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Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
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Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, grazie per l'indirizzo, ne farò tesoro.
Ho visto le misure che hai postato, in effetti sei in linea con le mie, anche con lo spessore della calaffatura, vedrai sarà un bel divertimento.....toglimi una curiosità, se utilizzerai il cartoncino tra i corsi sarà la prima volta?
Un Saluto!!!!
Ho visto le misure che hai postato, in effetti sei in linea con le mie, anche con lo spessore della calaffatura, vedrai sarà un bel divertimento.....toglimi una curiosità, se utilizzerai il cartoncino tra i corsi sarà la prima volta?
Un Saluto!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Daniel, sarebbe la prima prova con il cartonino, ma non sono ancora sicuro se lo utilizzerò; sarei più propenso ad usare l'ebano anche se ad essere sinceri sarebbe uno spreco, ma si eviterebbero i problemi che presenta il cartoncino quando si leviga e darebbe credo un risultato finale ben diverso. Che ne pensi?
_________________
Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, sull'ebano non saprei cosa dire, perché non l'ho mai lavorato, certo e' che dovresti portarlo a 0,3 decimi di spessore e la cosa non la vedo tanto semplice, comunque delle prove si possono fare. Per quanto riguarda il cartoncino in effetti se utilizzi la carta vetrata non e' il massimo per levigarlo quando e' in posizione tra i corsi. Per ovviare parzialmente al problema utilizzo delle lamette ottenendo un risultato migliore. Comunque sono curioso di vedere le prove che effettuerai sopratutto con l'ebano, grazie a presto.
Un Salutone!!!!!!
Un Salutone!!!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, non credo sia il caso di farti complimenti perché credo che ormai ti sia stufato....
In passato ho provato con il Bristol nero a fare la calafatura, ad essere sincero il risultato non era malaccio. Ma considerando la perfezione della tua caravella, non credo sia il caso. Forse potrei consigliati di fare una modanatura di qualche decimo su di un lato delle tavole. Una volta messe a dimora potresti riempire le modanature di stucco nero. Oppure potresti prendere una blocco di listelli, metterli di taglio interponendo ad ognuno un listello più basso (servirà per non far incollare le tavole e per facilitare il compito di taglio). Ci incolli su una tavoletta di ebano (consiglio impiallacciatura) dello spessore minimo che riesci a trovare. Una volta ascigato il blocco, una bella piallata a spessore e porti l'ebano a pochi decimi. Tagli con taglierino le varie tavole, e ripialli lato largo, in entrambi i lati. Laborioso ma di effetto.
Spero di esserti stato di aiuto, buon modellismo.
In passato ho provato con il Bristol nero a fare la calafatura, ad essere sincero il risultato non era malaccio. Ma considerando la perfezione della tua caravella, non credo sia il caso. Forse potrei consigliati di fare una modanatura di qualche decimo su di un lato delle tavole. Una volta messe a dimora potresti riempire le modanature di stucco nero. Oppure potresti prendere una blocco di listelli, metterli di taglio interponendo ad ognuno un listello più basso (servirà per non far incollare le tavole e per facilitare il compito di taglio). Ci incolli su una tavoletta di ebano (consiglio impiallacciatura) dello spessore minimo che riesci a trovare. Una volta ascigato il blocco, una bella piallata a spessore e porti l'ebano a pochi decimi. Tagli con taglierino le varie tavole, e ripialli lato largo, in entrambi i lati. Laborioso ma di effetto.
Spero di esserti stato di aiuto, buon modellismo.
Maruzzella- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino , potresti provare il sistema di santos , quello che della Tartana, il bristol , lo eliminerei
mozzo- Forumnauta
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Io per la sezione ho usato tranquillamente il cartoncino e non ho avuto assolutamente problemi in fase di levigatura se l'incollaggio è buono. Il cartoncino ha il vantaggio che può essere ridotto di qualche sottilissimo strato per incastrare perfettamente i corsi al loro posto.
Con l'ebano la vedo dura: legno durissimo, difficile da lavorare, scheggia facilmente e portarlo a quelle misure non credo sia semplice: piallarlo è ostico, rischi di rovinare le lame!
Con l'ebano la vedo dura: legno durissimo, difficile da lavorare, scheggia facilmente e portarlo a quelle misure non credo sia semplice: piallarlo è ostico, rischi di rovinare le lame!
giampieroricci- Forumnauta
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Amici, Vi ringrazio tutti per i consigli ed i suggerimenti, li apprezzo veramente molto e li terrò tutti in seria considerazione. L'ebano ha in effetti caratteristiche molto particolari che lo rendono tutt'altro che facile da lavorare, ma qualche prova vorrei farla, semprechè riesca a trovare il materiale idoneo.
Parlando di calafatura e pensando contemporaneamente ad un colore scuro che sia in netto contrasto con la tonalità del fasciame viene spontaneo pensare anche all'ebano.
Nulla toglie comunque di fare qualche pensierino sullo stesso pero, mordenzato con l'aniline; trattandosi di striscioline sottili e lasciandole a bagno per un periodo adeguato, dovrebbero colorarsi per bene fino in fondo e non avere sorprese di vedere emergere parti chiare durante le operazioni di levigatura.
I metodi suggeriti da Francesco e da Italo, sono ovviamente anche molto interessanti e validissimi e meritano di essere approfonditi effettuando delle prove.
Ogni sistema ha i suoi pro e contra, per cui conviene meditare per bene prima di mettersi all'opera.
Ho ancora del tempo prima di decidere, in quanto fra un paio di mesi circa ci sarà purtroppo di nuovo il fermo cantiere per riprendere poi in autunno; quando si incomincerà la posa del fasciame lo vorrei anche finire senza lunghe pause, per cui molto probabilmente questo avverrà verso settembre-ottobre.
Vi ringrazio ancora e Vi saluto cordialmente.
Parlando di calafatura e pensando contemporaneamente ad un colore scuro che sia in netto contrasto con la tonalità del fasciame viene spontaneo pensare anche all'ebano.
Nulla toglie comunque di fare qualche pensierino sullo stesso pero, mordenzato con l'aniline; trattandosi di striscioline sottili e lasciandole a bagno per un periodo adeguato, dovrebbero colorarsi per bene fino in fondo e non avere sorprese di vedere emergere parti chiare durante le operazioni di levigatura.
I metodi suggeriti da Francesco e da Italo, sono ovviamente anche molto interessanti e validissimi e meritano di essere approfonditi effettuando delle prove.
Ogni sistema ha i suoi pro e contra, per cui conviene meditare per bene prima di mettersi all'opera.
Ho ancora del tempo prima di decidere, in quanto fra un paio di mesi circa ci sarà purtroppo di nuovo il fermo cantiere per riprendere poi in autunno; quando si incomincerà la posa del fasciame lo vorrei anche finire senza lunghe pause, per cui molto probabilmente questo avverrà verso settembre-ottobre.
Vi ringrazio ancora e Vi saluto cordialmente.
_________________
Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Qualcosina ho fatto anche questa settimana.
Ho deciso di utilizzare del bosso per qualche inserto nei decori;
sembra che si armonizzi molto bene con il colore del pero.
A questo punto anche la Madonnina va rifatta ed in essenza di bosso, l'esito della prima prova in non mi ha affatto entusiasmato. Proverò a fare un po' meglio.
[img][/img]
Ho deciso di utilizzare del bosso per qualche inserto nei decori;
sembra che si armonizzi molto bene con il colore del pero.
A questo punto anche la Madonnina va rifatta ed in essenza di bosso, l'esito della prima prova in non mi ha affatto entusiasmato. Proverò a fare un po' meglio.
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Ultima modifica di gino arcuri il Dom 3 Feb 2013 - 10:27 - modificato 1 volta.
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Caspita Gino che splendore, sei proprio bravo. Toglimi una curiosità: per fare la Madonnina hai usato l'alberino flessibile con una mini fresa, o delle sgorbiette?
Grazie, per la futura risposta e per arricchire il nostro forum con queste delizie.
Buona serata e buona cena.
Grazie, per la futura risposta e per arricchire il nostro forum con queste delizie.
Buona serata e buona cena.
Maruzzella- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino stò guardando il tuo splendido lavoro .....a me solo l'idea mi fa star male ma come fai dico...... io (alcuni di voi qui nel forum non siete umani ... ma un pò alieni)bravo e bravissimi ...continuerò a stupirmi con il tuo cantiere Giovannino
giovannino- Forumnauta
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Veramente niente male la madonnina con il bambin gesù!
Vero che le parti in rilievo è piatto ma è sufficiente limare i bordi finchè si arrotondano.
Vero che le parti in rilievo è piatto ma è sufficiente limare i bordi finchè si arrotondano.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Amici, buona domenica a Tutti!
Ti ringrazio tanto, Italo. La microscultura è stata fatta con albero flessibile e minifresa; le micro sgorbiette che desidererei e che da un po’ di tempo ho puntato, costerebbero qualche centinaio di euro, ma non dovendone fare un uso frequente ho sempre rimandato. Intanto poi quando ne ho necessità mi devo adattare e mi ritrovo come a volere fare il manicure con le forbici da lattoniere.
Ciao Giovannino, sei squisitamente gentile e quel simpatico velo di ironia fa ovviamente molto piacere. Applicazione, tanta applicazione a braccetto con le sorelline pazienza e discreta manualità. Grazie infinite.
Ciao ErPiotta, sono perfettamente d’accordo con quanto affermi, ma era solo una prova effettuata senza i corretti utensili. Credo che ci riproverò. Grazie
Ti ringrazio tanto, Italo. La microscultura è stata fatta con albero flessibile e minifresa; le micro sgorbiette che desidererei e che da un po’ di tempo ho puntato, costerebbero qualche centinaio di euro, ma non dovendone fare un uso frequente ho sempre rimandato. Intanto poi quando ne ho necessità mi devo adattare e mi ritrovo come a volere fare il manicure con le forbici da lattoniere.
Ciao Giovannino, sei squisitamente gentile e quel simpatico velo di ironia fa ovviamente molto piacere. Applicazione, tanta applicazione a braccetto con le sorelline pazienza e discreta manualità. Grazie infinite.
Ciao ErPiotta, sono perfettamente d’accordo con quanto affermi, ma era solo una prova effettuata senza i corretti utensili. Credo che ci riproverò. Grazie
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, sei un maestro , la madonna è stupenda (come il resto ) ma questa di più non ci sono aggettivi
Claudio
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Fasciame
All’improvviso sono stato assalito dal desiderio di vedere lo scafo rivestito con il fasciame.
Per cui si decide di fare una pausa con la realizzazione dei vari decori e pensare un attimino a come impostare il lavoro del rivestimento dell’opera viva. In funzione della scala è stata stabilita la misura indicativa del listello che rappresenterà il fasciame; è tutto chiaro fino alla misura in lunghezza che esso dovrà avere. Indicativamente si presuppone che possa avere avuto in natura una lunghezza di 6 -8 metri.
O.K. ma quale misura definitiva dare? Mi ha dato un po da pensare questo particolare che poi è venuto fuori da solo.
Vediamo come!
Con quale frequenza alternare la posa dei vari listelli?
Esistono diverse metodologie sui vari testi che si trovano in rete, il metodo a quattro, il metodo a tre, ma ho trovato sempre tutto troppo teorico e c’era sempre qualcosa che mi lasciava delle incertezze non trovando mai una vera, completa soddisfacente risposta.
Su qualche grafico apparentemente chiaro ed abbastanza esplicativo mancano, per esempio, i riferimenti del terzo corso: dove incomincia – dove finisce? Salta fuori ovviamente da una serie di calcoli; ma sulla base di quali dati? In parole povere su quali numeri considerando che la distanza fra una costola e l’altra varia enormemente da un veliero all’altro, anche in funzione dei vari periodi di appartenenza
[img][/img]
Mi sono posto per parecchio tempo questo quesito; finalmente, fra le varie cose che avevo messo da parte durante le varie ricerche salta fuori qualcosa di estremamente interessante che nella sua semplicità di applicazione ha risolto tutti i miei dubbi.
Voglio rendervene partecipe, anche se non mi sarà molto semplice trovare le parole giuste per renderlo comprensivo a tutti.
Si dico a tutti, perché anche chi non si occupa di arsenale, ma utilizza le classiche scatole di montaggio, se applica questo sistema, rende il suo modello particolarmente attraente e conferisce senz’altro un tocco di realismo; è sufficiente creare delle tacchette che simulano la divisione dei corsi, ma applicate con cognizione di causa.
Torniamo a noi: ho avuto la felice sorpresa di trovare questo schema che allego con relativa traduzione
[img][/img]
Credo che questo argomento possa stancare chi non è interessato. Io da diretto interessato mi sono un po stancato ad essere sinceri. Continueremo la prossima volta. Buona notte a tutti.
All’improvviso sono stato assalito dal desiderio di vedere lo scafo rivestito con il fasciame.
Per cui si decide di fare una pausa con la realizzazione dei vari decori e pensare un attimino a come impostare il lavoro del rivestimento dell’opera viva. In funzione della scala è stata stabilita la misura indicativa del listello che rappresenterà il fasciame; è tutto chiaro fino alla misura in lunghezza che esso dovrà avere. Indicativamente si presuppone che possa avere avuto in natura una lunghezza di 6 -8 metri.
O.K. ma quale misura definitiva dare? Mi ha dato un po da pensare questo particolare che poi è venuto fuori da solo.
Vediamo come!
Con quale frequenza alternare la posa dei vari listelli?
Esistono diverse metodologie sui vari testi che si trovano in rete, il metodo a quattro, il metodo a tre, ma ho trovato sempre tutto troppo teorico e c’era sempre qualcosa che mi lasciava delle incertezze non trovando mai una vera, completa soddisfacente risposta.
Su qualche grafico apparentemente chiaro ed abbastanza esplicativo mancano, per esempio, i riferimenti del terzo corso: dove incomincia – dove finisce? Salta fuori ovviamente da una serie di calcoli; ma sulla base di quali dati? In parole povere su quali numeri considerando che la distanza fra una costola e l’altra varia enormemente da un veliero all’altro, anche in funzione dei vari periodi di appartenenza
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Mi sono posto per parecchio tempo questo quesito; finalmente, fra le varie cose che avevo messo da parte durante le varie ricerche salta fuori qualcosa di estremamente interessante che nella sua semplicità di applicazione ha risolto tutti i miei dubbi.
Voglio rendervene partecipe, anche se non mi sarà molto semplice trovare le parole giuste per renderlo comprensivo a tutti.
Si dico a tutti, perché anche chi non si occupa di arsenale, ma utilizza le classiche scatole di montaggio, se applica questo sistema, rende il suo modello particolarmente attraente e conferisce senz’altro un tocco di realismo; è sufficiente creare delle tacchette che simulano la divisione dei corsi, ma applicate con cognizione di causa.
Torniamo a noi: ho avuto la felice sorpresa di trovare questo schema che allego con relativa traduzione
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Credo che questo argomento possa stancare chi non è interessato. Io da diretto interessato mi sono un po stancato ad essere sinceri. Continueremo la prossima volta. Buona notte a tutti.
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino , interessante , ma , come epoca ci siamo ?
a presto
a presto
mozzo- Forumnauta
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, tema molto interessante e complimenti per come lo affronti e tenti di spiegarlo a noi neofiti. Interessante anche il commento di Francesco, perche' sono sicuro che nelle varie epoche la carpenteria navale sia stata molto diversa.
Vi seguo con molto piacere.
Buon modellismo
Vi seguo con molto piacere.
Buon modellismo
Maruzzella- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Francesco, grazie del Tuo intervento.
Sappiamo benissimo che non esistono dati certi che possano darci risposte esaurienti sulle metodologie costruttive dell’epoca colombiana, se non vaghe illustrazioni ed incisioni da cui gli esperti in materia hanno cercato e cercano tuttora di tirare fuori dei dati approssimativi, teorici, ma che sempre tali restano.
[img][/img]
da The Ships of Christopher Columbus di Xavier Pastor
[img][/img]
[img][/img][img][/img]
Il rivestimento dello scafo, che ha avuto nel corso dei secoli un’evoluzione continua, ha da sempre rappresentato uno dei fattori più importanti per assicurare consistenza, rigidità e sicurezza alla struttura. Non si poteva certo rivestirlo con corsi di fasciame interi da prua a poppa come si fa nei modelli delle scatole di montaggio; in funzione delle disponibilità o disposizioni finanziarie, l’approvvigionamento del legname permetteva l’impiego di assi di differenti lunghezze. In qualche punto queste tavole andavano quindi unite e queste giunzioni rappresentavano certamente dei punti di debolezza del rivestimento, ragion per cui si badava con attenta ed esperta oculatezza affinché queste giunzioni o meglio ” intestature “ non fossero troppo vicine le une alle altre sia in senso longitudinale che sulla stessa costa, ma che seguissero una ragionata distribuzione nell’ambito di una determinata superficie.
Le marinerie francesi ed inglesi ci hanno lasciato meravigliose ampie e complete documentazioni sull’argomento, ma i vari sistemi descritti non se li sono di certo inventati nel periodo in cui hanno pensato di creare delle prove scritte, bensì il tutto è stato frutto di una continua evoluzioni nel tempo, che è passato anche, ovviamente, attraverso l’epoca colombiana. Quale sistema venisse applicato all’epoca non ci è dato saperlo, importante in una riproduzione è che venga realizzato sotto una determinata forma ragionata. Nel modello della Santa Maria, prima di intraprendere il rivestimento del fasciame, ho cercato di documentarmi, grazie anche a quanto mi ha fornito Francesco, per evitare di incollare dei listelli più o meno distanti fra di loro senza alcun nesso logico.
Sarei molto grato a tutti coloro che potessero aggiungere, a completamento di quanto riportato, eventuali ulteriori osservazioni.
Non voglio fare l’esperto o il professore, me ne guarderei bene, non ne sarei capace nel modo più assoluto, era solo una mia forma di riflessione prima di operare, oggetto di eventuale discussione che possa contribuire ad approfondire e completare l’argomento.
Italo Ti ringrazio, mi auguro serva a qualcuno
Nella prossima puntata cercherò di concludere l'argomento iniziato
Sappiamo benissimo che non esistono dati certi che possano darci risposte esaurienti sulle metodologie costruttive dell’epoca colombiana, se non vaghe illustrazioni ed incisioni da cui gli esperti in materia hanno cercato e cercano tuttora di tirare fuori dei dati approssimativi, teorici, ma che sempre tali restano.
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da The Ships of Christopher Columbus di Xavier Pastor
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Il rivestimento dello scafo, che ha avuto nel corso dei secoli un’evoluzione continua, ha da sempre rappresentato uno dei fattori più importanti per assicurare consistenza, rigidità e sicurezza alla struttura. Non si poteva certo rivestirlo con corsi di fasciame interi da prua a poppa come si fa nei modelli delle scatole di montaggio; in funzione delle disponibilità o disposizioni finanziarie, l’approvvigionamento del legname permetteva l’impiego di assi di differenti lunghezze. In qualche punto queste tavole andavano quindi unite e queste giunzioni rappresentavano certamente dei punti di debolezza del rivestimento, ragion per cui si badava con attenta ed esperta oculatezza affinché queste giunzioni o meglio ” intestature “ non fossero troppo vicine le une alle altre sia in senso longitudinale che sulla stessa costa, ma che seguissero una ragionata distribuzione nell’ambito di una determinata superficie.
Le marinerie francesi ed inglesi ci hanno lasciato meravigliose ampie e complete documentazioni sull’argomento, ma i vari sistemi descritti non se li sono di certo inventati nel periodo in cui hanno pensato di creare delle prove scritte, bensì il tutto è stato frutto di una continua evoluzioni nel tempo, che è passato anche, ovviamente, attraverso l’epoca colombiana. Quale sistema venisse applicato all’epoca non ci è dato saperlo, importante in una riproduzione è che venga realizzato sotto una determinata forma ragionata. Nel modello della Santa Maria, prima di intraprendere il rivestimento del fasciame, ho cercato di documentarmi, grazie anche a quanto mi ha fornito Francesco, per evitare di incollare dei listelli più o meno distanti fra di loro senza alcun nesso logico.
Sarei molto grato a tutti coloro che potessero aggiungere, a completamento di quanto riportato, eventuali ulteriori osservazioni.
Non voglio fare l’esperto o il professore, me ne guarderei bene, non ne sarei capace nel modo più assoluto, era solo una mia forma di riflessione prima di operare, oggetto di eventuale discussione che possa contribuire ad approfondire e completare l’argomento.
Italo Ti ringrazio, mi auguro serva a qualcuno
Nella prossima puntata cercherò di concludere l'argomento iniziato
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, putroppo non ho tali conoscenze per fare delle osservazioni, ma posso solo dire che l'argomento è molto interessante sopratutto per chi come me è alle prese con questi tipi di problemi nel trovare delle informazioni che ti permettono di fare un fasciame quantomeno con una minima logica, di certo di erorri si commettono ma almeno è piacevole e interessante sapere che persone come Te, trattano l'argomento per dare modo di crescere a livello di conoscenze. Colgo anche l'occasione per ringraziare Francesco per l'aiuto che mi ha sempre dato.
Resto in trepitante attesa della puntata conclusiva, grazie a presto.
Un Salutone!!!!
Resto in trepitante attesa della puntata conclusiva, grazie a presto.
Un Salutone!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Daniel, Ti ringrazio; cerco di documentarmi ed avolte mi rendo conto che trascorro più tenpo a fare ricerche che a tenere in mano l'ascia, da intendere come garzone apprendista del maestro d'ascia.
Sono riuscito a risalire al testo dal quale ho estratto quanto oggetto dell’elaborazione:
Plank on Frame Models and Scale Masting & Rigging - Harold A.Underhill
Ritorniamo al calcolo dell’alternanza dei corsi del fasciame iniziando ovviamente dal torello.
Punti fissi che costituiranno la base o meglio i parametri su cui si svilupperà l’elaborazione:
- scala Santa Maria 1: 36
- sviluppo lunghezza torello cm.40 ca. (mt. 14,40 ca.)
- numero totale costole: 26
- distanza fra due coste: cm. 2,2 (cm.80 ca.)
- nr. listelli (mm.7 larghezza) necessari per coprire la zona compresa tra chiglia e prima cinta: 20 escluso il torello che avrà una dimensione più importante
Facendo riferimento allo schema che segue
[img][/img]
si parte dal centro, che corrisponde in questo caso al centro del torello, per segnare la prima intestatura del corso di fasciame rappresentato in rosso;
punto “a” dello schema : il corso in verde parte dalla seconda costola a circa mt. 1.60 dal centro
punto “b” dello schema : il corso in marrone parte dalla quarta costola (dal centro) e ad una distanza di mt. 1,60 dall’inizio dall’intestatura del corso verde
il corso di fasciame segnato in blu essendo adiacente ad una intestatura senza intervallo di altre coste può iniziare a due coste di distanza dal corso marrone (come punto a), quindi a mt.1.60 dall’inizio del corso marrone
Ho provato a realizzare l’intervallo “a” con una distanza di una ulteriore costa ( 3 invece di due, solo per estetica, perché come misure ci siamo), ma non mi torna poi la corretta sequenza ed alternanza dei corsi. Ci riproverò
Il torello ha una lunghezza mt.14,40, e può tranquillamente essere ricoperto da due assi di mt. 7,20; tale misura viene presa come misura base per il rimanente fasciame, misura che può rientrare nella norma, anche se il corso di fasciame in genere non era molto lungo per il costo superiore che avevano gli alberi più alti e quindi più vecchi.
Questo è quanto ho sviluppato per il dimensionamento del fasciame della mia Santa Maria con tutte le variabili del caso come eventuale non corretta interpretazione dei disegni di riferimento o errati calcoli. Può essere preso come esempio per fare i propri calcoli in funzione della scala e della distanza fra le costole.
Nei casi di coste molto più fitte, quindi di epoche successive, la distanza fra le intestature viene calcolata anche in funzione degli intervalli delle singole coste
Esistono poi altri sistemi ancora con l’intervallo di quattro corsi fra due intestature sulla stessa costa ed altri.
Sono riuscito a risalire al testo dal quale ho estratto quanto oggetto dell’elaborazione:
Plank on Frame Models and Scale Masting & Rigging - Harold A.Underhill
Ritorniamo al calcolo dell’alternanza dei corsi del fasciame iniziando ovviamente dal torello.
Punti fissi che costituiranno la base o meglio i parametri su cui si svilupperà l’elaborazione:
- scala Santa Maria 1: 36
- sviluppo lunghezza torello cm.40 ca. (mt. 14,40 ca.)
- numero totale costole: 26
- distanza fra due coste: cm. 2,2 (cm.80 ca.)
- nr. listelli (mm.7 larghezza) necessari per coprire la zona compresa tra chiglia e prima cinta: 20 escluso il torello che avrà una dimensione più importante
Facendo riferimento allo schema che segue
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si parte dal centro, che corrisponde in questo caso al centro del torello, per segnare la prima intestatura del corso di fasciame rappresentato in rosso;
punto “a” dello schema : il corso in verde parte dalla seconda costola a circa mt. 1.60 dal centro
punto “b” dello schema : il corso in marrone parte dalla quarta costola (dal centro) e ad una distanza di mt. 1,60 dall’inizio dall’intestatura del corso verde
il corso di fasciame segnato in blu essendo adiacente ad una intestatura senza intervallo di altre coste può iniziare a due coste di distanza dal corso marrone (come punto a), quindi a mt.1.60 dall’inizio del corso marrone
Ho provato a realizzare l’intervallo “a” con una distanza di una ulteriore costa ( 3 invece di due, solo per estetica, perché come misure ci siamo), ma non mi torna poi la corretta sequenza ed alternanza dei corsi. Ci riproverò
Il torello ha una lunghezza mt.14,40, e può tranquillamente essere ricoperto da due assi di mt. 7,20; tale misura viene presa come misura base per il rimanente fasciame, misura che può rientrare nella norma, anche se il corso di fasciame in genere non era molto lungo per il costo superiore che avevano gli alberi più alti e quindi più vecchi.
Questo è quanto ho sviluppato per il dimensionamento del fasciame della mia Santa Maria con tutte le variabili del caso come eventuale non corretta interpretazione dei disegni di riferimento o errati calcoli. Può essere preso come esempio per fare i propri calcoli in funzione della scala e della distanza fra le costole.
Nei casi di coste molto più fitte, quindi di epoche successive, la distanza fra le intestature viene calcolata anche in funzione degli intervalli delle singole coste
Esistono poi altri sistemi ancora con l’intervallo di quattro corsi fra due intestature sulla stessa costa ed altri.
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Dallo schema precedente si evince la lunghezza minima che dovrebbe avere il corso del fasciame è di mt. 4,80 (1,60 X 3 )
Elaborazione ulteriore versione :
“a” prevede una distanza di tre coste invece di due dal centro (mt. 2,40)
“b” resta invariato (mt. 1,60)
mentre il corso di fasciame segnato in blu essendo adiacente ad una intestatura senza intervallo di altre coste inizia a tre coste di distanza dal corso marrone (come punto “a”), quindi a mt.2.40 dall’inizio del corso marrone
In questo caso la lunghezza minima che avrà il corso sarà di mt. 6,40 (2,40+1,60+2,40 )
Di seguito schema completo seconda alternativa con il corso di fasciame a mt. 7.20 di misura base
[img][/img]
Buona Domenica!
Elaborazione ulteriore versione :
“a” prevede una distanza di tre coste invece di due dal centro (mt. 2,40)
“b” resta invariato (mt. 1,60)
mentre il corso di fasciame segnato in blu essendo adiacente ad una intestatura senza intervallo di altre coste inizia a tre coste di distanza dal corso marrone (come punto “a”), quindi a mt.2.40 dall’inizio del corso marrone
In questo caso la lunghezza minima che avrà il corso sarà di mt. 6,40 (2,40+1,60+2,40 )
Di seguito schema completo seconda alternativa con il corso di fasciame a mt. 7.20 di misura base
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Buona Domenica!
_________________
Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ulteriore nota degna di particolare attenzione è quanto pubblicato dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali – Istituto Poligrafico Zecca dello Stato – Franco Gay/Cesare Ciano sul volume: “Le Navi di Cristoforo Colombo” pag. 16-17
-... uno dei più notevoli reperti archeologici navali di epoca vicina a quella di cui ci interessiamo è lo scafo abbastanza ben conservato di una cocca anseatica del 1380 ...
- ... altro reperto che ci può interessare per lo studio delle tecniche costruttive dell’epoca è il fianco dritto dello scafo della caracca inglese Mary Rose, affondata nel 1545...
- ... benché di epoca molto più tarda, possediamo lo scafo prodigiosamente intatto del vascello svedese Vasa varato nel 1627 ...
- ... in tutti e tre questi scafi, la cui costruzione spazia in un arco di trecentocinquanta anni si nota come le tecniche esecutive della costruzione navale, nonostante i notevoli progressi avvenuti in quel lungo periodo nella progettazione, fossero sostanzialmente le stesse, gli stessi materiali, impiegati e gli strumenti per lavorarli.
-... uno dei più notevoli reperti archeologici navali di epoca vicina a quella di cui ci interessiamo è lo scafo abbastanza ben conservato di una cocca anseatica del 1380 ...
- ... altro reperto che ci può interessare per lo studio delle tecniche costruttive dell’epoca è il fianco dritto dello scafo della caracca inglese Mary Rose, affondata nel 1545...
- ... benché di epoca molto più tarda, possediamo lo scafo prodigiosamente intatto del vascello svedese Vasa varato nel 1627 ...
- ... in tutti e tre questi scafi, la cui costruzione spazia in un arco di trecentocinquanta anni si nota come le tecniche esecutive della costruzione navale, nonostante i notevoli progressi avvenuti in quel lungo periodo nella progettazione, fossero sostanzialmente le stesse, gli stessi materiali, impiegati e gli strumenti per lavorarli.
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, molto interessante queste informazioni, grazie per averle condivise con noi, a presto.
Un Salutone!!!!!
Un Salutone!!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Calafatura
Prima di incominciare la posa del fasciame, mi piacerebbe ovviamente avere le idee chiare. Un altro particolare che sto cercando di mettere a punto è la calafatura.
Voglio subito mostrarVi il primo esperimento
[img][/img]
[img][/img]
Direi niente male.Tre decimi.
Sto leggendo nei vs. pensieri, non nascondetelo, Vi starete chiedendo come è stato fatto. Devo ancora affinarlo, poi Vi svelerò. Nel frattempo, vediamo chi indovina!
Buona serata
Prima di incominciare la posa del fasciame, mi piacerebbe ovviamente avere le idee chiare. Un altro particolare che sto cercando di mettere a punto è la calafatura.
Voglio subito mostrarVi il primo esperimento
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Direi niente male.Tre decimi.
Sto leggendo nei vs. pensieri, non nascondetelo, Vi starete chiedendo come è stato fatto. Devo ancora affinarlo, poi Vi svelerò. Nel frattempo, vediamo chi indovina!
Buona serata
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Da piccolo ero molto attratto da tutto ciò che raffigurasse riproduzioni miniaturizzate;
principalmente affascinato dai vascelli con i loro cannoni, le loro vele e tutto quel groviglio di fili di cui non capivo molto e mi chiedevo se fossero veramente tutti necessari.
gino arcuri- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
Ciao Gino, bello l'effetto della calafatura, secondo me potresti aver utilizzato dello stucco, forse il cartoncino, ma propendo per il primo, dai non tenerci sulle spine..... troppo a lungo
Un Salutone!!!!!
Un Salutone!!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)
iao Gino , se la vista mi aiuta noto che hai bordato il tavolato, é così?
mozzo- Forumnauta
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