Jolie Brise - Cutter francese - 1:66 (brggpl)

Dovresti fare un recinto per evitare raccolti non autorizzati
ciao

ciao
semino proprio x far raccogliere
ciao ENRICO

Lo sappiamo, grazie.
ciao

buon giorno a tutti
@vincenzo e @enrico: questa (ruote dentate) non è l'unica idea che ho "raccolto"! (vedi sostegni modelli, cartoncino, scialuppe .....). se l'idea è buona, tanto vale provarla!
@magna: è vero! avrei potuto mettere delle fasciette (magari di cartoncino), ma di larghezza massima di un millimetro. non mi è venuto in mente! però fino al momento della colorazione, il meccanismo ha funzionato!
grazie e

Buongiorno alla ciurma , scusami Gpaolo,con tutto il rispetto se queste sono dettagli da raccogliere e trasmettere ai principianti ho i miei dubbi su :chiu: Scuola di Modellismo
con stima
mozzo

ciao francesco
probabilmente stai spravvalutando le mie possibilità e le mie capacità.
non posseggo né tornio né fresa di precisione e non saprei come farle lavorare.
quindi seguo quello che ha detto piu' sopra Vincenzo "a volte le soluzioni le abbiamo sotto il naso ma non le vediamo", cercando di essere più verosimile possibile.
spero che non mi metterai dietro alla lavagna!!

grazie dell'attenzione e ricambio la stima

Buona giornata a tutti
Per le vele ho seguito la tecnica già descritta nei precedenti modelli (vedi bovo e schifazzo). Non vi sono cuciture, gli orli e le relinghe sono solo incollati, i ferzi accennati con righe a matita e la curvatura della vela (effetto vento) è ottenuta con un sottile filo metallico (0,3) inserito nell’orlo inferiore.
Ecco un’immagine di una vela (controranda) quasi terminata:
-
e qui la foto delle 5 vele finite.

Questa volta ho cercato di essere meno “pesante” specialmente con i matafioni usando sottile filo da cucito e per mantenerli verticali e paralleli ho fatto una specie di messa in piega: bagnandoli con colla diluita e facendoli asciugare con l’aiuto di mollette appese. Forse per dare maggior dinamismo avrei dovuto considerare l’effetto del vento risultante.

Al picco ho aggiunto dei piccoli tacchetti per fissare il complesso dell’amantiglio.

Alla randa già inferita sul picco ho ripetuto la “targa “H6” (già messa anche sull’impavesata) e ho applicato i “canestrelloni” (anelli in carta irrobustiti con attak) da infilare all’albero maestro.

Ho usato ancora il solito tessuto dei modelli precedenti comprato come "pelle d'uovo", ma sono sempre alla ricerca di una tela con una trama meno evidente.
Ora cercherò di montare fuori opera più manovre possibile al complesso randa+maestro+boma in modo da facilitare il completamento sulla barca (dove gli spazi per mani e pinzette sono veramente piccoli).
Saluti a tutti.

Ciao GianPaolo.... insomma ci risiamo.... ...ohhh vele....queste sconosciute (questo commento è riferito al sottoscritto ovviamente... )

Hai detto di aver realizzato i canestrelli in carta+attack.... ma con l'attack non tendono a cristallizzare e a diventare fragili con il tempo?
Come mai non in filo di ottone...?
La mia non vuole essere una critica ovviamente, sto solo cercando di capire quali sono i pro/contro di sistemi diversi...

Ciao Andrea , non è da Gpaolo fare certi particolari conoscendo la sua manualità, qualche uccellino di passaggio............................
mozzo

Ciao Gian Paolo, la tua tecnica è molto bella e la conosco abbastanza bene, volevo solo dirti che a me le vele piacciono molto, per i numeri hai utilizzato il colore nero per tessuti, hai dovuto ripassarlo anche dal lato opposto?, grazie.

Ho usato ancora il solito tessuto dei modelli precedenti comprato come "pelle d'uovo", ma sono sempre alla ricerca di una tela con una trama meno evidente.


ciao Gianpaolo
forse non ti ho mai detto che vendo i cuscini in piuma se ti serve un po di pelle ovo di varie grammature e titolo fammelo saper che te la mando io

@andrea
inizialmente li avevo riprodotti con del tondino di ottone da 0,75 avvolto su diametro di circa 7 mm, ma la giunzione mi appariva sempre evidente e non mi sembravano molto realistici avendo visto questi canestrelli (o cerchi di randa) fatti in legno e a sezione quadrata (con spigoli arrotondati).
allora ho provato con della carta alta meno di un millimetro facendo tre cerchi sovrapposti e uniti con l'attak.
una volta colorati sembrano di sezione abbastanza squadrata.
per la cristalizzazione, spero di no!
@daniel
per la scritta sulla vela (che è su entrambe le facce) ho usato il normale nero tamiya un po' secco ossia senza diluire, per non spandere e sperando di non passare sull'altra parte.
il successo è stato solo parziale, specie sul "6" che non è simmetrico.

@edo
ti ringrazio della disponibilità. ti mando un mp per spiegarmi meglio.
grazie a tutti e saluti

Ciao Gianpaolo. Non mi è chiaro che cosa ha il "6". Se puoi spiegare...
ciao. oldboy

Ciao, secondo me si intravvede in trasparenza la parte del 6 che ovviamente non è simmetrica, intendevi questo ?

Ciao GianPaolo, grazie per la risposta...in effetti con gli anelli ricavati dal filo di ottone il problema è la chiusura....bisogna stagnarla e limarla se si vuole una cosa fatta bene.
Complimenti per la scritta!....ahah...che c'hai un plotter al posto della mano???

Un saluto...

@oldboy e @armando : armando ha detto giusto. forse la parola simmetrica non rende bene. insomma la "H" corrisponde su tutte le due facce e non c'è stato problema di trasparenza, per il "6", no.
@andrea : ad essere bravi e attrezzati e volendo proprio usare metalli e saldatore, forse andrebbe meglio una lamella o una piattina per creare un po' di spigolo.
grazie e saluti a tutti

Buona sera
A questo punto mi sono deciso a fissare l’albero chiudendo le due trozze (gli amantigli e la drizza del picco andranno solo tesate).

Poi sono passato alle manovre dormienti con le sartie che ho fasciato in corrispondenza dell’incapellaggio e chiuse con del filo ottenuto dal disfacimento della tela per le vele. In seguito provvederò a “incatramarle” colorandole di nero.

(sul colombiere si intravede il cavo buono per lo sghindaggio dell’alberetto).
Prima di posare i paterazzi ho montato le due crocette alle quali sono vincolati due paterazzi con due piccoli uncini.

In totale i paterazzi sono tre per bordo e tutti “volanti” nel senso che i loro paranchi possono essere spostati e agganciati a golfari più a poppa della zona sartie. Lo stesso discorso vale per una delle quattro sartie. In questo modo si poteva cambiare l’assetto della controventatura albero+alberetto nel modo più conveniente e sicuro.
Una cosa del piano MBR che mi ha stupito, ma che comunque ho seguito, è l’uso di paranchi formati sempre da un bozzello semplice e da uno doppio.
Per il montaggio delle sartie ho tenuto (come di consueto) la traccia con una copia del disegno in modo da avere un interasse costante.

Qui sotto il completamento di sartie e paterazzi. A dx verso poppa si intravede l’ultimo paterazzo spostato per mettere in maggior sicurezza l’alberetto.

Alla prossima e saluti a tutti

Mi sa che stai diventando troppo preciso...
So che è un effetto del Politecnico, ho gestito diversi ingegneri durante la mia vita lavorativa. Ma non disperare, una cura di barbera aggiusta varie deviazioni centesimali.
ciao. oldboy
p.s. : mi devo concentrare su quello che hai scritto, poi arriveranno le domande.

Ciao GianPaolo...vedo ora i canestrelli montati (si era "discusso" sul metodo realizzativo in precedenza)...alla fine non stanno affatto male....direi realistici....!
Bravo!...

ciao a tutti
@oldboy: attendo le domande, ma soprattutto il barbera!
@magna: grazie! il realismo è sempre un miraggio!

Buona giornata a tutti
Complice il cattivo tempo di questi giorni, il cantiere è rimasto attivo.
In questa fase i lavori si alternano tra la posa delle vele e la sistemazione delle relative manovre.
La contro-randa della J.B. non è inferita all’alberetto, ma sospesa e governata dalle tre manovre (drizza, scotta e mura).

Un particolare sulle bose di terzaruolo della randa vincolate alle “orecchie” all’estremità poppiera del boma.

Particolare sul montaggio del tarozzo: è previsto con 4 caviglie (semplici tondini in legno da 1 mm) che serviranno per manovre secondarie (tipo bandierina). Sulla parte a prua del tarozzo verrà fissato il fanale di via.

La trinchettina è inferita con canestrelli sullo straglio che va dal colombiere alla sommità del diritto di prua.

La scotta della trinchettina ha un rinvio su un bozzello scorrevole su un “binario” e la relativa cima scorre attraverso dei passacavi fissati al ponte fino a poppa. In questo modo il timoniere (eventualmente rimasto solo a bordo) poteva governare anche questa vela. Questo “binario” (o barra) dato il suo ingombro, era detto “spezza gambe”!

Saluti a tutti

ciao Gianpaolo
fra poco si salpa
ciao ENRICO

Ammiro molto i modelli ma specialmente la tua descrizione ai particolari far conoscere i dettagli del loro utilizzo grazie
Aniello

Ciao Gianpaolo. Lo scafo lo conoscevo già, ora mi piace proprio tanto il dettaglio relativo alla velatura. Considerazione: con lo spostamento del bozzello sul binario "spezzagambe" (dove hai trovato questa particolare denominazione gergale?) la cima di manovra poteva andare a sfregare sul piede d'albero e relative altre manovre ivi presenti. Noto questa cosa per via della dinamicità che si vede man mano che si approfondisce la conoscenza della parte "motrice" delle imbarcazioni, cioè della velatura. Per me questo costituisce il passaggio dall'intendere il modellismo esclusivamente come riproduzione fine a se stessa o alla bellezza dell'oggetto, all'intendere il modellismo anche come sensazione della vita di bordo. ciao. oldboy
p.s.: per macpit, nel caso leggesse: oltre i 13 gradi alcolici la barbera può generare queste considerazioni...

@ enrico: magari il varo fosse fra poco.
a parte il montaggio del fiocco (prossima puntata) e delle sovrastrutture (tughe, timone ecc) poi ci sono tutta quella miriade di particolari per rendere un po' più viva la barchetta (scialuppa, matassine, ecc. ecc.). questi portano via un sacco di tempo.
@ aniello: grazie
@ oldboy: effettivamente cerco di improvvisarmi nel carpentiere, nell'armatore, nel capitano e immaginarmi nella navigazione, ma mancano le basi!
la dicitura "spezza gambe" proviene da picogiò o da qualche libro (probabilmente "Yachting 600-800").
per la virata, il bozzello dovrebbe scorrere a dritta lungo il "binario", ma la cima della scotta deve poi passare per il passacavi a sinistra (dove già passa ora) evitando così di sfregarsi sull'albero.
così ho pensato, ma non è detto che sia giusto (il piano non dice nulla in proposito)!
il problema sarà forse per il camino della cucina (nella foto si vede la posizione con la testa rossa dello spillo in posizione).
ecco lo schema della scotta dopo la virata (mura a sinistra).

mi piacciono le domande di oldboy: sono impegnativi come il suo barbera! 8)
ciao e grazie a tutti!