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Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
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Forum Scuola di Modellismo :: Modellismo Statico :: Navimodellismo :: Marina Militare Italiana :: Navi & Modelli della Marina Militare Italiana :: In cantiere
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Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Buongiorno a tutti gli amici del forum.
Ancora grazie per l'accoglienza ricevuta..spero di poter imparare molto da tutti voi, leggendo i vostri WIP e le vostre esperienze.
Come dicevo, dato che mi piacciono molto le navi un pò insolite, poco viste e decisamente "bruttine", da diversi mesi ho aperto il cantiere della nave della Regia Marina del Regno d'Italia Regina Maria Pia.
Pertanto, come già fatto su un altro forum, mi faceva piacere aprire anche qui il mio WIP sulla costruzione del modello che, anche se inizierò con lo stato attuale, cercherò di mantenere aggiornato contemporaneamente all'altro ed allo stesso tempo mostrare le fasi che hanno portato alla situazione attuale.
Ecco intanto in sintesi le caratteristiche della Regina Maria Pia, capoclasse di 4 unità (Maria Pia, Caltelfidardo, Ancona e San Martino) costruita in francia specificamente per il neonato Regno d'Italia.
Dal punto di vista costruttivo, era una pirofregata corazzata con corazza a ridotto centrale, che praticamente significa che parte della corazza (che andava da prua a poppa sopra e sotto la linea di galleggiamento) era estesa, a centro nave, fino al ponte di coperta, creando una specie di "scatola" (ridotto, appunto) in cui era concentrata la maggior parte delle artiglierie.
Come caratteristica distintiva di molte navi progettate nei cantieri francesi dell'epoca, anche la Regina Maria Pia e le sue sorelle erano dotate di un pronunciato sperone (c.a. 3 metri di lunghezza)
In particolare, poi, la Maria Pia aveva a prua una coppia di rientranze, dal ponte di batteria fino al ponte di coperta, che permettevano l'alloggiamento di due cannoni per il fuoco "in caccia" (verso prua)
Partecipò alla Battaglia di Lissa nel luglio del 1866 (terza guerra di indipendenza italiana) e poi, subendo diverse e radicali trasformazioni, rimase in servizio per oltre 40 anni, prestando attività sia in acque nazionali che in missioni coloniali.
ecco di seguito le caratteristiche principali della Maria Pia, con le informazioni relative all'armamento iniziale ed usato a Lissa :
Cantiere: Chantiers de le Mediterranée - La Seyne (Francia)
Impostazione : 1862
Varo: 1863
Completamento: 1864
Perdita: 1904
Dislocamento:
Normale: 4.268 Ton.
Pieno carico: 4.600 Tonn.
Dimensioni :
Lunghezza: 81,2 (f.t. nel 1863) - 75,5 (p.p.) mt.
Larghezza: 15,2 mt.
Immersione: 6,3 mt.
Apparato motore:
6 caldaie
1 motrice alternativa
1 elica
Potenza: 2.500 HP
Velocità: 13 nodi
Combustibile: 485 Tonn. di carbone
Autonomia: 2.600 miglia a 10 nodi
Protezione:
Verticale: 120 mm.
Ridotto: 110 mm.
Armamento (1863):
22 pezzi da 160 mm.
4 pezzi da 72 libbre.
Equipaggio: 484
Nei prossimi messaggi, vi manderò foto delle varie fasi del cantiere ad oggi.
ho deciso, dopo varie elucubrazioni e ripensamenti prima di avviare il cantiere, di non realizzare il modello nella sua configurazione originale del 1863, ma all'epoca della sua prima trasformazione, in cui vennero modificati radicalmente il castello di prua e l'intera alberatura (come tipologia e posizione di alberi) e parte dell'armamento.
Questa scelta è basata anche sulla maggior documentazione iconografica e fotografica che ho reperito in diversi anni su questa unità.
ciao ed a riscriverci presto
JP
Ancora grazie per l'accoglienza ricevuta..spero di poter imparare molto da tutti voi, leggendo i vostri WIP e le vostre esperienze.
Come dicevo, dato che mi piacciono molto le navi un pò insolite, poco viste e decisamente "bruttine", da diversi mesi ho aperto il cantiere della nave della Regia Marina del Regno d'Italia Regina Maria Pia.
Pertanto, come già fatto su un altro forum, mi faceva piacere aprire anche qui il mio WIP sulla costruzione del modello che, anche se inizierò con lo stato attuale, cercherò di mantenere aggiornato contemporaneamente all'altro ed allo stesso tempo mostrare le fasi che hanno portato alla situazione attuale.
Ecco intanto in sintesi le caratteristiche della Regina Maria Pia, capoclasse di 4 unità (Maria Pia, Caltelfidardo, Ancona e San Martino) costruita in francia specificamente per il neonato Regno d'Italia.
Dal punto di vista costruttivo, era una pirofregata corazzata con corazza a ridotto centrale, che praticamente significa che parte della corazza (che andava da prua a poppa sopra e sotto la linea di galleggiamento) era estesa, a centro nave, fino al ponte di coperta, creando una specie di "scatola" (ridotto, appunto) in cui era concentrata la maggior parte delle artiglierie.
Come caratteristica distintiva di molte navi progettate nei cantieri francesi dell'epoca, anche la Regina Maria Pia e le sue sorelle erano dotate di un pronunciato sperone (c.a. 3 metri di lunghezza)
In particolare, poi, la Maria Pia aveva a prua una coppia di rientranze, dal ponte di batteria fino al ponte di coperta, che permettevano l'alloggiamento di due cannoni per il fuoco "in caccia" (verso prua)
Partecipò alla Battaglia di Lissa nel luglio del 1866 (terza guerra di indipendenza italiana) e poi, subendo diverse e radicali trasformazioni, rimase in servizio per oltre 40 anni, prestando attività sia in acque nazionali che in missioni coloniali.
ecco di seguito le caratteristiche principali della Maria Pia, con le informazioni relative all'armamento iniziale ed usato a Lissa :
Cantiere: Chantiers de le Mediterranée - La Seyne (Francia)
Impostazione : 1862
Varo: 1863
Completamento: 1864
Perdita: 1904
Dislocamento:
Normale: 4.268 Ton.
Pieno carico: 4.600 Tonn.
Dimensioni :
Lunghezza: 81,2 (f.t. nel 1863) - 75,5 (p.p.) mt.
Larghezza: 15,2 mt.
Immersione: 6,3 mt.
Apparato motore:
6 caldaie
1 motrice alternativa
1 elica
Potenza: 2.500 HP
Velocità: 13 nodi
Combustibile: 485 Tonn. di carbone
Autonomia: 2.600 miglia a 10 nodi
Protezione:
Verticale: 120 mm.
Ridotto: 110 mm.
Armamento (1863):
22 pezzi da 160 mm.
4 pezzi da 72 libbre.
Equipaggio: 484
Nei prossimi messaggi, vi manderò foto delle varie fasi del cantiere ad oggi.
ho deciso, dopo varie elucubrazioni e ripensamenti prima di avviare il cantiere, di non realizzare il modello nella sua configurazione originale del 1863, ma all'epoca della sua prima trasformazione, in cui vennero modificati radicalmente il castello di prua e l'intera alberatura (come tipologia e posizione di alberi) e parte dell'armamento.
Questa scelta è basata anche sulla maggior documentazione iconografica e fotografica che ho reperito in diversi anni su questa unità.
ciao ed a riscriverci presto
JP
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Buonasera a tutti gli amici del forum...
Giusto per darvi idea dell'aspetto della Regina Maria Pia durante la sua lunga vita operativa (40 anni c.a.) volevo intanto postarvi sue foto in tre momenti importanti della sua vita :
* Aspetto iniziale, dopo il varo (1863) e nel periodo della Battaglia di
* All'epoca della prima, importante trasformazione (1879), che vide una forte modifica del castello di prua, una radicale trasformazione dell'alberatura ed una serie di altre modifiche secondarie
* L'ultima, pesante trasformazione (1898 c.a.) , che vide la completa sostituzione dell'armamento, delle sovrastrutture e dell'alberatura con due alberi militari fino alla sua radiazione (1904)
Il modello lo sto realizzando nella seconda versione, in quanto mi piace molto la forma particolare del nuovo castello di prua, con i rdotti per i cannoni in caccia e la completa alberatura, anche se in questa versione perde molto dell'eleganza del suo primo aspetto..
La scala del modello è 1:100, ed è basato su copia dei disegni orginali del cantiere francese del 1862 e dei disegni dell'arsenale di La Spezia del 1879, integrati con diverse fotografie d'epoca, tavole dell'Ammiraglio francese Paris e con copia di disegni originali dell'archivio storico della marina francese.
Con un pizzico di orgoglio, posso dire che, a quanto mi risulta, non esiste al momento nessuno che abbia messo insieme tutta questa documentazione proveniente da fonti differenti e che non ci siano modelli della Maria Pia nella versione in cui la sto realizzando.
Esistono, per quello che so, soltanto due modelli in Italia di questa nave : il primo, credo in scala 1:50, è un modello esposto nel Museo dell'Arsenale di Venezia e mostra la Regina Maria Pia nella sua prima versione.
Il secondo modello, credo in scala 1:250 c.a. è invece esposto in una vetrinetta del Museo di Imperia, ed anche questo rappresenta la Regina Maria Pia nella sua prima versione...credo che sia una copia in piccolo di quello esposto a Venezia.
Beh... per il momento è tutto...i prossimi aggiornamenti con le foto del cantiere..
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
La Maria Pia nel suo primo aspetto (1863-1866)
La Maria Pia dopo la prima, grossa trasformazione (1870)
La Maria Pia nel suo aspetto finale (1890-1904)
Alcune foto sono tratte dal sito dell'Agenzia Bozzo
ciao JP,
visto che sei nuovo ti invito a leggere il breve regolamento di questo forum, in quanto non si possono pubblicare messaggi consecutivi all'interno di uno stesso giorno.
Grazie
Un saluto
Brad Barron
Giusto per darvi idea dell'aspetto della Regina Maria Pia durante la sua lunga vita operativa (40 anni c.a.) volevo intanto postarvi sue foto in tre momenti importanti della sua vita :
* Aspetto iniziale, dopo il varo (1863) e nel periodo della Battaglia di
* All'epoca della prima, importante trasformazione (1879), che vide una forte modifica del castello di prua, una radicale trasformazione dell'alberatura ed una serie di altre modifiche secondarie
* L'ultima, pesante trasformazione (1898 c.a.) , che vide la completa sostituzione dell'armamento, delle sovrastrutture e dell'alberatura con due alberi militari fino alla sua radiazione (1904)
Il modello lo sto realizzando nella seconda versione, in quanto mi piace molto la forma particolare del nuovo castello di prua, con i rdotti per i cannoni in caccia e la completa alberatura, anche se in questa versione perde molto dell'eleganza del suo primo aspetto..
La scala del modello è 1:100, ed è basato su copia dei disegni orginali del cantiere francese del 1862 e dei disegni dell'arsenale di La Spezia del 1879, integrati con diverse fotografie d'epoca, tavole dell'Ammiraglio francese Paris e con copia di disegni originali dell'archivio storico della marina francese.
Con un pizzico di orgoglio, posso dire che, a quanto mi risulta, non esiste al momento nessuno che abbia messo insieme tutta questa documentazione proveniente da fonti differenti e che non ci siano modelli della Maria Pia nella versione in cui la sto realizzando.
Esistono, per quello che so, soltanto due modelli in Italia di questa nave : il primo, credo in scala 1:50, è un modello esposto nel Museo dell'Arsenale di Venezia e mostra la Regina Maria Pia nella sua prima versione.
Il secondo modello, credo in scala 1:250 c.a. è invece esposto in una vetrinetta del Museo di Imperia, ed anche questo rappresenta la Regina Maria Pia nella sua prima versione...credo che sia una copia in piccolo di quello esposto a Venezia.
Beh... per il momento è tutto...i prossimi aggiornamenti con le foto del cantiere..
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
La Maria Pia nel suo primo aspetto (1863-1866)
La Maria Pia dopo la prima, grossa trasformazione (1870)
La Maria Pia nel suo aspetto finale (1890-1904)
Alcune foto sono tratte dal sito dell'Agenzia Bozzo
ciao JP,
visto che sei nuovo ti invito a leggere il breve regolamento di questo forum, in quanto non si possono pubblicare messaggi consecutivi all'interno di uno stesso giorno.
Grazie
Un saluto
Brad Barron
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
complimenti per l'inquadramento storico!
una curiosità: deduco che lo "sperone" a prua era solo "offensivo". è così?
come hai fatto a reperire tutta la documentazione?
buon proseguimento
complimenti per l'inquadramento storico!
una curiosità: deduco che lo "sperone" a prua era solo "offensivo". è così?
come hai fatto a reperire tutta la documentazione?
buon proseguimento
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
Glossiario dei termini marinareschi: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f66-glossario-illustrato-dei-termini-marinareschi
brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
si, lo sperone era solamente offensivo...considerato (in quel periodo storico) "l'arma risolutiva" per gli scontri navali che vide qualche utilizzo durante alcuni duelli tra cannoniere nella guerra di Secessione americana e, purtroppo per la nostra Regia Marina, venne usato durante la battaglia di Lissa (20 Luglio 1866) quando l'ammiraglia della squadra austriaca di Tagetthoff (la Ferdinand Max) speronò ed affondò l'ammiraglia della squadra italiana, la Re d'Italia.
Nota di curiosità : il termine "Nave Ammiraglia" non fu mai usato nella Regia Marina prima del Settembre 1870.
La nave più importante della flotta (o della squadra) era chiamata "Nave Capitana".
Il termine "Nave Ammiraglia" fu utilizzata per la prima volta per designare la Regia Nave ROMA, durante l'operazione della presa di Civitavecchia nel Settembre 1870, e su cui era imbarcato l'Ammiraglio Del Carretto, dietro decreto specifico del'allora ministro Acton.
Pensa che, proprio in vista di uno scontro (che poi fu appunto quello di Lissa) la Regia Marina italiana aveva appositamente ordinato e fatto costruire ad un cantiere inglese una "supernave" (che poi risultò un fiasco completo) che era una corazzata a torri e dotata di sperone che venne battezzata "Affondatore" e che cercò, durante tutto lo scontro di Lissa di speronare(ma sempre con esito negativo) le unità austriache...
La prua a sperone venne costruita su moltissime navi militari, da quel periodo in poi, quasi fino al periodo della 1a Guerra Mondiale.
Lo scopo principale era appunto quello di sfondare i fianchi (lignei o corazzati) delle unità nemiche, ed allo stesso tempo conteneva al suo interno una riserva di galleggiamento per una maggiore stabilità della nave. Questa seconda caratteristica, in particolare, fu tipica della progettazione delle navi francesi, che vide poi la sua estrema esasperazione nella cosiddetta "prua a vomere" molto lunga che doveva (secondo i progettisti) agire come sperone, come galleggiante ed anche per migliorare la penetrazione dello scafo nell'acqua durante il moto...
Per le fonti documentative, ho utilizzato copia dei disegni originali del cantiere francese (del 1862) e copia dei disegni originali fatti a La Spezia nel 1879, dopo la prima trasformazione della nave.
Entrambi i disegni originali sono in una collazione privata (non italiana) a cui sono stato introdotto attraverso contatti con amici modellisti tedeschi e russi ed ho avuto la disponibilità a farne una copia solo per la costruzione del modello... A quanto mi risulta, in Italia, non esiste altra documentazione originale di questa nave.
Ho recuperato, poi, tavole disegnate dall'Ammiraglio francese Paris in una delle sue pubblicazioni, e la copia di altre tavole, relative alla gemella Castelfidardo, provenienti dagli Archivi della Marina Militare Francese.
Poi ho reperito, nel corso di diversi anni, tutte le fotografie che sono state pubblicate su libri e su Internet.
Per ultimo, ho utilizzato anche fotografie scattate ai modelli presenti nel Museo dell'Arsenale di Venezia e nel Museo Navale di Imperia.
Mi ci sono voluti più di quattro anni per mettere insieme la documentazione e decidere che era sufficiente per mettere mano al modello...
A breve posterò le foto dello stato del modello della Maria Pia....con una breve carrellata dello scafo nelle varie fasi di costruzione :-)
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Nota di curiosità : il termine "Nave Ammiraglia" non fu mai usato nella Regia Marina prima del Settembre 1870.
La nave più importante della flotta (o della squadra) era chiamata "Nave Capitana".
Il termine "Nave Ammiraglia" fu utilizzata per la prima volta per designare la Regia Nave ROMA, durante l'operazione della presa di Civitavecchia nel Settembre 1870, e su cui era imbarcato l'Ammiraglio Del Carretto, dietro decreto specifico del'allora ministro Acton.
Pensa che, proprio in vista di uno scontro (che poi fu appunto quello di Lissa) la Regia Marina italiana aveva appositamente ordinato e fatto costruire ad un cantiere inglese una "supernave" (che poi risultò un fiasco completo) che era una corazzata a torri e dotata di sperone che venne battezzata "Affondatore" e che cercò, durante tutto lo scontro di Lissa di speronare(ma sempre con esito negativo) le unità austriache...
La prua a sperone venne costruita su moltissime navi militari, da quel periodo in poi, quasi fino al periodo della 1a Guerra Mondiale.
Lo scopo principale era appunto quello di sfondare i fianchi (lignei o corazzati) delle unità nemiche, ed allo stesso tempo conteneva al suo interno una riserva di galleggiamento per una maggiore stabilità della nave. Questa seconda caratteristica, in particolare, fu tipica della progettazione delle navi francesi, che vide poi la sua estrema esasperazione nella cosiddetta "prua a vomere" molto lunga che doveva (secondo i progettisti) agire come sperone, come galleggiante ed anche per migliorare la penetrazione dello scafo nell'acqua durante il moto...
Per le fonti documentative, ho utilizzato copia dei disegni originali del cantiere francese (del 1862) e copia dei disegni originali fatti a La Spezia nel 1879, dopo la prima trasformazione della nave.
Entrambi i disegni originali sono in una collazione privata (non italiana) a cui sono stato introdotto attraverso contatti con amici modellisti tedeschi e russi ed ho avuto la disponibilità a farne una copia solo per la costruzione del modello... A quanto mi risulta, in Italia, non esiste altra documentazione originale di questa nave.
Ho recuperato, poi, tavole disegnate dall'Ammiraglio francese Paris in una delle sue pubblicazioni, e la copia di altre tavole, relative alla gemella Castelfidardo, provenienti dagli Archivi della Marina Militare Francese.
Poi ho reperito, nel corso di diversi anni, tutte le fotografie che sono state pubblicate su libri e su Internet.
Per ultimo, ho utilizzato anche fotografie scattate ai modelli presenti nel Museo dell'Arsenale di Venezia e nel Museo Navale di Imperia.
Mi ci sono voluti più di quattro anni per mettere insieme la documentazione e decidere che era sufficiente per mettere mano al modello...
A breve posterò le foto dello stato del modello della Maria Pia....con una breve carrellata dello scafo nelle varie fasi di costruzione :-)
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
grazie per la tempestiva e completa risposta.
ti invidio per la pazienza e lo sforzo nell'approfondire le tue ricerche.
grazie per la tempestiva e completa risposta.
ti invidio per la pazienza e lo sforzo nell'approfondire le tue ricerche.
_________________
gian paolo
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Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Scafo della Maria Pia
Buongiorno di nuovo a tutti gli amici del forum.
ripensando a quanto prima scritto, ho deciso di postare, prima di arrivare allo stato attuale del modello, le foto della varie fasi di costruzione dello scafo...
Inizio con il taglio delle ordinate e della falsa chiglia (io realizzo tutti i miei modelli in questa tecnica) che ho ricavato ridisegnandomi su carta prima, poi cartoncino ed infine legno (compensato multistrato da 4 mm) le ordinate e la falsa chiglia. Su alcune ordinate e sulla falsa chiglia si possono vedere delel parti mancanti... queste servono per "alloggiare" una parte di ponte inferiore che deve essere visibile dall'apertura superiore.
Avendo deciso di allestire completamente il ponte di batteria, (anche se poi sarà coperto completamente dal ponte superiore), le ordinate hanno la parte superiore al bolzone inferiore del baglio di questo ponte.
Una volta tagliate ordinate e falsa chiglia, utilizzando uno scaletto e delle squadrette ho incollato il tutto, irrigidendo sulla parte superiore (leggermente al di sotto della linea del baglio) il tutto con dei listelli di 3x15 mm che corrono lungo tutta l'ossatura.. la posizione di questi listelli sulle ordinate è stata studiata dirante la tracciatura su carta delle ordinate stesse. L'incollaggio è stato fatto con colla vinilica rapida.
Una volta asciugata completamente la colla (ho lasciato la struttura ad asciugare per una settimana) ho iniziato la copertura dello scafo con listelli di 1,5 x 6 mm in tiglio (ovviamente le ordinate sono state tutte tagliate con dimensioni "al netto" del fasciame...) usando anche qui colla vinilica bianca
Poi ho iniziato la copertura dell'opera morta con plasticard e rame, tagliati a misura e punzonati per simulare le chiodature delle piastre di corazza. L'opera viiva dello scafo è stata inizialmente vernicata direttamente su legno con acrilico nero, per poi essere scartavetrata (il nero serve per l'identificazione dei difetti, buchi, fessure da coprire) e ricoperta da una leggera colata di resina sintetica, scartavetrata di nuovo a sua volta fino ad ottenere una superficie liscia e regolare.
Le linee orizzontali sullo scafo in ricopertura servono come guida per allineare le varie piastre della corazza.
Poi ho continuato a ricoprire lo scafo, fino alla linea inferiore della corazza, ed ho dipinto opera viva ed opera morta con colori acrilici spray.
Nelle foto in mio possesso, per il peirodo storico scelto, non c'è filetto bianco di separazione tra l'opera viva e quella morta e, pertanto, non l'ho tracciato. Nella terza foto si vede anche il compensato da 0,4 mm del falso ponte di batteria messo in opera.
Dopo aver incollato bene il falso ponte, ho coperto le fiancate interne e costruito le paratie (che erano corazzate) del ridotto centrale che raggruppava tutta la batteria della nave.
Poi ho ricoperto il ponte di listelli di tiglio, tagliati a c.a. 6 cm di lunghezza, ed una volta completamente coperta, dopo una buona "raschiata" e scartavetrata, ho invecchiato il ponte utilizzando vernice acrilica per legno color quesrcia chiaro, miscelata a fliele di bue e dando un'aria vissuta con lavature di nero di seppia acrilico diluitissimo in acqua distillata.
Infine, dopo aver costruito le attrezzature del ponte di batteria (bittoni, strozza catene, pompe di sentina, argano, cucina, ruote inferiori del timone, cannoni) ho posizionato sopra i falsi bagli su cui appoggerà il ponte di coperta.
Infine, per arrivare alla situazione attuale, ho messo i falsi bagli, incollato un compensato da 0,3 mm e ricoperto con listelli di tiglio di 2x1mm, lunghi 60 mm, invecchiati in modo da dare una apparenza "vissuta" e più grigiastra di quella del ponte inferiore... ho anche invecchiato meno la zona che sarà coperta dal castello di prua, in quanto meno soggetta all'azione degli elementi atmosferici. La freccia del bolzone sembra eccessiva, ma durante poi la copertura dei istelli l'effetto tende ad "appiattire" il ponte...
Ecco... questa è la situazione del cantiere ad oggi....
Mi spiace di non potermi (al mometo) sofefrmarmi sui vari particolari, ma ci sarà tempo sucecssivamente...
Prossimi passi saranno la ricopertura delle impavesate sia esternamente che internamente e l'inizio dell'allestimento del ponte superiore....
Ciao ed a riscriverci presto
JP
ripensando a quanto prima scritto, ho deciso di postare, prima di arrivare allo stato attuale del modello, le foto della varie fasi di costruzione dello scafo...
Inizio con il taglio delle ordinate e della falsa chiglia (io realizzo tutti i miei modelli in questa tecnica) che ho ricavato ridisegnandomi su carta prima, poi cartoncino ed infine legno (compensato multistrato da 4 mm) le ordinate e la falsa chiglia. Su alcune ordinate e sulla falsa chiglia si possono vedere delel parti mancanti... queste servono per "alloggiare" una parte di ponte inferiore che deve essere visibile dall'apertura superiore.
Avendo deciso di allestire completamente il ponte di batteria, (anche se poi sarà coperto completamente dal ponte superiore), le ordinate hanno la parte superiore al bolzone inferiore del baglio di questo ponte.
Una volta tagliate ordinate e falsa chiglia, utilizzando uno scaletto e delle squadrette ho incollato il tutto, irrigidendo sulla parte superiore (leggermente al di sotto della linea del baglio) il tutto con dei listelli di 3x15 mm che corrono lungo tutta l'ossatura.. la posizione di questi listelli sulle ordinate è stata studiata dirante la tracciatura su carta delle ordinate stesse. L'incollaggio è stato fatto con colla vinilica rapida.
Una volta asciugata completamente la colla (ho lasciato la struttura ad asciugare per una settimana) ho iniziato la copertura dello scafo con listelli di 1,5 x 6 mm in tiglio (ovviamente le ordinate sono state tutte tagliate con dimensioni "al netto" del fasciame...) usando anche qui colla vinilica bianca
Poi ho iniziato la copertura dell'opera morta con plasticard e rame, tagliati a misura e punzonati per simulare le chiodature delle piastre di corazza. L'opera viiva dello scafo è stata inizialmente vernicata direttamente su legno con acrilico nero, per poi essere scartavetrata (il nero serve per l'identificazione dei difetti, buchi, fessure da coprire) e ricoperta da una leggera colata di resina sintetica, scartavetrata di nuovo a sua volta fino ad ottenere una superficie liscia e regolare.
Le linee orizzontali sullo scafo in ricopertura servono come guida per allineare le varie piastre della corazza.
Poi ho continuato a ricoprire lo scafo, fino alla linea inferiore della corazza, ed ho dipinto opera viva ed opera morta con colori acrilici spray.
Nelle foto in mio possesso, per il peirodo storico scelto, non c'è filetto bianco di separazione tra l'opera viva e quella morta e, pertanto, non l'ho tracciato. Nella terza foto si vede anche il compensato da 0,4 mm del falso ponte di batteria messo in opera.
Dopo aver incollato bene il falso ponte, ho coperto le fiancate interne e costruito le paratie (che erano corazzate) del ridotto centrale che raggruppava tutta la batteria della nave.
Poi ho ricoperto il ponte di listelli di tiglio, tagliati a c.a. 6 cm di lunghezza, ed una volta completamente coperta, dopo una buona "raschiata" e scartavetrata, ho invecchiato il ponte utilizzando vernice acrilica per legno color quesrcia chiaro, miscelata a fliele di bue e dando un'aria vissuta con lavature di nero di seppia acrilico diluitissimo in acqua distillata.
Infine, dopo aver costruito le attrezzature del ponte di batteria (bittoni, strozza catene, pompe di sentina, argano, cucina, ruote inferiori del timone, cannoni) ho posizionato sopra i falsi bagli su cui appoggerà il ponte di coperta.
Infine, per arrivare alla situazione attuale, ho messo i falsi bagli, incollato un compensato da 0,3 mm e ricoperto con listelli di tiglio di 2x1mm, lunghi 60 mm, invecchiati in modo da dare una apparenza "vissuta" e più grigiastra di quella del ponte inferiore... ho anche invecchiato meno la zona che sarà coperta dal castello di prua, in quanto meno soggetta all'azione degli elementi atmosferici. La freccia del bolzone sembra eccessiva, ma durante poi la copertura dei istelli l'effetto tende ad "appiattire" il ponte...
Ecco... questa è la situazione del cantiere ad oggi....
Mi spiace di non potermi (al mometo) sofefrmarmi sui vari particolari, ma ci sarà tempo sucecssivamente...
Prossimi passi saranno la ricopertura delle impavesate sia esternamente che internamente e l'inizio dell'allestimento del ponte superiore....
Ciao ed a riscriverci presto
JP
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
sono sempre io, ma poi smetto di rompere.
leggo di "plasticard", "colata di resina sintetica", "fiele di bue" .....
confido nella tua pazienza per spiegarmi/ci anche un po' di tecnica.
ariciao
sono sempre io, ma poi smetto di rompere.
leggo di "plasticard", "colata di resina sintetica", "fiele di bue" .....
confido nella tua pazienza per spiegarmi/ci anche un po' di tecnica.
ariciao
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
Glossiario dei termini marinareschi: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f66-glossario-illustrato-dei-termini-marinareschi
brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao, Gian Paolo
non devi smettere di "rompere" se ci sono domande e curiosità...poi una domanda tira l'altra e ci si trova a spaziare su zone spesso poco conosciute...quindi ben venga ogni domanda !!!
Giustamente mi chiedi alcune precisazioni di natura tecnica, relativa ai termini da me usati nei post precedenti...
Ci sarebbe da scrivere molto su ognuno di questi, e mi riprometto di farlo in maniera più approfondita, ma affrondtando specifici argomenti che li riguardano..
intanto vediamo di chiarire quanto scritto, pensando che i termini forssero interpretabili, ma se non hai mai usato certi prodotti o tecniche, effettivamente, sembrano cinese !!!
Plasticard : beh, in breve .. è una sostanza plastica che viene usata in molte branche del modellismo (ed anche nel modellismo architetturale).
E' chiamata anche styrene, se non ricordo male.
Ha il vantaggio di essere disponibile in lastre e fogli (di spessori differenti), in quadrelli, in tondini, in tubi, ed anche in profilati di vario genere...
E' utilizzata molto da chi vuol fare modifiche sui modelli o addirittura autocostruzione..
Si taglia facilmente con un taglierino od un cutter, può essere limata e/o scartavertata, ed ha il vantaggio di non richiedere quasi preparazione per la pittura...solo una pulita della superficie per togliere eventuali macchie di grasso/unto delle dita, una o due mani di vernice di fondo (primer) e poi vernice a smalto, acrilico o addirittura olio...
Si incolla con un liquido apposito che "salda" le superfici del plasticard per capillarità, oppure si può utilizzare colla cianocrilica, sia liquida che gel...
Usata moltissimo nel modlelismo in plastica (aerei, mezzi militari, navi, plastici..) e nel modellismo ferroviario
Nel navale viene usata sopratutto perchè la sua superficie liscia rende bene la levigatezza del metallo o della plastica, ma con un pò di lavoro, di incisione e di pittura, si può dare ad un pezzo di plasticard l'apparenza più "legnosa" del legno vero !!!
Resina sintetica: E' una materiale liquido che serve per realizzare pezzi uno identico all'altro, uilizzando uno stampo in cui la resina viene fatta colare, per poi rapprendere dopo qualche ora e realizzare il pezzo. Utilizzando appositi stampi (in gomma elastica siliconica oppure a "due metà") si possono realizzare (quasi) infinite copie del pezzo, in questo materiale.
Materiale che è rigido, ma tagliabile, incidibile, forabile, scartavetrabile, esattamente come legno o plastica.
Io utilizzo la resina sintetica, in genere, per gli armamenti dei miei modelli, per realizzare ad esempio decine di canne di cannoni esattamente identiche tra loro (anche se non in metallo, ma appunto in resina), oppiure argani od altre componenti che devono essere riprodotte in serie.
Una volta lavato il pezzo di resina (appena estratto dallo stampo...) con acqua e sapone, ed asciugato, si può appunto lavorare e poi usare mani di vernice di fondo e di colore come con il plasticard...
Fiele di bue : è un articolo elle arti. Viene usato nella pitture ad acquerello e a tempera per aumentarne la fluidità e l’adesione alle superfici per incollaggi. Io lo uso per diluire molto la tempera di colore nero di seppia, e realizzare una miscela molto fluida che spennello sui tavolati dei ponti (legno usato : tiglio) per far entrare lo scuro del nero di seppia in ogni fessura del legno, e dare, contemporaneamente, una patina grigia. Il fiele di bue penetra molto nelle fibre del lego, trasportando il colore scuro. VIl colore, poi, viene sfumato passando uno straccio pulito sul legno appena spennellato, per togliere il colore superfluo in superficie.
Pero di aver risposto adeguatamente in queste brevi note... parlerò poi dei tre argomenti affrontando in dettaglio la realizzazione della Maria Pia.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
non devi smettere di "rompere" se ci sono domande e curiosità...poi una domanda tira l'altra e ci si trova a spaziare su zone spesso poco conosciute...quindi ben venga ogni domanda !!!
Giustamente mi chiedi alcune precisazioni di natura tecnica, relativa ai termini da me usati nei post precedenti...
Ci sarebbe da scrivere molto su ognuno di questi, e mi riprometto di farlo in maniera più approfondita, ma affrondtando specifici argomenti che li riguardano..
intanto vediamo di chiarire quanto scritto, pensando che i termini forssero interpretabili, ma se non hai mai usato certi prodotti o tecniche, effettivamente, sembrano cinese !!!
Plasticard : beh, in breve .. è una sostanza plastica che viene usata in molte branche del modellismo (ed anche nel modellismo architetturale).
E' chiamata anche styrene, se non ricordo male.
Ha il vantaggio di essere disponibile in lastre e fogli (di spessori differenti), in quadrelli, in tondini, in tubi, ed anche in profilati di vario genere...
E' utilizzata molto da chi vuol fare modifiche sui modelli o addirittura autocostruzione..
Si taglia facilmente con un taglierino od un cutter, può essere limata e/o scartavertata, ed ha il vantaggio di non richiedere quasi preparazione per la pittura...solo una pulita della superficie per togliere eventuali macchie di grasso/unto delle dita, una o due mani di vernice di fondo (primer) e poi vernice a smalto, acrilico o addirittura olio...
Si incolla con un liquido apposito che "salda" le superfici del plasticard per capillarità, oppure si può utilizzare colla cianocrilica, sia liquida che gel...
Usata moltissimo nel modlelismo in plastica (aerei, mezzi militari, navi, plastici..) e nel modellismo ferroviario
Nel navale viene usata sopratutto perchè la sua superficie liscia rende bene la levigatezza del metallo o della plastica, ma con un pò di lavoro, di incisione e di pittura, si può dare ad un pezzo di plasticard l'apparenza più "legnosa" del legno vero !!!
Resina sintetica: E' una materiale liquido che serve per realizzare pezzi uno identico all'altro, uilizzando uno stampo in cui la resina viene fatta colare, per poi rapprendere dopo qualche ora e realizzare il pezzo. Utilizzando appositi stampi (in gomma elastica siliconica oppure a "due metà") si possono realizzare (quasi) infinite copie del pezzo, in questo materiale.
Materiale che è rigido, ma tagliabile, incidibile, forabile, scartavetrabile, esattamente come legno o plastica.
Io utilizzo la resina sintetica, in genere, per gli armamenti dei miei modelli, per realizzare ad esempio decine di canne di cannoni esattamente identiche tra loro (anche se non in metallo, ma appunto in resina), oppiure argani od altre componenti che devono essere riprodotte in serie.
Una volta lavato il pezzo di resina (appena estratto dallo stampo...) con acqua e sapone, ed asciugato, si può appunto lavorare e poi usare mani di vernice di fondo e di colore come con il plasticard...
Fiele di bue : è un articolo elle arti. Viene usato nella pitture ad acquerello e a tempera per aumentarne la fluidità e l’adesione alle superfici per incollaggi. Io lo uso per diluire molto la tempera di colore nero di seppia, e realizzare una miscela molto fluida che spennello sui tavolati dei ponti (legno usato : tiglio) per far entrare lo scuro del nero di seppia in ogni fessura del legno, e dare, contemporaneamente, una patina grigia. Il fiele di bue penetra molto nelle fibre del lego, trasportando il colore scuro. VIl colore, poi, viene sfumato passando uno straccio pulito sul legno appena spennellato, per togliere il colore superfluo in superficie.
Pero di aver risposto adeguatamente in queste brevi note... parlerò poi dei tre argomenti affrontando in dettaglio la realizzazione della Maria Pia.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
ora ho capito e ti ringrazio.
spero di vederti all'opera con questi materiali.
buon proseguimento.
ora ho capito e ti ringrazio.
spero di vederti all'opera con questi materiali.
buon proseguimento.
_________________
gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
per JP grazie per tutte queste spiegazioni esaurienti e precise ciao giovanni
per Gianpaolo tutto da trasferire voce per voce nel glossario (non è un ordine non me lo permetterei mai ,solo un consiglio per ampliare le note del glossario ) ciao giovanni
per Gianpaolo tutto da trasferire voce per voce nel glossario (non è un ordine non me lo permetterei mai ,solo un consiglio per ampliare le note del glossario ) ciao giovanni
picogio'- Forumnauta
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Buonasera a tutti gli amici del Fortum
è un pò che sono mancato, ed effettivamente il cantiere della Maria Pia non ha avuto grosse evoluzioni.
In queste ultime settimane, causa impegni di diverso genere, sono riuscito soltanto a procedere con la costruzione della torre corazzata verso poppa con la struttura del ponte di comando soprastante, con il secondo ponte avanzato verso il castello di prua e con il fumaiolo (che in realtà era telescopico) a centro nave.
Nella realtà la torre era corazzata con lastre in ferro, per uno spessore di c.a. 120 mm sulle pareti e formava un vano cavo in cui era posizionata una delle ruote di governo della nave, collegata superiormente ed inferiormente ad altre stazioni di comando. Sulle pareti della torre, erano praticate una serie di piccole feritoie che servivano per l'osservazione all'esterno.
Successivamente, a ridosso della torre, vennero realizzate, intorno al 1870, un paio di cabine/vani dedicate una a servizi di segreteria (che non sono quelli che conosciamo per i nostri uffici) e una come vano attrezzi/parti (una specie di piccola officina)
Tutti i ponti sopraelevati avevano una leggera struttura in ferro, ed erano coperti di legno, con le stesse tavole usate per il ponte. Erano raggiungibili mediante un paio di scale che salivano dal ponte di coperta.
Il fumaiolo, durante gli anni di vita della nave, subì diverse trasformazioni. Dal modello liscio ed ampiamente svasato in cima del periodo iniziale, fino a dopo il 1866, venne trasformato in un fumaiolo telescopico, meno inclinato rispetto al precedente e che poteva essere retratto, dventando quasi metà della sua altezza.
La costruzione della torre corazzata e del fumaiolo è stata realizzata utilizzando strati di cartoncino, incollati uno sull'altro sopre delle forme pretagliate, e ricoprendo gli ultimi strati con plasticard sottile da 0,25 mm. Le ribattiture sono fatte con lamierino in rame inciso sul retro con una ruota dentata, mentre le nervature in rilievo sono fatte con filo di rame da 0,3 mm incollato con gocce di cianacrilato.
Adesso qualche foto
ciao ed a riscriverci presto
Jp
è un pò che sono mancato, ed effettivamente il cantiere della Maria Pia non ha avuto grosse evoluzioni.
In queste ultime settimane, causa impegni di diverso genere, sono riuscito soltanto a procedere con la costruzione della torre corazzata verso poppa con la struttura del ponte di comando soprastante, con il secondo ponte avanzato verso il castello di prua e con il fumaiolo (che in realtà era telescopico) a centro nave.
Nella realtà la torre era corazzata con lastre in ferro, per uno spessore di c.a. 120 mm sulle pareti e formava un vano cavo in cui era posizionata una delle ruote di governo della nave, collegata superiormente ed inferiormente ad altre stazioni di comando. Sulle pareti della torre, erano praticate una serie di piccole feritoie che servivano per l'osservazione all'esterno.
Successivamente, a ridosso della torre, vennero realizzate, intorno al 1870, un paio di cabine/vani dedicate una a servizi di segreteria (che non sono quelli che conosciamo per i nostri uffici) e una come vano attrezzi/parti (una specie di piccola officina)
Tutti i ponti sopraelevati avevano una leggera struttura in ferro, ed erano coperti di legno, con le stesse tavole usate per il ponte. Erano raggiungibili mediante un paio di scale che salivano dal ponte di coperta.
Il fumaiolo, durante gli anni di vita della nave, subì diverse trasformazioni. Dal modello liscio ed ampiamente svasato in cima del periodo iniziale, fino a dopo il 1866, venne trasformato in un fumaiolo telescopico, meno inclinato rispetto al precedente e che poteva essere retratto, dventando quasi metà della sua altezza.
La costruzione della torre corazzata e del fumaiolo è stata realizzata utilizzando strati di cartoncino, incollati uno sull'altro sopre delle forme pretagliate, e ricoprendo gli ultimi strati con plasticard sottile da 0,25 mm. Le ribattiture sono fatte con lamierino in rame inciso sul retro con una ruota dentata, mentre le nervature in rilievo sono fatte con filo di rame da 0,3 mm incollato con gocce di cianacrilato.
Adesso qualche foto
ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
mi sembra di capire che i colori che usi sono lucidi o semi-lucidi.
c'è un motivo particolare?
buon proseguimento!
mi sembra di capire che i colori che usi sono lucidi o semi-lucidi.
c'è un motivo particolare?
buon proseguimento!
_________________
gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
No Joker... solo effetto del flash utilizzato.
Tutti i colori acrilici che uso sono rigorosamente opachi, ma la colorazione verrà ulteriormente "opacizzata" dall'invecchiamento e dalle sporcature che una volta completato il ponte applicherò sopra la vernice acrilica.
Il poi tutto condito da un paio di mani di ulteriore trasparente acrilico opaco per fissare il tutto.
Ciao ed a riscrivervi presto
Jp
Tutti i colori acrilici che uso sono rigorosamente opachi, ma la colorazione verrà ulteriormente "opacizzata" dall'invecchiamento e dalle sporcature che una volta completato il ponte applicherò sopra la vernice acrilica.
Il poi tutto condito da un paio di mani di ulteriore trasparente acrilico opaco per fissare il tutto.
Ciao ed a riscrivervi presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao JP, se me lo consenti , le ordinate e la chiglia te le sei disegnate tu ? Grazie
mozzo
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao Mozzo
Si, le ho realizzate traendole dalle linee d'acqua dei disegni originali di cantiere
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao JP , e questo il bastimento che sta costruendo ?
mozzo
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
no, Mozzo,
questa è la Castelfidardo, la terza unità della classe Maria Pia.
Io sto realizzando la capo classe... che è simile ma non identica.
Questo disegno che tu hai (e che ho anche io) proviene dall'archivio storico della difesa francese che è stato messo online qualche anno fa.,..
ci sono anche il piano velico, le sezioni dello sperone, oltre che un'altra sezione dello scafo.
Ciao e grazie comunque del pensiero.
Jp
questa è la Castelfidardo, la terza unità della classe Maria Pia.
Io sto realizzando la capo classe... che è simile ma non identica.
Questo disegno che tu hai (e che ho anche io) proviene dall'archivio storico della difesa francese che è stato messo online qualche anno fa.,..
ci sono anche il piano velico, le sezioni dello sperone, oltre che un'altra sezione dello scafo.
Ciao e grazie comunque del pensiero.
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
scusami, ma se l'archivio è in linea per tutti, potresti dare il link?
grazie e in attesa di vedere il proseguimento della Regina Maria Pia , buon lavoro!
scusami, ma se l'archivio è in linea per tutti, potresti dare il link?
grazie e in attesa di vedere il proseguimento della Regina Maria Pia , buon lavoro!
_________________
gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao....
ecco il link generale del sito del Servizio Storico della Difesa francese
http://www.servicehistorique.sga.defense.gouv.fr
ed ecco il link dove sono anche i disegni della Castelfidardo
http://www.servicehistorique.sga.defense.gouv.fr/02fonds-collections/banquedocuments/planbato/atlas/rec.php
Ciao
Jp
ecco il link generale del sito del Servizio Storico della Difesa francese
http://www.servicehistorique.sga.defense.gouv.fr
ed ecco il link dove sono anche i disegni della Castelfidardo
http://www.servicehistorique.sga.defense.gouv.fr/02fonds-collections/banquedocuments/planbato/atlas/rec.php
Ciao
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
ciao JP
un grande grazie
gp
un grande grazie
gp
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gian paolo
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Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao Jp molto interessante il tuo lavoro, complimenti per la fantasia nell'uso dei materiali e grazie per il link......ormai erano un paio di anni che quell'archivio non era più on.line, mi fa piacere che sia stato riattivato!!.
La plasticard, che tu usi spesso è reperibile facilmente?.....E' trasparente di partenza? Usi colla a contatto per metterla in opera? Grazie anticipatamente e buon lavoro.
La plasticard, che tu usi spesso è reperibile facilmente?.....E' trasparente di partenza? Usi colla a contatto per metterla in opera? Grazie anticipatamente e buon lavoro.
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lellosauro- Moderatore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao Lello, quello che usa JP sono i famosi profilati della Evergreen di cui ho già parlato, sono utilissimi, sono in plastica bianca, si incollano con comune colla per plastica ( modellistica) in tempi brevissimi, si lavorano che è un piacere, li trovi in fogli di vario spessore e disegni, e come profilati cioè tondini, quadrelli a U pieni vuoti e chi più ne ha ..... li trovi nei negozi di modellismo.
Scusa JP se ho anticipato la tua risposta, ma mi sa che qui siamo solo in due ad utilizzarli ...
Uni
Scusa JP se ho anticipato la tua risposta, ma mi sa che qui siamo solo in due ad utilizzarli ...
Uni
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Grazie Unimatrix per avere risposto al quesito di Lellosauro sul plasticard...
Sei stato estremamente preciso e chiarissimo...meglio di quanto avrei potuto fare io :-)
In effetti è molto usato da chi realizza modelli in plastica e/o resina...meno sulle navi in legno....
grazie per l'aiuto !!!
ciao
Jp
Sei stato estremamente preciso e chiarissimo...meglio di quanto avrei potuto fare io :-)
In effetti è molto usato da chi realizza modelli in plastica e/o resina...meno sulle navi in legno....
grazie per l'aiuto !!!
ciao
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Buongiorno a tutti gli amici del Forum
è da parecchio che non aggiorno il thread sul cantiere della Maria Pia, e comunque anche se lentamente il cantiere procede nei brevi e sempre più rari ritagli di tempo.
Siamo arrivati all'alberatura... ed in particolare ai pennoni che sto realizzando in questi giorni.
Qui alcune foto del cantiere ad oggi
Più avanti, con il proseguire dell'allestimento dei pennoni, posterò più foto.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
è da parecchio che non aggiorno il thread sul cantiere della Maria Pia, e comunque anche se lentamente il cantiere procede nei brevi e sempre più rari ritagli di tempo.
Siamo arrivati all'alberatura... ed in particolare ai pennoni che sto realizzando in questi giorni.
Qui alcune foto del cantiere ad oggi
Più avanti, con il proseguire dell'allestimento dei pennoni, posterò più foto.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Cantiere RN REGINA MARIA PIA (Jp) *** Terminato ***
Ciao Jp, bentornato sul tuo cantiere. Ho avuto modo di dare un'occhiata al tuo lavoro, che non conoscevo, e devo dire che mi piace molto. Stai facendo un ottimo lavoro ed hai scelto un modello che mi piace molto.
Non farci apettare molto per gli sviluppi ulteriori e postqaci presto altre foto.
A presto
Non farci apettare molto per gli sviluppi ulteriori e postqaci presto altre foto.
A presto
Stephen Maturin- Forumnauta
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