Galleria di brggpl

Buon giorno a tutti
Per tentare di non soccombere a questo caldo estivo, vorrei aggiornare la mia galleria (peraltro vuota).
Premetto che questo post vorrebbe essere solo una storiella modellistica e non un esempio di successo!
Ho sempre adottato il sistema di fare un modello per volta (uno all’anno) scegliendolo tra i meno blasonati e soprattutto tra i meno ingombranti. All’inizio il tempo disponibile non era tanto, non c’erano forum (o meglio non li conoscevo), non avevo libri in materia e l’unico modo conosciuto per fare modelli navali era quello di comprare delle scatole di montaggio.
Riguardando ora questi modelli posso sorridere di fronte a certi errori ed ingenuità però il divertimento e il relax ci sono stati (non che adesso non faccia più errori, ma almeno cerco di non ripeterli! )
Ho iniziato nel dicembre 2002 con un regalo natalizio: il “Bragozzo” della Aerpiccola in scala 1:35.
E’ una tipica imbarcazione da lavoro dell’alto Adriatico, dell'800 (pare che anche G.Garibaldi e Anita ne avessero fatto uso) a due alberi con vele al terzo, fondo piatto (per la navigazione nei canali) e un grande timone con funzione di deriva.
Ripensando criticamente al piano del kit, posso dire che il modello era ricco di particolari caratteristici (remi, forcole, attrezzi da pesca, parabordi, mostravento ecc.) nonché di tutte le principali manovre compresa una specie di drizza per sollevare il timone.
Di questo modello ricordo bene la fatica per piegare listelli (da mm.2) per il fasciame della zona a poppa e la difficoltà nel capire come si montava quel “cordino” che sosteneva quell’”asta” alla quale era “appesa” la vela.
Fra i tanti errori/orrori si possono notare bozzelli montati al contrario, chiodature irreali in corrispondenza delle false-ordinate, colorazione (direi) brillante, pennoni maldestramente rastremati, refe sfilaccioso, matafioni "a riccio" e via così.
Ecco comunque le foto ricordo.











Insomma qui occorrebbero i "restauratori" del forum per un bel restauro. Grazie dell'attenzione &

Ciao Gianpaolo, sicuramente il tuo primo modello è stato all'altezza delle conoscienze tecniche e teoriche che avevi, comunque resta il fatto che a livello di manualità realizzativa è un bellissimo modello Ma adesso non ci lascerai così...... forza che vogliamo vedere il resto.

Un Salutone!!!!!

Concordo pienamente con daniel vogliamo il resto dei modelli.

ciao

ciao daniel e ciao vincenzo
appena il caldo me lo consente, preparo la continuazione.
grazie e saluti

ahhh..bei ricordi vero? cmq devo dire che non mi sembra poi male come primo modello,anzi...soprattutto tenendo conto che a quel tempo l'uso dei forum era limitato o probabilmente non erano così diffusi.
Bravo Gianpaolo...mi piace!...avanti con il prossimo

Ciao andrea e ciao a tutti
In realtà contavo sulla vs. richiesta di una 2° puntata anche perché il caldo continua inesorabilmente.
Naturalmente valgono le stesse premesse fatte nel post precedente.
Dunque continuando nei ricordi, vengo al 2003. Il modello è il Leudo della Mamoli in scala 1:32.
Penso che il leudo sia una imbarcazione sufficientemente nota e nel forum si possono trovare tante notizie e immagini.
Considero questo kit ed il relativo piano molto buoni e dettagliati (vedi ad es. il potente paranco di drizza). Già in altre parti del forum ne ho elogiato il progettista/disegnatore (Volontè) e in seguito ho cercato di scegliere altri suoi modelli.
Tra gli altri errori ho montato le sartie in simmetria per ogni bordo: mi sembrava anti-estetico averle su un bordo solo (come giustamente diceva il piano) e non mi ponevo assolutamente il problema di come potessero virare!
Per la cronaca in questo modello ho sperimentato per la prima volta l'uso del filo metallico all’interno dell’orlo delle vele, ma è risultato un po’ troppo pesante ed evidente.













saluti

La classe non è acqua.

ciao

Ciao Gianpaolo, da queste foto si può vedere come già al tempo possedevi una predisposizione nel colorare bene i modelli, una curiosità le botti erano già comprese nel Kit o le hai realizzate tu? grazie, complimenti anche per questo bel modello.
Un Saluto!!!!!!

ciao daniel
eh eh!
la scatola di montaggio comprendeva molti particolari già "pronti": alcuni in lega metallica (ancore, landre, argano, cerniere e tanti altri come i luchetti per la chiusura dei boccaporti) e altri in legno come le botti che sono semplicemente tornite.
ho solo colorato le cerchiature (lasciate in rialzo dalla tornitura) con un bel (!!!) colore alluminio.
ecco una foto di dettaglio del ponte:

per la colorazione dello scafo ho preso d'esempio quella dal leudo "Il nuovo aiuto di Dio" di sestri levante e su internet ci sono tante foto della sua recente ristrutturazione.

penso che in realtà quelli originali (essendo barche da lavoro) fossero di colori diversi e senza alcuna parte in legno a vista. perfino il ponte era colorato con una vernice di protezione arancione.
la scelta della colorazione è stata quindi un compromesso per lasciare qualche listello in vista!
saluti

Complimenti.
Una curiosità vedo che il Leudo Leonidas ha l'elica, mentre il modello no.
L'originale com'era?
Un saluto

ciao bruno
nella calura estiva ho sbagliato il nome del leudo nella fotografia del post precedente. il nome corretto è "Il nuovo aiuto di Dio" e invece "Leonidas" è una ricostruzione totale fatta in epoca recente.
aggiungo che i piani della scatola di montaggio non fanno riferimento ad un leudo particolare.
circa la tua domanda, penso che la maggior diffusione del leudo fosse tra la fine dell''800 e i primi del '900.
nascevano come barche solo a vela (da trasporto) e sono stati dotati di motore diesel ausiliario in epoca recentissima (quando i motori diventavano meno ingombranti e costosi).
su internet puoi trovare tante notizie in merito a leudi recuperati o ristrutturati perchè di interesse storico e trasformati in barche da diporto.
grazie e saluti

Caro brggpl mi complimento anche per le foto, l'idea del drappo amaranto ha il suo perchè di "aristocratico" ... ancora complimenti

ilbor

Ciao Gianpaolo....bei modelli! ..bella la foto di dettaglio del ponte del leudo...allestimento molto curato e pulito!
Qual'è il modello che hai costruito al quale sei più legato?
Buona giornata

ciao ilbor
il drappo in realtà è un plaid per i pisoli invernali sul divano davanti alla tv.
nelle foto risulta un po' rugoso e fa dominante rosse, ma come sfondo funziona!
ciao andrea
in genere il modello che preferisco è l'ultimo....
scelgo un modello perchè sono attratto dall'imbarcazione reale (forma, storia ecc.). se devo fare un nome in particolare il primo che mi viene in mente è il Flyng Fish della della Corel. un modello di goletta fine '800 abbastanza semplice ma con uno scafo veramente accattivante. arriverò a mettere le foto.
grazie a tutti e

... ma nn era il caso di dirlo ... la sua figura la fa eccome se la fa ...

Un abbraccio, ilbor

ciao Gianpaolo
come si dice il "bel giorno si vede dal mattino" ottima la scelta dei modelli (niente galeoni) e da applausi la capacita' di arrivare al varo anche a fronte dei problemi dovuti ai kit.
prima o poi vengo a vederli di persona
ciao ENRICO

ciao ilbor: ricambio l'abbraccio!
ciao enrico: sto riempiendo la galleria, ma non sono tutti successi. quando vorrai, li vedrai dal vivo. penso di essere migliore come fotografo che come modellista e protresti rimanere deluso!!!! grazie e saluti

Ciao a tutti
La 3° puntata (anno 2004) riguarda il modello della "H.M.S. Halifax" sempre della Mamoli in scala 1:54.
Qui non ho resistito alla tentazione di avere un modello con delle vele quadre e dei cannoncini.
La sua storia reale non mi è molto chiara. Pare che una goletta (schooner) americana fosse stata varata attorno al 1760 per semplice servizio postale e poi comprata dalla marina britannica e armata per pattugliamento costiero ribatezzandola in "Halifax" (porto canadese). In seguito ad affondamento la Royal Navy ne fece una identica con lo stesso nome nel 1774. Sicuramente l’origine del progetto è di caratteristica americana: questa tipologia di imbarcazioni a due alberi è nata proprio sulle coste americane del nord atlantico.
La scatola di montaggio (sempre piani del sig. Volontè) non è di grande complessità ed è completa di tanti dettagli (mancavano solo le vele e le gomene). Tenete presente che questi piani hanno 20/30 anni.
Le pecche principali della realizzazione riguardano il fasciame dello scafo con una rastrematura errata e con i corsi non completi da poppa a prua. Inoltre per le vele poi ho sbagliato il disegno dei fiocchi, la distanza e il passo dei ferzi nonché i soliti matafioni ribelli.













P.S. Per chi fosse interessato a questo modello nel forum (sezione cantieri terminati) c’è un’altra bella realizzazione del collega andrea/magna con lo sviluppo completo del montaggio.
saluti

Ciao Gian Paolo....complimenti anche per questo modello...devo dire che con le vele fa tutto un altro effetto...
Concordo con te, ora che ho un pò più di esperienza rispetto a due anni fa quando iniziai ammetto che i piani del Volontè sono veramente ben fatti.

Buona giornata e complimenti per le tue realizzazioni di tutto rispetto!

Complimenti
ciao

Ciao Gian Paolo sempre un bel vedere le tue opere complimenti, e ti ringrazio per avermi suggerito questa tua idea.
Un salutone
Sandro

Ciao Carissimo, molto bello anche questo modello, complimenti!!!!

Un Saluto!!!!!

ciao e grazie a tutti gli intervenuti
Continuo nell’aggiornamento della galleria descrivendo le mie esperienze (nel bene e nel male) e sperando che anche questo serva per spunti e scambi di idee e opinioni.
Beh! nell’anno 2005 la scelta del quarto modello è stata sfortunata: “C.S.S. Alabama” dalla Mamoli in scala 1:120.
Si tratta di una corvetta americana (Stati Confederati) da guerra ad elica del 1862.
E’ una bella nave ricca di storia militare, avendo affondato una sessantina di navi dell’Unione (guerra civile): scafo molto affusolato, a vapore con un grande camino, caratteristico sistema di sollevamento dell’elica in caso di propulsione a vela, armamento “moderno” con cannoni di grande calibro centrali girevoli su rotaie.
Qui soprattutto la mancanza di conoscenze navali ha originato un piccolo “fiasco”.
Non sapevo cosa fossero e a cosa servissero quelle “astine” di prolunga da agganciare in qualche modo ai pennoni (coltellacci ecc.). Poi nel kit erano compresi dei pezzettini di listello (spess. 0,5) colorati in verde che ho incollato seguendo pedestremente le istruzioni sotto la linea di galleggiamento. Dopo aver capito che simulavano un rivestimento in rame ho coperto il tutto con una mano di colore simil-rame così non si vedono più le singole "lastrine"!
Il kit, data la scala, non si presta certamente a grandi dettagli: i piani non erano così dettagliati come nei precedenti acquisti e probabilmente non adatti alle mia capacità e alle mie conoscenze. D'altra parte comprendeva parecchi accattivanti particalari in metallo già pronti (cannoni, rotaie, fregi, scialuppe, calastre ecc).
Per completare il disastro, quasi alla fine del montaggio, il modello mi è caduto di prua: rottura del bompresso, svergolamento del maestro con rifacimento delle manovre fisse nella zona di prua.
Insomma questo è stato il modello che mi ha dato meno soddisfazioni.



i cannoni girevoli sulle "luccicanti" rotaie:

il grande fumaiolo:

qui si vede l'elica incastrata in un telaio sollevabile dall'argano sul ponte:

saluti e alla prossima puntata

Sarà anche il modello che ti ha dato meno soddisfazioni ma è veramente bello.
Un saluto
Sandro

Come ti è caduta???....maaaa Gian Paolo.....
Cmq bella anche questa tua realizzazione e devo dire che questa CSS Alabama mi garba assai....potrebbe essere la mia prossima realizzazione.
I piani di costruzione sono fatti bene?