Illustrazioni pittoriche - Commenti

ciao
qualcosa si può dire anche x il quadro di Mac la nave ha il vento in poppa o al gran lasco e il trevo di maestra non è spiegato x non togliere il vento a quello di trinchetto
ciao ENRICO

ciao a tutti , può essere andata in questo modo : è cambiato qualcosa di prora ,es. la balena può aver cambiato direzione e la nave stava andando ad intralciare il lavoro delle sue barche e quindi serviva diminuire la velocità e sterzare velocemente a sinistra , quindi vela di maestra a collo e timone a sinistra , raggiunta la nuova rotta, una ventina di gradi a sinistra timone al centro e bracciare la maestra a portare . La manovra doveva essere molto urgente , oppure era la parte finale di una manovra che aveva già fatto rallentare molto la nave ,cioè avevano già messo la maestra prima a fileggiare per perdere velocità e poi a collo per perderne di più .
E' comunque una manovra molto pericolosa il prendere a collo in velocità con vento fresco perché si sollecita molto l'albero e le manovre fisse .
Ho usato il termine sterzare per dare l'idea di una manovra secca, tempestiva . ciao Giovanni

buona serata a tutti

brggpl ha scritto:
ma qualcuno sa qualcosa di quella bandiera?

mi quoto!
Su segnalazione da parte di picogiò del seguente sito dove è riportata una bandiera simile (con il centro quadro invece di tondo)
http://www.tomlytle.com/Sighting.htm
dal quale vi riporto anche un immagine delle vedette di una goletta,

sono arrivato alla conclusione che la bandiera rappresenta l'insegna di una compagnia di pesca originaria di Nantucket (isola del Massachusetts USA) e "Atlas" potrebbe essere il nome della baleniera raffigurata nel quadro.
Tra il 1830 e 1860 il porto di Nantucket era un importante porto di pesca (alla balena).
http://www.whalingmuseum.org/sites/default/files/pdf/KWM%20Monorgaph%20Series%20No%2016_Nantucket%20Signals.pdf
Comunque non so fino a che punto l'artista abbia lavorato di fantasia.
saluti

sicuramente era la bandiera di una compagnia di pesca o l'identificativo della nave.
potrebbe essere la numero 60 del secondo link ?
ciao, enzo

buona giornata a tutti
@ enzo: anch'io propenderei per la 60.
riprendo geoff hunt e il tema "mettersi in panna":

è anche l'avatar di macpit, estimatore esperto di marineria inglese.

ps. interessante, la Royal George "incatramata"

ciao
anche in questo caso la nave è stata messa in panna x calare la lancia dalle gru laterali di sinistra
ciao ENRICO

ciao a tutti ,per chi non avesse letto i libri della collana riguardante il comandante Jack Aubrey , faccio presente che era prassi comune che , quando due navi della stessa nazione si incontravano per mare , il comandante meno anziano per grado facesse visita all'altro per scambiare tutte le notizie che potessero essere utili ad entrambi e quindi le due navi mettevano in panne , una calava la scialuppa in mare e trasbordava il Comandante sull'altra : Tutto questo sempre che le condimeteo del posto dessero agli equipaggi la possibilità di fare ciò . Parlando poi di navigazione in squadra era prassi di tanto in tanto di effettuare una riunione sulla nave ammiraglia . ciao Giovanni

ciao a tutti
volevo solo aggiungere che spesso queste riunioni di comandanti e ammiragli in mezzo al mare terminavano con pranzi e libagioni

buona giornata

bellissimi questi quadri, mi riempirei la casa...
Pensavo che a vele spiegate in questo modo, la nave, anche da ferma e quindi senza timone, si poteva comunque orientare al vento e rimanere in una posizione favorevole per affrontare le onde. Se fosse stata messa a secco di vele, anche se la barca data la massa esposta si sarebbe mantenuta comunque trasversale al vento, sarebbe stata comunque piu' instabile, e poi bastave riorentare la vela messa al contario per poter ripartire.
Ciao,
Renzo

ciao a tutti , per mettere in panna la nave e sopratutto per poter mettere in mare le imbarcazioni il mare doveva essere quasi calmo ; si doveva correre qualche rischio solo se si doveva recuperare un marinaio caduto a mare o per recuperare un naufrago e in quel caso si mettevano in pericolo altre vite : ciao Giovanni

buona serata a tutti
metto un'ultima vela a "collo", ma in questo caso direi "forzatamente".
è la francese rennomeè che si arrende alla hms alfred (mi sembra).

l'illustrazione è di Derek G.M.Gardenr.
@macpit: puoi spiegarci della Royal George "incatramata".
mettevano il catrame su tutto lo scafo per protezione?
saluti

brggpl ha scritto:
@macpit: puoi spiegarci della Royal George "incatramata".
mettevano il catrame su tutto lo scafo per protezione?
saluti

Le navi inglesi, e non solo, non erano verniciate ma ricoperte da una specie di catrame vegetale ricavato dalla resina di conifere, chiamato "Tar". Questa resina veniva sciolta in "turpentine", credo ragia minerale, a volte mescolata con pigmenti (per il nero). Si otteneva in questo modo una "vernice" chiamata "Rosin" che di fatto era una via di mezzo tra il catrame e la resina; con il Rosin si verniciarono tutte le navi inglesi, dagli inizi fino al 1780.

Il tar veniva cristallizzato per facilità di trasporto e poteva avere varie sfumature di colore che andavano dal giallo ocra all' ocra rosso. Nel caso dell' immagine che ho postato, il Royal George era "dipinto" con la variante più rossa (secondo la moda del momento), non era un avvenimento di eccezione, ma è alquanto raro vederlo raffigurato, ho pensato quindi che potesse essere un' interessante "novità", poter vedere una nave inglese... Rossa!

Appena 2 anni dopo il quadro, gli inglesi cominciarono a usare vernici sulle loro navi, dal 1780 in poi le navi ricevettero le scorte ufficiali di vernici da parte dell' ammiragliato e, pian piano, assunsero l' aspetto che conosciamo... Beh, non proprio quell' aspetto... Ma questa è un' altra storia !

Molto interessante, grazie
ciao

Grazie per le interessanti notizie, Pietro. Ciao

Ciao a tutti.....ne sai una più del diavolo mac!....grazie

Interessantissimo ! Questo topic sta diventando un'enciclopedia
ciao, enzo

Grande mac! Sempre più maestro del colore. ciao. oldboy

Ciao a tutti , ho scoperto un'altra notizia interessante ,tratta da una documentazione francese del 1866 , quindi fino a quella data era così : i francesi per dare la misura di un cavo usavano quella che loro indicavano col nome di "grosseur" che corrispondeva alla circonferenza del cavo . ciao Giovanni

Ciao Giovanni,
Per gli inglesi era la stessa cosa, non so quando partì l' usanza, ma "almeno" dalla metà del '700 si usava la misura della circonferenza per indicare la grandezza di un canapo; stranamente, per le dimensioni di alberi e pennoni si usava il diametro... stranezze della marineria !
Ma forse un senso logico c'è se si considera che alberi e pennoni non hanno diametri costanti, mentre un canapo si...

Oppure per il fatto che gli alberi e pennoni sono molto grossi mentre i canapi sono sottili.

Ciao.
L'unica considerazione che posso fare è che i canapi sono variamente trecciolati quindi di sezioni incostanti e se di piccolo diametro sono anche un pò "morbidi". Dunque non facilmente misurabili sul diametro con un calibro. Forse era più agevole misurare la circonferenza con uno...spago! Forse...
ciao. oldboy

buona serata a tutti
grazie per tutti gli interventi
@ pietro: se sollecitato, hai parecchie cose interessanti da raccontarci.
Ritorno ancora alla questione catrame.
C'era il collega Gian Piero Ricci che tempo fa' parlava di cordame per manovre dormienti di colore rosa (invece del solito nero). Poteva essere questo "Tar"?

Intanto metto un'altra immagine forse più pittorica, ma curiosa.

Questo quadro è di Dusan Kadlec, canadese nato nel 1942.
Il titolo dell'opera è "Forest of Masts" ("foresta di alberi") nel porto di new york 1864.
Il nome del primo veliero a destra è "Dreadnought" che tradurrei (grazie a google) come "impavido" (letteralmente dread = "teme", nought = "nulla").
Potete notare la fantastica polena in tema con il nome.
saluti

Ma dove li trovi sono spettacolari.
ciao

molto bello
se posso notare un particolare: i bompressi delle due navi in primo piano (e presumibilmente anche delle altre) appaiono "sghindati" (mi sembra questo il termine esatto), cioè sganciati dalle teste di moro e tirati indietro verso il ponte. Questo credo sia anche per occupare meno spazio in porto visto che gi alberi d'acciaio di questi splendidi clipper erano veramente imponenti.
ciao maurizio

Grazie Gianpaolo, per questa bella collezione di immagini navali. ciao. oldboy