Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)

gino arcuri ha scritto:
- utilizzare due diversi tipi di gommalacca che a priori hanno già una tonalità differente
- utilizzare la stessa gommalacca, ma in scaglie (non pronta all'uso) e preparare delle soluzioni alcoliche di differenti concentrazioni.

Gino seguo con attenzione.
Bello l'effetto del legno dopo il trattamento.
Scusa la mia ignoranza, ma che alcool si usa per preparare la gommalacca? Si mescola a freddo o a caldo? Una volta preparata dura nel tempo?

Gazie

Ciao Bruno,
premesso che io, per i modesti quantitativi necessari, compro prodotti già pronti per restauro legno, Ti trasmetto quanto trovato in rete. E’ un sito interessante che visito quando ho delle perplessità:
http://www.antichitabelsito.it/gommalacca_scaglie.htm
Preparazione della gommalacca:
In un recipiente introdurre gr. 150-200 di gommalacca in scaglie, ricoprirla con un litro di alcool etilico con gradazione a 94° (meglio se con gradazione a 99,9°).
Dopo aver ben chiuso il recipiente occorre attendere che la gommalacca si sciolga completamente. Per questo occorre lasciare riposare il recipiente per una giornata. Al termine delle 24 ore, occorre filtrare il contenuto travasandolo in una bottiglia di vetro per poterla conservare.
Per filtrarlo si può usare una vecchia calza di nylon da donna messa sopra ad un imbuto.
Quando si è riempita la bottiglia, la si chiude con un turacciolo di sughero. Riposta così in un luogo fresco e buio, può durare anche fino ad un anno.
La si può usare anche subito. Quando la si va ad usare, conviene filtrarla nuovamente. Non esistono regole fisse per quello che riguarda la concentrazione della resina perché dipende dalla fase di procedimento in cui la vernice viene usata.
In linea di massima per la verniciatura a tampone si sciolgono 100 gr. di gommalacca in 1 lit. di alcool. La vernice così preparata potrà essere colorata usando aneline all'alcool.

Quindi se si hanno difficoltà nel reperire gommalacca di differenti tonalità, si può colorare la gommalacca base e quindi chiara con coloranti anilinici

I Consigli di un Professionista: Milo Soldati
E' cosa molto diffusa credere che la gommalacca si conservi in eterno...ma non è così, la durata di questa è legata alla percentuale di componenti cerose presenti in essa... maggiore è la percentuale e minore è la durata della gommalacca disciolta in alcool (meglio se a 99 gradi) una gommalacca di buona qualità resiste circa un anno disciolta, di più se si ha l' accortezza di filtrarla piu volte scartandone le sedimentazioni (ricche di cere ). Una gommalacca deteriorata ha la tendenza a creare un film che non raggiunge un sufficiente livello di durezza, rimanendo appiccicoso, con tutte le conseguenze del caso....le gommalacche decerate ovviamente hanno una durata maggiore....

Ciao

Grazie mille Gino.

Buonasera a Tutti!
Qualche aggiornamento; alcuni particolari richiedono molto tempo e tanta pazienza.[img][/img][img][/img][img][/img][img][/img]
Nell'occasione rinnovo felici auguri di Buon Natale.

Scommetto che qualcuno ti chiamerà per qualche o esposizione dedicato alle caravelle di Cristoforo Colombo! ! ! !
Se non addiritura ti chiederanno di costruire un altro in scala maggiorata!

Ciao Gino, come sempre ti seguo con molto piacere e devo dire che hai un'ottima mano, complimenti. Volevo farti una domanda come mai utilizzi dei perni in ottone per fissare la struttura dell'impavesata? grazie e Bune Feste anche a Te e alla Tua Famiglia!!!!

Ciao Stefano, in ogni caso tieniti pronto. Andremmo insieme. Grazie.
Felicissimi auguri di Buon Natale.

CALMA, CALMA, CALMA !!!
Questo pomeriggio ho fatto una terribile scoperta: mi accorgo che una delle cinte ed esattamente quella superiore, in prossimità della prua era stata incollata in modo alquanto difforme dalla sua corretta posizione, tale da dare, a mio avviso, un aspetto tremendo guardandola frontalmente.
Spesso non basta misurare e rimisurare, si può incorrere in errori senza accorgersene ed a volte irreparabili; probabilmente la cinta sarà scivolata nel momento in cui veniva pressata dalle pinze. Era stata incollata almeno una settimana prima.
Superfluo evidenziare quanto mi fossi innervosito e demoralizzato.
Mi sono seduto davanti al " mostro dallo sguardo sbilenco"" si, perchè così mi appariva, mi sono detto "calma!" e dopo qualche minuto di riflessione mi è venuta un'idea che sono corso subito a mettere in pratica, con coraggio, ma anche tanto timore di rovinare tutto:
ho insufflato vapore, con beccuccio piccolo, direttamente sulla parte interessata, ho passato delicatamente la punta della lama della taglierina più volte fra cinta a scafo, di nuovo qualche minuto di vapore e poi con martello e quadrello in legno ho dato diversi piccoli, ma secchi colpi, riuscendo a staccare la cinta senza arrecare nessun danno
Mi sono automaticamente seduto con uno spontaneo sospiro di sollievo.
Ho voluto raccontare questa vicenda, in quanto credo che a qualcuno potrà capitare qualche volta di dovere rimuovere dei pezzi anche se ben incollati.
Posto la foto dell'esito dell'intervento. Non ho fatto una foto prima della delicata operazione: avevo in quel momento tutt'altro da pensare.

[img][/img]

Felicissimi auguri di Buon Natale.

Forlani daniel ha scritto:Ciao Gino, come sempre ti seguo con molto piacere e devo dire che hai un'ottima mano, complimenti. Volevo farti una domanda come mai utilizzi dei perni in ottone per fissare la struttura dell'impavesata? grazie e Bune Feste anche a Te e alla Tua Famiglia!!!!

Ciao Daniel, i perni di cui parli sono dei semplici spilli in acciaio posizionati temporaneamente per permettere le varie prove di posizionamento senza rischi di farla scivolare o peggio cadere a terra; vanno infatti ad infilarsi tra dormiente e fasciame.
Ti ringrazio e ricambio i più sentiti e sinceri auguri di Buone feste, estesi ai Tuoi cari.

Gli errori involontariamente succede di farli... Gino io sono riuscito a scollare qualche particolare bagnando la parte con alcol e poi pian piano con lama di cutter oppure anche lamette quelle da barba... il tutto si stacca... l'alcol scioglie completamente la vinilica...è ottimo anche per pulire.
Volevo chiederti... tu stai usando tutto legno di Pero? oppure pensi di usare delle essenze differenti per alcuni particolari? io è un anno che ho sempre questo dilemma e non riesco a decidermi....dentro di me desidererei usare tutto pero...ma ho paura che magari si abbiano pochi contrasti... secondo te dove gli altri usano il Bosso sarebbe buono usare il tiglio (molto chiaro come il bosso) ? grazie per i consigli.
ciao

PS magari il tiglio per il tavolato del ponte....(ma ho paura che potrebbe magari essere troppo chiaro) boooo vedremo

Ciao Grisuzone, condivido il trattamento con l'alcol, ma quando si tratta di pezzi grossi ed incollati da tempo, forse è preferibile il vapore, in quanto ammorbidisce perbene fino in fondo e si evitano eventuali scheggiature.
Il dilemma delle colorazioni da dare al modello non è solo Tuo ed è del tutto soggettivo quando non bisogna rispettare determinati canoni fissi. Personalmente non condivido molto mischiare con il pero, dell'ebano o bosso o quant'altro, anche se ripeto si otterrebbero degli eccellenti contrasti se applicati a dovere. Per la Santa Maria ho deciso di utilizzare solo pero: essenza chiara ed essenza scura (rosa), mentre per i ponti molto probabilmente utilizzerò sempre il pero, ma sbiancato. Si ottiene usando dello sbiancante per legno, di solito composto da due componenti da miscelare al momento e da applicare anche con pennello (o cottofioc per piccole superfici)
In funzione del quantitativo che viene applicato o dal numero delle mani che vengono passate lo si può portare ad una tonalità quasi bianca senza rovinare le fibre del legno. Volendo ottenere un effetto antichizzato o meglio espresso "usurato", si leviga con i nostri famosi capelli d'angelo lo stato bianco assottigliandolo delicatamente fino a fare emergere lievi sfumature della normale tonalità del pero sottostante; trattato successivamente con gommalacca ne vien fuori un' interessante effetto. Ripeto, sono gusti prettamente personali.
Per rendere l'idea, allego una foto già postata qualche settimana fa credo, con il rivestimento della covertetta ed il trattamento appena descritto.
Se vuoi usare il tiglio, prova prima a dare uba mano di gommalacca; dovrebbe portarlo sul giallino.
Se hai necessità di ulteriori ragguagli chiedi pure, farà piacere risponderTi ed aiutare (chiaramente solo nell'ambito delle mie modeste e scarse conoscenze)
Nell'occasione Ti porgo i migliori auguri di Buone Feste.
[img][/img]

era un mostro dallo sguardo sbilenco ma dopo l'addrizzata, l'unico mostro in questione sei tu, ....di bravura. comincio ad odiarti come odio forlani, giampieroricci e qualcun altro ancora, perché non sono capace di fare altrettanto bene.
giga...

Ciao gino e grisu,

grisu chiede se può utilizzare il tiglio per il ponte, io lo uso trattandolo con bitume di giudea, non so se su un eccellente lavoro come il suo può andar bene, ma il metodo mi sembra interessante.
[**** ELIMINATO ****]

vi posto una foto del ponte della mia tartana per valutarne l’effetto



scusa gino per l’utilizzo del tuo cantiere e rinnovo i miei auguri di buone feste


--------------------------------------------------------------------------
Ciao onip, ti chiedo gentilmente di rispettare le regole del forum.
Grazie.

Scubaleo

Ciao giga, ironico e simpatico come sempre. Grazie e Buone Feste

Ciao onip, certamente il trattamento indicato sarebbe appropriatissimo, se piace la tonalità finale sul grigio; se poi venisse completato con trattamento a gommalacca e cera darebbe un tocco di classe non indifferente.

Parapetto ponte del casseretto
In corso d'opera quando c'è qualcosa che non mi convince o di cui cerco ancora una soluzione, passo automaticamente ad altro. Questa volta in una delle pause di riflessione mi sono dedicato al parapetto del ponte del casseretto; è quasi ultimato, mancherebbero i decori a cui mi dedicherò in seguito. Qualche foto:

[img][/img]
[img][/img]
E' solo poggiato sul ponte
[img][/img]

Felice e Sereno Santo Natale a Tutti. Gino

Non so che dire quindi ti auguro buone feste.
ciao

Grazie, Vincenzo, ricambio i migliori auguri di pace e serenità di queste Sante Festività.

Primi decori
Mi sono lasciato tentare dal provare a realizzare il primo decoro partendo da un quadrello di mm. 7X7 e senza gli adeguati utensili. Ci vorrà un'infinita pazienza pensando che di questo decorino dovrei realizzare 20 pezzi.
Sono ancora indeciso se realizzarli in pero scuro o in pero chiaro.
La sequenza della lavorazione:
[img][/img]
[img][/img]
[img][/img]
[img][/img]
[img][/img]

Buon Natale!

pure il giorno di Natale ci devi affliggere? non ci sono ospiti a Copanello?
comunque è sempre un bel vedere, precisione compresa.
ciao(gli auguri te li ho già dati)
giga...

Ogni momento è buono per rifugiarsi in quel fantastico mondo che tanto ci appassiona da riuscire a farci perdere la cognizione del tempo e ad isolarci dal mondo che ci circonda e dal turbinio della vita quotidiana; quale migliore antistress, generatore anche di gratificazione e di buonumore. Per me almeno è così e credo che in fondo lo sia un po’ per tutti. Il nostro inconscio è costantemente alla ricerca di qualche forma di evasione. Ciao Giga, Ti voglio bene. Buone Feste.

Ciao Gino, complimenti molto belli i decori, ma quelli che hai realizzato sono in pero scuro? grazie.
Un Saluto!!!!!!

Maestro...

Ciao Daniel, il decoro prova è stato realizzato in legno di pero scuro (rosa) così come la soglia/trincarino ed il capodibanda; in pero chiaro è la fascia sotto in capodibanda. Ti ringrazio

Minnicedda grazie, ma non credo di essere a livelli tali da meritare quell'appellativo. Fa comunque grande piacere sapere che ti piace ciò che realizzo. Un salutone.

Lo meriti, fidati...sei mostruoso. Buon Natale!!

Troppo buono, minnicedda. Grazie. Buone feste anche a Te.

Variazioni in corso d'opera del primo dei vari decori che si susseguiranno. Ho deciso di utilizzare il pero chiaro e realizzare i decori con utensili diversi, più semplici e con risultati alquanto migliorati.

[img][/img]
[img][/img]

Vorrei cercare di illustrare come sono stati realizzati.
Come precedentemente comunicato si parte da un quadrello di mm.7X7 inciso e scanalato nella parte mediana di ogni faccia piana
Con lausilio di un punteruolo dalla punta concava, credo si chiami cacciaspina, il cui bordo esterno è stato levigato per renderlo più sottile e tagliente, ho inciso la parte centrale rotonda del fiore
[img][/img]
[img][/img]
0perazione successiva: creare un incavo tutto intorno, dalla metà circa di ogni petalo verso la parte centrale rotonda del fiore con un cutter stretto e tagliente: Ad averla, sarebbe stata certamente molto più appropriata una bella micro sgorbia, ma è andata bene lo stesso.
[img][/img]
A domani. Buona notte

Ciao Gino, le parole sono superflue , fantastico veramente bello da vedere e c'è solo da imparare , complimenti ,complimenti ,complimenti .
Claudio

Bellissimo, grande manualità e non solo per il decoro...
Da ammirare !!

Buongiorno!
Claudio, Pietro, Vi ringrazio tanto.

Cerchiamo di concludere la condivisione di questa ultima esperienza: successivi passaggi
realizzare un microsolco a V per quasi tutta la parte longitudinale di ogni fogliolina
[img][/img]
smussare le parti terminali esterne di ogni petalo, cercando di conferire un'aspetto bombato
[img][/img]
levigare ed addolcire tutte le le parti spigolose che si sono create durante la lavorazione, sia all'interno che perimetralmente
[img][/img]
lavoro ultimato con raffigurazione degli utensili adoperati
[img][/img]
come ultima operazione una carezzina con ceralacca
[img][/img]
Ciao. Alla prossima.