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SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
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ciaccio78
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SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao ragazzi, in attesa di completare la basetta del Jaguar che prevedo di finire a brevissimo, oggi ho iniziato a prendere per le mani il prossimo lavoro...
Lo so, lo so, avevo detto di fare l'A10, ma il Saetta di Conterio mi ha fatto venire l'acquolina per un velivolo della Regia Aeonautica, allora quale fare se non il meraviglioso Sparviero? Per me insieme allo statunitense B17, il più bel aereo che ha solcato i cieli della WWII.
Il modello che ho per le mani è un altro della lunga lista della ITALERI che ho nel mio magazzino. Vi posto le primissime foto e in coda vi chiedo già il primo consiglio.
Scatola:
Il contenuto della scatola:
I set di dettaglio della Eduard che prevedono fotoincisioni per l'interno, fotoincisioni per motori e carrelli, mascherature per i trasparenti, più lo specifico set della Lifecolor dedicato alle vernici per la RA:
Pronti via ed iniziano i primi lavori. Le parti interne delle due fusoliere presentano numerosi segni di estrattori, alcuni dei quali posti in posti poco "tattici" quali l'intersezioni delle barre del telaio. E' stato necessario fare un pò di aggiustaggio e alcune stuccature (molto lievi eh) per ridare agli interni una parvenza di pulizia.
Purtoppo una delle foto che avevo scattato si è rovinata nell'apportare alcune modifiche (volevo mettere alcune frecce per evidenziare gli estrattori) pertanto ve ne posto un'altra di come si presentavano gli interni prima e di come si presentano ora dopo il lavoro di aggiustaggio
Nell'ultima foto ho tralasciato l'estrattore in fondo alla carlinga perchè comunque a fusoliera cchiusa non si vedrebbe.
Vengo alla richiesta di consulenza, non ho trovato molte referenze, ma per gli interni posso usare il Cockpit green della Tamiya o si utilizzava un'altra tonalità di verde anticorrosivo?
Spero di riuscire a fare un bel lavoro con questo magnifico aereo italiano, ci tengo davvero molto!!!
A presto amici miei!
Lo so, lo so, avevo detto di fare l'A10, ma il Saetta di Conterio mi ha fatto venire l'acquolina per un velivolo della Regia Aeonautica, allora quale fare se non il meraviglioso Sparviero? Per me insieme allo statunitense B17, il più bel aereo che ha solcato i cieli della WWII.
Il modello che ho per le mani è un altro della lunga lista della ITALERI che ho nel mio magazzino. Vi posto le primissime foto e in coda vi chiedo già il primo consiglio.
Scatola:
Il contenuto della scatola:
I set di dettaglio della Eduard che prevedono fotoincisioni per l'interno, fotoincisioni per motori e carrelli, mascherature per i trasparenti, più lo specifico set della Lifecolor dedicato alle vernici per la RA:
Pronti via ed iniziano i primi lavori. Le parti interne delle due fusoliere presentano numerosi segni di estrattori, alcuni dei quali posti in posti poco "tattici" quali l'intersezioni delle barre del telaio. E' stato necessario fare un pò di aggiustaggio e alcune stuccature (molto lievi eh) per ridare agli interni una parvenza di pulizia.
Purtoppo una delle foto che avevo scattato si è rovinata nell'apportare alcune modifiche (volevo mettere alcune frecce per evidenziare gli estrattori) pertanto ve ne posto un'altra di come si presentavano gli interni prima e di come si presentano ora dopo il lavoro di aggiustaggio
Nell'ultima foto ho tralasciato l'estrattore in fondo alla carlinga perchè comunque a fusoliera cchiusa non si vedrebbe.
Vengo alla richiesta di consulenza, non ho trovato molte referenze, ma per gli interni posso usare il Cockpit green della Tamiya o si utilizzava un'altra tonalità di verde anticorrosivo?
Spero di riuscire a fare un bel lavoro con questo magnifico aereo italiano, ci tengo davvero molto!!!
A presto amici miei!
_________________
" Quando lo stucco si fa duro il modellista inizia a scartavetrare ... " - 29 Marzo 2013 - Unimatrix
Un salutone
DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Scheda tecinca:
Nome: Savoia Marchetti S.79 "Sparviero"
Tipo: Bombardiere medio - Aerosilurante
Anno di antrata in servizio: 1936
Lunghezza reale: Lunghezza 15,625 m - Apertura alare 21,20 m - Altezza 4,60 m
Scala: 1/72
Tipo modello: scatola di montaggio - Modello statico
Piano di costruzione: ITALERI
Il Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce medio bombardiere del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo che gli valse il nomignolo di "Gobbo maledetto". Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana. La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere e poi - con maggior efficacia - come aerosilurante. L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza, lo impiegò con successo sul fronte orientale. Restò in servizio, in Italia, fino al 1952. Fu il bombardiere italiano costruito nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari.
Il soprannome di "Gobbo", o meglio "Gobbo Maledetto" (Damned Hunchback), gli venne dato dai piloti britannici della RAF, che avevano non poche difficoltà nell'attaccarlo di coda a causa dell'arma montata sulla gobba dorsale e rivolta all'indietro.
Impiego operativo
L'impiego in Spagna ed Albania
Nella versione militare "S.79K" , il primo impiego operativo avviene con l'intervento italiano nella guerra civile spagnola come "Aviazione Legionaria". Vengono impiegati 99 esemplari di S.M.79 che dimostra ottime capacità in bombardamento e combattimento e buone doti da "incassatore", ed in effetti era capace di incassare centinaia di colpi senza essere abbattuto, grazie alla sua struttura fatta di metallo ma anche legno e tela, facilmente riparabile, talvolta perfino durante il volo, tanto che dopo due anni di operazioni belliche solo 4 velivoli vengono abbattuti, due dei quali per il fuoco contraereo, e vengono ceduti all'aviazione spagnola 80 velivoli in perfetto stato di efficienza.
Nel 1939, sempre in configurazione S.79K, viene ampiamente utilizzato nell'occupazione dell'Albania e resta pressoché invariato fino all'entrata in guerra nel 1940.
La situazione all'inizio del conflitto
All'inizio delle ostilità l'S.79 era il bombardiere più diffuso nella Regia Aeronautica, con 594 aerei ad equipaggiare 14 stormi da bombardamento terrestre, contro solo quattro stormi equipaggiati con il Fiat B.R.20. Ma a pochi giorni dall'entrata in guerra, l'intera forza di S.79 venne messa a terra in via precauzionale dopo due incidenti che costarono la perdita di altrettanti velivoli e degli interi equipaggi. Gli aerei si incendiarono in volo senza alcun preavviso e con una conseguente esplosione catastrofica. L'indagine tecnica diede il seguente risultato: il condotto principale del carburante, originariamente in rame e posto su supporti rigidi, a causa della carenza di materie prime era stato sostituito negli esemplari successivi da uno in alluminio, più rigido, che le vibrazioni di funzionamento progressivamente andavano ad incrinare fino a rottura e conseguente perdita del carburante. In seguito all'analisi, i supporti rigidi vennero sostituiti da altri in gomma ovviando allo specifico problema.In generale però, i velivoli, grazie alla costruzione mista in tela, legno e tubolari d'acciaio, erano molto sensibili al fuoco, e il fatto causò molte perdite durante le missioni operative.
Le operazioni contro la Francia
All'entrata italiana in guerra, già a partire dal 10 giugno, i S.M.79 compiono missioni di esplorazione delle possibili rotte di attacco e dall'11 giugno missioni di ricognizione, ma per tre giorni la reciproca posizione è di attesa. Casus belli saranno i bombardamenti di Torino e Genova da parte di Whitley britannici decollati da basi inglesi che comporteranno la prima e riuscita azione di guerra dei S.M.79 con ventuno aerei del 32º stormo, decollati da Decimomannu, contro gli obiettivi francesi del porto di Biserta dell'idroscalo di Karouba.
Gli S.M.79 intervengono poi sulla Corsica, la Tunisia, sull'arco alpino e contro navi. Si bombardano per lo più aeroporti e basi aeronavali. Nei pressi di Marsiglia si effettua l'intercettazione di unità navali francesi. Nel luglio arrivano altri 167 aerei per potenziare le operazioni. Si effettuano bombardamenti e ricognizioni. Nei primi otto mesi di battaglie in Africa settentrionale sono stati abbattuti venti S.M.79, 17 sono danneggiati gravemente e una cinquantina lievemente.
Le operazioni in Africa settentrionale
Contemporaneamente in Africa settentrionale la situazione è più complicata. Nel 1940 fu costituito a Gorizia il Reparto Sperimentale Aerosiluranti che aveva come comandante il Maggiore Vincenzo Dequal e i piloti Maggiore Enrico Fusco,Tenente Carlo Emanuele Buscaglia, Tenente Carlo Copello, Tenente Franco Melley e il Sottetente Guido Robone. Questo reparto, con soli 5 velivoli, venne trasferito in Africa settentrionale il 10 Agosto 1940, e spostato ad El Aden, con l'obiettivo di attaccare la rada di Alessandria d'Egitto la notte del 15 Agosto in contemporanea con i bombardieri, ma la conformazione della rada stessa e le condizioni meteorologiche non diedero risultati positivi.
La grave inferiorità sul fronte terrestre obbliga subito all'impiego dei mezzi aerei in voli per la ricerca e l'attacco delle colonne motorizzate avversarie. Il 28 giugno succede un incidente: l'S.M.79 su cui vola Italo Balbo viene abbattuto a Tobruk per un errore della contraerea italiana dell'incrociatore San Giorgio. L'inchiesta stabilirà che i due S.M.79, arrivati su Tobruk appena dopo una incursione aerea britannica, non avevano effettuato i prescritti giri di riconoscimento sul campo, e vennero quindi presi di mira. L'apparecchio di Balbo venne abbattuto mentre l'altro, sul quale viaggiava il suo capo di stato maggiore, atterrò con danni minori. Nell'incidente trovò la morte Nello Quilici, giornalista e padre di Folco Quilici che ha scritto un libro sull'argomento.
Operazioni in A.O.I.
Nel territorio dell'Africa Orientale Italiana (A.O.I.) vi sono solo 16 S.M.79. Sul versante occidentale del Corno d'Arica, a Dire Daua, era basato il 44º Gruppo, costituito dalla 6ª e dalla 7ª Squadriglia, con 12 Savoia S.M.79. Altri quattro facevano parte delle forze di riserva, mentre altri due erano in riparazione. Gli "Sparviero" dell'Africa Orientale entrarono in azione per la prima volta il 13 giugno 1940. Quel giorno, nove Savoia Marchetti del 44º Gruppo decollarono per attaccare Aden. L'S.M.79 pilotato dal sottotenente Ruffini fu colpito dal fuoco antiaereo di una nave britannica e si schiantò. Allora, due Gloster Gladiator intercettarono i bombardieri. Il biplano britannico pilotato dal Pilot Officer Stephenson attaccò lo "Sparviero" del capitano Serafini, che era stato danneggiato dal fuoco antiaereo, aveva un motore fuori uso e il carrello estratto. Ma il mitragliere dorsale del bombardiere italiano colpì il radiatore del Gladiator costringendolo a un rovinoso atterraggio forzato. Anche Serafini doveva poco dopo compiere un atterraggio di fortuna ad Assab, durante il quale l'S.M.79 restava danneggiato irreparabilmente. Un altro "Sparviero" danneggiato atterrò sulla stessa base. Vista la scarsità di velivoli nel novembre 1940 ne arrivano altri 23, nel febbraio 1941 ne giungono altri 16. Le operazioni sono scarse e in marzo cessano: è uno stratagemma per far credere un totale annientamento. I velivoli vengono accuratamente mimetizzati e gli aeroporti assunsero un'aria di totale abbandono. Ma il 15 marzo 1941, al momento dell'offensiva generale inglese contro Cheren, 12 caccia Fiat C.R.42, 3 S.M.79, 2 Caproni Ca.133 ricompaiono improvvisamente, attaccano di sorpresa gli aeroporti nemici e per undici giorni sono sulla linea del fuoco.
Le operazioni in Grecia e Jugoslavia
Contro la Grecia vengono impiegati 31 S.M.79. Durante la campagna effettuano circa 300 missioni e sostengono trenta combattimenti con la caccia nemica. Poi partecipano a brevi operazioni contro la Jugoslavia.
Le operazioni su Malta e nel Mediterraneo
L'isola di Malta rappresentava un punto strategico fondamentale nello scacchiere del Mediterraneo. Infatti si trovava sulle rotte che per gli Italiani conducevano alla Libia e per i britannici all'Egitto. Fu proprio sull'isola-fortezza che l'SM.79 iniziò a perdere la sua fama di invulnerabilità guadagnata in Spagna, nel giugno 1940, ad opera dei Gloster Gladiator e degli Hawker Hurricane. Il primo di una serie di Sparviero abbattuti su Malta cadde il 22 giugno 1940. Quel giorno, un Savoia Marchetti ricognitore decollò alle 18.15 per individuare eventuali obiettivi sull'isola. Era l'S.M.79 M.M.22068 della 216ª Squadriglia pilotato dal Tenente Francesco Solimene. Due Gladiator decollarono, uno pilotato dal Flt Lt George Burges. Nel cielo di Sliema e La Valletta, in piena vista di una grande folla, Burges attaccò lo Sparviero da un'altezza superiore, colpendo uno dei motori. L'aereo prese fuoco e si schiantò in mare, al largo di Kalafrana. Il pilota, Solimene, e il 1º Aviere Armiere Torrisi, furono salvati dal mare, ma gli altri quattro membri dell'equipaggio non vennero ritrovati. E fu sempre uno "Sparviero" il primo aereo a precipitare sul suolo maltese durante la seconda guerra mondiale. Il 10 luglio 1940, circa venti S.79, senza scorta, arrivarono per bombardare il Dockyard, Manoel Island, Tarscen e Zabbar. Ma furono attaccati dai Gloster Gladiator e il Savoia Marchetti pilotato dal Sottotenente Felice Filippi della 195 Squadriglia, 90º Gruppo, 30º Stormo Bombardamento terrestre, precipitò in fiamme proprio dietro la torre di guardia dei Cavalieri di Fort San Leonardo. La vittoria aerea fu attribuita al Flying Officer Frederick Taylor. Almeno un italiano fu visto lanciarsi con il paracadute in fiamme, ma non sopravvisse.
In queste quotidiane missioni, ad iniziare dal 1941, l'S.M.79 trovò il suo più largo impiego, come bombardiere, come ricognitore e come silurante. In particolare fu attivo il 30º Stormo, con l'87º Gruppo, di base a Sciacca, con la 192ª e 193ª Squadriglia, oltre al 90º con la 194ª e 195ª Squadriglia, e il 108º 109º Gruppo dalla base di Castelvetrano per le missioni notturne.
Nell'agosto 1942 scatta l'operazione navale alleata "Pedestal", che vede impegnati anche gli S.M.79 in una grande offensiva ai convogli inglesi diretti verso l'isola, con i Gruppi 30º e 32º dalla Sicilia e i siluranti del 132º dall'isola di Pantelleria e 105º e 130º dalla Sardegna.
Contro le navi inglesi del convoglio Pedestal un S.M.79 si rende protagonista del primo tentativo italiano di attacco con aereo senza pilota, l'Aereo Radio Pilotato: Il 12 agosto del 1942 un S.M.79 radiocomandato e carico di 1 000 kg di esplosivo decolla regolarmente dall'aeroporto di Villacidro in Sardegna. Una volta raggiunta la quota stabilita il pilota, l'allora Maresciallo Mario Francesco Badii, si lancia con il paracadute e i comandi vengono presi dal Col. Ferdinando Raffaelli, ideatore del sistema, il quale si trova su di un CANT Z.1007 che lo segue a debita distanza; per essere meglio visibile il "79" era stato colorato di giallo, da cui il nome dell'operazione, detta "canarino". Fino a buon punto del volo tutto funziona perfettamente, ma improvvisamente, a causa di un banale guasto della trasmittente, il 79 non risponde più ai comandi e, invece che colpire le navi inglesi, pur rimanendo in assetto e in quota e dopo una lunga e ampia deviazione verso sud-ovest, si va a schiantare a 1 800 m sulle montagne dell'Algeria.
Lo scacchiere dell'Egeo
Il caricamento di un siluro su un S.79Nel Dodecaneso, che allora era territorio italiano, era schierato un contingente della Regia Aeronautica basato sul Comando Aeronautica dell'Egeo all'aeroporto di Rodi-Maritsa; al 25 settembre 1940 risultavano schierati sull'aeroporto di Gadurrà (isola di Rodi) il 92º Gruppo BT (Bombardamento Terrestre), con la 200ª e 201ª Squadriglia e il 34º Gruppo BT, con la 67ª e 68ª Squadriglia[23]. Altre squadriglie si aggiunsero col tempo, ed alcune vennero dotate della versione silurante, sulla quale operarono assi come Carlo Faggioni, Carlo Emanuele Buscaglia, Giuseppe Cimicchi ed altri. Queste furono la 279ª, trasferita da Catania a Gadurrà ad aprile 1941, la 205ª del 41º gruppo (i famosi Sorci Verdi), la 278ª e 279ª Aerosiluranti, e la 253ª squadriglia, 104º gruppo Aerosiluranti[24]. Queste unità effettuarono diverse sortite contro i convogli inglesi, affondando alcuni mercantili, ed in alcuni casi anche dei bombardamenti contro la costa della Palestina britannica (la 205ª Squadriglia). L'aeroporto di Cattavia, nel sud dell'isola, ospitò la 223ª Squadriglia composta da SM 81.
Ora due foto del cruscotto dello Sparviero dopo l'applicazione di alcune fotoincisioni e la verniciatura nera. I vetrini degli strumenti ono stati simulati con una goccia di trasparente lucido
Ai prossimi avanzamenti...
Nome: Savoia Marchetti S.79 "Sparviero"
Tipo: Bombardiere medio - Aerosilurante
Anno di antrata in servizio: 1936
Lunghezza reale: Lunghezza 15,625 m - Apertura alare 21,20 m - Altezza 4,60 m
Scala: 1/72
Tipo modello: scatola di montaggio - Modello statico
Piano di costruzione: ITALERI
Il Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce medio bombardiere del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo che gli valse il nomignolo di "Gobbo maledetto". Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana. La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere e poi - con maggior efficacia - come aerosilurante. L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza, lo impiegò con successo sul fronte orientale. Restò in servizio, in Italia, fino al 1952. Fu il bombardiere italiano costruito nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari.
Il soprannome di "Gobbo", o meglio "Gobbo Maledetto" (Damned Hunchback), gli venne dato dai piloti britannici della RAF, che avevano non poche difficoltà nell'attaccarlo di coda a causa dell'arma montata sulla gobba dorsale e rivolta all'indietro.
Impiego operativo
L'impiego in Spagna ed Albania
Nella versione militare "S.79K" , il primo impiego operativo avviene con l'intervento italiano nella guerra civile spagnola come "Aviazione Legionaria". Vengono impiegati 99 esemplari di S.M.79 che dimostra ottime capacità in bombardamento e combattimento e buone doti da "incassatore", ed in effetti era capace di incassare centinaia di colpi senza essere abbattuto, grazie alla sua struttura fatta di metallo ma anche legno e tela, facilmente riparabile, talvolta perfino durante il volo, tanto che dopo due anni di operazioni belliche solo 4 velivoli vengono abbattuti, due dei quali per il fuoco contraereo, e vengono ceduti all'aviazione spagnola 80 velivoli in perfetto stato di efficienza.
Nel 1939, sempre in configurazione S.79K, viene ampiamente utilizzato nell'occupazione dell'Albania e resta pressoché invariato fino all'entrata in guerra nel 1940.
La situazione all'inizio del conflitto
All'inizio delle ostilità l'S.79 era il bombardiere più diffuso nella Regia Aeronautica, con 594 aerei ad equipaggiare 14 stormi da bombardamento terrestre, contro solo quattro stormi equipaggiati con il Fiat B.R.20. Ma a pochi giorni dall'entrata in guerra, l'intera forza di S.79 venne messa a terra in via precauzionale dopo due incidenti che costarono la perdita di altrettanti velivoli e degli interi equipaggi. Gli aerei si incendiarono in volo senza alcun preavviso e con una conseguente esplosione catastrofica. L'indagine tecnica diede il seguente risultato: il condotto principale del carburante, originariamente in rame e posto su supporti rigidi, a causa della carenza di materie prime era stato sostituito negli esemplari successivi da uno in alluminio, più rigido, che le vibrazioni di funzionamento progressivamente andavano ad incrinare fino a rottura e conseguente perdita del carburante. In seguito all'analisi, i supporti rigidi vennero sostituiti da altri in gomma ovviando allo specifico problema.In generale però, i velivoli, grazie alla costruzione mista in tela, legno e tubolari d'acciaio, erano molto sensibili al fuoco, e il fatto causò molte perdite durante le missioni operative.
Le operazioni contro la Francia
All'entrata italiana in guerra, già a partire dal 10 giugno, i S.M.79 compiono missioni di esplorazione delle possibili rotte di attacco e dall'11 giugno missioni di ricognizione, ma per tre giorni la reciproca posizione è di attesa. Casus belli saranno i bombardamenti di Torino e Genova da parte di Whitley britannici decollati da basi inglesi che comporteranno la prima e riuscita azione di guerra dei S.M.79 con ventuno aerei del 32º stormo, decollati da Decimomannu, contro gli obiettivi francesi del porto di Biserta dell'idroscalo di Karouba.
Gli S.M.79 intervengono poi sulla Corsica, la Tunisia, sull'arco alpino e contro navi. Si bombardano per lo più aeroporti e basi aeronavali. Nei pressi di Marsiglia si effettua l'intercettazione di unità navali francesi. Nel luglio arrivano altri 167 aerei per potenziare le operazioni. Si effettuano bombardamenti e ricognizioni. Nei primi otto mesi di battaglie in Africa settentrionale sono stati abbattuti venti S.M.79, 17 sono danneggiati gravemente e una cinquantina lievemente.
Le operazioni in Africa settentrionale
Contemporaneamente in Africa settentrionale la situazione è più complicata. Nel 1940 fu costituito a Gorizia il Reparto Sperimentale Aerosiluranti che aveva come comandante il Maggiore Vincenzo Dequal e i piloti Maggiore Enrico Fusco,Tenente Carlo Emanuele Buscaglia, Tenente Carlo Copello, Tenente Franco Melley e il Sottetente Guido Robone. Questo reparto, con soli 5 velivoli, venne trasferito in Africa settentrionale il 10 Agosto 1940, e spostato ad El Aden, con l'obiettivo di attaccare la rada di Alessandria d'Egitto la notte del 15 Agosto in contemporanea con i bombardieri, ma la conformazione della rada stessa e le condizioni meteorologiche non diedero risultati positivi.
La grave inferiorità sul fronte terrestre obbliga subito all'impiego dei mezzi aerei in voli per la ricerca e l'attacco delle colonne motorizzate avversarie. Il 28 giugno succede un incidente: l'S.M.79 su cui vola Italo Balbo viene abbattuto a Tobruk per un errore della contraerea italiana dell'incrociatore San Giorgio. L'inchiesta stabilirà che i due S.M.79, arrivati su Tobruk appena dopo una incursione aerea britannica, non avevano effettuato i prescritti giri di riconoscimento sul campo, e vennero quindi presi di mira. L'apparecchio di Balbo venne abbattuto mentre l'altro, sul quale viaggiava il suo capo di stato maggiore, atterrò con danni minori. Nell'incidente trovò la morte Nello Quilici, giornalista e padre di Folco Quilici che ha scritto un libro sull'argomento.
Operazioni in A.O.I.
Nel territorio dell'Africa Orientale Italiana (A.O.I.) vi sono solo 16 S.M.79. Sul versante occidentale del Corno d'Arica, a Dire Daua, era basato il 44º Gruppo, costituito dalla 6ª e dalla 7ª Squadriglia, con 12 Savoia S.M.79. Altri quattro facevano parte delle forze di riserva, mentre altri due erano in riparazione. Gli "Sparviero" dell'Africa Orientale entrarono in azione per la prima volta il 13 giugno 1940. Quel giorno, nove Savoia Marchetti del 44º Gruppo decollarono per attaccare Aden. L'S.M.79 pilotato dal sottotenente Ruffini fu colpito dal fuoco antiaereo di una nave britannica e si schiantò. Allora, due Gloster Gladiator intercettarono i bombardieri. Il biplano britannico pilotato dal Pilot Officer Stephenson attaccò lo "Sparviero" del capitano Serafini, che era stato danneggiato dal fuoco antiaereo, aveva un motore fuori uso e il carrello estratto. Ma il mitragliere dorsale del bombardiere italiano colpì il radiatore del Gladiator costringendolo a un rovinoso atterraggio forzato. Anche Serafini doveva poco dopo compiere un atterraggio di fortuna ad Assab, durante il quale l'S.M.79 restava danneggiato irreparabilmente. Un altro "Sparviero" danneggiato atterrò sulla stessa base. Vista la scarsità di velivoli nel novembre 1940 ne arrivano altri 23, nel febbraio 1941 ne giungono altri 16. Le operazioni sono scarse e in marzo cessano: è uno stratagemma per far credere un totale annientamento. I velivoli vengono accuratamente mimetizzati e gli aeroporti assunsero un'aria di totale abbandono. Ma il 15 marzo 1941, al momento dell'offensiva generale inglese contro Cheren, 12 caccia Fiat C.R.42, 3 S.M.79, 2 Caproni Ca.133 ricompaiono improvvisamente, attaccano di sorpresa gli aeroporti nemici e per undici giorni sono sulla linea del fuoco.
Le operazioni in Grecia e Jugoslavia
Contro la Grecia vengono impiegati 31 S.M.79. Durante la campagna effettuano circa 300 missioni e sostengono trenta combattimenti con la caccia nemica. Poi partecipano a brevi operazioni contro la Jugoslavia.
Le operazioni su Malta e nel Mediterraneo
L'isola di Malta rappresentava un punto strategico fondamentale nello scacchiere del Mediterraneo. Infatti si trovava sulle rotte che per gli Italiani conducevano alla Libia e per i britannici all'Egitto. Fu proprio sull'isola-fortezza che l'SM.79 iniziò a perdere la sua fama di invulnerabilità guadagnata in Spagna, nel giugno 1940, ad opera dei Gloster Gladiator e degli Hawker Hurricane. Il primo di una serie di Sparviero abbattuti su Malta cadde il 22 giugno 1940. Quel giorno, un Savoia Marchetti ricognitore decollò alle 18.15 per individuare eventuali obiettivi sull'isola. Era l'S.M.79 M.M.22068 della 216ª Squadriglia pilotato dal Tenente Francesco Solimene. Due Gladiator decollarono, uno pilotato dal Flt Lt George Burges. Nel cielo di Sliema e La Valletta, in piena vista di una grande folla, Burges attaccò lo Sparviero da un'altezza superiore, colpendo uno dei motori. L'aereo prese fuoco e si schiantò in mare, al largo di Kalafrana. Il pilota, Solimene, e il 1º Aviere Armiere Torrisi, furono salvati dal mare, ma gli altri quattro membri dell'equipaggio non vennero ritrovati. E fu sempre uno "Sparviero" il primo aereo a precipitare sul suolo maltese durante la seconda guerra mondiale. Il 10 luglio 1940, circa venti S.79, senza scorta, arrivarono per bombardare il Dockyard, Manoel Island, Tarscen e Zabbar. Ma furono attaccati dai Gloster Gladiator e il Savoia Marchetti pilotato dal Sottotenente Felice Filippi della 195 Squadriglia, 90º Gruppo, 30º Stormo Bombardamento terrestre, precipitò in fiamme proprio dietro la torre di guardia dei Cavalieri di Fort San Leonardo. La vittoria aerea fu attribuita al Flying Officer Frederick Taylor. Almeno un italiano fu visto lanciarsi con il paracadute in fiamme, ma non sopravvisse.
In queste quotidiane missioni, ad iniziare dal 1941, l'S.M.79 trovò il suo più largo impiego, come bombardiere, come ricognitore e come silurante. In particolare fu attivo il 30º Stormo, con l'87º Gruppo, di base a Sciacca, con la 192ª e 193ª Squadriglia, oltre al 90º con la 194ª e 195ª Squadriglia, e il 108º 109º Gruppo dalla base di Castelvetrano per le missioni notturne.
Nell'agosto 1942 scatta l'operazione navale alleata "Pedestal", che vede impegnati anche gli S.M.79 in una grande offensiva ai convogli inglesi diretti verso l'isola, con i Gruppi 30º e 32º dalla Sicilia e i siluranti del 132º dall'isola di Pantelleria e 105º e 130º dalla Sardegna.
Contro le navi inglesi del convoglio Pedestal un S.M.79 si rende protagonista del primo tentativo italiano di attacco con aereo senza pilota, l'Aereo Radio Pilotato: Il 12 agosto del 1942 un S.M.79 radiocomandato e carico di 1 000 kg di esplosivo decolla regolarmente dall'aeroporto di Villacidro in Sardegna. Una volta raggiunta la quota stabilita il pilota, l'allora Maresciallo Mario Francesco Badii, si lancia con il paracadute e i comandi vengono presi dal Col. Ferdinando Raffaelli, ideatore del sistema, il quale si trova su di un CANT Z.1007 che lo segue a debita distanza; per essere meglio visibile il "79" era stato colorato di giallo, da cui il nome dell'operazione, detta "canarino". Fino a buon punto del volo tutto funziona perfettamente, ma improvvisamente, a causa di un banale guasto della trasmittente, il 79 non risponde più ai comandi e, invece che colpire le navi inglesi, pur rimanendo in assetto e in quota e dopo una lunga e ampia deviazione verso sud-ovest, si va a schiantare a 1 800 m sulle montagne dell'Algeria.
Lo scacchiere dell'Egeo
Il caricamento di un siluro su un S.79Nel Dodecaneso, che allora era territorio italiano, era schierato un contingente della Regia Aeronautica basato sul Comando Aeronautica dell'Egeo all'aeroporto di Rodi-Maritsa; al 25 settembre 1940 risultavano schierati sull'aeroporto di Gadurrà (isola di Rodi) il 92º Gruppo BT (Bombardamento Terrestre), con la 200ª e 201ª Squadriglia e il 34º Gruppo BT, con la 67ª e 68ª Squadriglia[23]. Altre squadriglie si aggiunsero col tempo, ed alcune vennero dotate della versione silurante, sulla quale operarono assi come Carlo Faggioni, Carlo Emanuele Buscaglia, Giuseppe Cimicchi ed altri. Queste furono la 279ª, trasferita da Catania a Gadurrà ad aprile 1941, la 205ª del 41º gruppo (i famosi Sorci Verdi), la 278ª e 279ª Aerosiluranti, e la 253ª squadriglia, 104º gruppo Aerosiluranti[24]. Queste unità effettuarono diverse sortite contro i convogli inglesi, affondando alcuni mercantili, ed in alcuni casi anche dei bombardamenti contro la costa della Palestina britannica (la 205ª Squadriglia). L'aeroporto di Cattavia, nel sud dell'isola, ospitò la 223ª Squadriglia composta da SM 81.
Ora due foto del cruscotto dello Sparviero dopo l'applicazione di alcune fotoincisioni e la verniciatura nera. I vetrini degli strumenti ono stati simulati con una goccia di trasparente lucido
Ai prossimi avanzamenti...
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" Quando lo stucco si fa duro il modellista inizia a scartavetrare ... " - 29 Marzo 2013 - Unimatrix
Un salutone
DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Bellissimo, stai facendo un lavoro estremamente professionale Davide.
A proposito Davide, guarda cosa ho trovato in rete che può esserti utile !
http://www.drivefly.it/schede_soci/Lugli%20Elis/schede_modelli/SM%2079%20Sparviero.php
A proposito Davide, guarda cosa ho trovato in rete che può esserti utile !
http://www.drivefly.it/schede_soci/Lugli%20Elis/schede_modelli/SM%2079%20Sparviero.php
Conterio- Nuovo Utente
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao un passo passo da favola molto ben fatto, dai Davide che sono curioso di vedere il seguito , Conterio e il tuo come va? anche del tuo sono curioso , be ci si risente appena avete novità
ciao e buon ,modellismo
Claudio
ciao e buon ,modellismo
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
@ Conterio: grazie mille, molto bello il link che mi hai postato. Lavoro enorme quello fatto dal tizio, oggi in pausa pranzo mi leggo tutto.
@ Claudio: grazie, anche a te. Aspettavo con ansia il tuo parere. Vedrò di metterci più impegno possibile, perchè mi piace da pazzi lo Sparviero.
Ancora non ho capito benissimo di che colore vanno fatti gli interni. Mi pare di aver letto da qualche parte che parte degli interni e della struttura era in legno. Infatti ho trovato molti lavori on-line che variavano dal verde anticorrosivo (inutile sul legno però) al grigio azzurro chiaro. Stavo quasi per optare di realizzare le parti metalliche in verde e quelle non metalliche in grigio. Non so, in questi giorni approfondirò le ricerche, in modo da riuscire ad arrivare a questo weekend pronto.
Ciao a tutti
@ Claudio: grazie, anche a te. Aspettavo con ansia il tuo parere. Vedrò di metterci più impegno possibile, perchè mi piace da pazzi lo Sparviero.
Ancora non ho capito benissimo di che colore vanno fatti gli interni. Mi pare di aver letto da qualche parte che parte degli interni e della struttura era in legno. Infatti ho trovato molti lavori on-line che variavano dal verde anticorrosivo (inutile sul legno però) al grigio azzurro chiaro. Stavo quasi per optare di realizzare le parti metalliche in verde e quelle non metalliche in grigio. Non so, in questi giorni approfondirò le ricerche, in modo da riuscire ad arrivare a questo weekend pronto.
Ciao a tutti
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Davide,
non so se sei riuscito a leggere tutto il link postato da Conterio durante la pausa pranzo.... Da quello che dici sulle pannellature interne... mi sa di no!
Credo che chi ha scritto quell'articolo nella sua vita quotidiana ha pochissimi problemi da affrontare. Mi ha scioccato il conteggio delle goccie dei colori per raggiungere la giusta tonalità...... Ma ve lo immagginate?
Un saluto
Piero
non so se sei riuscito a leggere tutto il link postato da Conterio durante la pausa pranzo.... Da quello che dici sulle pannellature interne... mi sa di no!
Credo che chi ha scritto quell'articolo nella sua vita quotidiana ha pochissimi problemi da affrontare. Mi ha scioccato il conteggio delle goccie dei colori per raggiungere la giusta tonalità...... Ma ve lo immagginate?
Un saluto
Piero
Mav52- Utente Navigato
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Davide , la maggior parte lo indica come verde (Verde Prato Anticorrosione für Innengrün.) anche i tedeschi lo descrivono così, se trovo delle foto te le posto
ciao Claudio
ciao Claudio
Ultima modifica di Marini Claudio il Mer 13 Feb 2013 - 17:27 - modificato 1 volta.
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Ciaccio, a me hanno consigliato l'Humbrol 65. anch'io ho letto del grigio chiaro.
Poiché mi sembra la versione silurante, mi permetto di suggerire - e ci saresti arrivato da solo - di non mettere 2 siluri (come me!) ma uno solo: per questioni di peso e relative conseguenze (velocità e manovra) pare viaggiassero solo con un siluro.
Ansioso di vedere i progressi, ti auguro buon divertimento.
P.S. si vede che l'A10 provoca sonnolenza!
ciao
Poiché mi sembra la versione silurante, mi permetto di suggerire - e ci saresti arrivato da solo - di non mettere 2 siluri (come me!) ma uno solo: per questioni di peso e relative conseguenze (velocità e manovra) pare viaggiassero solo con un siluro.
Ansioso di vedere i progressi, ti auguro buon divertimento.
P.S. si vede che l'A10 provoca sonnolenza!
ciao
dodo1234- Utente sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Davide vedi se ti possono essere utili
(Source: Ufficio Storico Aeronautica Militare)
IN MISSIONE A BORDO DEL "GOBBO MALEDETTO"
IL SAVOIA MARCHETTI S.79 SILURANTE
ciao Claudio
(Source: Ufficio Storico Aeronautica Militare)
IN MISSIONE A BORDO DEL "GOBBO MALEDETTO"
IL SAVOIA MARCHETTI S.79 SILURANTE
ciao Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
GRAZIE CLAUDIOOOOOO!!!!
Come farei senza di te, erano esattamente le foto che cercavo. Cavolo non sai che aiuto mi hai dato. Quindi la zona della cabine in verde anticorrosivo, mentre la zona posteriore direi un grigio azzurro chiaro...
Bene, così domenica dovrei poter iniziare la verniciatura degli interni...
Ciao Edo, grazie per il consiglio. Effettivamente avevo letto su un paio di pubblicazioni i problemi che avevano nell'armare gli aerei con il secondo siluro. Gli equipaggi erano quindi costretti a rientrare per essere riarmati.
L'A10 ero davvero intenzionato ad iniziarlo, poi come detto, il modello di Conterio mi ha fatto venire aquolina di Regia Aeronautica, quindi...
A presto amici
Come farei senza di te, erano esattamente le foto che cercavo. Cavolo non sai che aiuto mi hai dato. Quindi la zona della cabine in verde anticorrosivo, mentre la zona posteriore direi un grigio azzurro chiaro...
Bene, così domenica dovrei poter iniziare la verniciatura degli interni...
Ciao Edo, grazie per il consiglio. Effettivamente avevo letto su un paio di pubblicazioni i problemi che avevano nell'armare gli aerei con il secondo siluro. Gli equipaggi erano quindi costretti a rientrare per essere riarmati.
L'A10 ero davvero intenzionato ad iniziarlo, poi come detto, il modello di Conterio mi ha fatto venire aquolina di Regia Aeronautica, quindi...
A presto amici
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Perfette Claudio, le avevo viste da qualche parte ma non ricordavo dove rintracciarle (le foto)... in effetti il LINK che ho segnalato riporta questi colori, che sono quelli maggiormente utilizzati sugli aerei della Regia. Sia al Museo di Bracciano, che sui singoli aerei della Regia che ho visto in manifestazioni e raduni, non ricordo di aver MAI visto il verdino anticorrosivo, che viene spesso citato nei colori da vari modellisti e case produttici di modelli. Può darsi però che mi sbagli, o che sia soltanto "sfortunato", comunque queste sono le foto migliori che si possono utilizzare !
Conterio- Nuovo Utente
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Davide avevo anche queste vedi tu
Due profili degli S.79 siluranti, rispettivamente della 278a e
279a Squadriglia. La parte frontale era verniciata di bianco
per rendere la sagoma frontale meno visibile ai serventi della contraerea della navi inglesi nel mediterraneo.
(Source: Ufficio Storico Aeronautica Militare)
buon lavoro , io mi metto a guardare con curiosità
ciao Claudio
Due profili degli S.79 siluranti, rispettivamente della 278a e
279a Squadriglia. La parte frontale era verniciata di bianco
per rendere la sagoma frontale meno visibile ai serventi della contraerea della navi inglesi nel mediterraneo.
(Source: Ufficio Storico Aeronautica Militare)
buon lavoro , io mi metto a guardare con curiosità
ciao Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Vai Davide che ora grazie a Claudio non hai scuse, ti seguo
Bruno
Bruno
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Sorbole, ora davvero non ho più scuse... Grazie mille Claudio, io realizzerò proprio il modello che c'è sulla box-art. Devo solo controllare che nella 281^ Squadriglia fosse adottata la livrea raffigurata e che tu hai desritto. Solo che la referenza colore è il grigio azzurro chiaro, non il bianco... Se stasera mi avanza tempo faccio una piccola ricerca.
Ciao Bruno e Alberto, sono felice mi seguirete, mi fa un gran piacere!!
In questi giorni intano ho piegato qualche fotoincisione degli interni, ora che ho chiaro come andranno verniciati posso iniziare il lavoro di demolizione delle parti in plastica per poi ricollocarle in fotoincisione.
A presto per aggiornamenti!
DAVIDE
Ciao Bruno e Alberto, sono felice mi seguirete, mi fa un gran piacere!!
In questi giorni intano ho piegato qualche fotoincisione degli interni, ora che ho chiaro come andranno verniciati posso iniziare il lavoro di demolizione delle parti in plastica per poi ricollocarle in fotoincisione.
A presto per aggiornamenti!
DAVIDE
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Qualche lento avanzamento. Sto continuando nella preparazione delle fotoincisioni per l'interno dell'aereo. Tutto lavoro che verrà nascosto al termine del montaggio, ma non mi interessa granchè, voglio cercare di fare un buon lavoro e di migliorare la mia tecnica.
Qui ho realizzato le passerelle della vano bombe
Questa è l'intelaiatura che sostituirà il particolare intero in plastica del kit. Domani posterò i due particolari trminati per far notare la differenza.
Qui invece ho realizzato il compartimento radio. La fotoincisione lascia scoperta una parte che andrò a chiudere con un pezzettino di plasticard. Ho messo una monetina per dare l'idea delle dimensioni.
Per stasera è tutto, domani spero di avere più tempo a disposizione per avanzare più velocemente, ma le fotoincisioni sono sempre un pò complesse, meglio perdere un pò di tempo per renderle più precise.
CIAU CIAU
Qui ho realizzato le passerelle della vano bombe
Questa è l'intelaiatura che sostituirà il particolare intero in plastica del kit. Domani posterò i due particolari trminati per far notare la differenza.
Qui invece ho realizzato il compartimento radio. La fotoincisione lascia scoperta una parte che andrò a chiudere con un pezzettino di plasticard. Ho messo una monetina per dare l'idea delle dimensioni.
Per stasera è tutto, domani spero di avere più tempo a disposizione per avanzare più velocemente, ma le fotoincisioni sono sempre un pò complesse, meglio perdere un pò di tempo per renderle più precise.
CIAU CIAU
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Buonasera amici modellisti, ecco qualche piccolo avanzamento. Purtroppo queste fotoincisioni mi stanno portando via più tempo del previsto perchè sono piuttosto complicate da piegare. I risultati però mi soddisfano anche se la pazienza è al limite...
Qui la gondola del puntatore/mitragliere ventrale prima e dopo.
Qui la carenatura superiore. Il pezzo in plastica del kit che andrà sostituito da quello in fotoincisione debitamente piegato con l'intelaiatura. Ritengo che una volta effettuata la verniciatura l'effetto sia molto più visibile.
Ed infine la struttura del vano bombe. Come promesso ho comparato il pezzo in plastica del kit e il pezzo in fotoincisione, la differenza è notevole.
Ho già anche preparato i bidoni delle cariche di profondità ed alcune pannellature, sempre ottenute con le fotoincisioni della Eduard. Nei prossimi giorni qualche avanzamento.
Un abbraccio!
Qui la gondola del puntatore/mitragliere ventrale prima e dopo.
Qui la carenatura superiore. Il pezzo in plastica del kit che andrà sostituito da quello in fotoincisione debitamente piegato con l'intelaiatura. Ritengo che una volta effettuata la verniciatura l'effetto sia molto più visibile.
Ed infine la struttura del vano bombe. Come promesso ho comparato il pezzo in plastica del kit e il pezzo in fotoincisione, la differenza è notevole.
Ho già anche preparato i bidoni delle cariche di profondità ed alcune pannellature, sempre ottenute con le fotoincisioni della Eduard. Nei prossimi giorni qualche avanzamento.
Un abbraccio!
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Veramente un lavoro da certosino ! Una curiosità, in percentuale, quanti sono i particolari della scatola Italeri, sostituiti con fotoincisioni ?
Conterio- Nuovo Utente
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Il tuo lavoro è molto bello e fai bene a dichiararti soddisfatto!
Molto belle anche le fotoincisioni, fini e delicate.
Molto belle anche le fotoincisioni, fini e delicate.
macpit- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Grazie Mac e grazie Alberto, felicissimo che mi seguiate. Mi raccomando consigliatemi e criticate qualora facessi delle cavolate!
Rispondo ad Alberto sulle fotoincisioni. I set della Eduard vanno per lo più ad integrare il kit ITALERI, ma alcune parti devono essere completamente rifatte. Le parti che dovranno essere rifatte sono la cofanatura superiore che ho postato, la parete interna della cabina di pilotaggio, zona radio e la scaletta di accesso. Il resto delle fotoicisioni come detto perfezionerà quelle parti dove il kit è carente quali pedaliere, cintue e sedili, mitragliatrici, carrelli d'atterraggio, alcuni componenti aggiuntivi per la zona interna come levette e manovelle varie.
Dovrò poi con calma cercare di autocostruire tutte le traverse orizzontali della scocca. Ripeto che tutto verrà a sparire dopo la chiusura delle fusoliere, ma poco mi interessa, ci tengo a cercar di fare un lavoretto completo.
Ciao amici miei, buona serata e buona settimana!
Rispondo ad Alberto sulle fotoincisioni. I set della Eduard vanno per lo più ad integrare il kit ITALERI, ma alcune parti devono essere completamente rifatte. Le parti che dovranno essere rifatte sono la cofanatura superiore che ho postato, la parete interna della cabina di pilotaggio, zona radio e la scaletta di accesso. Il resto delle fotoicisioni come detto perfezionerà quelle parti dove il kit è carente quali pedaliere, cintue e sedili, mitragliatrici, carrelli d'atterraggio, alcuni componenti aggiuntivi per la zona interna come levette e manovelle varie.
Dovrò poi con calma cercare di autocostruire tutte le traverse orizzontali della scocca. Ripeto che tutto verrà a sparire dopo la chiusura delle fusoliere, ma poco mi interessa, ci tengo a cercar di fare un lavoretto completo.
Ciao amici miei, buona serata e buona settimana!
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Davide, gran bel lavoro, ti capisco per le fotoincisioni sono anche la mia spada di Damocle, ma alla fine si ripagano da sole, tutt'altro effetto finale
Bruno
Bruno
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Rieccomi a voi... Anzitutto grazie Bruno, mi fa sempre estremo piacere che tu mi segua.
Oggi ho rimesso mano allo Sparviero continuando a dettagliare la zona interna del bombardiere. Oggi vista la copiosa nevicata che si è e si sta ancora abbattendo sulla mia città, me ne sono rimasto al calduccio del mio appartamento, niente garage, non era il caso.
Quindi ho iniziato a fare i longheroni dell'intelaiatura interna con del plasticard e realizzandocon una punta di 0,4mm i buchi degli allegerimenti.
Il lavoro è stato un pochino noioso, ma tuttosommato interessante.
Devo ancora terminarlo, ma intanto vi faccio vedere qualche foto che vale più di mille parole.
Per realizzare i fori alla giusta distanza fra di loro (1mm) ho attaccato un piccolo righello al foglio di plasticard, lasciandolo fuoriuscire di circa 1mm
Il risultato ottenuto...
Sono poi andato ad inserirli lungo la parte interna della fusoliera, eliminando i vecchi
Ho trovato in rete delle foto di questo aereo davvero belle, vorrei postarne parecchie per far apprezzare quanto eleganti fossero le sue linee. Inizio con questa foto a volo radente, davvero bellissima!
A domani, amici miei...
Oggi ho rimesso mano allo Sparviero continuando a dettagliare la zona interna del bombardiere. Oggi vista la copiosa nevicata che si è e si sta ancora abbattendo sulla mia città, me ne sono rimasto al calduccio del mio appartamento, niente garage, non era il caso.
Quindi ho iniziato a fare i longheroni dell'intelaiatura interna con del plasticard e realizzandocon una punta di 0,4mm i buchi degli allegerimenti.
Il lavoro è stato un pochino noioso, ma tuttosommato interessante.
Devo ancora terminarlo, ma intanto vi faccio vedere qualche foto che vale più di mille parole.
Per realizzare i fori alla giusta distanza fra di loro (1mm) ho attaccato un piccolo righello al foglio di plasticard, lasciandolo fuoriuscire di circa 1mm
Il risultato ottenuto...
Sono poi andato ad inserirli lungo la parte interna della fusoliera, eliminando i vecchi
Ho trovato in rete delle foto di questo aereo davvero belle, vorrei postarne parecchie per far apprezzare quanto eleganti fossero le sue linee. Inizio con questa foto a volo radente, davvero bellissima!
A domani, amici miei...
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Mister Buco ( in senso di fori si intende ... ) ma quanti ne hai fatti ?
Bruno
Bruno
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Ciao Bruno, per ora 20cm, quindi 1mm di distanza fra tutti... direi sui 200. Ma proprio ora "sfrutto" l'ora di pausa per continuare, altrimenti finisco a Natale.
Pensa che la mia carriera lavorativa di metalmeccanico ha finora visto fra gli altri incarichi, ben 12 anni di foratura su una macchina dove si facevano fori anche di 1 metro. Mamma mia, un incubo!
Ciao ciaoooooo
Pensa che la mia carriera lavorativa di metalmeccanico ha finora visto fra gli altri incarichi, ben 12 anni di foratura su una macchina dove si facevano fori anche di 1 metro. Mamma mia, un incubo!
Ciao ciaoooooo
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DAVIDE
ciaccio78- Forumnauta
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
Vai alla grande! ben fatto anche il passo-passo.
dodo1234- Utente sostenitore
Re: SIAI Marchetti S.79 Sparviero - kit ITALERI n°1290 (ciaccio78)
propio un bel lavoro Davide complimenti x la costanza.....con tutti quei buchi però vuoi mettere la soddisfazione , bravo Giovannino
giovannino- Forumnauta
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