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Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
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Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Invio queste altre immagini a completamento di quelle del messaggio precedente. Nelle prime due foto vorrei far notare come siano rimaste veramente poche tracce di tutto lo stucco applicato in precedenza. Questo infittisce ancora di più il piccolo mistero su questo argomento in precedenza dibattuto . . .
In questa terza immagine si può notare come le sezioni più lunghe siano verso poppa. Arriviamo addirittura a 158 sull'ultima. Di questo fatto, a cui ho accennato prima, vedremo di ritornarci più avanti.
Qui tutti i calcoli sono terminati. Si inizia ad applicare l'adesivo a contatto che viene steso semplicemente con un dito. Da quanto posso vedere e capire dalle immagini sembra che l'adesivo venga applicato su tutto lo scafo senza che ci siano dei listelli pronti per essere applicati. Questa impressione mi fa nascere un quesito "amletico": è possibile che si applichi su un lato da incollare l'adesivo e poi si applichi la controparte .... mooolto .... più tardi ? Funziona così questa colla ? Io non ho esperienza in merito. Qualcuno può aiutare ?
Cordiali saluti. Jack.Aubrey
In questa terza immagine si può notare come le sezioni più lunghe siano verso poppa. Arriviamo addirittura a 158 sull'ultima. Di questo fatto, a cui ho accennato prima, vedremo di ritornarci più avanti.
Qui tutti i calcoli sono terminati. Si inizia ad applicare l'adesivo a contatto che viene steso semplicemente con un dito. Da quanto posso vedere e capire dalle immagini sembra che l'adesivo venga applicato su tutto lo scafo senza che ci siano dei listelli pronti per essere applicati. Questa impressione mi fa nascere un quesito "amletico": è possibile che si applichi su un lato da incollare l'adesivo e poi si applichi la controparte .... mooolto .... più tardi ? Funziona così questa colla ? Io non ho esperienza in merito. Qualcuno può aiutare ?
Cordiali saluti. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
La preparazione dei listelli rastremati.
Nelle immagini che seguono viene illustrato il procedimento che viene adottato dal modellista per la preparazione dei listelli rastremati. Ovviamente questo è il metodo utilizzato da Baranov, probabilmente ne esistono decine di altri altrettanto validi se non addirittura migliori. Una peculiarità di questo sistema è quello di permettere la rastrematura di un certo numero di listelli contemporaneamente (vedere l'ultima foto).
Per prima cosa i listelli sono suddivisi a matita in segmenti che corrispondono alla distanza delle varie sezioni disegnate sullo scafo.
Vengono segnate le misure corrette per ogni segmento.
Viene segnata con una matita l'area da smussare.
Tramite la pialletta si procede alla rastremazione di un pacco di listelli.
Nelle immagini che seguono viene illustrato il procedimento che viene adottato dal modellista per la preparazione dei listelli rastremati. Ovviamente questo è il metodo utilizzato da Baranov, probabilmente ne esistono decine di altri altrettanto validi se non addirittura migliori. Una peculiarità di questo sistema è quello di permettere la rastrematura di un certo numero di listelli contemporaneamente (vedere l'ultima foto).
Per prima cosa i listelli sono suddivisi a matita in segmenti che corrispondono alla distanza delle varie sezioni disegnate sullo scafo.
Vengono segnate le misure corrette per ogni segmento.
Viene segnata con una matita l'area da smussare.
Tramite la pialletta si procede alla rastremazione di un pacco di listelli.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Prima di iniziare l'applicazione dei listelli del secondo fasciame, un'ultima attività preliminare.
Vengono rivestiti, con legno uguale a quello utilizzato per i listelli, la ruota di prua, il dritto di poppa e la chiglia.
Penso che le immagini si commentino da sole, quindi lasciamole parlare senza fare rumore.
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
Vengono rivestiti, con legno uguale a quello utilizzato per i listelli, la ruota di prua, il dritto di poppa e la chiglia.
Penso che le immagini si commentino da sole, quindi lasciamole parlare senza fare rumore.
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
La posa del fasciame è iniziata.
Ecco alcune immagini di questo procedimento. Fino a qui nulla di particolare da segnalare, se non che il nostro modellista procede dalla chiglia verso l'alto e dall'incintone verso il basso. Ma anche questo non è una novità.
Per il resto le immagini si commentano da sole. Unico commento che mi sento di fare: però che bello il pero.
Ecco alcune immagini di questo procedimento. Fino a qui nulla di particolare da segnalare, se non che il nostro modellista procede dalla chiglia verso l'alto e dall'incintone verso il basso. Ma anche questo non è una novità.
Per il resto le immagini si commentano da sole. Unico commento che mi sento di fare: però che bello il pero.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Continuazione dal messaggio precedente . . . . .
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Si continua con la posa del fasciame . . . .
Nel messaggio precedente la parte di scafo ricoperta era grosso modo il 50%.
Qui il nostro amico sembra avere una pausa di riflessione prima di costruire nuovi listelli. Per prima cosa riverifica le misure, specialmente a prua, per verificare se le misure ottenute per la rastremazione, utilizzate nella preparazione dei primi listelli, sono ancora valide. Quindi prepara un certo numero di listelli rastremandoli con le (eventuali) nuove misure per terminare la parte di fasciame rimanente.
Un bel pacco di listelli rastremati e pronti per l'incollaggio . . . .
Quindi il lavoro prosegue . . . .
Vorrei far notare nell'immagine che segue come i nuovi listelli applicati non siano esattamente uguali ai primi. Questo significa che probabilmente non è proprio così facile fare dei listelli rastremati sempre uguali. Quindi il processo necessita di una qualche forma di correzione strada facendo.
Da notare però come, sempre in questa immagine, l'andamento di tutti i listelli sia molto lineare, a differenza di altre tecniche di applicazione del fasciame (fate riferimento ad esempio alle istruzioni in merito contenute nei fascicoli della Santìsima Trinidad, oppure alla discussione del San Juan Nepomuceno oppure ancora alla discussione della Lancia Armata 1803, sempre in questo forum). L'effetto finale è ovviamente più vicino alla realtà.
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
Nel messaggio precedente la parte di scafo ricoperta era grosso modo il 50%.
Qui il nostro amico sembra avere una pausa di riflessione prima di costruire nuovi listelli. Per prima cosa riverifica le misure, specialmente a prua, per verificare se le misure ottenute per la rastremazione, utilizzate nella preparazione dei primi listelli, sono ancora valide. Quindi prepara un certo numero di listelli rastremandoli con le (eventuali) nuove misure per terminare la parte di fasciame rimanente.
Un bel pacco di listelli rastremati e pronti per l'incollaggio . . . .
Quindi il lavoro prosegue . . . .
Vorrei far notare nell'immagine che segue come i nuovi listelli applicati non siano esattamente uguali ai primi. Questo significa che probabilmente non è proprio così facile fare dei listelli rastremati sempre uguali. Quindi il processo necessita di una qualche forma di correzione strada facendo.
Da notare però come, sempre in questa immagine, l'andamento di tutti i listelli sia molto lineare, a differenza di altre tecniche di applicazione del fasciame (fate riferimento ad esempio alle istruzioni in merito contenute nei fascicoli della Santìsima Trinidad, oppure alla discussione del San Juan Nepomuceno oppure ancora alla discussione della Lancia Armata 1803, sempre in questo forum). L'effetto finale è ovviamente più vicino alla realtà.
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ci stiamo avvicinando a grandi passi al completamento della posa del fasciame. Le immagini sottostanti documentano questo momento che è per il modellista una momento "magico" . . .
Vedere che la parte non finita diminuisce a vista d'occhio è per me la cosa più bella di questo hobby, che raddoppia le energie e incanala tutte le forze all'obiettivo di finire. D'altra parte l'esperienza nel contempo acquisita nella posa fa procedere più velocemente e con maggior precisione . . . insomma un momento veramente stimolante.
La zona di poppa . . . .
La zona di prua . . . .
La vista d'insieme . . . .
Se posso tentare una critica, queste ultime immagini mostrano come nella zona di prua l'andamento dei corsi di fasciame non sia proprio così perfetto come mi aspettavo: nella parte di fasciame che va dal capodibanda verso la chiglia i corsi hanno un andamento non precisamente naturale, con una flessione longitudinale molto evidente specialmente per gli ultimi listelli (quelli verso la chiglia) che è stata causata da un probabile errore (non so comunque dove e quando si sia verificato) nella rastrematura dei listelli.
Saluti. Jack.
Vedere che la parte non finita diminuisce a vista d'occhio è per me la cosa più bella di questo hobby, che raddoppia le energie e incanala tutte le forze all'obiettivo di finire. D'altra parte l'esperienza nel contempo acquisita nella posa fa procedere più velocemente e con maggior precisione . . . insomma un momento veramente stimolante.
La zona di poppa . . . .
La zona di prua . . . .
La vista d'insieme . . . .
Se posso tentare una critica, queste ultime immagini mostrano come nella zona di prua l'andamento dei corsi di fasciame non sia proprio così perfetto come mi aspettavo: nella parte di fasciame che va dal capodibanda verso la chiglia i corsi hanno un andamento non precisamente naturale, con una flessione longitudinale molto evidente specialmente per gli ultimi listelli (quelli verso la chiglia) che è stata causata da un probabile errore (non so comunque dove e quando si sia verificato) nella rastrematura dei listelli.
Saluti. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ormai siamo agli sgoccioli . . . ancora uno o due listelli ed il gioco è fatto.
Nelle prossime due immagini si nota comunque come, nonostante tutta la precisione possibile, non tutte le ciambelle vengano con il buco. Come succede anche a noi poveri cristi, l'ultimo listello non è mai della dimensione degli altri, anzi . . .
Quindi cerchiamo di trarne una morale: come c...o facevano quelli che costruivano le navi vere a installare i corsi di fasciame senza incorrere in questo problema ? Oppure era normale che l'ultimo corso fosse tutto particolare (un pò come il primo corso vicino alla chiglia) ? Qualcuno che segue questa discussione ha delle risposte ?
Il fasciame finalmente terminato . . .
Particolare di prua.
E la classica vista d'insieme.
Alla prossima puntata. Anticipo che affronteremo un argomento un poco diverso, comunque istruttivo. Jack.
Nelle prossime due immagini si nota comunque come, nonostante tutta la precisione possibile, non tutte le ciambelle vengano con il buco. Come succede anche a noi poveri cristi, l'ultimo listello non è mai della dimensione degli altri, anzi . . .
Quindi cerchiamo di trarne una morale: come c...o facevano quelli che costruivano le navi vere a installare i corsi di fasciame senza incorrere in questo problema ? Oppure era normale che l'ultimo corso fosse tutto particolare (un pò come il primo corso vicino alla chiglia) ? Qualcuno che segue questa discussione ha delle risposte ?
Il fasciame finalmente terminato . . .
Particolare di prua.
E la classica vista d'insieme.
Alla prossima puntata. Anticipo che affronteremo un argomento un poco diverso, comunque istruttivo. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ciao Jack, veramente un bel lavoro, comunque l'errore a cui ti riferivi, più che un errore di rastrematura, è un errore di posa del fasciame.
Infatti se guardi gli ultimi listelli, per correggere l'errore, hai dovuto inserire 1-2 o più listelli non rastremati.
Questo succede perchè, e a me è successo più di una volta, ogni 2-3 listelli rastremati ce ne vuole uno intero per compensare la curvatura.
Io me ne sono accorto in quanto non usando listelli di 1,5mm di spessore, in fase di curvatura del listello stesso vedevo che lasciava una piccola fessura ogni due listelli e allora per compensare dovevo metterne uno sano.
Ma comunque hai fatto un opera d'arte.
.... Ottimo Jack!
Infatti se guardi gli ultimi listelli, per correggere l'errore, hai dovuto inserire 1-2 o più listelli non rastremati.
Questo succede perchè, e a me è successo più di una volta, ogni 2-3 listelli rastremati ce ne vuole uno intero per compensare la curvatura.
Io me ne sono accorto in quanto non usando listelli di 1,5mm di spessore, in fase di curvatura del listello stesso vedevo che lasciava una piccola fessura ogni due listelli e allora per compensare dovevo metterne uno sano.
Ma comunque hai fatto un opera d'arte.
.... Ottimo Jack!
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ciao a tutti!
Onde evitare equivoci...
Onde evitare equivoci...
Saluti da Scuba!!!jack.aubrey ha scritto:Il modellista che ha utilizzato questa tecnica è una mia vecchia conoscenza, tal Alexej Baranov, che sta costruendo un incredibile modello di un vascello da 64 cannoni, il "Panteleymon Victoria".
Sul sito "Scuola di Modellismo" ho inserito un grande numero di fotografie di questo modello in fase di costruzione e anche una breve biografia di Alexey.
Ultima modifica di Scubaleo il Gio 12 Feb 2009 - 21:12 - modificato 1 volta.
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Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ottima e tempestiva precisazione, Scubaleo . . . . .
Infatti questo modello non è stato costruito da me, ma da un modellista russo (o meglio ucraino) che se solamente riuscissi a emulare al 20 per cento farei i salti di gioia. Comunque, come visto nelle immagini dei messaggi precedenti, anche lui può commettere errori . . .
Salutoni a tutti. Jack.Aubrey
Infatti questo modello non è stato costruito da me, ma da un modellista russo (o meglio ucraino) che se solamente riuscissi a emulare al 20 per cento farei i salti di gioia. Comunque, come visto nelle immagini dei messaggi precedenti, anche lui può commettere errori . . .
Salutoni a tutti. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Come promesso in questa nuova puntata faremo una leggera disgressione dalla via maestra per vedere come è stato preparato il piedistallo di questo modello.
Questo argomento è stato appena sfiorato alcuni messaggi fa con la promessa di ritornarci su a tempo debito. Ora è giunto quel momento e vedremo come esso è costruito e installato sul modello.
Per realizzare questo piedistallo occorre ovviamente saper lavorare di tornio per tornire un bel tondino di ottone di un diametro anche non indifferente. Inoltre non è qui possibile utilizzare un tornio da poco, occorre un tornio serio per metalli, quindi, se non si dispone di queste attrezzature, tanto vale soprassedere oppure preparare un disegno tecnico del pezzo e farlo tornire da un professionista. Una volta se ne trovavano (ad esempio un mio zio, oggi purtroppo trapassato sò che lo avrebbe potuto fare senza problemi), ora non saprei. Serve inoltre poter fresare il cilindro di ottone per ottenere una scanalatura ove inserire la chiglia.
Questa prima immagine mostra una delle due colonne che costituiscono il pedistallo, così come si presenta esteriormente. In tutto sono due colonne che però non sono uguali in quanto hanno un'altezza leggermente diversa a causa dell'assetto dello scafo, una volta in acqua, che ha la chiglia che non è parallela alla linea di galleggiamento ma è leggermente appoppata.
Ma la parte veramente interessante è quella che non si vede. Nella prossima immagine potete vedere che dal foro presente nella colonnina fa capolino una vite. Questa vite si infila nel foro fino quasi alla base, dove il foro si restringe e dove viene avvitata nella chiglia. In questo modo la colonnina viene fissata in modo totale allo scafo, anche se è sempre possibile rimuoverla se necessario. Ovviamente la stessa operazione viene eseguita anche sulla seconda colonnina.
Nella prossima immagine possiamo dare un'occhiata più da vicino alla base della colonnina. Qui possiamo vedere come il foro sia in realtà filettato.
A cosa serve la filettatura ? Semplice per ricevere un bullone come quello mostrato nella prossima immagine. E a cosa serve questo bullone ?
Più che semplice: per essere fissato su una base in legno. In quest'altra immagine possiamo vedere come la base per il momento sia una semplice asse in compensato, ma un domani diventerà lo spendido pezzo di legno che possiamo ammirare nella prima immagine di questa discussione (quella che fa vedere il modello finito).
Alla prossima puntata, Jack.Aubrey.
Dimenticavo: credo che queste colonnine possano essere anche eseguite in legno duro, per esempio in faggio. In tal caso forse il lavoro potrebbe essere fatto senza dover utilizzare un tornio per metalli. Ovviamente bisogna sempre e comunque saper tornire e possedere un tornio adeguato alla dimensione del pezzo.
Questo argomento è stato appena sfiorato alcuni messaggi fa con la promessa di ritornarci su a tempo debito. Ora è giunto quel momento e vedremo come esso è costruito e installato sul modello.
Per realizzare questo piedistallo occorre ovviamente saper lavorare di tornio per tornire un bel tondino di ottone di un diametro anche non indifferente. Inoltre non è qui possibile utilizzare un tornio da poco, occorre un tornio serio per metalli, quindi, se non si dispone di queste attrezzature, tanto vale soprassedere oppure preparare un disegno tecnico del pezzo e farlo tornire da un professionista. Una volta se ne trovavano (ad esempio un mio zio, oggi purtroppo trapassato sò che lo avrebbe potuto fare senza problemi), ora non saprei. Serve inoltre poter fresare il cilindro di ottone per ottenere una scanalatura ove inserire la chiglia.
Questa prima immagine mostra una delle due colonne che costituiscono il pedistallo, così come si presenta esteriormente. In tutto sono due colonne che però non sono uguali in quanto hanno un'altezza leggermente diversa a causa dell'assetto dello scafo, una volta in acqua, che ha la chiglia che non è parallela alla linea di galleggiamento ma è leggermente appoppata.
Ma la parte veramente interessante è quella che non si vede. Nella prossima immagine potete vedere che dal foro presente nella colonnina fa capolino una vite. Questa vite si infila nel foro fino quasi alla base, dove il foro si restringe e dove viene avvitata nella chiglia. In questo modo la colonnina viene fissata in modo totale allo scafo, anche se è sempre possibile rimuoverla se necessario. Ovviamente la stessa operazione viene eseguita anche sulla seconda colonnina.
Nella prossima immagine possiamo dare un'occhiata più da vicino alla base della colonnina. Qui possiamo vedere come il foro sia in realtà filettato.
A cosa serve la filettatura ? Semplice per ricevere un bullone come quello mostrato nella prossima immagine. E a cosa serve questo bullone ?
Più che semplice: per essere fissato su una base in legno. In quest'altra immagine possiamo vedere come la base per il momento sia una semplice asse in compensato, ma un domani diventerà lo spendido pezzo di legno che possiamo ammirare nella prima immagine di questa discussione (quella che fa vedere il modello finito).
Alla prossima puntata, Jack.Aubrey.
Dimenticavo: credo che queste colonnine possano essere anche eseguite in legno duro, per esempio in faggio. In tal caso forse il lavoro potrebbe essere fatto senza dover utilizzare un tornio per metalli. Ovviamente bisogna sempre e comunque saper tornire e possedere un tornio adeguato alla dimensione del pezzo.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ed ecco qui il nostro yacht "Queen Victoria" saldamente fissato al suo piedistallo, con tutto il fasciame installato e pronto per un'altra importante operazione, che verrà descritta nei prossimi giorni.
Da notare la posizione leggermente appoppata dello scafo, posizione abbastanza tipica per questi tipi di scafi dalle forme slanciate e studiate per andature veloci.
Da notare la posizione leggermente appoppata dello scafo, posizione abbastanza tipica per questi tipi di scafi dalle forme slanciate e studiate per andature veloci.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
In effetti ,lo scafo è elemento fondamentale per la velocita finale della barca!
Saluti e a presto
Steve
Saluti e a presto
Steve
Steve- Utente Veterano
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Inizia qui una nuova fase della costruzione, o meglio della finitura dello scafo del nostro yacht: Sto parlando della chiodatura (o incavigliatura) dei corsi di fasciame.
La chiodatura dello scafo verrà eseguita con del filo di ottone, per simulare i chiodi. Quindi per ogni finto chiodo si utilizzerà un filo di ottone crudo o cotto del diametro della testa del chiodo che si vuole simulare. Occorre effettuare preventivamente un piccolissimo foro dello stesso diametro, anzi leggermete più piccolo, e quindi infilare con una pinza/tronchesino il filo di ottone e, una volta in sede, tagliare a filo. Successivamente si dovrà lisciare ben bene il tutto.
Comunque, prima di iniziare a fare i buchi, occorre sapere dove fare i buchi ... ed è quello che il nostro modellista si sta apprestando a fare con quanto mostrato nelle immagini seguenti.
Ora abbiamo segnato tutte le posizioni dove fare i fori per i chiodi. Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
La chiodatura dello scafo verrà eseguita con del filo di ottone, per simulare i chiodi. Quindi per ogni finto chiodo si utilizzerà un filo di ottone crudo o cotto del diametro della testa del chiodo che si vuole simulare. Occorre effettuare preventivamente un piccolissimo foro dello stesso diametro, anzi leggermete più piccolo, e quindi infilare con una pinza/tronchesino il filo di ottone e, una volta in sede, tagliare a filo. Successivamente si dovrà lisciare ben bene il tutto.
Comunque, prima di iniziare a fare i buchi, occorre sapere dove fare i buchi ... ed è quello che il nostro modellista si sta apprestando a fare con quanto mostrato nelle immagini seguenti.
Ora abbiamo segnato tutte le posizioni dove fare i fori per i chiodi. Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Dove eravamo rimasti ? A furia di portare avanti discussioni su più fronti ogni tanto perdo la "trebisonda".
Nella puntata precedente abbiamo visto come si sia lavorato per segnare su tutto lo scafo (incluso il ponte) delle linee a matita che delimitano la zona precisa dove deve essere eseguita la chiodatura.
La chiodatura è una parte importante nella costruzione dello scafo di un vascello o similare in quanto riproduce quanto avveniva effettivamente nella costruzione dei velieri in legno. Lì non si usava la colla (sic!) ma chiodi di metallo e legno ed erano loro che tenevano insieme lo scafo.
Riporto qui di seguito un estratto dal libro "L'arte del modellismo" di Bernard Frolich sull'argomento.
Se si decide di mettere a vista la chiodatura, sarà meglio realizzarla volta a volta su ciascun corso posato, così da essere certi di infliggere ciascun "chiodo" in un pieno e non in una maglia (qui lui fa riferimento a scafi in ossatura, non come il nostro caso e quando si usano le ordinate (nota personale)). Pertanto, subito dopo aver incollato il corso si procederà alla sua chiodatura.
Conviene qui ricordare le disposizioni della marina francese sia nel XVII secolo che nel XVIII. A differenza dagli inglesi, che non impiegavano chiodi ma soltanto caviglie di legno per fissare il tavolame dell'opera viva, negli arsenali francesi venivano usati contemporaneamente chiodi e caviglie: ciascun corso era fissato a ciascuna costa con un chiodo e una caviglia.
Si potrà dunque cominciare col praticare i fori in ciascun punto stabilito, e introdurvi i chiodi. Da notare che questi chiodi sono in realtà ricavati da un filo di ottone (o da un filo di argentana, per quelli che non sopportano il giallo dell'ottone) di diametro proporzionato alla testa del chiodo, la quale a sua volta dipende . . . dallo spessore del pezzo da inchiodare.
Questo pezzo di filo viene dunque infisso con la punta nel foro precedentemente trapanato, quindi tagliato, battuto, spianato con la lima, tutto secondo il noto protocollo.
Una volta completata la bordatura, si potrà procedere all'incavigliatura, riempiendo con una caviglia i fori liberi, dopo averli però alesati al giusto diametro. Dobbiamo dunque preparare le caviglie. Ecco come faccio io.
Prendere un pialaccio (impiallacciatura) di legno non troppo duro e un poco fibroso (di noce ad esempio), da 0,8 mm. di spessore (Questo è il diametro della caviglia nel modello che sta descrivendo (nota personale)). Con due passate di politrice scanciare il bordo perpendicolare al filo del legno. Tagliare con la forbice una striscia larga circa 1 mm. parallela allo scancio. Ritagliare con il taglierino, nel senso del filo, dei piccoli prismi larghi circa 0,8 mm. i quali avranno pertanto una testa quadrata e l'altra a scancio acuto. Ed ecco fatte le nostre caviglie.
Conficcato lo scancio nei fori già preparati, con qualche leggero colpo di martello la parte quadra si adatta alla rotondità del foro. Si asporta la testa eccedente, si ribatte, si spiana con la lima piatta, si pulisce: è un pò noioso ma il buon risultato è garantito. Una mano di vernice incolore sul tutto farà risaltare il contrasto tra il legno tagliato di filo delle caviglie e la superficie delle tavole del fasciame.
Riprendiamo quindi il discorso con il nostro Baranov che in questo caso non segue le disposizioni della marina francese o inglese o i consigli di Frolich e si mette per prima cosa a fare tutti i fori (che palle). Nella prima immagine possiamo vedere la personale versione del minitrapano brevetto Baranov.
Qualche centinaio di fori . . .
Anche sul ponte . . . un colabrodo . . .
Abbiamo raggiunto il limite delle immagini per messaggio, ci sentiamo a presto. Jack.
Nella puntata precedente abbiamo visto come si sia lavorato per segnare su tutto lo scafo (incluso il ponte) delle linee a matita che delimitano la zona precisa dove deve essere eseguita la chiodatura.
La chiodatura è una parte importante nella costruzione dello scafo di un vascello o similare in quanto riproduce quanto avveniva effettivamente nella costruzione dei velieri in legno. Lì non si usava la colla (sic!) ma chiodi di metallo e legno ed erano loro che tenevano insieme lo scafo.
Riporto qui di seguito un estratto dal libro "L'arte del modellismo" di Bernard Frolich sull'argomento.
Chiodatura - Incavigliatura
Se si decide di mettere a vista la chiodatura, sarà meglio realizzarla volta a volta su ciascun corso posato, così da essere certi di infliggere ciascun "chiodo" in un pieno e non in una maglia (qui lui fa riferimento a scafi in ossatura, non come il nostro caso e quando si usano le ordinate (nota personale)). Pertanto, subito dopo aver incollato il corso si procederà alla sua chiodatura.
Conviene qui ricordare le disposizioni della marina francese sia nel XVII secolo che nel XVIII. A differenza dagli inglesi, che non impiegavano chiodi ma soltanto caviglie di legno per fissare il tavolame dell'opera viva, negli arsenali francesi venivano usati contemporaneamente chiodi e caviglie: ciascun corso era fissato a ciascuna costa con un chiodo e una caviglia.
Si potrà dunque cominciare col praticare i fori in ciascun punto stabilito, e introdurvi i chiodi. Da notare che questi chiodi sono in realtà ricavati da un filo di ottone (o da un filo di argentana, per quelli che non sopportano il giallo dell'ottone) di diametro proporzionato alla testa del chiodo, la quale a sua volta dipende . . . dallo spessore del pezzo da inchiodare.
Questo pezzo di filo viene dunque infisso con la punta nel foro precedentemente trapanato, quindi tagliato, battuto, spianato con la lima, tutto secondo il noto protocollo.
Una volta completata la bordatura, si potrà procedere all'incavigliatura, riempiendo con una caviglia i fori liberi, dopo averli però alesati al giusto diametro. Dobbiamo dunque preparare le caviglie. Ecco come faccio io.
Prendere un pialaccio (impiallacciatura) di legno non troppo duro e un poco fibroso (di noce ad esempio), da 0,8 mm. di spessore (Questo è il diametro della caviglia nel modello che sta descrivendo (nota personale)). Con due passate di politrice scanciare il bordo perpendicolare al filo del legno. Tagliare con la forbice una striscia larga circa 1 mm. parallela allo scancio. Ritagliare con il taglierino, nel senso del filo, dei piccoli prismi larghi circa 0,8 mm. i quali avranno pertanto una testa quadrata e l'altra a scancio acuto. Ed ecco fatte le nostre caviglie.
Conficcato lo scancio nei fori già preparati, con qualche leggero colpo di martello la parte quadra si adatta alla rotondità del foro. Si asporta la testa eccedente, si ribatte, si spiana con la lima piatta, si pulisce: è un pò noioso ma il buon risultato è garantito. Una mano di vernice incolore sul tutto farà risaltare il contrasto tra il legno tagliato di filo delle caviglie e la superficie delle tavole del fasciame.
Riprendiamo quindi il discorso con il nostro Baranov che in questo caso non segue le disposizioni della marina francese o inglese o i consigli di Frolich e si mette per prima cosa a fare tutti i fori (che palle). Nella prima immagine possiamo vedere la personale versione del minitrapano brevetto Baranov.
Qualche centinaio di fori . . .
Anche sul ponte . . . un colabrodo . . .
Abbiamo raggiunto il limite delle immagini per messaggio, ci sentiamo a presto. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Proseguiamo con nuovi elementi sulla chiodatura. Come anticipato, il nostro Baranov utilizza solo il filo di ottone per simulare sia i chiodi che le caviglie. Le prossime cinque immagini mostrano come i chiodi vengono fissati nei fori.
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Qui sotto possiamo vedere come in tutti i fori vengano inseriti i finti chiodi di ottone. Decisamente un lavoro ripetitivo, anche se relativamente banale. Sarebbe interessante capire il motivo per cui non è mai stata (almeno da quanto si può vedere dalle immagini) utilizzata della colla. Forse le mani di vernice trasparente finale si faranno carico di un tale compito, però è comunque un aspetto da valutare.
Anche il ponte è "chiodato" a dovere . . .
Ora si passa alla rifinitura della chiodatura con il tondino di ottone battuto, spianato con la lima e finalmente carteggiato con carta abrasiva fine. Nel frattempo se ne vanno un poco anche i segni a matita.
Il risultato appare subito ottimo. L'applicazione di alcune mani di vernice trasparente faranno risaltare in modo molto evidente il legno del fasciame e l'oro della chiodatura ... statene certi. Un saluto. Jack.Aubrey
Anche il ponte è "chiodato" a dovere . . .
Ora si passa alla rifinitura della chiodatura con il tondino di ottone battuto, spianato con la lima e finalmente carteggiato con carta abrasiva fine. Nel frattempo se ne vanno un poco anche i segni a matita.
Il risultato appare subito ottimo. L'applicazione di alcune mani di vernice trasparente faranno risaltare in modo molto evidente il legno del fasciame e l'oro della chiodatura ... statene certi. Un saluto. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Dopo il processo di levigatura effettuato rigorosamente a mano libera con carta abrasiva fine, il nostro scafo può o potrebbe considerarsi terminato, almeno dal punto di vista della trattazione di questa particolare tecnica costruttiva.
Quello che segue e che avverrà sicuramente anche su questo modello fa ormai parte del normale bagaglio di esperienze di ogni modellista e, da un certo punto di vista, esula dall'argomento di questa discussione che, ricordo, ha avuto come obiettivo principale quello di mostrare una tecnica costruttiva differente.
Le cinque immagini che seguono sarebbero quindi le ultime che ho a suo tempo, ormai quasi tre mesi fa, selezionato per essere inserite in questa discussione a compendio grafico di quanto da me scritto.
Si fa presto ad immaginare come questo scafo, fino ad ora rigorosamente rivestito di legno grezzo, possa cambiare totalmente colore se si dovesse impregnarlo di olio danese e successivamente trattarlo con turapori e vernici trasparenti. Prenderebbe ad essere un oggetto vivo sul quale far scorrere le nostre mani per entrare in contatto con tutta la storia che esso contiene.
Bene, posso a questo punto dire che l'avventura di questa discussione potrebbe considerarsi terminata fin da oggi . . . . ma sinceramente un pò mi dispiace.
Il nostro Baranov ha fatto ancora tantissime fotografie a questo modello e mi verrebbe voglia di rifare una piccola ma selezionata raccolta di nuove immagini per inserirle in questa sede per far vedere a tutti voi come il modello verrà terminato. Siete d'accordo ? O preferite che termini qui ?
A voi la risposta. Per il momento vi saluto con affetto. Jack.Aubrey
Quello che segue e che avverrà sicuramente anche su questo modello fa ormai parte del normale bagaglio di esperienze di ogni modellista e, da un certo punto di vista, esula dall'argomento di questa discussione che, ricordo, ha avuto come obiettivo principale quello di mostrare una tecnica costruttiva differente.
Le cinque immagini che seguono sarebbero quindi le ultime che ho a suo tempo, ormai quasi tre mesi fa, selezionato per essere inserite in questa discussione a compendio grafico di quanto da me scritto.
Si fa presto ad immaginare come questo scafo, fino ad ora rigorosamente rivestito di legno grezzo, possa cambiare totalmente colore se si dovesse impregnarlo di olio danese e successivamente trattarlo con turapori e vernici trasparenti. Prenderebbe ad essere un oggetto vivo sul quale far scorrere le nostre mani per entrare in contatto con tutta la storia che esso contiene.
Bene, posso a questo punto dire che l'avventura di questa discussione potrebbe considerarsi terminata fin da oggi . . . . ma sinceramente un pò mi dispiace.
Il nostro Baranov ha fatto ancora tantissime fotografie a questo modello e mi verrebbe voglia di rifare una piccola ma selezionata raccolta di nuove immagini per inserirle in questa sede per far vedere a tutti voi come il modello verrà terminato. Siete d'accordo ? O preferite che termini qui ?
A voi la risposta. Per il momento vi saluto con affetto. Jack.Aubrey
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Risposta scontata carissimo Jack , continua, sarebbe un peccato terminare così.
Restiamo fiduciosi in attesa di tue nuove. Ciao
Restiamo fiduciosi in attesa di tue nuove. Ciao
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Scusa una domanda Jack,
ma quei due listelli che si notano nell'ultima foto del tuo servizio, di colore più scuro che sembrano anche di uno spessore maggiore rispetto ai listelli del ponte, sono per caso dei "king plans"? se si, perchè due soli e non anche uno lungo l'asse centrale?
Ciao, Modì.-
ma quei due listelli che si notano nell'ultima foto del tuo servizio, di colore più scuro che sembrano anche di uno spessore maggiore rispetto ai listelli del ponte, sono per caso dei "king plans"? se si, perchè due soli e non anche uno lungo l'asse centrale?
Ciao, Modì.-
Modifica- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Ciao modifica, quanto tu sostieni è possibile ma propendo maggiormente per un elemento decorativo. Trattandosi di un yacht credo infatti che tali elementi abbiano una valenza maggiore sull'estetica del veliero. Se pubblicherò, come sembra da alcune risposte ricevute, altre immagini con i dettagli del ponte forse si capirà meglio la loro funzione. Cordialmente. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Dopo un massacrante (!!!!) lavoro di raccolta ho scaricato un buon numero di immagini del nostro Yacht Queen Victoria.
E' evidente il gap temporale tra l'ultima immagine da me presentata nel mio messaggio precedente e queste che seguono. Purtroppo non ho reperito nulla che si posizionasse nel mezzo.
Ho anche deciso di limitare al minimo indispensabile i miei commenti nei futuri messaggi di questa discussione in quanto non c'è una reale necessità di spiegare tecniche o metodi particolari, ma solo di mostrare come il modello si evolve e completa nel tempo.
Ad esempio le immagini seguenti si commentano da sole: sono presenti molte sovrastrutture delle quali non è possibile determinare il metodo con cui sono state costruite. Va da sè che eventuali immagini che meritassero un commento specifico verranno seguite con maggiore attenzione. Come al solito sono e saranno benvenute domande, alle quali sarà mia premura rispondere, sempre che ne sia in grado.
E' evidente il gap temporale tra l'ultima immagine da me presentata nel mio messaggio precedente e queste che seguono. Purtroppo non ho reperito nulla che si posizionasse nel mezzo.
Ho anche deciso di limitare al minimo indispensabile i miei commenti nei futuri messaggi di questa discussione in quanto non c'è una reale necessità di spiegare tecniche o metodi particolari, ma solo di mostrare come il modello si evolve e completa nel tempo.
Ad esempio le immagini seguenti si commentano da sole: sono presenti molte sovrastrutture delle quali non è possibile determinare il metodo con cui sono state costruite. Va da sè che eventuali immagini che meritassero un commento specifico verranno seguite con maggiore attenzione. Come al solito sono e saranno benvenute domande, alle quali sarà mia premura rispondere, sempre che ne sia in grado.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Comunque un commento mi viene spontaneo: ve lo immaginavate quando si stava applicando il nastro adesivo sopra il Domopak che sarebbe uscito un oggetto simile ?
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva dello Scafo
Se confrontiamo le immagini che seguono con le precedenti notiamo subito che ne è passata di acqua sotto i ponti. Finalmente, dopo tanto lavoro, il legname dello scafo è stato (diciamo) verniciato. Si nota infatti immediatamente che il legno ha preso un altro colore. Inoltre una parte dello scafo è ora verniciato di nero. La vernice (o l'olio) mette in risalto in modo forte il colore e le leggere venature del legno di pero.
Tra le sovrastrutture si notano tre oggetti bianchi semitrasparenti. Vedremo nelle prossime puntate cosa diventeranno. Per il momento prendiamole per quello che sono. Mi è anche difficile capire esattamente di che materiale sono state fatte e come sono state costruite.
Nella prossima immagine è possibile notare la grande differenza tra il pero non trattato e quello verniciato.
Uno dei tre pezzi in materiale non meglio identificato viene rivestito con dei listelli incollati con adesivo a contatto.
Alla prossima. Jack.
Tra le sovrastrutture si notano tre oggetti bianchi semitrasparenti. Vedremo nelle prossime puntate cosa diventeranno. Per il momento prendiamole per quello che sono. Mi è anche difficile capire esattamente di che materiale sono state fatte e come sono state costruite.
Nella prossima immagine è possibile notare la grande differenza tra il pero non trattato e quello verniciato.
Uno dei tre pezzi in materiale non meglio identificato viene rivestito con dei listelli incollati con adesivo a contatto.
Alla prossima. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
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