Steam Drifter - Formidable (brggpl)

ciao e grazie a tutti
@ enrico: fumare fa sempre male, ma in questo caso (solo) è stato utile al ... modellismo.
@ enzo: ho provato a disegnare in pianta l'estensione dei fanali di via.

non uscendo oltre al bordo, non penso che ci fossero grandi problemi all'ormeggio in porto.
allargarli completamente all'esterno forse era un vantaggio per farsi notare meglio in navigazione notturna.
questi fanali se ruotati verso poppa, avrebbero potuto interferire con le sartie.
nell'illustrazione tratta dal libro i fanali sembrano orientati verso prua (navigazione diurna).

altro non so dirti. comunque anche questo è un bel particolare da riprodurre, realizzando il meccanismo.
@ andrea: hai ragione, la riproduzione del timone e del ..... telegrafo di macchina lascia un po' a desiderare,
scrivere "full", "half" ecc in un raggio di 2 mm era un problemino.
ma alla fine si vedranno molto, ma molto poco! la colla è il solito attak.
saluti

...in effetti 2mm sono un pò pochetti....i modelli visti in foto sembrano sempre più grandi!...quindi come non detto....
grazie,un saluto...

Ciao Ragazzi, ma la rivettatrice non è questa?

Secondo me stai facendo un bel lavoro, ma toglimi una curiosità questi particolari come li hai realizzati? grazie.

Un Salutone

ciao daniel
"rivettatrice": non sono esperto! così ho chiamato l'attrezzino, ma non ne ero certo.
forse il termine "fustellatrice rotativa" sarebbe meglio?

quei due particolari (grandi lampade per illuminare la zona del boccaporto) sono ricavati da cilindretti di milliput torniti con l'uso del trapanino dopo averli infilati sulla punta da 0,75 in asse.
i paraluce verso i vetri della timoneria sono pezzi di cannuccia "salva-pennelli" tagliati e incollati.
Con lo stesso sistema ho fatto la campana.
grazie e saluti

Ciao Gian Paolo, decisamente ingegnoso !! e il risultato è ottimo.

Ciao Gianpaolo, grazie per avermi risposto, mi piace molto come hai realizzato le lanterne, bel sistema.
Un Salutone e buon modellismo.

Buona giornata a tutti
Ringrazio armando e daniel della visita e dei complimenti.
Di "ingegnoso" c'è poco: queste lavorazioni derivano principalmente da spunti descritti dai colleghi nel forum o da consigli diretti!
I lavori proseguono lentamente e alla spicciolata saltando da uno all’altro.
Gli oggetti da riprodurre sul ponte sono tanti e per ognuno occorre parecchio tempo.
Intanto ho unito e completato (salvo piccoli dettagli) il “trenino” timoneria-cucina con il sistema descritto nei post precedenti.


Avrei intenzione di dipingere i vari corrimani nello stesso colore della struttura scurendoli per maggiore usura e per contrasto. Non penso che su un peschereccio ci fossero ottoni da lucidare. La base dell’insieme è stata (faticosamente) adattata alla sagoma (cavallino e bolzone) del ponte. Ecco un paio di foto di prova dell’insieme con la prova dei fanali di via.


L’argano a vapore era costruito dalla Elliot & Garrood Ltd.
( http://freespace.virgin.net/elliott.ian/index.html )
Questa ditta produceva argani anche per imbarcazione non a vapore per cui si potevano vedere imbarcazioni a vela dotate di una caldaietta e relativo piccolo fumaiolo. Mi pare di aver visto una cosa del genere anche su un peschereccio ormeggiato sulle rive del ... Lambro!
Nel caso del Formidable la stessa caldaia del motore alimentava l’argano. Qui sotto i singoli pezzi e il loro assemblaggio.

Grazie dell’attenzione e saluti a tutti.

Beeeellloooo GianPaolo...tutto il blocco sopra lo scafo fa la sua porka figura.
Mi sembra che nella costruzione continui a migliorare....i particolari mi sembrano ben dettagliati....ho visto che hai simulato anche le chiodature sulle parti in lamiera....ci stanno veramente bene!
Per i corrimano io li brunirei a freddo senza pensarci due volte...ho sempre una certa antipatia del colore su particolari in metallo così piccoli

Un saluto, bel lavoro!

La vista d' insieme della tuga si presenta molto bene e così pure l' argano... Bello, bello veramente !!

Ciao Gian Paolo, bello bello bello, non riesco a dirti altro, anzi si bravo bravo bravo

Ciao Giampaolo. Tutto molto ben fatto , la vista delle sovrastrutture montate sul ponte da l'idea di un ottimo modello finale. Oltre alla costruzione, complimenti per la scelta del modello : . Se la cosa non ti ruba tempo, potresti spiegarmi come funzionano le parti in cima all'argano? Non riesco a capirne l'azionamento.
Continuo a non ricevere le notifiche di questo tuo cantire, mi sa che il mio pc è invidioso...
ciao. oldboy

ciao e grazie a tutti
@giuseppe: per le forme dell'argano mi sono "ispirato" a questa immagine del libro:

tutto il meccanismo era contenuto nel carter sopra al tamburo.
questa è una foto tratta dal sito citato:

è uno dei tanti modelli prodotti dalla Elliott & Garrood.
per il funzionamento penso (ma non sono certo) che il vapore arrivasse in pressione attraverso una conduttura passante per l'asse verticale dell'argano fino alla macchina (pistoni) situata nella parte anteriore del piatto superiore (che rimaneva fisso).
poi un sistema di ruote dentate coniche trasferiva il movimento al tamburo.
la macchina (a triplice espansione?) sembra veramente piccolina!
(sul sito c'è anche un filmato)
buona domenica!

Però... Documentatissimo !.. Anche se preferivo quando si faceva a braccia... Sai le ernie e le schiacciate di dita di mani e piedi... Tutta un' altra cosa !!

Ciao Giampaolo. Ottima spiegazione, come sempre! Dovresti farmi un corso di "come cercare le cose in internet".ciao. oldboy

Ciao Gianpaolo, non dirmi che anche tu hai realizzato quel popo di ingranaggi sotto il carter del tuo argano???? Ciao Giuseppe, che ne dici se mi aggiungo anch'io alla tua lista.
Un Salutone alla prossima.

Buona giornata a tutti
rispondo un po' in ritardo
@pietro: sul libro-monografia ci sono tantissimi particolari e qui ne sto facendo un riassunto.
@giuseppe: chi cerca trova!
@daniel: la prossima volta faccio gli ingranaggi e il carter sollevabile!

All’inizio del progetto ero incerto se particolareggiare la stiva. Nei modelli precedenti ho sempre realizzati boccaporti e osteriggi ben chiusi, anche per il motivo che in questa scala c’è ben poco da far vedere. Nel caso del formidable la stiva è particolare e ingegnosa. Allego un’immagine dell’interno della stiva in costruzione ricavata dal libro-monografia.

Le paratie sono formate da tante tavolette sovrapposte e vincolate a montanti perimetrali. Queste tavolette sono rimovibili in modo da poter suddividere il vano, allargarlo lateralmente e cambiarne anche il fondo a seconda delle esigenze. Di questo sistema ho voluto mantenerne solo qualche traccia-ricordo.
Con compensato da 1 mm ho ricavato la scatola “esterna”. Il fondo è stato rivestito con listelli 2x0.5. Lateralmente ho simulato le tavolette con semplici incisioni (a matita dura) riportate su foglietti di impiallacciatura. Gli ingrossamenti perimetrali che formano gli appoggi per i quartieri sono ricavati da listelli di spessore 1 mm e la trave centrale è formata da un listello 3x1 con al centro un quadrello 1x1.

Questo “scatolino” alla fine si infila fino alla quota di progetto attraverso la corrispondete apertura sul ponte. Certamente il montaggio reale era ben diverso!

Qui sotto una foto del montaggio provvisorio a secco.

Qui altri dettagli che completano il ponte realizzati con impiallacciatura.

Spiace anche a me, ma molte parti d questi particolari saranno colorate in analogia con i bordi del boccaporto.
Grazie & Saluti a tutti.

...  



 oldboy

Complimenti, belle finiture e belli anche i dettagli... Tutto lindo e pulito, anche troppo !

come fai con questa scala.
ciao

Ciao Gian Paolo, bella la stiva, oltre al resto naturalmente.
Una curiosità, dato che la stiva è molto stretta rispetto alla larghezza dello scafo, la parte sottocoperta dalla stiva alla murata, come veniva utilizzata?
Un saluto.

saluti ai fans del formidable
@pietro: prima di fare il montaggio finale cercherò :pale:di mettere in pratica i tuoi insegnamenti di pittura realistica (invecchiamento & usura)
@vincenzo: 1/66 è risultato un compromesso fra 1/50 e 1/75. non è facile, ma neanche impossibile, almeno ci provo!
@armando: il boccaporto misura in pianta "solo" m. 2,4x4,3 (reali), ma l'uso di quelle "tavolette" mobili permetteva di allagare il vano per tutta la larghezza dello scafo ed eventualmente suddividerlo in verticale e orizzontale (come si può anche vedere dal disegno in sezione verticale nel 1° post). Credo, ma non sono sicuro, che in questo modo potevano stivare il pesce a seconda della specie o tenere ben separate reti, boe e pesci. Metto un disegno del ponte con le varie destinazioni degli spazi sottocoperta.

Come si vede il motore a vapore, caldaia, cassoni acqua e depositi carbone occupavano gran parte del volume dello scafo.

ciao e grazie a tutti

Ciao Gian Paolo, grazie per la risposta, stai facendo un ottimo lavoro, mi piace parecchio come si presenta.
Un saluto.

 che precisione Gian Paolo...mi piace mi piace!!

Ciao, questo modello mi piace sempre di più, perchè sono cosi pochi i modellisti che fanno questo genere!!!

Buona serata a tutti  
Ringrazio e ricambio i complimenti di armando, andrea e claudio e ne approfitto per postare altri dettagli del ponte. Queste lavorazioni di “contorno” sono le uniche che riesco a produrre data la stagione.
Sul ponte di questo modello sono presenti molte pedane anti-usura che rendono inutili gli sforzi per avere un fasciame decente. Le pedane (piccoli listelli e quadrelli di tiglio) sono presenti nelle zone dove veniva caricato il carbone, ai lati del boccaporto, all’ingresso della cucina e sono provviste di botole (plasticard). Le botole della zona boccaporto servivano forse, ma non ne sono certo, per smistare il pesce e per caricare ghiaccio.

Sul “molgogger” avevo aperto un argomento e, grazie ad armando, ho capito che serviva per incanalare (senza rovinare l’impavesata) il cavo-guida delle reti verso il suo gavone. Per la costruzione ho usato plasticard, tondini ottone da 0.5 e tubi da 1 in rame (nella foto di vedono anche i camini della cucina).

Per le bitte mi ha aiutato macpit che con i suoi potenti e raffinati mezzi mi ha ricavato dei perfetti dischetti in plasticard di diametro 1,6 e 2 mm.. Questi sono stati incollati sopra a tondini di diametro leggermente inferiore simulando le teste delle bitte.

Per poter eventualmente salire sull’albero di mezzana (qui non ci saranno griselle alle sartie) si usavano delle comuni scale che a riposo venivano sistemate sul fianco della cucina. Queste scale potevano anche essere usate per l’accesso veloce alla stiva attraverso il boccaporto. Per farle: due tondini in tiglio da 1 mm e pioli in tondino ottone da 0.5.

Il pesce stivato veniva successivamente messo in cesti (standardizzati nelle dimensioni e probabilmente in vimini).
Il dettaglio in angolo della foto è stato preso dal sito: http://photos.shetland-museum.org.uk/ .
Questi cesti venivano scaricati dal peschereccio in banchina con l’aiuto del pennone di carico e di un apposito gancio. Per l’esecuzione ho utilizzato una controforma conica di altezza circa 9 mm e del refe Amati intrecciato ad ago e il tutto poi “indurito” con il solito attak.

Questi cesti sono stati un esperimento e sarebbero migliorabili utilizzando un numero maggiore di fili verticali (ora “solo” 25) e anche più sottili. Ma, data la rottura di scatole per farli, per ora rimarranno così (salvo colorazione) anche perché le maestranze sono scappate al fresco (in montagna o al mare?).  
Grazie dell’attenzione & Saluti a tutti.