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Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
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Forum Scuola di Modellismo :: Modellismo Statico :: Navimodellismo :: Navi & Velieri :: In cantiere :: Cantieri terminati
Pagina 4 di 8
Pagina 4 di 8 • 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Buon giorno a tutti
MANOVRE DORMIENTI (o FISSE)
Le manovre dormienti presenti sullo schifazzo (come in tutti i velieri) erano:
- sartie, - paterazzi, - stragli, - briglie / venti.
A dire il vero, penso che proprio "fisse" non fossero.
Come già detto, in questa barchetta da lavoro tutto doveva essere facilmente e velocemente smontabile e regolabile.
Le sartie (dette "a colonna") hanno un sistema di aggancio al capodibanda dotato di coccinelli e di ganci.
In corrisponenza del gancio c'è l'anello in prosecuzione della landra, mentre l'attacco con coccinello è su un golfare (anellino con gambo) provvisto di un rinforzo sul capodibanda.
Tale sistema era tipico delle vele latine (vedi sciabecchi, galee, tartane ecc.).
Questo è lo schizzo dello schema con gli attacchi al capodibanda:
L'uso del paranco doppio e del rinvio intermedio (al penzolo) moltiplicava la forza di tesatura di circa 8 volte (se non ho sbagliato i conti). Pertanto con questo ingegnoso sistema, arridare ossia tesare (mettere in forza) queste sartie era abbastanza facilitato.
Venendo al modello, ho cercato di montare più cime possibili direttamente sugli alberi fuori opera per evitare pericolosi montaggi sul posto.
Per le sartie a colonna ho preparato i penzoli già montati,
l'attacco al capodibanda con il bozzello inferiore del paranco, il coccinello (in foto da rifinire) e la legatura all'anello della landra:
Mi rimarrà da montare sul posto solo il bozzello superiore e completare il paranco.
Quindi sono passato alla posa dei due alberi (maestra e trinchetto) fissati nelle rispettive mastre, tralasciando per ora quello di mezzana (il più gracile).
Qui il montaggio dello straglio con il collare al trinchetto e paranco intermedio e i due paterazzi all'albero maestro fissati al golfare sul capodibanda con semplice legatura.
La tesatura di tutte le manovre è rimandata alla fine. Per ora solo "bigodini". ciao
riferimenti al Glossario:
paranco, penzolo, manovre, coccinello.
MANOVRE DORMIENTI (o FISSE)
Le manovre dormienti presenti sullo schifazzo (come in tutti i velieri) erano:
- sartie, - paterazzi, - stragli, - briglie / venti.
A dire il vero, penso che proprio "fisse" non fossero.
Come già detto, in questa barchetta da lavoro tutto doveva essere facilmente e velocemente smontabile e regolabile.
Le sartie (dette "a colonna") hanno un sistema di aggancio al capodibanda dotato di coccinelli e di ganci.
In corrisponenza del gancio c'è l'anello in prosecuzione della landra, mentre l'attacco con coccinello è su un golfare (anellino con gambo) provvisto di un rinforzo sul capodibanda.
Tale sistema era tipico delle vele latine (vedi sciabecchi, galee, tartane ecc.).
Questo è lo schizzo dello schema con gli attacchi al capodibanda:
L'uso del paranco doppio e del rinvio intermedio (al penzolo) moltiplicava la forza di tesatura di circa 8 volte (se non ho sbagliato i conti). Pertanto con questo ingegnoso sistema, arridare ossia tesare (mettere in forza) queste sartie era abbastanza facilitato.
Venendo al modello, ho cercato di montare più cime possibili direttamente sugli alberi fuori opera per evitare pericolosi montaggi sul posto.
Per le sartie a colonna ho preparato i penzoli già montati,
l'attacco al capodibanda con il bozzello inferiore del paranco, il coccinello (in foto da rifinire) e la legatura all'anello della landra:
Mi rimarrà da montare sul posto solo il bozzello superiore e completare il paranco.
Quindi sono passato alla posa dei due alberi (maestra e trinchetto) fissati nelle rispettive mastre, tralasciando per ora quello di mezzana (il più gracile).
Qui il montaggio dello straglio con il collare al trinchetto e paranco intermedio e i due paterazzi all'albero maestro fissati al golfare sul capodibanda con semplice legatura.
La tesatura di tutte le manovre è rimandata alla fine. Per ora solo "bigodini". ciao
riferimenti al Glossario:
paranco, penzolo, manovre, coccinello.
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao brggpl. Gran bel lavoro il tuo. Molto utile lo schizzo del paranco e dei punti di fissaggio. Tra l'altro mi hai risolto un dubbio che avevo sul paranco con rinvio intermedio: non riuscivo a capirne l'utilità perchè non ricordo più ( sig! )la formula del paranco con più carrucole. Saresti così gentile da ripeterla qui?
Ora capisco invece che il leverismo funziona come uno di secondo genere ( ovvero "a carrucola mobile", ricordi di meccanica...) , perchè il punto resistente, cioè il carico di tutto il sistema, è l'attacco del penzolo all'albero. Quindi il bozzello appeso al penzolo fa lavorare lo sforzo di trazione sul diametro della sua puleggia, mentre la resistenza (alla trazione) dell'albero è applicata al raggio della stessa puleggia. Risultato: vince la trazione 2:1. Sul manuale del Curti quel tipo di paranco è denominato ad "amantesenale", mentre Enrico Pilani lo trova denominato a " stricco" sul manuale di Bellabarba. La tua fonte qual è?
Una considerazione: la robustezza della sartia era anche vincolata al piolo di legno del "coccinello". Chissà che dimensioni reali tenevano ed in base a quali prove/tipo di legno. Tra l'altro: perchè usavano questo sistema? Forse per avere un punto di facile impugnatura della manovra o per smontarla/rimontarla facilmente?
Ciao
Giuseppe
Ora capisco invece che il leverismo funziona come uno di secondo genere ( ovvero "a carrucola mobile", ricordi di meccanica...) , perchè il punto resistente, cioè il carico di tutto il sistema, è l'attacco del penzolo all'albero. Quindi il bozzello appeso al penzolo fa lavorare lo sforzo di trazione sul diametro della sua puleggia, mentre la resistenza (alla trazione) dell'albero è applicata al raggio della stessa puleggia. Risultato: vince la trazione 2:1. Sul manuale del Curti quel tipo di paranco è denominato ad "amantesenale", mentre Enrico Pilani lo trova denominato a " stricco" sul manuale di Bellabarba. La tua fonte qual è?
Una considerazione: la robustezza della sartia era anche vincolata al piolo di legno del "coccinello". Chissà che dimensioni reali tenevano ed in base a quali prove/tipo di legno. Tra l'altro: perchè usavano questo sistema? Forse per avere un punto di facile impugnatura della manovra o per smontarla/rimontarla facilmente?
Ciao
Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
ciao oldboy
effettivamente il sistema di moltiplica della sartia a colonna e dell'amantesenale mi sembra il medesimo. però ho visto il termine amantesenale sempre associato alle drizze.
lo schema dello stricco è questo:
(tratto dal "Libro dei Nodi").
Il citato libro dei nodi riporta come tre il fattore di moltiplica.
sia amante-senale che stricco sono anche definiti nel ns Glossario.
per quanto riguarda la moltiplica del sistema che ho descritto per sartia a colonna, ho pensato che senza considerare il paranco una trazione verso l'alto si divide (:2) tra le due cime fissate al capodibanda.
il paranco doppio (da solo) moltiplica per quattro ossia la reazione a terra per equilibrio si scompone neii quattro giri del corridore.
quindi ho fatto semplicemente la moltiplica 4 (paranco) x2 (penzolo) = 8, tutto cio' senza considerare attriti ecc.ecc. comunque come detto, non sono sicuro del ragionamento! vediamo se qualcuno puo' confermare.
il coccinello doveva essere sufficientemente robusto per resistere a tranciamento provocato dalla trazione della cima avvolta. il suo diametro infatti era proprio in funzione del diametro della cima trattenuta.
ti riporto a proposito un disegno di S.Spina:
grazie e se non sono stato chiaro, chiedi pure!
ciao
effettivamente il sistema di moltiplica della sartia a colonna e dell'amantesenale mi sembra il medesimo. però ho visto il termine amantesenale sempre associato alle drizze.
lo schema dello stricco è questo:
(tratto dal "Libro dei Nodi").
Il citato libro dei nodi riporta come tre il fattore di moltiplica.
sia amante-senale che stricco sono anche definiti nel ns Glossario.
per quanto riguarda la moltiplica del sistema che ho descritto per sartia a colonna, ho pensato che senza considerare il paranco una trazione verso l'alto si divide (:2) tra le due cime fissate al capodibanda.
il paranco doppio (da solo) moltiplica per quattro ossia la reazione a terra per equilibrio si scompone neii quattro giri del corridore.
quindi ho fatto semplicemente la moltiplica 4 (paranco) x2 (penzolo) = 8, tutto cio' senza considerare attriti ecc.ecc. comunque come detto, non sono sicuro del ragionamento! vediamo se qualcuno puo' confermare.
il coccinello doveva essere sufficientemente robusto per resistere a tranciamento provocato dalla trazione della cima avvolta. il suo diametro infatti era proprio in funzione del diametro della cima trattenuta.
ti riporto a proposito un disegno di S.Spina:
grazie e se non sono stato chiaro, chiedi pure!
ciao
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gian paolo
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Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao brggpl. Prima di andare in mansarda a costruire alberi e pennoni scrivo ancora questa mail.
Riassumendo: il sistema rappresentato nel disegno che hai mandato nell'ultima mail è denominato "stricco" da Curti e dal "Libro dei nodi".
Bellabarba chiama invece "stricco" quello che Curti e, da quanto scrivi, anche Il libro dei Nodi chiama "amantesenale".
Va beh, abbiamo ampliato le nostre conoscenze...
Io non capivo l'efficacia del sistema a stricco, quello del tuo ultimo disegno, perchè il fatto di rappresentare il carico appeso al punto comune dei due bozzelli, crea la seguente condizione:
- il carico di 3 kg si divide a metà, 1,5 kg per ogni bozzello;
- Per il sollevamento, il bozzello fissato al pendolo richiede una forza pari alla metà del carico , ovvero 0,750 kg, da applicare sulla fune che va al bozzello più basso;
- il bozzello più basso divide a metà il carico di 0,750 ovvero riduce a 0,375 e lascia inalterato il proprio carico di 1,5 kg.
- sforzo totale necessario ad alzare i 3Kg = 1,5 + 0,375 = 1,875.
Se invece il carico, ipotizzato sempre di 3 kg, è l'albero, cioè la fune del penzolo, ed il punto in cui è disegnato il peso di 3 kg diventa un punto fisso, entrambi i bozzelli agiscono come carrucola mobile ovvero leva di secondo genere.
Allora:
- il bozzello più alto riduce a metà ovvero a 1,5 kg;
- il bozzello più basso riduce anch'esso della metà;
- sforzo totale per trazionare l'albero di 3 kg = 0,750 kg, ovvero riduzione 1:4.
L'altro tipo di paranco, quello ad amantesenale del tuo primo schizzo, riduce invece di 1:8.
Queste sono le considerazioni che sono stato capace di fare rivangando i ricordi di meccanica.
E finalmente ho capito perchè per ogni albero c'erano 2 tipi di paranchi: uno a stricco, con rapporto 1:4, e uno normale con numero di pulegge deciso , ovviamente già in allestimento, in base ai carichi che si prevedeva di movimentare.Normalmente vedo che si applica un paranco a 2+2 pulegge, con bozzelli a violino, e questo comporta un rapporto 1:4 come per lo stricco. ma forse è solo una semplificazione modellistica oppure era sufficiente il rapporto 1:4 e il paranco semplice, non avendo un punto di vincolo come lo stricco era più facilmente movimentabile.
Bene , dopo questa disquisizione, è ora di lavorare in cantiere
ciao
Giuseppe
Riassumendo: il sistema rappresentato nel disegno che hai mandato nell'ultima mail è denominato "stricco" da Curti e dal "Libro dei nodi".
Bellabarba chiama invece "stricco" quello che Curti e, da quanto scrivi, anche Il libro dei Nodi chiama "amantesenale".
Va beh, abbiamo ampliato le nostre conoscenze...
Io non capivo l'efficacia del sistema a stricco, quello del tuo ultimo disegno, perchè il fatto di rappresentare il carico appeso al punto comune dei due bozzelli, crea la seguente condizione:
- il carico di 3 kg si divide a metà, 1,5 kg per ogni bozzello;
- Per il sollevamento, il bozzello fissato al pendolo richiede una forza pari alla metà del carico , ovvero 0,750 kg, da applicare sulla fune che va al bozzello più basso;
- il bozzello più basso divide a metà il carico di 0,750 ovvero riduce a 0,375 e lascia inalterato il proprio carico di 1,5 kg.
- sforzo totale necessario ad alzare i 3Kg = 1,5 + 0,375 = 1,875.
Se invece il carico, ipotizzato sempre di 3 kg, è l'albero, cioè la fune del penzolo, ed il punto in cui è disegnato il peso di 3 kg diventa un punto fisso, entrambi i bozzelli agiscono come carrucola mobile ovvero leva di secondo genere.
Allora:
- il bozzello più alto riduce a metà ovvero a 1,5 kg;
- il bozzello più basso riduce anch'esso della metà;
- sforzo totale per trazionare l'albero di 3 kg = 0,750 kg, ovvero riduzione 1:4.
L'altro tipo di paranco, quello ad amantesenale del tuo primo schizzo, riduce invece di 1:8.
Queste sono le considerazioni che sono stato capace di fare rivangando i ricordi di meccanica.
E finalmente ho capito perchè per ogni albero c'erano 2 tipi di paranchi: uno a stricco, con rapporto 1:4, e uno normale con numero di pulegge deciso , ovviamente già in allestimento, in base ai carichi che si prevedeva di movimentare.Normalmente vedo che si applica un paranco a 2+2 pulegge, con bozzelli a violino, e questo comporta un rapporto 1:4 come per lo stricco. ma forse è solo una semplificazione modellistica oppure era sufficiente il rapporto 1:4 e il paranco semplice, non avendo un punto di vincolo come lo stricco era più facilmente movimentabile.
Bene , dopo questa disquisizione, è ora di lavorare in cantiere
ciao
Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
buon giorno oldboy e a tutti
L'argomento si fa interessate e ti ringrazio.
Non so se Bellabarba definisca stricco quello che Curti e Libro dei Nodi chiamano amantesenale e non sono riescito a trovare il post di pilani al quale ti riferisci.
Forse sarà perchè è domenica mattina, ma sinceramente non ho capito dal tuo ultimo post se mi confermi o meno che il sistema amantesenale + paranco doppio (quello dallo schizzo di ieri-mattina) ha la "potenza" di 8 come da me ipotizzato.
Circa lo stricco (quello del disegno che ho preso dal libro dei nodi), so che per la sua conformazione ben si adattava oltre al sollavamento anche allo spostamento in orizzontale (carico e scarico merci) e ho preso per buona la definizione della sua potenza dal libro dei nodi. Ma potrei anche aver capito male.
Ho visto bozzelli "a violino" su paranchi per sartie a colonna sugli sciabecchi e sulle galee, ma su queste piccole barche non so se venissero usati correntemente.
a risentirci
L'argomento si fa interessate e ti ringrazio.
Non so se Bellabarba definisca stricco quello che Curti e Libro dei Nodi chiamano amantesenale e non sono riescito a trovare il post di pilani al quale ti riferisci.
Forse sarà perchè è domenica mattina, ma sinceramente non ho capito dal tuo ultimo post se mi confermi o meno che il sistema amantesenale + paranco doppio (quello dallo schizzo di ieri-mattina) ha la "potenza" di 8 come da me ipotizzato.
Circa lo stricco (quello del disegno che ho preso dal libro dei nodi), so che per la sua conformazione ben si adattava oltre al sollavamento anche allo spostamento in orizzontale (carico e scarico merci) e ho preso per buona la definizione della sua potenza dal libro dei nodi. Ma potrei anche aver capito male.
Ho visto bozzelli "a violino" su paranchi per sartie a colonna sugli sciabecchi e sulle galee, ma su queste piccole barche non so se venissero usati correntemente.
a risentirci
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao brggpl.
Si, deve essere perchè è domenica mattina... e non hai notato la riga dove ho scritto che il paranco ad amantesenale ha rapporto 1:8 ( con paranco con bozzelli a due carrucole caduno)
Il paranco a stricco ha rapporto 1:4 (con bozzeli ad una carrucola caduno, cosa inevitabile altrimenti non è più uno stricco...)
Il paranco con bozzelli a violino l'ho visto su navi grandi, commerciali o militari, ha rapporto 1:4 perchè i "violini" hanno 2 carrucole caduno.
Il post di Pilani è nel cantiere Fleuta olandese, di Pilani.
Ciao e vai avanti col cantiere e mi raccomando di redigere una chiara documentazione costruttiva, potrei essere tentato...
Giuseppe
Si, deve essere perchè è domenica mattina... e non hai notato la riga dove ho scritto che il paranco ad amantesenale ha rapporto 1:8 ( con paranco con bozzelli a due carrucole caduno)
Il paranco a stricco ha rapporto 1:4 (con bozzeli ad una carrucola caduno, cosa inevitabile altrimenti non è più uno stricco...)
Il paranco con bozzelli a violino l'ho visto su navi grandi, commerciali o militari, ha rapporto 1:4 perchè i "violini" hanno 2 carrucole caduno.
Il post di Pilani è nel cantiere Fleuta olandese, di Pilani.
Ciao e vai avanti col cantiere e mi raccomando di redigere una chiara documentazione costruttiva, potrei essere tentato...
Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Buon giorno a tutti
@oldboy
Sono andato a vedere la pagina del Bellabarba/Pilani (a proposito della candelizza) e ho visto che effettivamente il malefico stricco ha lo stesso schema statico di quello che io (e altri) ho chiamato "amantesenale".
Quindi concordo che la terminologia marinaresca non è una scienza esatta: studiosi autorevoli a volte danno significati diversi ad alcuni termini e non mancano i localismi.
Sono andato a rileggermi un po' di teoria in proposito e riporto (per curiosi interessati) quello che ho capito.
Per quanto riguarda gli schemi in questione occorre considerare che una manovra puo' essere un insieme e un unione di "schemi funicolari" elementari diversi.
Il succo è che la potenza di un paranco ossia di quanto si riduce la forza (il peso da movimentare) è dato dal numero dei fili che entrano ed escono dal bozzello che si puo' muovere (sempre con le dovute semplificazioni).
Ad esempio un paranco con due bozzelli a 2 vie ciascuno, genera una potenza di 4.
Da notare che lo spostamento (o velocità) è l'inverso (1/4).
Le cose si complicano un po' nei casi di sistemi composti. Per l'amantesenale/Curti il bozzello superiore (2 fili) fa moltiplicare per 2 la potenza del paranco sottostante (vedi figura dei post precedenti).
Le cose si complicano ancora per il calcolo della potenza dello stricco/Curti, definita in 3 dal "Libro dei nodi".
L'ipotesi di partenza "il carico di 3 kg si divide a metà, 1,5 kg per ogni bozzello" non è detta.
Le funi che sostengono i 3 kg sono due (non unite) e potrebbero essere caricate diversamente.
Uso le lettere a e b per indicare la forza nelle funi.
Sicuramente guardando dove è applicato il carico, si ha a + b = 3 kg, ma isolando l'equilibrio verticale al bozzello più basso (in giallo) si ha: a = 2 x b, quindi b = 1 kg e il fattore di guadagno (o potenza che dir si voglia) è 3.
Certo che questi schemi non sono facilmente intuibili e penso che i marinai non facessero tanti calcoli e teorie: bastava la loro esperienza!
----------
Ora vi aggiorno sulla posa delle manovre dormienti.
Ecco una fase del montaggio delle satie a colonna (3+3 / maestro e 1+1 / trinchetto).
Non ho ancora deciso quale assetto delle vele dare al modello.
Ho avuto dei dubbi circa il montaggio delle due sartie per l'albero di trichetto (una per bordo).
Per ora le ho montate entrambe, ma per la virata, avendo la drizza a poppavia, (come fa notare anche il testo di bellabarba) probabilmente sarebbe più giusto, montare solo quella sul bordo opposto della vela (vedi leudi).
Foto ricordo:
Due parole sui bozzelli. Quelli commerciali hanno generalmente una forma "moderna", spigolosa e parallelepipeda.
Ho cercato di ovalizzare dei bozelli che avevo, scegliendoli tra i più piccoli, limando i bordi (e le dita) e scurendoli con mordente. Ma la cosa è ancora migliorabile.
Ecco i bozzelli del penzolo per le sartie:
Saluti a tutti e alla prossima
@oldboy
Sono andato a vedere la pagina del Bellabarba/Pilani (a proposito della candelizza) e ho visto che effettivamente il malefico stricco ha lo stesso schema statico di quello che io (e altri) ho chiamato "amantesenale".
Quindi concordo che la terminologia marinaresca non è una scienza esatta: studiosi autorevoli a volte danno significati diversi ad alcuni termini e non mancano i localismi.
Sono andato a rileggermi un po' di teoria in proposito e riporto (per curiosi interessati) quello che ho capito.
Per quanto riguarda gli schemi in questione occorre considerare che una manovra puo' essere un insieme e un unione di "schemi funicolari" elementari diversi.
Il succo è che la potenza di un paranco ossia di quanto si riduce la forza (il peso da movimentare) è dato dal numero dei fili che entrano ed escono dal bozzello che si puo' muovere (sempre con le dovute semplificazioni).
Ad esempio un paranco con due bozzelli a 2 vie ciascuno, genera una potenza di 4.
Da notare che lo spostamento (o velocità) è l'inverso (1/4).
Le cose si complicano un po' nei casi di sistemi composti. Per l'amantesenale/Curti il bozzello superiore (2 fili) fa moltiplicare per 2 la potenza del paranco sottostante (vedi figura dei post precedenti).
Le cose si complicano ancora per il calcolo della potenza dello stricco/Curti, definita in 3 dal "Libro dei nodi".
L'ipotesi di partenza "il carico di 3 kg si divide a metà, 1,5 kg per ogni bozzello" non è detta.
Le funi che sostengono i 3 kg sono due (non unite) e potrebbero essere caricate diversamente.
Uso le lettere a e b per indicare la forza nelle funi.
Sicuramente guardando dove è applicato il carico, si ha a + b = 3 kg, ma isolando l'equilibrio verticale al bozzello più basso (in giallo) si ha: a = 2 x b, quindi b = 1 kg e il fattore di guadagno (o potenza che dir si voglia) è 3.
Certo che questi schemi non sono facilmente intuibili e penso che i marinai non facessero tanti calcoli e teorie: bastava la loro esperienza!
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Ora vi aggiorno sulla posa delle manovre dormienti.
Ecco una fase del montaggio delle satie a colonna (3+3 / maestro e 1+1 / trinchetto).
Non ho ancora deciso quale assetto delle vele dare al modello.
Ho avuto dei dubbi circa il montaggio delle due sartie per l'albero di trichetto (una per bordo).
Per ora le ho montate entrambe, ma per la virata, avendo la drizza a poppavia, (come fa notare anche il testo di bellabarba) probabilmente sarebbe più giusto, montare solo quella sul bordo opposto della vela (vedi leudi).
Foto ricordo:
Due parole sui bozzelli. Quelli commerciali hanno generalmente una forma "moderna", spigolosa e parallelepipeda.
Ho cercato di ovalizzare dei bozelli che avevo, scegliendoli tra i più piccoli, limando i bordi (e le dita) e scurendoli con mordente. Ma la cosa è ancora migliorabile.
Ecco i bozzelli del penzolo per le sartie:
Saluti a tutti e alla prossima
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao Gianpaolo, stai andando alla grande , mi piace sempre di più il Tuo modo di interpretare ..............
mozzo
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao Gianpaolo se posso dire un mio pensiero perchè sui cavi che utilizzi non passi il caldo di una candela in modo che tutti i pelucchi si eliminano un gran bellissimo lavoro vedi che stavolta ti seguo in silenzio una buona domenica
Aniello
Aniello
aniello- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Sempre più bello...
ciao. Giuseppe
ciao. Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao Giampaolo, non ho nulla da chiederti perchè stai spiegando il passo passo con una chiarezza super, quindi ti faccio i miei complimenti e poi ti auguro un buon proseguimento dei lavori, grazie.
Un Saluto!!!!!!!
Un Saluto!!!!!!!
Forlani daniel- Utente sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
ciao a tutti
@ mozzo: finirò per montarmi la testa!
@ aniello: effettivamente c'è una bella peluria sulle sartie dell'ultima foto! le foto macro non perdonano.
grazie del suggerimento. c'è sempre qualcosa da imparare. avevo letto sul forum della cera, della colla diluita, ma non ancora della candela.
farò una prova, però mi armerò di questo (scherzo):
@ oldboy e @ daniel: grazie ancora!
---------------------------------
siccome sto pensando alle vele, approfitto del post per una domanda.
sulle vele latine le bende di terzaruolo, sono montate da entrambe le facce della vela o su una sola?
sul bovo ho montato queste bende su tutte e due le parti, ma mi è rimasto il dubbio.
grazie in anticipo della risposta e saluti a tutti
@ mozzo: finirò per montarmi la testa!
@ aniello: effettivamente c'è una bella peluria sulle sartie dell'ultima foto! le foto macro non perdonano.
grazie del suggerimento. c'è sempre qualcosa da imparare. avevo letto sul forum della cera, della colla diluita, ma non ancora della candela.
farò una prova, però mi armerò di questo (scherzo):
@ oldboy e @ daniel: grazie ancora!
---------------------------------
siccome sto pensando alle vele, approfitto del post per una domanda.
sulle vele latine le bende di terzaruolo, sono montate da entrambe le facce della vela o su una sola?
sul bovo ho montato queste bende su tutte e due le parti, ma mi è rimasto il dubbio.
grazie in anticipo della risposta e saluti a tutti
_________________
gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
CIAO
sulle vele latine la benda è su un solo lato , x la verita' la benda di terzaruolo è su
empre su di un solo lato anche sulle vele quadre ( sul davanti x le quadre , sulla destra x le vele auriche)
spero di di avere presto di nuovo anche la possibilita' di caricare foto e disegni
ciao ENRICO
sulle vele latine la benda è su un solo lato , x la verita' la benda di terzaruolo è su
empre su di un solo lato anche sulle vele quadre ( sul davanti x le quadre , sulla destra x le vele auriche)
spero di di avere presto di nuovo anche la possibilita' di caricare foto e disegni
ciao ENRICO
enrico pilani- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao Giampaolo,
anche se con notevole ritardo, mi complimento per il lavoro fin quì svolto,
ti seguo con interesse.
Saluti
Antonio
anche se con notevole ritardo, mi complimento per il lavoro fin quì svolto,
ti seguo con interesse.
Saluti
Antonio
Scalmotto- Utente Illuminato
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao GianPaolo....i bozzelli son venuti bene...e le tue dita dopa la limatina nà favola! cmq non è facile lavorare e maneggiare pezzi così piccoli!...complimenti anche per il resto,è tutto molto curato.
Riguardo al discorso delle forze in gioco sulle carrucole e paranchi l'ho visto solo ora e hai detto bene...solitamente basta "disegnare" l'equilibrio delle forze lungo la verticale (l'equilibrio dei momenti alla rotazione solitamente in questi casi non serve) facendo molta attenzione alle corde in gioco e ricordando che la tensione lungo la stessa corda rimane costante altrimenti o si allenterebbe o si spezzerebbe venendo meno l'equilibrio...
Riguardo al discorso delle forze in gioco sulle carrucole e paranchi l'ho visto solo ora e hai detto bene...solitamente basta "disegnare" l'equilibrio delle forze lungo la verticale (l'equilibrio dei momenti alla rotazione solitamente in questi casi non serve) facendo molta attenzione alle corde in gioco e ricordando che la tensione lungo la stessa corda rimane costante altrimenti o si allenterebbe o si spezzerebbe venendo meno l'equilibrio...
Ospite- Ospite
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Buona serata Gianpaolo veramente un buon lavoro anche il passo passo molto preciso, come a detto Magna come stanno le dita, io mi sto già organizzando ieri mi sono autoregalato un salva dita anzi con una somma da capogiro ( € 1,00) questo e l'attrezzo preso al mercatino
dite la vostra e valsa la pena un grandioso e amichevole saluto
Aniello
dite la vostra e valsa la pena un grandioso e amichevole saluto
Aniello
aniello- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
A tovarli, io ho tutte le dita limate, per preparare i bozzelli
vincenzo
vincenzo
_________________
L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
cvincenzo54- Collaboratore sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
ciao a tutti
@ enrico p.: grazie della spiegazione. allora dovrò dire che il velaio del bovo ha aggiunto una benda in piu' solo per rinforzo e sicurezza!
@ scalmotto: grazie. hai qualche cantiere aperto?
@ magna: ho passato un sabato pomeriggio per capire come funzionava il malefico stricco e cosa succedeva se la cima fosse stata unica!
@ aniello: interessante attrezzino. dove l'hai comprato? quanto è grande? si riescie a fermare un piccolo bozzello di 3/4 millimetri?
@ cvincenzo e a tutti
@ enrico p.: grazie della spiegazione. allora dovrò dire che il velaio del bovo ha aggiunto una benda in piu' solo per rinforzo e sicurezza!
@ scalmotto: grazie. hai qualche cantiere aperto?
@ magna: ho passato un sabato pomeriggio per capire come funzionava il malefico stricco e cosa succedeva se la cima fosse stata unica!
@ aniello: interessante attrezzino. dove l'hai comprato? quanto è grande? si riescie a fermare un piccolo bozzello di 3/4 millimetri?
@ cvincenzo e a tutti
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao a tutti. Mi unisco alla tribù delle dita limate, attualmente credo sia dura ottenere le mie impronte digitali...
Molto interessanti le considerazioni di calcolo di brggpl sullo stricco, se trovo carrucole e dinamometro ci provo....
Rimango in attesa di altre foto....
ciao.Giuseppe
Molto interessanti le considerazioni di calcolo di brggpl sullo stricco, se trovo carrucole e dinamometro ci provo....
Rimango in attesa di altre foto....
ciao.Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Ciao Gianpaolo hai hai stavolta dovrei darti io le legnate , non ai letto bene dove lo comprato ho speso un capitale, stò cercandoli i più piccoli ci sono varie misure sono utensili che vengono usati in oreficeria per pezzetti piccoli sempre un cordiale saluto amichevole
Aniello
Aniello
aniello- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
buona serata a tutti
@ oldboy: i lavori ora si sono spostati sul tavolino con le vele (la parte per me più difficoltosa, antipatica e insidiosa).
accolgo il tuo invito e aggiungo 3 fotine meno interessanti dal punto di vista costruttivo, per dare un'idea delle forme della barchetta.
verrei ora annodare le cime (ora tese dal "becco" da parrucchiure) appena sotto al coccinello, più o meno in questo modoe (qui per fortuna non servono gallocce e/o caviglie):
@ aniello: legnate ricevute. ora dovrò cercarmi un anche orefice amico! ricambio i saluti.
e saluti a tutti
@ oldboy: i lavori ora si sono spostati sul tavolino con le vele (la parte per me più difficoltosa, antipatica e insidiosa).
accolgo il tuo invito e aggiungo 3 fotine meno interessanti dal punto di vista costruttivo, per dare un'idea delle forme della barchetta.
verrei ora annodare le cime (ora tese dal "becco" da parrucchiure) appena sotto al coccinello, più o meno in questo modoe (qui per fortuna non servono gallocce e/o caviglie):
@ aniello: legnate ricevute. ora dovrò cercarmi un anche orefice amico! ricambio i saluti.
e saluti a tutti
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Buon giorno a tutti
VELE
Sullo schifazzo ci sono 4 vele: fiocco, trinchetto, maestra e mezzana. Questo è il disegno aggiornato in questi giorni:
Invidioso delle vele belle gonfie della barchetta di lellosauro, ho voluto anch'io aggiungere la possibilità di avere un po' di vento.
Spero di ottenere l'effetto vento con un filo metallico sagomabile e nascosto nel bordo inferiore (gratile) di ogni vela.
Su una vela quadra forse si potrebbe aggiungerlo anche sull'orlo di caduta.
Non ho inventato nulla, avevo usato già questo metodo un po' di anni fa su un leudo e l'idea mi era stata suggerita dal negoziante. Come da bovo (metodo di Enrico P.) non uso cuciture, ma solo colla e matita (motivi di scala e di mancanza di pazienza per fare cuciture adeguate).
La sequenza di lavoro è:
- tagliare le vele secondo una sagoma di carta (fotocopie) avendo cura (prima del taglio) di spenellare il perimetro la zona del perimetro con vinavil diluito. La colla diluita una volta asciugata, irrigidisce la tela ed evita durante il taglio di avere sfilacciature della tela.
- preparare delle striscioline di tela che simuleranno gli orli di larghezza pari al bordo (meno della metà della larghezza dei ferzi). In questo caso ho previsto la larghezza di circa 2,5 mm., ma forse dovrebbero essere ancora più strette! Anche per queste striscioline irrigidisco prima con colla diluita.
- incollare (poco vinavil liscio) gli orli tenendo per ultimo quello con interposto il filo metallico sottilissimo (ma che possa tenere una piega senza farsi notare).
- incollare il gratile (prevedendo eventuali bugne di scotta o mura) tagliando dai bordi sovrapposti eventuali eccessi di sfilacciature.
- disegnare i ferzi (linee parllele con interasse 40-50 cm. reali) su entrabe le facce. qui ho usato un disegno apposito da ricalcare e una matita non troppo dura. (in realta le cuciture sarebbero due molto vicine)
- incollare le bande di terzaruolo (striscioline come per orli).
- fare i fori per il passaggio dei matafioni e delle legature alle antenne con ago incandescente (questo facilita il passaggio dell'ago con il cordame necessari).
Per la posa degli orli valgono le considerazioni fatte sulla fleuta di pilani e sul bovo. Vi riporto le immagini del montaggio del filo in questione:
- posa del filo metallico (d. 0,3 mm) trattenuto teso sul banchetto alle estremita' con nastro adesivo.
- applicazione della colla (un po' rappresa) in corrispondenza del filo
- stesura dell'orlo
- tolto il nastro adesivo, rifilo il bordo tagliando le sfilacciature
Saluti a tutti.
Riferimenti al glossario:
mura,
matafioni.
gratile,
bugna.
VELE
Sullo schifazzo ci sono 4 vele: fiocco, trinchetto, maestra e mezzana. Questo è il disegno aggiornato in questi giorni:
Invidioso delle vele belle gonfie della barchetta di lellosauro, ho voluto anch'io aggiungere la possibilità di avere un po' di vento.
Spero di ottenere l'effetto vento con un filo metallico sagomabile e nascosto nel bordo inferiore (gratile) di ogni vela.
Su una vela quadra forse si potrebbe aggiungerlo anche sull'orlo di caduta.
Non ho inventato nulla, avevo usato già questo metodo un po' di anni fa su un leudo e l'idea mi era stata suggerita dal negoziante. Come da bovo (metodo di Enrico P.) non uso cuciture, ma solo colla e matita (motivi di scala e di mancanza di pazienza per fare cuciture adeguate).
La sequenza di lavoro è:
- tagliare le vele secondo una sagoma di carta (fotocopie) avendo cura (prima del taglio) di spenellare il perimetro la zona del perimetro con vinavil diluito. La colla diluita una volta asciugata, irrigidisce la tela ed evita durante il taglio di avere sfilacciature della tela.
- preparare delle striscioline di tela che simuleranno gli orli di larghezza pari al bordo (meno della metà della larghezza dei ferzi). In questo caso ho previsto la larghezza di circa 2,5 mm., ma forse dovrebbero essere ancora più strette! Anche per queste striscioline irrigidisco prima con colla diluita.
- incollare (poco vinavil liscio) gli orli tenendo per ultimo quello con interposto il filo metallico sottilissimo (ma che possa tenere una piega senza farsi notare).
- incollare il gratile (prevedendo eventuali bugne di scotta o mura) tagliando dai bordi sovrapposti eventuali eccessi di sfilacciature.
- disegnare i ferzi (linee parllele con interasse 40-50 cm. reali) su entrabe le facce. qui ho usato un disegno apposito da ricalcare e una matita non troppo dura. (in realta le cuciture sarebbero due molto vicine)
- incollare le bande di terzaruolo (striscioline come per orli).
- fare i fori per il passaggio dei matafioni e delle legature alle antenne con ago incandescente (questo facilita il passaggio dell'ago con il cordame necessari).
Per la posa degli orli valgono le considerazioni fatte sulla fleuta di pilani e sul bovo. Vi riporto le immagini del montaggio del filo in questione:
- posa del filo metallico (d. 0,3 mm) trattenuto teso sul banchetto alle estremita' con nastro adesivo.
- applicazione della colla (un po' rappresa) in corrispondenza del filo
- stesura dell'orlo
- tolto il nastro adesivo, rifilo il bordo tagliando le sfilacciature
Saluti a tutti.
Riferimenti al glossario:
mura,
matafioni.
gratile,
bugna.
Ultima modifica di brggpl il Mar 8 Mag 2012 - 13:08 - modificato 1 volta. (Motivazione : log)
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gian paolo
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Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Sempre meglio. Ieri sera mi sono letto quasi tutto il tuo cantiere del bovo. Ma come fai a procedere così velocemente?
ciao. Giuseppe
ciao. Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
ciao giuseppe
guardandomi in giro nel forum, mi sembra di essere uno dei piu' lenti!
comunque lo schifazzo non è un veliero come quello che stai costriendo e non è molto complicato.
grazie e
guardandomi in giro nel forum, mi sembra di essere uno dei piu' lenti!
comunque lo schifazzo non è un veliero come quello che stai costriendo e non è molto complicato.
grazie e
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gian paolo
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Re: Schifazzo Trapanese 1:66 (brggpl) - *** TERMINATO! ***
Buona domenica a tutti
I lavori proseguono su due fronti: alberi e vele. Per il completamento delle vele sono passato all'applicazione del gratile (con eventuali bugne) lungo il bordo (già orlato) con refe da 0.5.
Disegno a matita direttamente sulle vele simulando le cuciture dei ferzi (quindi falsi) ricalcando da un disegno preparato con le linee parallele. In realtà dovrebbero essere due linee (doppia cucitura), ma molto vicine.
Ecco le 4 vele con applicato il vento artificiale complete di orli, gratili, bende di terzaruolo e con i fori per i passaggi di legature e matafioni:
Qui l'applicazione dei matafioni e la legatura delle vele all'antenne. Forse avrei dovuto lasciare delle legature sciolte e pronte per il serraggio delle vele, ma probabilmente venivano usate delle legature apposite. mah?
Foto ricordo delle vele anzi delle "veline".
Ho tolto il vento e messi i penzoli degli ostini. Prima di fissare l'antenna sull'albero, provvederò a montare gli imbrogli e i bozzelli degli amantigli e delle orze applicate al "carro".
grazie dell'attenzione, saluti a tutti e alla prossima
Riferimenti al glossario:
ferzi , ostini , bugna , imbrogli .
I lavori proseguono su due fronti: alberi e vele. Per il completamento delle vele sono passato all'applicazione del gratile (con eventuali bugne) lungo il bordo (già orlato) con refe da 0.5.
Disegno a matita direttamente sulle vele simulando le cuciture dei ferzi (quindi falsi) ricalcando da un disegno preparato con le linee parallele. In realtà dovrebbero essere due linee (doppia cucitura), ma molto vicine.
Ecco le 4 vele con applicato il vento artificiale complete di orli, gratili, bende di terzaruolo e con i fori per i passaggi di legature e matafioni:
Qui l'applicazione dei matafioni e la legatura delle vele all'antenne. Forse avrei dovuto lasciare delle legature sciolte e pronte per il serraggio delle vele, ma probabilmente venivano usate delle legature apposite. mah?
Foto ricordo delle vele anzi delle "veline".
Ho tolto il vento e messi i penzoli degli ostini. Prima di fissare l'antenna sull'albero, provvederò a montare gli imbrogli e i bozzelli degli amantigli e delle orze applicate al "carro".
grazie dell'attenzione, saluti a tutti e alla prossima
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