Greyhound - Corel (brggpl) - *** TERMINATO! ***

ci sono attrezzi che ti permettono fi fare anche il micromodellismo

Ciao a tutti
Caro Feberet, in mancanza di attrezzi da micromodellismo , con un po' di vergogna , per montare le trozze e i caricascotte, ho arruolato le mani di mia figlia che sono in scala .... opportuna. Ha funzionato!

Ora però Vi posto questa immagine di esempio.



Qualcuno conosce qualche trucchetto per evitare la pancia del refe (0,25) prima e dopo del bozzello, senza sforzare tutto ciò che è collegato alla manovra?

Ho pensato di bagnare il refe (magari con colla diluitissima e a manovra montata), ma prima di farlo, vorrei conoscere i vostri suggerimenti.
Grazie e buon divertimento!

Non credo che tutte le manovre nella realtà siano tirate a "corda di violino",

Perfetto coinvolgere tua figlia molto spesso lo faccio anche io con le piccolette ed è un vero piacere nel vederle all' opera.
In merito al discorso fili io di solito tengo in ammollo nell' acqua il filo da usare con del vinavil ( molto poco) e ho un doppio effetto, nelll' asciugarsi si tira un pò e la poca colla non fa salire i famosi peluzzi.
Un saluto
Sandro

potresti applicare il sistema della candela per ovviare i peluzzi sulle manovre
mozzo

Esatto Francesco, una passatina di cera ed è tutto ok!!!!!!
Modì.

ciao Gianpaolo ho un sospetto , vedendo la foto mi pare che la tua corda pardon cima ha un pò di colore bianco dovuto a delle filacce nylon : . è un peccato su un modello bello ed è per quello che la cima rimane un pò rigida ed esce in quel modo curvo dal bozzello ;un consiglio per tutti ( non per chi conosce il problema e cerca di non cascarci ) evitate di comprare corde che non siano di cotone o canapa perchè rovinano l'estetica del modello, addirittura se servono per fare delle reti che dovranno essere tinte con mordente per sembrare trattate con tannino come facevano i pescatori vi accorgerete che quelle filacce non si coloreranno uniformemente perchè il nylon rifiuta il mordente ciao giovanni

Ciao a tutti
Grazie a tutti!
Seguendo il sospetto di nylon di picogio' ho immerso nel mordente un pezzettino di refe (amati acquistato a parte):



In primo piano si vede il refe che ha tenuto il mordente, però non escludo la presenza del nylon.

Il brutto della faccenda è che il piccolissimo peso dei pennoni non riesce a tendere il refe che peraltro è troppo rigido: insomma manca completamente qualsiasi effetto di gravità.
Proverò con il vinavil diluitissimo (magari con un po' di mordente per scurire), mettendo in tiro tutto il possibile e cercando di dare qualche piega forzata. Vediamo cosa succede.

PS
caro feberet
a proposito di micromodellismo, vedi questo link (forse lo conosci già):
http://www.navimodel.it/img/File/Navicello%20toscano%20impaginato.pdf
c'è un piccolo navicello (premiato) in scala 1:250!! ma non è il mio caso.

buon divertimento!

Ciao GPaolo , Se ti posso consigliare usa il refe che adoperano i ciabattini , non devi colorarli , sono di varie gradazionie di spessoriottimi per modellismo , per quel navicello lo conosco molto bene , il costruttore si chiama Tarpani Luca di Perugia , e non solo quello, ne ha fatti altri della stessa qualità.
mozzo

ciao a tutti
Per dovere di cronaca ecco lo stato attuale dei lavori.
Sono al montaggio delle manovre relative ai pennoni dell'albero di maestra.



Dopo tentativi infausti, ho dedotto che conviene prima fissare tutti i pennoni montando (definitivamente) e per ciascun pennone:
1) drizza
2) trozza
3) amantiglio
e solo dopo i bracci e il resto (ripartendo dal basso).

Ecco la drizza e la trozza del pennone di mestra:





Qui invece la trozza (+semplice) del pennone di gabbia:



Peccato che le istruzioni non spieghino dove partire e arrivare con le cime.
Comunque mi sto arrangiando con il Petersson e i vs aiuti, sperando di non sbagliare.
Buon divertmento!

buona serata a tutti!
Ecco il casino in cui mi trovo! effettivamente qui c'è da divertirsi.




Tra l'albero di maestra e quello di trinchetto ci sono 13 lussuosi centimetri e le pazienze sono a 4/5 spaziosi millimetri dall'albero. Ora alcune cime, esauriti gli studi sulle manovre e esaurite pure le caviglie e bitte a disposizione, vengono annodate con la logica del "chi tardi arriva, male alloggia".
Cio' significa che gli studi preventivi sul progetto del modello non bastano mai.
Per la statistica, a lavoro finito e senza vele, dovrebbero essere montati (salvo errori) 156 bozzelli (da 2 mm.) e 132 tra bigotte e redancie con circa 40 metri di refe di vari diametri (compreso tanto sfrido).

Ma veniamo a una richiesta di aiuto.
Vorrei sapere se per il fissaggio finale e definitivo dei nodi delle cime alle caviglie e alle bigotte, è meglio usare l'attack o la semplice vinilica o niente.

grazie

Ciao GPaolo ,mettila una goccina di colla , a Tuo piacere
mozzo

Ciao Gian Paolo bel divertimento la tua fase di lavoro dove c'è bisogno di tanta ma veramente tanta pazienza.
In merito al tipo di fissaggio io abbandonerei l' idea dell' attack ( parlo per partito preso dato che non amo quella colla) io ho usato il vinavil molto diluito aiutandomi con un pennellino doppio 0.
Un saluto e complimenti nuovamente
Sandro

ciao gianpaolo , puoi mettere una goccia piccola di vinavil alla base del grosso della caviglia e poi darle volta ,se fai il rotolo in coperta della cima puoi arrivare con la stessa fino in coperta ed incollarla per mezzo centimetro e poi con calma, dopo aver messo a posto tutte le cime sulle caviglie ed in coperta , mettere alcuni rotoli della stessa cima in coperta senza fare mucchi ,se con un mp mi mandi il numero di telefono casa ne possiamo parlare ciao giovanni

ciao a tutti!
Ho "imbastito" per prova quasi tutte le manovre. Ora devo trovare il coraggio di fissarle e spuntarle. 8)





L'aspetto stressante e deludente della lavorazione (secondo kit) è che non ho le necessarie possibilità di fissare le cime.
Ci sono solo due pazienze (da 5 caviglie ciascuna) in corrispondenza degli alberi e qualche galloccia e bitta lungo il bordo interno dell'impavesata.
Ma mettiamola sul ridere.
L'alberante della nave si è molto incavolato, pensando che almeno dieci marinai avrebbero dovuto passare tutto il tempo a tenere tesate le cime delle manovre oppure fissare più cime alla stessa caviglia.
Il Capitano, buttati a mare i manuali di costruzione di tale O'Correl (scozzese, tirchio e impreciso) e pure il
manuale del sig. P.Goodwin, ha deciso di ritornare in arsenale per far montare due nuove cavigliere di fortuna e di sua invenzione sul bordo interno dell'impavesata in corrispondenza delle sartie di trinchetto seguendo i consigli del sig. L.Petersson e secondo la nuova moda dell'epoca.


(E per fortuna che non monto le vele con le relative manovre!)
alla prossima!

Ciao GPaolo , se me lo permetti , ti sei incasinato di più a montare tutte (quasi) le monovre , c'è pure qualche regola nell'eseguire le manovre dormienti e correnti , come mai hai montato tutte le manovre e senza fissarle man mano ? e stata una Tua scelta ?
con stima
mozzo

caro Mozzo
è vero: mi sono incasinato con le manovre.

Per le manovre dormienti (finite già da tempo), ho fatto l'errore (fra gli altri) di fissarle senza tesare bene i corridori.
Per le manovre correnti, avendo paura di non vederle ben tesate, ho provato a montarle prima senza fissarle tutte definitivamente, al fine di fare una prova e avere uno schema generale di dove arrivano le cime.

Per la cronaca, per ogni pennone e per ogni albero, ora ho fissato definitivamente nell'ordine:
- drizze - trozze - amantigli.
Per - bracci - scotte + caricascotte, attendo di completare il ponte con gli "accessori" (candelieri, scialuppa, pompe ecc.) perchè lo spazio per muovere le pinzette è veramente minimo e urto ovunque.
Da ogni albero scendono almeno una trentina di cime ed è veramente un casino.
Le avrei fissate subito, se avessi avuto la certezza sulle caviglie, galloccie e bitte disponibili e necessarie.

E' la prima volta che monto un tre alberi (1:100) con tutte le manovre (seppure senza vele) e la scelta del modello non è stata molto felice. In sintesi, riguardando lo sviluppo dei miei post di questo cantiere, i casi sono due:
o il modello era di difficoltà superiore alle mie possibilità oppure il progetto e le relative istruzioni erano carenti
(oppure entrambi i casi).

Comunque il modello va finito "dignitosamente" seppure con errori, compromessi e "pasticci" vari.
Vedrò alla fine se metterlo .... in seconda fila (un po' nascosto dai precedenti).

Ti ringrazio per i consigli e per le utili osservazioni e ricambio la stima.
L'esperienza e la conoscenza non sono mai sufficienti.

Si vede ,si vede che ti sei incasinato,sembra che abbia più manovre la tua che il mio povero Cutty Sark.
Visto che hai messo di tutto,perchè non metti anche le vele!!!!!!!!
e dai metti le vele.
Igorino

ciao Igorino
hai voglia di scherzare! eh! eh!
quasi, quasi te la spedisco e me le monti tu , magari con le catene !
buona serata

Ciao a tutti
Chiederei consiglio su un problema di dettaglio.
Questa è la scialuppa della fregata (1720). Nelle foto del kit la barca risulta colorata in marrone.





Come avevo già detto lo scafo era in metallo e l'ho mantenuta aggiungendo banchi, paiolato e remi.
L'ho dipinta in bianco, ma posata (come da istruzioni) sugli alberi di scorta diventa molto "appariscente".



Se coloro in nero la parte immersa, commetto un errore?
(oppure ho già sbagliato a colorarla in bianco?)



Grazie e Buona serata

Ciao, complimenti per il lavoro, stupendo, ed ecco qua il cutter della Victory, spero possa esserti utile

ciao a tutti!
Anche per quest'anno è fatta. Un nuovo modello si è aggiunto alla mia collezione.
Eccovi un bel “pistolotto” finale.











CONCLUSIONI

Il modello ha presentato difficoltà impreviste, in parte dovute ad inesperienza, in parte alla qualità delle istruzioni.
Inoltre ho voluto complicarmi la vita introducendo varianti che spero essere migliorative.
Il forum è stato determinante.
Mi sono sentito coccolato dagli Esperti e Veterani. Qui ho trovato spunti, consigli, incoraggiamenti ed amicizia. In parallelo al cantiere con l'amico Darsena e grazie all'Admin ho imparato (volente o nolente) a destreggiarmi nel linguaggio tecnico-marinaresco.
Insomma qui ho iniziato a coltivare una cultura a me nuova e come scuola (di modellismo) mi sembra di aver frequentato almeno tre anni in uno.
Quale modellista "solitario", riguardando lo sviluppo dei post nel cantiere, posso confessare le ingenue "scoperte" e esperienze (tecnica e materiali) che un principiante come il sottoscritto può trovare nel forum:
- esistenza e uso della gomma lacca,
- sfalsamento a 4 dell’assito ponte,
- modellismo d'arsenale,
- remi in una fregata,
- manovre e trincature ai cannoni,
- rivestimento della chiglia in rame,
- fasciame con listelli spezzati,
- ragna,
- posizione dei pennoni senza vele e tante altre che non ricordo.
Mi permetto di rimarcare che il progetto del modello potrebbe essere migliorato e precisato (coffe, serpa, boccaporti, cannoni, tracce dei remi, sezione impavesata, cavigliere / pazienze e paterazzi). Sul ponte c’è un ammasso eccessivo di particolari, non è molto pulito e mi è mancato uno schema certo dell’arrivo delle cime (caviglie e gallocce).
Naturalmente ci sono tanti altri errori da parte mia: alcuni già riconosciuti, altri per ora tenuti nascosti e altri ancora, tutti da scoprire.

E infine, visto che si è consolidata l’abitudine:

CENNI STORICI

Come detto nei cenni storici inclusi nel manuale del kit, poche sono le notizie in merito.
Nel libro di P.Goodwn “Anatomy of the Ship - The 20 gun Ship Blandford”, preso come riferimento nello sviluppo del cantiere (grazie a J.Aubrey), viene citato il varo in data 13/02/1720 dai cantieri di Deptford di Londra su progetto del Sig. Stacey e si dice che è rimasta in forza fino al 1732 per essere poi demolita nel 1741.
Essendo la data del varo coincidente con quella della Blandford, si può pensare che la Greyhound fosse molto simile.
Fregata a un solo ponte di batteria, di lunghezza fuori tutto circa m.50, dislocamento di circa 370 tn., con equipaggio di 120/130 tra ufficiali e marinai. L’armamento era costituito da 20 cannoni di lunghezza 7ft6” (m.2,2) e di calibro 3’in1/2” (cm.8,9) oltre a piccoli cannoncini girevoli. Particolare curioso: la possibilità di navigare a remi.
La H.M.S. Greyhound operò nel Mediterraneo e in Atlantico. Unica e particolare nota operativa trovata: nel 1723 al comando di tale P.Solgard fu vittoriosa al largo di Long Island in uno scontro con il pirata Edward Low, catturato e giustiziato.


In attesa di nuove esperienze e scoperte, ancora un grazie sincero a tutti!
E Buon Divertimento!

PS:
@ J.Harrison: quazie per la colorazione della lancia (la pensavo al rovescio). Ormai è già diventata in puro legno metallico! Ma la terrò presente.

Ciao GPaolo , chi poco e chi tante le dritte sono e devono essere accettate, mi fa molto ma molto piacere di averti letto queste parole , ti dico GRAZIE.
Le Tue osservazioni sul modello le hai citate,non commento ma ti dico vai avanti e continua così, complimenti per la Tua tenace.
mozzo

Ciao Gian Paolo, complimenti per il tuo Greyhound!!

E un grazie sincero per le belle parole sul nostro forum , è esattamente lo spirito da te descritto che tutti ci prefiggiamo di mantenere e portare avanti

Saluti da Scuba!!!

Ciao Gian Paolo ti faccio i complimenti per il tuo stupendo modello.

E' inutile ripetere ciò che hanno detto gli amici prima di me, io voglio solo aggiungere una cosa; gli errori che si commettono sono la base della crescita, solo la consapevolezza di averli fatti e di saperli riconoscere è segno di maturità modellistica e indice di evoluzione per il futuro nel cercare di farne di meno.

Un Grazie sincero per la tua presenza e di nouvo tantissimi complimenti.
Un saluto
Sandro