Yacht Cabin Cruiser WS45 (by Etabeta) *** TERMINATO! ***

Nome: WS45
Tipo: Yacht Cabin Cruiser
Anno di costruzione:
Lunghezza reale: 14 metri
Larghezza reale: 4,16 metri
Pescaggio: 1,10 metri
Scala del modello: 1:27 per avere un modello da 50 cm
Tipo modello: Dinamico
Tipo di costruzione: auto costruzione
Piano di costruzione: Philippe Hof (WS45) modificato

No, non sono impazzito!   Apro questo nuovo cantiere perché il modello della motobarca, che avevo iniziato per mia nipote non va bene e allora ho scelto qualcosa che le possa piacere e che non sia troppo ingombrante.

Il modello della motobarca lo farò per me!   

Tempo fa avevo acquistato i piani di questo modello sul sito di Philippe Hof. Si tratta di un Yacht Cabin Cruiser, ispirato al Sarnico Spider in scala 1:18



Questo è il modello che Philippe Hof ha fatto con Delfship (si può scaricare liberamente dall’archivio progetti del sito di Delftship)



Io ho modificato i piani del modello per ridurne la dimensione a 50 cm …..



…. e per motorizzarlo con un idrogetto (ordinato su eBay)



In tal modo ho eliminato ogni possibilità di contatto con l’elica in moto. Speriamo che le prestazioni non siano deludenti!

Ho intenzione di portare avanti tutti i cantieri che ho aperto!   

Scusami Claudio se per per quest'occasione copio il tuo slogan!   
"Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo, è perchè non osiamo che sono difficili"  

Ciao Eta, bello anche questo modello e poi con idrogetto, una figata!!
Non mi è chiaro bene bene com'è l'attacco dell'uscita sullo scafo.
Mi sarebbe piaciuto vederti costruire il WS100, potresti anche aprire un altro cantiere

Ciao Eta, bel cantiere anche questo, ti seguo con molto interesse

@JJ - Grazie e spero di non deluderti.  
@Armando - purtroppo non ho sottomano l'idrojetto che mi deve arrivare dalla Cina; però dalla foto si vede che l'ugello di uscita del getto d'acqua, è fissato su una flangia che si avvita su una controflangia a stringere lo specchio di poppa. Per cambiare direzione, all'interno dell'ugello c'è una sfera forata che devia il getto d'acqua.

Questo idrogetto non ha la retromarcia ma penso di realizzarla mediante un invertitore di flusso incernierato sull'ugello.

Ah, ecco scoperto cos'è il meccanismo sulla bocca d'uscita.
Diciamo che non replica il funzionamento dell'idrogetto reale ma ottiene comunque il risultato voluto, forse perdendo un po' in manovrabilità.
Quando ti arriva mi raccomando foto d'insieme e dei particolari, sono curioso
Un saluto.

Intanto guarda che cosa ho trovato in rete?





Poi ti manderò le foto del mio, quando mi arriva.

Però, l'impeller mi sembra piccolino, avrà la spinta sufficiente?

Hai visto questo?? ha anche il reverse

Ciao Armando, noto con piacere che ti ho stuzzicato la curiosità   

Il modello che mi hai indicato costa molto di più di quello che ho ordinato io (Jet Drive + motore + elica di ricambio x 15 euro!).

In effetti anch'io ho il dubbio che non avrà una spinta eccezionale, ma per l'armatrice è meglio che vada pianino per non creare danni.

Non vorrei che andasse come quello di questo video! così sarebbe troppo!



Peraltro credo che (a parte il motore molto più potente) il tizio ha usato lo stesso idrogetto della NQD che ho ordinato io.

Ciao Eta, si mi incuriosisce perchè anni fa ne ho progettate un paio con 2 e tre idrogetti e motori da 2000 HP.
Ho visto il video, impressionante e dire potenzialmente pericoloso per un bambino.

Vedendo come è fatto l'idrogetto, penso che non debba essere troppo difficile costruirselo da se. Chissà forse proverò a realizzarne uno usando come carter un raccordo curvo di rame da 1", opportunamente tagliato per creare la bocca d'aspirazione.

direi che si può fare, ma sarebbe meglio in inox per evitare ossidazioni e già che ci sei puoi realizzare anche il reverse.
La parte più complicata potrebbe essere eventualmente l'impeller.
Proverò a cercare nei miei archivi, dovrei avere dei disegni di uno reale che si potrebbe adattare in scala

Ridimensionato il progetto e stampate chiglia, ordinate, e la vista superiore, ho dato inizio ai lavori cominciando dallo scaletto (una tavola con incollata la vista superiore con tutti i riferimenti per il corretto posizionamento delle ordinate,

Poiché io utilizzo materiale di recupero, per fare la chiglia da 8mm ho usato delle guancette di compensato marino da 4mm che ho accoppiato a seguire la forma della chiglia e che ho incollato guancia a guancia, sfalsandole di qualche centimetro per dar modo alla colla di tenere bene.

Ho incollato i disegni delle ordinate su del compensato di betulla da 4mm, le ho tagliate al traforo e ho incollato le gambe d'appoggio a dei listelli, per poterle poi fissare in posizione con delle viti sullo scaletto.



Ho poi ricavato dei listelli da 4x4 e da 3x3 da un pezzo di ciliegio, regalatomi dal falegname, e ho proceduto con il fissaggio delle ordinate allo scaletto e quindi con l'incollaggio della chiglia e l'incollaggio dei listelli 4x4 che hanno così creato una struttura abbastanza resistente.



Si incomincia ad intuire la forma dello scafo  

Ecco la struttura incollata





Notate verso poppa le modifiche che ho apportato al progetto originale per poter applicare l'idrogetto al posto dei due motori, che erano previsti. In pratica ho accorciato la chiglia e ho modificato le ordinate posteriori per avere una superficie piatta, sostenuta da due listelli. Sull'ultima ordinata ho praticato un foro, che dovrà essere adattato alle misure effettive dell'ugetto dell'idrogetto (ancora non mi è arrivato).

Per il piano d'appoggio dell'idrogetto ho usato un pezzo di tranciato di mogano da 2mm di spessore.

Ora bisogna passare alla fasciatura dello scafo. Per fortuna questo è uno scafo piuttosto semplice e squadrato, che si presta ad essere coperto con delle fasce sagomate.

Per la copertura userò del tranciato di tanganica da 2mm che dovrà essere tagliato come le sagome di cartoncino che mi sono fatto prendendo la forma sullo struttura del modello. Non è un lavoro difficile ma ci vuole calma e pazienza, e se vengono male non bisogna aver paura di rifarle.

Io procedo in questo modo: appoggio il foglio o la striscia di cartoncino sulla struttura e la ritaglio grossolanamente per aver modo di bloccare il cartoncino sui listelli della struttura, con delle mollette o degli spilli; con una matita segno il maggior numero di punti riferimento; collego i vari punti di riferimento aiutandomi con un righello e un curvilineo e ritaglio la sagoma così tracciata.

Provo la sagoma sulla struttura e se ci sono degli spazi da colmare incollo sulla sagoma un pezzetto di cartone, riprendo i riferimenti e aggiusto la forma della sagoma. Quando ho finito uso la sagoma aggiustata per fare una nuova sagoma definitiva, che poi userò per segnare sul legno la forma da tagliare.

Nella foto che segue si vedono le due sagome che ho fatto, usa è per la carena e l'altra e per la murata. Ne ho fatte solo due perché fortunatamente la struttura è venuta bene e ogni sagoma va bene per il lato destro e per il sinistro.



Nella foto si vedono anche le due sagome di legno della la carena.

Alla prossima

Ciao Eta, ottima spiegazione e passo passo fotografico esaustivo.
Verrà un altro bel modello!!

Grazie Armando, spero proprio di sì. In ogni caso io mi sto impegnando per farlo bene.

Approfitto per aggiungere qualche altra foto.

Dopo aver fatto le sagome in cartone, le ho usate per segnare il tranciato di tanganika da 2mm e poi ho proceduto all'incollaggio, partendo dalla carena e poi coprire le murate.

Completata la copertura dello scafo ho potuto staccare il modello dallo scaletto e quindi ho rimosso le gambe d'appoggio e l'ho scartavetrato qua e la per togliere il legno in eccesso.

Ho anche usato la pasta di legno per otturare qualche imperfezione e i fori lasciati dai chiodini usati per tenere la fasciatura in posizione.

Ho poi usato la colla epossidica per rinforzare i punti che mi sembravano deboli.

Ecco lo scafo uscito fresco fresco dallo scaletto e dsi lavori di lifting. L'ho messo a confronto della sagoma della motobarca per confrontare le dimensioni di questi due modelli che sto costruendo.



.Adesso non si potranno lamentare per le dimensioni! almeno lo spero .

Ecco alcune foto riprese da più angolazioni









Ecco tutto per ora.

Il prossimo passo è il completamento della copertura dello scafo, poi passerò alla realizzazione del ponte rimovibile per poter accedere all'idrogetto e all'impianto R/C.

Un saluto a tutti

Ciao Eta
nulla da eccepire,lavoro certosino e fatto molto bene  

Ciao Eta,
mi hai fatto appassionare a questo tipo di barche. Se vedi i miei cantieri, anch'io ho in ballo diverse situazioni (Garibaldi, Fairmount, Perla...) ma poi vedo il tuo modello e comincia a ... tirarmi da quella parte. Specialmente gli idrogetti che ho visto all'opera al laghetto di Tor di Quinto qui a Roma. Non riesco a trovare i piani da quel sito che hai indicato in download gratuito ... Mi sai dire meglio?
Piero

Dai e dai questo mi diventa proprio bravino eh ?
Bruno

Complimenti, ti seguo sempre
Claudio  

Grazie Walter per i complimenti, questo hobby mi cattura e ho gli ordinativi dai miei nipotini da soddisfare; mi devo quindi dare da fare!
  

@Mav52: sono contento che questo tipo di barche ti piacciano, e a me invece piace molto il tuo Fairmount, ma mooolto più piccolo!. A me in generale piacciono le barche da lavoro anzianotte e ho anche aperto un cantiere di una motobarca da pesca ristrutturata come diporto.
Per quanto riguarda i piani del WS45 io li ho comprati da Philippe Hof (in scala 1:18) che me li ha spediti per e-mail; il pacchetto comprendeva i file .pdf da stampare su fogli A0 e su fogli A4 e dei files CAD dwf che ho potuto importare nel mio CAD e ridimensionare come volevo in scala 1:26 per fare un modello lungo 50 cm, come da specifiche ricevute da moglie e nuora  
Originariamente avevo trovato il modello Windstorm 45, come anche quello del WT35, (scaricabili gratuitamente se ti sei registrato) nell'archivio di modelli del sito di Delftship (sezione DOWLOADS). La registrazione sul sito è gratuita e ti da la possibilità di scaricare gratuitamente i modelli che ci sono nell'archivio.
Teoricamente avrei potuto ricavare il progetto da lì; ma ho preferito acquistare i piani da Philippe Hof per risparmiarmi un pò di lavoro.

@unimatrix0 e @Marini Claudio: che volete che vi dica! con dei maestri come voi, Arturo Pane e gli altri giganti del forum, se non mi do da fare per migliorare rischio che mi rimandiate a settembre o che i bocciate.

Ora vado a fare un pò di segatura. Ciao

Ciao Eta,
ho seguito i tuoi link, mi sono registrato ma non scarica in quanto l'estensione del file è .fbm che non è riconosciuta. Cosa fare?
Grazie
Piero

Scusami, forse non mi sono spiegato bene in quanto davo per scontato che tu avessi scaricato e installato Delftship. I file fbm sono i files che tratta Delftship. Per aprirlo devi avere quel programma installato.

Lo puoi scaricare da quel sito: c'è la versione gratuita.

Eta...... qualè il link? Non è indicato....

 mi sembrava implicito: mi riferivo al sito di Delftship a questo link:
http://www.delftship.net/

Dopo aver liberato lo scafo dallo scaletto, sono passato a fare la tolda per la quale ho dovuto farmi qualche listello 3x3 e 4x4.

Piccola parentesi per chi fosse interessato a farsi i listelli:
Ecco come mi faccio i listelli partento da un pezzo di legno di recupero. In questo caso ho utilizzato un pezzo di una tavola di ciliegio alta 5cm. Con la sega circolare da banco taglio una tavoletta alta 5 cm e spessa un pò più di 4 mm, poi con la piccola proxxon taglio dei listelli un pò più spessi di quanto mi servono e infine li porto a misura con questa calibratrice casereccia.



Incollati i listelli della tolda ho fatto delle sagome in cartoncino per tagliare in forma il tranciato di tanganika da 2mm per la copertura. Questa volta ho penato un pò più del solito e ho dovuto rifare le sagome tre volte per arrivare alla forma finale.

Ho incollato la base della spiaggetta con la sagoma superiore e infine ho messo le strisce di copertura della tolda.

La posa delle strisce della tolda è stata laboriosa perché non riuscivo a bloccarle bene a contatto con la parte inferiore con le sole mollette, a causa della mancanza di punti di presa. Ho provato con chiodini ed elastici ma la forma di imbarcava lasciando degli interstizi inaccettabili. Infine mi è venuta l'idea di usare il nastro adesivo (ho usato il nastro carta) e ho scoperto con piacere che in certe situazioni è veramente una mano santa!





Quando ho potuto rimuovere le mollette e il nastro, ho usato un pò di pasta di legno per eliminare qualche piccolo inerstizio e poi ho carteggiato con cura tutto lo scafo e la tolda. Ecco il risultato finale





Alla prossima

  ve lo avevo detto io che questo è bravo, lui dice di no ...
Bruno