La Belle 1684 (onip)

Ciao Pino anche tu vieni da marte? che lavoro ......complimenti vedo molta segatura in giro.....e anche il tuo scrupoloso impegno giovannino

Pino...che dire ancora complimenti...complimenti anche per la velocità con cui stai procedendo....se ho capito bene,,, in meno di due mesi hai fatto il lavoro che io ho fatto in oltre 6 mesi forse anche di più....ma questo è un mio difetto..."sono lento" ed ovviamente un tuo pregio... BRAVISSIMO!!!

Ciao Angelo,

per la rapidità c'è una differenza tra te e me, ed è solo che io sono pensionato ho tutto il tempo che voglio, poi però giugno, luglio, agosto e settembre non faccio niente per le meritate vacanze.

Pino

Aggiornamento,

preparazione delle tavolette per la realizzazione dei quinti; prima di rifinire gli scalmi di cubia e l’arcaccia ho deciso di realizzate tutte le costole per avere il quadro completo dell’andamento dello scafo





queste sono le tavolette per madieri, mezzi madieri, staminali e scalmi di 20 quinti su 29 complessivi.

La Le Belle ha solo 29 costole, altri modelli in arsenale hanno sino da ottanta costole ed anche oltre; un lavoro veramente lungo.

Pino

Ciao Pino, i vari particolari li hai già intestati? alla fine hai deciso di utilizzare la nastratrice? bello i particolari che hai fatto, adesso ti aspetta un bel lavoro di assemblaggio. Un'ultima curiosità come farai a lavorare l'innesto dei madieri e mazzimadieri alla chiglia?

Un Salutone e buona continuazione!!!!

Ciao Daniel,

le intestature, che ora hanno circa un millimetro di grasso, le farò con la levigatrice man mano che assemblo i quinti verificandoli con i disegni.

Per gli innesti non ho ancora deciso in modo definitivo, anche se i primi due relativi al caposesto dell’arcaccia e degli scalmi di cubia li ho fatti con la fresatrice, come indicato nei precedenti post.

Tieni presente che le calettature delle costole della La Belle sono solo sul madiere e sono altresì modeste, peraltro i contro madieri, che non sono in un unico pezzo, non risultano neanche in linea tra di loro, alcuni risulteranno particolarmente disallineati, ma è una caratteristica dell’architettura della La Belle, come verificato anche in altri cantieri e come mostra anche questa foto tratta dalla monografia.







Queste le foto della costola maestra che è tripla ed è già assemblata, mostra la posizione del madiere e dei contro madieri, una calettatura modesta sul madiere che poggerà sulla chiglia non calettata, ci sarà poi il paramezzale calettato che collegherà quasi tutte le costole.

La La belle è un veliero che i francesi hanno chiamato anche “barque longue” cioè “barca lunga” per la sua particolare dimensione che è di poco più piccola della Santa Maria.

Un saluto Pino

Ciao Pino, grazie per le informazioni che hai voluto condividere, in effetti quella della barca lunga non la sapevo, anzi a dirti la verità spevo la differenza dello scafo lungo e lo scafo tondo grazie ad un conosciente, ma non c'entra nulla con la barca lunga, alla prossima.
Un Salutone!!!!

Qualcuno sa dire perchè hanno costruito i contromadieri così tanto disallineati (parlo della Belle vera)?

Ciao Stefano,

al momento ti posso solo anticipare la conferma



Un saluto

Avanzamento lavori con la preparazione dei quinti da quello di maestra verso poppa, siglati AR:


le tavolette incollate per accogliere i disegni dei rispettivi quinti; per ottenere la massima planarità, i pezzi sono stati incollati tra due vetri doppi che contenevano il quinto,


i quinti tagliati con un millimetro circa di grasso,


il piede del quinto è di mm. 6x8, con attrezzi a mano sarebbe stato molto difficile ottenere un risultato analogo.

Un saluto.

Vai veloce come un treno ed hai una bella mano. Complimenti Pino. Buon proseguimento. Ciao

Tra ieri ed oggi non ho saputo resistere alla tentazione di vedere collocati nello scaletto i quinti sino ad oggi realizzati, ed eccone il risultato, nel fare le foto non mi sono accorto che il quinto 15 AR era leggermene fuori sede:









Un saluto

Sarà sicuramente il PERO, ma sta venedo un gran bel lavoro, ma credo che il solo PERO non basti, o mi sbaglio.
ciao

Ciao Vincenzo,

è prorio il PERO invece, sPERO di non sprecarlo, devo fare attenzione, e questo mi aiuta.

Pino

Ciao Pino, vedo che stai facendo un ottimo lavoro, bravo. Dopo la Tartana, la dima per allineare le coste ti è tornata molto utile o sbaglio? Poi volevo chiederti dalla dima quanto hai tolto per far entrare le coste o in quella zona le coste sono già a misura?
Un Saluto!!!!!

Quindi se compro il pero, e faccio l'arsenale il risultato è assicurato
Risposta
ciao

Ciao pino, per favore fatemi capire
cosa vuol dire" i quinti tagliati con 1 mm di grasso?"
sono un profano di arsenale, e vi sto seguendo con attenzione, ma certi termini non li capisco
grazie
Walter

Ciao Daniel,

sulla dima pontuale ho eseguito delle calettature di circa uno o due millimetri per lato, per via del grasso e della forma dei quinti che posso infilare e sfilare senza difficoltà, si vede sulla prima foto postata, lo squadretto è proprio quello della Tartana, ho solo modificato il corridoio che scorre sulla chiglia.



Per Walter il grasso è la parte di legno che viene lasciata nel taglio oltre la linea del disegno,come indicato con le freccette rosse, sulla stessa foto è cerchiata anche la calettatura eseguita sulla dima pontuale per far entrare il quinto che proprio per quel “grasso” è un po’ più largo dell’apertura dove viene a cadere la stessa, quel grasso consente, in fase di rastrematura, di pareggiare bene tutte le coste o quinti.

Per cvincenzo54: provare per credere!!!!!!!!!

Un saluto, sperando di aver chiarito bene

Buonasera onip,
per favore puoi dirmi che fresatrice hai usato per fare gli incastri.
saluti
laurent beaumont

Ciao laurent,

è la MICRO-fresatrice MF 70 della Proxxon

Un saluto Pino

ho capito, non potevi essere più chiaro di così
ti ringrazio
Ciao
Walter

Angolo di quartabuono interno ai quinti.

Non è un lavoro agevole ed andrà ancora rifinito ad accostolato completo ingabbiato.
Sono le prime tre coste di poppa e mi servivano soprattutto per verificare l’esatta altezza della falsa costa dell’arcaccia, il cui piede, in effetti dovrà essere abbassato di circa 3 mm. con il rifacimento dell’appoggio alla contro ruota di poppa, non ci sono problemi perché nulla è incollato:







Ho usato minidrill con cilindretti di carta vetra, taglierino e carteggiatura a mano, mi piacerebbe sapere di altri metodi, il mio è un bel po’ polveroso.

Buona Pasqua a tutti; settimana di riposo.

Pino

Esiste il metodo più tradizionale cioè 2 barre di legno con la carta abrasiva sopra.
Una barra piatta e una curva in senso longitudinale per poter scartavetrare le curve appena sopra la chiglia.
Ma anche qui si crea molta polvere lo stesso.

Ciao Pino, personalmente mi sono trovato bene con questo tipo di pialletto, naturalmente la prima sgrossatura ho utilizzato la nastratrice.





Un Salutone!!!!

E' un pialletto fatto apposta o l'hai autocostruito tu?
E' rivestito di carta vetrata?