questo errore ho pensato almeno di opacizzare il tutto e per questo ho usato la carta-vetro.
buona domenica a tutti!

ciao
lo avevo immaginato , infatti il dosaggio della colla è molto importante io la applico con il pennello inoltre è preferibile usare vinavil vecchio che abbia perso una parte dell'umidita' se non si ha colla vecchia se ne versa unpo' in un bicchiere e si aspetta.
ciao ENRICO

buona sera a tutti

VELE

le vele eseguite senza cuciture (vedi post precedenti) sono state completate dai matafioni, delle brancarelle e dalle false-cuciture dei ferzi semplicemente segnati da una linea a matita.
i matafioni sono stati leggermente incollati in modo da evitare l'aspetto arruffato.
in riferimento ai grandi velieri, l'interasse dei ferzi secondo i piani è risultato molto piccolo (circa cm.35 reali).
per quanto riguarda l'inferitura delle vele latine alle antenne ho preferito la legatura singola rispetto a quella continua praticando prima i fori di passaggio attraverso l'orlo con un ago incandescente.

il problema è stato individuare tutte le manovre necessarie a ogni vela e fissarle più complete possibile in modo da evitare nel seguito operazioni complicate dagli spazi: drizze, imbrogli, alabasso, mura e scotte.
vela maestra:

mezzana:

per il fiocco e il controfiocco ho premontato gli anelli (2 mm) di inferitura e lo straglio stesso.

per la controranda ho previsto una legatura agli anelli che dovranno essere (solo!) riaperti e richiusi per infilarli all'alberetto.


Considerazioni sulle vele.
queste mie "vele senza cucitura", è stato un esperimento che va migliorato.
a parte il mio errore sull'eccesso di colla per fissare il gratile e gli orli, non sono soddisfatto: devo studiare un compromesso per riuscire a fare una falsa-cucitura realistica (1:66) con un passo fittissimo (per gli orli, i rinforzi e le bande di terzarolo).
sarà per la prossima barchetta.

per la teminologia/glossario: matafioni, ferzi e brancarelle.

Ciao GianPaolo , ti vorrei assicurare che le vele sono i prticolari più difficoltosi da fare , già sai il mio parere sul modello che stai completando
buona serata
mozzo

Ciao Gian Paolo,
sto seguendo il tuo lavoro con grande ammirazione.
Riguardo le vele senza cuciture ho qualche dubbio.
il primo pechè di questa scelta.
Il secondo , utilizzando sola colla , le vele non verranno troppo rigide ?
e quindi si è obbligati ad un modello a vele spiagte, ma troppo piatte?
Il gratile , non rischia di scollarsi col tempo ?
Scusa , forse sto esagerando con le mie perplessità , e forse alla fine mi convincerai a proarci.
Saluti
Nostromo61

Ciao Giampaolo come del resto ti avevo seguito all'inizio quando cominciasti in questa direzione io penso che provare questa tecnica sia giusto per accrescere in esperienza se poi ikl risultato finale non ti appagasse puoi sempre tornare indietro ciao a presto

PS accresco in esperienza anch'io grazie

buongiorno
@ mozzo, notromo e daniel, grazie a tutti!
si, la riproduzione modellistica delle vele è anche per me un grande problema.
la trama stessa della tela, pur fine che sia, è quasi sempre un fuori scala. ho fin pensato di utilizzare la carta!
devo comunque precisare che il "metodo della colla", tutto sommato, mi è risultato più laborioso e lungo del tradizionale.
si, le cuciture fanno sempre un bel vedere, ma come si fa a rimanere in scala?!
ad esempio in scala 1:66 un punto ogni 0,5 mm (ammesso che ci riesca usando un filo sottilissimo) corrisponde a circa 3 cm reali. il dubbio è: sarà giusto?
a proposito della rigidità: non mi sembra il problema più rilevante, anzi magari preferirei vele che stessero "gonfie" con un minimo di vento. ma a prescindere dalla bonaccia o dal vento in poppa, lungo le cuciture tradizionali che ho fatto finora, specialmente se doppie per i ferzi, mi rimangono delle pieghe, arricciature e rigonfiamenti innaturali.
circa la robustezza e la longevità (gratile e orli vari) confido nel vinavil, poi con tutta l'abbondanza che ho messo......
naturalmente queste sono solo considerazioni, insomma io non ho risolto completamente il problema.



cercasi velaio esperto (naturalmente senza pretese)!