La Berlin, di L. Augusto Carta - Cantiere già aperto (antonello piga)"TERMINATO"

Come ho annunciato nella mia presentazione, da qualche mese ho ripreso la costruzione della Berlin, iniziata e sospesa nel lontano 1980.
Avevo acquistato il kit di montaggio del modellista navale L. Augusto Carta. C'erano tutti i componenti ma non le vele.
Un pò di storia:
- La fregata Berlin fu una delle prime unità ordinate dal Grande Elettore all’organizzatore della marina brandeburghese Benjamin Raule.
- La costruzione della Berlin avvenne nei cantieri di Zeeland in Olanda nel 1674 e l’acquisto da parte del Grande Elettore avvenne non appena ultimata la costruzione e cioè nel 1675.
- Era un tipo di nave dalla linea armonica ed elegante, usato sia per i traffici mercantili che per la guerra, ad un solo ponte, poppa piatta, armato con 12 pezzi da 6 libbre e 4 pezzi da 4 libbre

Nei futuri post mi esprimerò al passato poichè, come già detto ho riaperto il cantiere nell'ottobre ultimo scorso. Fortunatamente ho pensato di effettuare la documentazione fotografica di alcune fasi della costruzione per cui vi posso mostrare il mio operato.
Leggendo vari argomenti di cantieri aperti e chiusi mi sono reso conto che ho mancato di precisione e/o di accuratezza. Gradirò pertanto i vostri rimproveri e le vostre correzioni, anche se però, allo stato attuale dei lavori, non credo che possano essere messe in opera.
Comincio a mostrarvi come avevo lasciato il modello nel 1980:






Spero di ricevere vostre impressioni.
A presto

ciao Antonello
Certo deve essere una strana emozione riprendere dopo quasi 40 anni.
Mi piace quella nave, una delle tante che mi è venuta voglia di cominciare,
ti auguro buon proseguimento, oppure hai già finito ?

ciao da San Gavino.

Proprio così, Gioca!
Ho proprio provato una grande emozione sopratutto pensando alle difficoltà maggiori che avrei avuto nella costruzione. Sono passati infatti quasi 40 anni e le manualità non sono più quelle di una volta.
Non ho ancora finito. Rimangono le vele e pochi altri particolari.

Forza, sono curioso di vedere il lavoro completo, sicuro che sarà un'ottimo lavoro
Claudio

Sempre bello lavorare il legno.
Complimenti per la posa del fasciame.
Seguo.
Buona giornata.

Antonello, ho sentito che a Selargius ci sono i fantasmi,
sarebbe fico che potessi metterne uno nel tuo Berlin

Ringrazio Claudio e Bruno per l'incoraggiamento e per la valutazione sul fasciame.
Gioca: purtroppo sono molto inesperto circa la terminologia, penso scherzosa, che si utilizza spesso nei post; non ho capito il significato di "mettere un fantasma nel Berlin"

Bene, continuiamo con il diario del cantiere.
Prima di riprendere il lavoro, mi sono chiesto se dovessi necessariamente applicare il secondo strato di fasciame con i sottili listelli di noce presenti nel kit. Ho passato il mio tempo a leggere in rete le varie indicazioni e consigli sull'argomento ed alla fine ho deciso di non farlo.
Con questi ho rivestito i tre portoncini da me autocostruiti. Non sono sicuramente ben fatti ma li perfezionerò poco prima della loro posa



Ho però rivestito internamente le murate con sottili listelli più chiari.
Successivamente ho provveduto a stuccare l'esterno dello scafo nelle zone che apparivano irregolari e, dopo il carteggiamento con grane differenti ho dato diverse mani di rolla.
A questo proposito, voglio raccontarvi la mia avventura per poterla avere a disposizione. Premesso che - eravamo ad ottobre u.s. - ancora non sapevo dell'esistenza di un unico negozio di modellismo, nessuna rivendita di vernici o drogheria da me intervistata a Cagliari e dintorni sapeva dell'esistenza della rolla.
In rete ho trovato come poter ottenerla dal mallo secco delle noci. Ho pertanto commissionato le noci ma, essendo già fuori stagione, sono riuscito ad averle solo dopo molto tempo. Non appena le ho ottenute, ho scoperto che la polvere di mallo era in vendita nelle erboristerie! Ne ho acquistato una buona quantità e ho preparato la rolla.

scusami per l'OT riguardo ai fantasmi, era una battuta non troppo felice sul fatto
che ho letto ieri in un giornale che nel tuo paese c'erano i fantasmi
e allora mi è venuto in mente che nelle navi come nei castelli potessero esserci dei
fantasmi e quindi sarebbe stato simpatico mettercene uno.
insomma niente gergo navale, solo una battuta un po scema.

non avevo mai sentito parlare della rolla, insomma è una specie di vernice-mordente fatto con le noci, interessante.

Ciao Antonello,
mi incuriosisce la "rolla" puoi farci vedere i suoi effetti su diversi pezzi di legno?

Ecco una foto che mostra l'effetto della rolla. Purtroppo attualmente dispongo solo di un compensato betulla. Il tratto più scuro si riferisce alla rolla di erboristeria che ho concentrato. Quello più chiaro alla rolla da me preparata macinando il mallo secco delle noci.


Continuo con il cantiere.
Ho poi listellato i vari ponti e verniciato in rosso le murate interne. Infatti ho trovato che le navi da guerra avevano le murate rosse per mimetizzare lo spargimento di sangue dei propri marinai e non far capire al nemico l'effetto nefasto del suo cannoneggiamento.
Dopo aver sistemati i tre cinti mi sono dedicato alla costruzione della estrema prua con la costruzione della serpe. Ho avuto molta difficoltà sia nella curvatura dei listelli e confesso che non sono soddisfatto del risultato. Ciò anche perché i piani di costruzione erano, a mio parere, insufficienti.
Per "riposarmi", sono passato al confezionamento dei vari alberi e dei pennoni, delle cavigliere, dei bittoni e bitte. Un certo impegno è stato necessario per la costruzione della pompa di sentina e per l'argano.
Osservando alcune illustrazioni colorato la serpe di prua e infine ho passato il flatting opaco sia all'esterno che all'interno.

ciao
lo scafo è buono , non ho capito lo scopo della rolla se hai intenzione di lasciare il legno a vista andava già bene , se devi pitturare a che serve ?.
Mi sembra di vedere dei problemi sul ponte , fessure e chiodi da togliere
Comunque buon lavoro
ciao ENRICO

Bruno Picelli mi diceva che "è bello lavorare il legno". Sono d'accordo con te!
Per me, non solo è bello ma è anche riposante anche se lungo ed è ricco di soddisfazioni.

La rastrematura degli alberi, quella dei pennoni, il confezionamento delle quattro coffe (composta da numerosi piccoli pezzi e da un difficile cerchio di compensato) e delle crocette , le sette teste di moro hanno assorbito tanto tempo ma confesso la mia soddisfazione alla fine del lavoro.

Purtroppo non ho pensato a effettuare un servizio fotografico di questi lavori!

Ho casualmente scoperto l'esistenza di un unico "vero" negozio di di modellismo, veramente fornito di ogni "ben di Dio". Quivi ho trovato la stoffa per le vele, le landre, la ruota del timone, il refe di canapa di vari calibri (nel kit non erano presenti ad eccezione del refe che però era un cordoncino di nylon bianco).

Molto impegno ha necessitato il confezionamento delle vele. Per disegnare le righe che simulano i "ferzi" ho centimetrato una tavola di compensato su cui ho fissato la stoffa. Ho quindi disegnato le vele e successivamente segnato  a matita i ferzi distanziati di un cm. seguendo con la riga le indicazioni sul bordo della tavola. Prima di tagliare le singole vele, ho immerso la stoffa in un bagno con rolla e, dopo la sua asciugatura, un buona spruzzata di "appretto" (amido di mais) per rendere più rigida la stoffa. Poi, una buona stiratura.
Ho cercato di coinvolgere mia moglie, sperando che potesse ripassare a macchina le linee dei ferzi. Purtroppo però, a suo dire, non è stato possibile. Mi sono dotato di "santa pazienza" ed ho provveduto personalmente alla cucitura (non è stato difficile, ma lungo, considerato che nella vita lavorativa sono stato un chirurgo!)
Per evitare la sfilacciatura della stoffa, l'ho passato sul contorno di ogni vela con una soluzione acquosa di vinavil e dopo l'asciugatura ho tagliato le singole vele.
Qui sotto le vele nel loro complesso, poi con i relativi pennoni ancora non fissati alle stesse:



La vela di civada e di controcivada con i fori per consentire il passaggio dell'acqua


Mentre scrivevo ho ricevuto un messaggio da Enrico Pilani. Ho preferito passare la rolla per dare un aspetto migliore al legno di tiglio utilizzato per il fasciame e non ho mai avuto intenzione di pitturare lo scafo.
Hai ragione per le fessure, ma non so come provvedere.
Per quanto concerne la chiodatura, ho seguito quanto scritto nella guida di Piemonte/Spani "Costruiamo una nave antica" ediz. Mantua Model, pagg. 35-37 ove si vede la chiodatura dell'impiallicciatura e non si fa cenno alla asportazione dei chiodi.
Ora non posso più toglierli!

Per oggi vi ho annoiato abbastanza! A presto
Antonello

ciao
chiodi : i chiodi c"erano, ma non si vedevano in quanto annegati nel legno e coperti da tappi di legno .
vedo che hai fatto i fori di scarico sulla vela di civada di solito ignorati dai modellisti bene , ma io li avrei fatti decisamente più piccoli
ciao ENRICO

Grazie per la precisazione, Enrico. Non lo sapevo!.
I fori sulla civada che, ti confesso, anche a me sono sembrati grandi, li ho decalcati esattamente dal piano di costruzione,
ciao, Antonello

Dopo aver montato gli altri ponti e verniciato gli alberi, i pennoni, le coffe, le crocette e le teste di moro, ho montato il primo ordine di alberi con le relative coffe. Infine ho completato il montaggio dell'alberatura.
Posizionate le landre, è iniziato il confezionamento delle sartie.
Pensando di lavorare meglio e con maggiore accuratezza. per le sartie di primo ordine, ho costruito su una tavola di compensato un telaietto con alcuni chiodi posizionati nei punti estremi delle sartie; poi sono state posizionate le griselle.
Questo sistema si è poi rivelato poco vantaggioso per il risultato finale: nel posizionamento delle stesse ho avuto difficoltà di allineamento delle bigotte nei confronti delle bigotte delle landre.




Le sartie di secondo ordine le ho costruite sulla nave e sono sicuramente confezionate meglio.




Infine, e veniamo ai giorni nostri, ho sistemato gli stralli e i paterazzi


A presto, Antonello

Ciao, stai procedendo bene, una tiratina d' orecchie te la devo dare pero': i nodi, devi migliorarli, fanno troppo "grumo".
Usa il nodo del pescatore, quello per legare gli ami, e' semplice ed e' molto simile a quelli veri ( trovi la spiegazione su come farli in internet, Alla voce: legature ami da pesca, o su link diretti, nodi- nel forum)

Grazie Walter! Hai perfettamente ragione: i nodi appaiono esuberanti. Ciò è legato al fatto che eseguo un nodo piano seguito da due nodi semplici, fermati - per maggiore sicurezza - con una goccia di vinavil.
Non capisco come impostare un nodo del pescatore per fermare la cimetta all'uscita dalla bigotta.
Ciao, Antonello

Ciao Antonello
Bisogna provare molte volte, poi ci fai la mano.
C'e' anche un' altro sistema; non fare il nodo, dopo il giro della bigotta, tieni appaiati i fili e con del filo sottile, fai 5 o 6 giri e poi un nodo semplice fissato con la colla ( usa la cianoacrilica) ripeti la legatura dopo 4 o 5 mm, e taglia il filo in esubero dopo 3mm.

Grazie Walter!
Il secondo sistema mi piace molto. Penso che lo utilizzerò per una successiva costruzione. Ora non mi sento di buttar giù tutto il lavoro già fatto.
Se penso che avevo cominciato dicendomi che non sarei riuscito a riprendere i lavori dopo 36 anni di inattività modellistica..., sono molto contento dei risultati.

E lo sarai sempre di piu'
I tuoi vecchi ricordi e tutto quello che apprenderai di nuovo ti faranno fare dei capolavori.

Belle parole! grazie Walter.
Antonello

ciao sconsiglio vivamente l'uso del ciano x le manovre diventano rigide e fragili molto meglio il vinavil
x le griselle si deve usare il relativo nodo nell'allegato la spiegazione
ciao ENRICO

Grazie Enrico! Utile l'illustrazione allegata
Ciao, Antonello

Ciao Antonello
PS: che enrico non ci senta, sul nodo, mettici una goccina di ciano con uno spillo, blocchi cosi' subito il nodo e poi con il vinavil completi il tutto.  shhhhhhh

Ottimo anche il suggerimento di Walter. Grazie!

Il cantiere navale continua lentamente.
Mi sono dedicato alla preparazione degli affusti a quattro ruote per i cannoni e ho perso del tempo per decidere come provvedere all'imbragaggio degli stessi sul ponte.
Il problema principale è che non potevo posizionare sulle sottili murate (sono composte da listelli esterni di 2 mm e impiallacciatura interna da 1 mm.) dei piccoli occhielli per bloccare le estremità dei sistemi di ritegno.
Ho pensato di utilizzare come ritegno piccoli spezzoni di catenella ritenuta alla murata con una treccina di rame da me costruita; tale treccina sarebbe stata posizionata attorno alle cornici dei sabordi e di fermata con colla ciano.



La realizzazione si è rivelata però troppo difficoltosa e di aspetto non soddisfacente per cui vi ho rinunciato e ho sostenuto i ritegni con delle cime fatte passare negli occhielli degli affusti e fissati alle murate con vinavil.





Altro tempo è stato dedicato alla preparazione della scialuppa in dotazione nel kit. E' in plastica ed ho preferito posizionare impiallacciatura di noce all'esterno e dipingerne l'interno.


Finalmente, mi posso dedicare alle vele! Ma di questo si parlerà in post successivi.
Ciao, Antonello