Ancora un altro Gozzo (Etabeta) *** Terminato ***

Eta, siccome per le regole del forum non ho sufficienti messaggi inseriti per inviare MP lo posto qui : ...............Grazie del pensiero e apprezzo la disponibilità.

Raffaele.

Ciao Raffaele da regolamento è vietato inseriri dati personali anche per la tua privacy.
Sandro

Ciao, Cigersa, Ooops!, Cigersa, scusami quando nel mio post ho scritto:

etabeta ha scritto: ...
... due alette che dovrei fissare sullo scafo un pò sotto alla linea di galleggiamento, ...
.. Da quanto ho capito cercando su internet servono per due scopi: contrastare la tendenza al rollio dell'imbarcazione che avendo la chiglia tonda tenderebbe a rollare parecchio, e poi dovrebbe servire anche da puntello sulla terra ferma, quando la barca è tirata a riva.

E' stato un lapsus: ho scritto chiglia ma intendevo carena.

Non capisco però esattamente cosa mi vuoi dire nel tuo messaggio. Sono d'accordo con te che la linea di galleggiamento non è parallela alla chiglia, la quale in genere forma una curva, mentre la linea di galleggiamento è la vista laterale dell'intersezione della carena con il piano di galleggiamento (ossia con la superficie dell'acqua) in particolari condizioni del carico dell'imbarcazione.

Senz'altro devo aver frainteso il significato delle tue parole, quindi ti prego di confermarmi o meno ciò che ho capito:

Intendi dire l'aletta va montata aperta e piatta poco sotto alla linea di galleggiamento?

Io ho fatto come le foto di gozzi veri, che mi sono state postate e come quelle che ho, ad esempio questa:



Ho anche guardato le foto dei i numerosi modellini di gozzi cornigiotti, che ci sono su questo forum.
Ho visto gozzi senza alette e ho visto anche un gozzo strano con alette grandi e aperte per poter planare



Sul piano della Mantua (per quel che può valere quel piano) le mostrano così



Ma non mi è mai capitato di vedere gozzi con le alette talmente aperte da essere parallele alla linea di galleggiamento.

Per favore indicami magari sul disegno frontale ciò che intendi dire



Grazie per tua disponibilità

Ciao

PS ciao ralfis. ti ho mandato un MP con la mia e-mail.

Vedo che hai moltissimo materiale consultato, Eta Beta, ed è probabile che io abbia detto anche una castroneria.

Data la documentazione prodotta, molto facile la seconda ipotesi...

Fai finta di niente.
Comunque bel modello davvero!

Salve amici , riprendo le due chiacchiere con voi, per raccontarvi i progressi del mio cantiere.

In questa fase sto realizzando i piccoli particolari che servono per completare l’imbarcazione. Vi assicuro che il lavoro procede, ma i progressi si vedono poco. Non è un fatto di occhiali 8) ma i piccoli particolari richiedono tempo e attenzione.

Il vantaggio è che se vengono male, non si deve buttare tutto ma solo il particolare sbagliato.
Per me questo è un grandissimo vantaggio e mi fa lavorare molto più sereno.

Mi piacerebbe che questi particolari fossero con il legno a vista.

Dopo alcuni errori che ho fatto per inesperienza e per la difficoltà di maneggiare i pezzi molto piccoli, ho sperimentato un metodo che ha funzionato bene e che ora vi racconto.

Magari è una banalità che tutti i modellisti degni di questo nome sanno e fanno; ma io l’ho scoperto da solo e ciò mi gratifica.

Il problema è sorto quando ho cominciato a fare le tughe

Volevo fare le tughe in modo che si vedessero le tavole di legno, come nei bei modelli che si vedono nel nostro forum, ma volevo trovare un metodo per farle con i listelli e non con l’impiallacciatura incollata su una base di compensato.

Il problema era che non riuscivo a maneggiare i piccoli pezzi di listello senza spostare gli altri e fare danni. Tutto mi si muoveva fra le dita! Le pinzette non mi aiutavano molto in questo lavoro.

Poiché ho la testa dura e allora mi sono detto: “prima di fare le cose da zero con le mani, vedi se c’è un metodo o uno strumento che ti aiuta a fare il lavoro”, e allora ….

… (piccola parentesi): veramente l’idea mi era già venuta in previsione della preparazione del materiale per ricoprire lo yacht WT 35 dell’altro cantiere che ho aperto, e io non voglio , per puntiglio, comprare il compensato da 1,5mm che mi servirebbe, data la mia quasi inesauribile scorta di legnaccio (naturalmente modellisticamente parlando)
(fine parentesi)

… ho voluto sperimentare subito il metodo che vorrei usare; ora ve lo racconto:

Dopo aver preso la forma con il solito cartoncino (della scatola di couscou ), ho riportato il segno su un foglietto di carta, sul quale ho incollato i pezzi di listello con lo stick Pritt, che me li tiene fermi subito, e mi da anche il tempo di fare piccoli aggiustaggi e di finire il lavoro in modo abbastanza pulito.

La foto mostra la fase preparatoria del foglietto di carta e dei pezzetti di lestello.



Nota: Il Pritt è la stessa colla che uso per incollare i disegni sul legno per poi tagliarli al traforo. Poi la carta si toglie facilmente dal pezzo, semplicemente passandoci una spugnetta umida e non lascia tracce fastidiose, per la carteggiatura finale.

I listelli non andavano più a spasso, in attesa di essere incollati tra loro per davvero.
Per farlo, dopo che il Pritt aveva tirato e faceva buona tenuta, ho versato sui listelli qualche goccia di Vinavil e col dito (non inorridite! ) l’ho spalmata ben bene, facendo in modo che penetrasse negli interstizi tra i vari listelli. Per agevolare quest’operazione mi sono aiutato con la caviglia, che ho messo sul tavolo di lavoro, tirando e spingendo delicatamente il pezzo sullo spigolo superiore della caviglia, in modo che la giunzione tra i listelli si aprisse un po’ e lasciasse penetrare di più la colla.

Poi ho preso una spugnetta umida e ho rimosso delicatamente la colla in eccesso. Infine, ho avvolto il foglietto di carta con i pezzetti di listello con un pezzo di domopack, perché non si incollasse alle tavolette di legno che ho usato per pressare il prezzo con l’aiuto di un morsetto.

Temevo però che l’inevitabile diluizione del vinavil, rimasto negli interstizi a seguito della pulitura con la spugna umida, compromettesse l’incollaggio dei listelli fra loro. Così non è stato e sono rimasto soddisfatto dell’esperimento.

Dopo l’essiccazione del vinavil il pezzo risulta abbastanza solido e facilmente lavorabile come se fosse un pezzo unico (però non aspettatevi una resistenza assoluta! )

Ecco il risultato della piccola tuga mentre le sto dando una leggera curvatura.



Maruzzella!, come puoi notare io ti ho copiato le “mollettone fai da te”!

OT
Mentre rileggo ciò che scrivo, ripenso ai capolavori esposti nel forum e mi sento come quello si sta facendo uno stuzzicadenti con un pezzo di legno e pretende di raccontare agli altri come lo fa.
D’altra parte io mi diverto facendo il mio modellino e mi diverto ancora di più a chiacchierare con voi, come se fossimo tutti presenti!.
Il senso sta tutto nel mio motto sotto la firma e, nel mio caso, la scelta l’ho fatta: è meglio essere felici piuttosto che combattere per aver ragione a tutti i costi.
\OT

Il metodo del foglietto di carta, usato per tenere fermi i pezzi mentre li maneggio mi è piaciuto e l’ho usato anche per fare pagliolati. Ecco i risultati.

In questa foto si vede la preparazione del foglietto di carta per incollarci tre traversine sulle quali saranno poi incollati i listellini opportunamente spaziati fra loro grazie a pezzetti di cartoncino, infilati negli interstizi per distanziare tutti i listelli in modo uniforme.



Nella foto seguente si vede il pagliolato finito, ancora bloccato sul fogliettino di carta.



Infine in questa foto si vedono i pezzi, che ho fatto con questa tecnica, e in particolare notate la seconda tuga (quella di poppa) appena staccata dal suo fogliettino di carta e ancora da tagliare e da rifinire.



A proposito del pagliolato, vorrei rifare i pezzi perché non mi piacciono e mi sono venuti dei dubbi ed ho quindi bisogno del vostro aiuto per chiarirmi le idee:

Innanzi tutto vorrei sapere se nei gozzi cornigiotti l’orientamento delle assicelle deve essere secondo il verso della chiglia o di traverso: Ho visto delle foto con le assicelle sia nell’uno che nell’altro verso.

Vorrei anche sapere se le assicelle del pagliolato debbano necessariamente essere distanziate fra loro, come per ora ho fatto io, o se è possibile tenerle unite.

Poi vorrei sapere in quanti pezzi va scomposto il pagliolato, io stavo facendolo in 5 pezzi, pensando che nella realtà deve essere agevole sollevarlo per accedere alla parte inferiore, ad esempio per recuperare un pezzo che si è infilato tra le assicelle oper togliere un ò di acqua che è entrata per un’onda presa male.

Ho però letto da qualche parte nel forum (credo fosse un post di Picogiò) che il pagliolato viene fatto in tre pezzi. Ma tre pezzi non sono pochi, se si vuole sollevare il pagliolato mentre si è in mare?

Ciao

ciao Puff
perchè ti complichi la vita ... lascia la carta sotto ai pezzi data la posizione la stessa non si vede , serve di rinforzo ai pezzi stessi e la puoi incollare direttamente con il vinavil.
io faccio cosi'.
ciao ENRICO

In effetti non hai torto! In effetti la carta viene via facilmente ma lascia un leggerissimo velo sul legno, che io ho carteggiato per rimuoverlo, però mi sa che le prossime volte farò proprio come dici tu: tanto non si vede.

Ciao

Salve a tutti!

Dopo alcune esitazioni con la verniciatura e con il pagliolato (e anche qualche rifacimento su consiglio di chi ne sa più di me) ho fatto qualche progresso che ora vi mostro.

Dopo aver dato il primer e il bianco opaco con le bombolette, ho utilizzato dei normali colori acrilici in tubetto che avevo comprato in un brico. Non ho utilizzato i colori per modellismo in barattolini, per un po’ di “tirchiagine”

Tutto sommato anche i colori acrilici in tubetto possono andare bene per un modellino statico; purché vengano diluiti per benino.
Forse asciugano un po’ più lentamente per i miei gusti e, finché non sono bene asciutti, sono anche un delicati alle scalfitture e ai graffi; ma dopo alcuni giorni resistono benino.

Ho cominciato con la verniciatura dell’interno e la prima prova l’ho fatta con l’aerografo (che non avevo mai usato prima) ed è venuto uno schifo sia per la tonalità del colore che per la non uniformità. Errori del “manico”!

Riproverò un’altra volta con l’aerografo!.

Ho ridato una mano di primer e ho ricominciato a pennello. Su suggerimento di Unimatrix0 ho utilizzato una mattonella bianca per trovare la tonalità desiderata mischiando con molta attenzione i colori. Ecco il primo risultato che ho considerato accettabile.



Lo scatto con il flash non rende bene perché esagera la saturazione del colore.
Sono poi passato con la stessa tecnica della mattonella alla preparazione del colore per l’opera morta e anche in quel caso l’ho dato a pennello.



Mi sono poi dedicato alla realizzazione del pagliolato, che ho rifatto in tre pezzi, secondo le indicazioni di Picogiò.
Tra l'altro mi è stato fatto notare che un gozzo a remi non necessita del timone e quindi di solito non viene messo.
Nei modellini però (es. vedi kit Mantua) è presente, probabilmente per aggiungere qualcosa che renda più carino il modello. Il timone invece è presente nei gozzi che prevedono l’uso della vela.

Io ormai avevo già fatto il timone e mi dispiaceva buttarlo via ; per cui ho fatto finta che sul mio gozzo si possa montare anche l’albero e la vela, così ho fatto una scassa per l’albero nel pagliolato e farò una fascia di metallo collegata al sedile come secondo punto per bloccare l’albero (che non farò).

Ecco quindi il mio pagliolato, con scassa ..



.. e il tappo per chiudere il buco quando l'albero non è montato.



Successivamente mi sono dedicato alla realizzazione dei corrimano, dei sedili, delle tughe e degli scalmi per i remi. Ecco il risultato dopo il montaggio.



Devo ancora fare i remi, le cerniere per il timone, l’ancora e le cime e poi voglio montare a poppa una lampara. Voglio anche dare un’aria “vissuta” al modellino che poi completerò inserendolo in un piccolo diorama.

Ciao a tutti

Complimenti veramente bello.
ciao

ciao etabeta
molto realistici i colori! complimenti!
volevo chiederti una cosa perchè sto facendo anch'io dei paiolati e mi sono posto questo problema.
lungo il perimetro hai messo quelle "cornici" (vedi frecce) per intelaiare le singole assi.

hai delle informazioni in più?
grazie e buon proseguimento

Ciao etabeta,

stasera ho visto, anzi spiato, il tuo lavoro, complimenti, mi hanno colpito anche le tue levigatrici.

Un saluto. Pino

Ciao a tutti gli amici e grazie per l'incoraggiamento , che mi fa molto piacere. Comunque siete troppo buoni; mi fanno piacere anche le critiche costruttive, perché mi mostrano gli errori e mi danno modo di correggerli. Quindi siete avvisati!

@vincenzo54 - Nelle foto si fa vedere il lato migliore io so bene dove sono i difetti! e li voglio evitare in futuro.

@brggpl - In verità per i pagliolati avevo cominciato a farli senza la cornice ma non mi venivano bene e poi ho copiato un modello di Picogiò con la scassa per l'albero

Comunque in rete ho visto che i pagliolati possone essere fatti in tanti modo: con le tavole longitudinali spaziate e non, con le tavole trasversali spaziate e non. In definitiva credo che anche questa sia una scelta del maestro d'ascia, purché si rispetti la regola che il pagliolato si deve poter sollevare anche quando si è in mare e quindi va fatto in più pezzi.

@onip - Quelle che chiami "levigatrici" non sono altro che il mio trapano montato su un supporto Wolfcraft con davanti un attrezzo che mi sono fatto per usarlo per levigare e calibrare. Fanno il loro dovere benino.

Appena posso però mi faccio contagiare dalla "proxonite" acuta e mi compro qualcosina di meglio. Natale si avvicina e ho mandato una letterina a Babbo Natale con la promessa che sarò buono l'anno prossimo

Comunque se te le vuoi costruire vedi il mio vecchio post
Levigare e calibrare col trapano

Buon modellismo

Ciao Etabeta,

Ottima direi anche la scelta dei colori, molto vivi e reali.Congratulazioni.

Io credo, che esistano pochi modelli che non anno difetti, poi dobbiamo vedere quali e quanti sono, il tuo lavoro si presenta molto bene.
ciao

Ciao e grazie del sostegno. In questi gironi sono stato fuori e non avevo accesso a internet, ecco perché ho risposto in ritardo. Ora sono alle prese con la raccolta delle olive per approfittare della tregua del maltempo di questi giorni. Appena ho finito riprendo i lavori del cantiere.

Eta complimenti veramente un bel lavoro.
Che cosa ti fai regalare da Babbo Natale?
Un saluto
Sandro

Ciao Santos, tu sei un grande!
Spero che il tuo complimento, che mi fa veramente piacere, non si riferisca all'ultima foto che ho postato ma a quella precedente: perché l'ultima foto è quella del gozzo di Picogiò che ho messo per rispondere alla domanda sul pagliolato.

Il modello di Picogiò è veramente bello!

Ora che ho finito la raccolta delle olive, devo lavorare alacremente al cantiere del motoscafo per mio nipote perché altrimenti Babbo Nalate si arrabbia con me e non mi porta la levigatrice a disco che desidero.

Ho comunque già un bella lista per gli anni successivi
Salutoni

Buona Domenica etabeta, sei stato molto bravo. Guardando il tuo gozzo si sente il profumo del mare
Sono certo che il motoscafo per tuo nipote sarà un'altro grande successo.
A quando il varo del gozzo?.

Buona Domenica anche a te Maruzzella.
Troppo buono! molto carino il tuo complimento! Credo che noi modellisti sognamo sempre quando realizziamo un modellino e la nostra fantasia ci porta e immaginarcelo in un contesto reale. Se non fosse così non credo che faremmo modellini con la massima precisione possibile, secondo le nostre capacità. Lo stimolo a migliorare sempre è proprio legato al desiderio di rendere sempre più realistico il nostro sogno.

Ciao

Ciao Eta, ben ritrovato, anche tu con le olive ? bello il tuo lavoro, aspetto progress dal motoscafo, quello lo seguo da vicino lo sai
ciao Bruno

Ciao Eta infatti non era riferito all'ultima tua foto inserita ma a quelle della pagina precedente, bell'oggettino e posso immaginare la lunga lista ahahahah
Un salutone
Sandro

Ciao Puff Etabeta.
Ho letto tutto, buon ultimo arrivato. Per quanto è il mio parere, ottimo lavoro e ottima impostazione non integralista nella ricerca delle soluzioni e nell'uso dei materiali. Anche la scelta dei colori da l'idea del Mediterraneo.
Bravo.
Aggiungo che se tu sapessi quanto ti invidio per la capacità di usare i sw di disegno, avresti paura...
ciao. oldboy

Grazie Oldboy per il sostegno. Ne sempre ho bisogno!

Salve a tutti gli amici del forum. In questo periodo non ho fatto progressi significativi con il gozzo ma un piccolo avanzamento ve lo voglio mostrare.

Ricordate l’ultima foto che avevo postato?



Come avevo già anticipato all’inizio del cantiere, questo modellino dovrà essere inserito in un piccolo diorama e volevo che l’aspetto fosse un po’ più vissuto.

Seguendo i consigli del mio maestro personale Unimatrix ho voluto subito sperimentare che cosa sarei riuscito a fare.

Ebbene ora il gozzo è “invecchiato”.









Ciao alla prossima!

Cosi è stato usato, ora aspettiamo il proseguo.
ciao

Eccomi di nuovo dopo un pò di tempo
Piano piano i lavori sono andati avanti. Ho cominciato con la predisposizione della base per il diorama che è un pezzo 30x30 di polistirene espanso che ho sagomato un pò e che ho ricoperto con una pasta fatta con segatura, acqua e vinavil, per non appesantirlo troppo con la sabbia che ci metterò dopo.



Nella foto si vede la base che ho preparato, qualche sasso che ho scelto per l'ambientazione e un pò di polvere di tufo che ho fatto grattando con il disco abrasivo un pezzo di mattone di tufo.

La dritta della della polvere di tufo me l'ha data il mio amico e mentore Unimatrix che di diorami se ne intende!

Successivamente mi sono dedicato alla realizzazione della struttura della lampara, l'ancora e i passacorda. Li ho realizzati con lamiera di rame e tubetto di ottone, che ho saldato a stagno e lavorato di Dremel e limette. Mi ci sono consumato le dita

Nelle foto che seguono si vedono i pezzi, coperti da una mano di primer grigio e posizionati sul modellino





Per il diorama ho impastato la polvere di tufo e un pò di sabbia fine setacciata con del fissativo antispolvero che avevo e ho coperto la spiaggetta e inserendo le pietre nell'ambientazione.



Ho approfittato di una giornata di sole per vedere l'effetto complessivo della scena



Per ora mi fermo con le foto perché ho raggiunto la quota concessa.

Il divertimento continua... arrivederci a presto