Pinco Genovese (alduspm) - *** TERMINATO! ***

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Anno di costruzione:
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Tipo modello:
Piano di costruzione:

Rieccomi qui, emozionato quasi un bambino, all'inizio di un nuovo cantiere. Tornato da qualche giorno da Genova dove sono i miei suoceri, e baby-appassionato di storia quale sono, sapete quel prurito alle mani che ti viene... quella strana sensazione che... non vi è mai capitato? Insomma, il mio intento è fare qualcosa di quella città bellissima, e niente, secondo me, può rappresentarla, che una imbarcazione-simbolo della sua vocazione al commercio. Chi va a Genova oggi non può che meravigliarsi del suo porto, immenso, proprio a ridosso della città, rovinando un po' a mio avviso il panorama, ma il porto, la Lanterna, il commercio e la navigazione ne danno di Genova allora come tuttora una linea storica mai interrotta.
Grazie a Scalmotto (Antonio) che mi ha aiutato nella ricerca, perchè più che una barca da pesca cercavo proprio una barca da commercio, ed è venuta fuori un Pinco Genovese.

Questa è lontanamente l'immagine di quello che sicuramente ne verrà fuori dalle mie capacità, ma anche questa volta come per le altre ci metteremo d'impegno e pazienza.
E come per miracolo (anche queste sono soddisfazioni), oggi ho pure trovato il compensato per la chiglia e le ordinate al primo colpo in negozio, senza dover tornare nuovamente. Sarà un segno?
Preparate lo champagne per il varo!!

ciao alduspm
evviva le barche "nostrane".
ottima scelta: direi che la tua visita a Genova ti ha fatto bene.
ti seguirò con piacere!
che piani hai intenzione di usare? passaci qualche notizia.
saluti

evviva dopo la tartana un altra nave della mia regione alduspm ti seguirò con interesse e passione
saluti

Un anno fa in questo forum è nata per scherzo la sfida del gozzo ligure e a mio parere ha avuto un grande successo tanto da arrivare a preferire le imbarcazioni nostrane e il grande Giovanni ( Picogiò) ha indetto un' altra sfida proprio sulle imbarcazioni ligure, neanche un mese fa e già ci sono molti partecipanti.

Il modello che hai scelto è bello, sembrerò ripetitivo con il bello ma in fondo è così, pinco, leudo, tartana, bovo ecc ecc sono imbarcazioni stupende quindi complimenti e ti seguo con molto interesse.
Un saluto
Sandro

Ciao Aldo,
sono contento di esserti stato di aiuto nella scelta del modello da eseguire,
ti seguirò anch'io con interesse e metto in frigo lo champagne.
Saluti
Antonio

Ciao alduspm mi fà piacere che anche tu aprezzi le barche della mia regione non ne abbiamo molte ma secondo me hanno un loro fascino e sopratutto una grande storia ,io le ho riprodotte quasi tutte ti posto la foto di un pinco Genovese armato a vele quadre non è una scatola di montaggio

ciao Mauro

forza forza mettiti all'opera!
buon lavoro Aldo!!!

Grazie a tutti dei consigli e del sostegno che mi date. Il nostro hobby è sicuramente uno dei più belli che ci siano e diventa una passione anche "lavorando" con voi.
Come detto il progetto su cui mi baso, grazie ancora all'interessamento ad Antonio, porta la firma di Alvaro Matteucci, e la data del 1963, e ciò che ho è solo la tavola 3 con i disegno delle ordinate e qualche suggerimento per le alberature e un po' anche dei ponti. Quindi parzialmente incompleto e da "rimpolpare" con altri disegni che sicuramente ricaverò da internet. Non dà la scala, e comunque per esigenze "casalinghe" di spazio ho dovuto ulteriormente rimpicciolirlo portanto da prua a poppa una misura di mm 310 esatti e una larghezza all'ordinata maggiore di mm 72.

Queste le misure dell'originale che ho trovato:
LUNGHEZZA MASSIMA mm 891
LUNGHEZZA SCAFO mm 630
LARGHEZZA MASSIMA mm 250
LARGHEZZA SCAFO mm 150
ALTEZZA MASSIMA mm 400

Il pinco genovese, come detto, rispecchia la naturale vocazione al commercio della popolazione ligure, prima della propulsione a motore, a tre alberi a vela latina (così da Wikipedia).

Il nome pinco potrebbe derivare dall'olandese pink che già nel medioevo designava una piccola imbarcazione da trasporto per certi versi simile al pinco e dalla quale quest'ultimo potrebbe essere in parte derivato.

Era normalmente armato con tre alberi a vele latine sostituite solo in caso di cattivo tempo da vele quadre all’albero di maestra e di trinchetto. La scialuppa di salvataggio era solitamente trainata a rimorchio. La caratteristica principale del pinco era infatti quella di compiere il massimo carico possibile ed a tale scopo le merci venivano stivate anche in coperta e persino appese fuori bordo (particolarmente le botti).
Il pinco compiva viaggi solo nel Mediterraneo e senza allontanarsi mai troppo dalla costa.
L’albero di mezzana era spostato a sinistra della mezzeria nave per permettere di manovrare la barra del timone.
Con bel tempo e vento favorevole il pinco era una nave molto veloce e manovriera tanto vero che spesso corsari e pirati liguri la armavano con bocche da fuoco per assalire le navi inglesi che si avventuravano nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra.

Purtroppo non ho ancora sottomano la macchina fotografica per documentarvi l'inizio dei lavori, appena posso rimedierò....

ciao Aldo , alla nota storica tua aggiungerei che il pinco era l'unico mercantile che poteva tentare , e molte volte ci riusciva , di eludere la caccia dei pirati e di quì la sua fortuna ed anche la sua sfortuna , perchè quando i sultani tunisini ed algerini
furono calmati e non poterono scorazzare con i loro sciabecchi dediti alla pirateria
il pinco scomparì , furono preferite navi mercantili più grosse ,più panciute ovvero più capienti ed anche ,proprio per questo , più lente tanto la velocità non interessava al commercio ciao giovanni sono molto contento della tua scelta , anche le nostre navi non sono da buttare ariciao giovanni

ciao aldo
a proposito del pinco con la possibilità di montare vele quadre e latine.
ho trovato questa immagine. è un po' piccolina, ma si vede un pinco con entrambe le mute.
non vorrai per caso fare il modello così?


ps. auguri per ieri (sono arrivato tardi)

Ciao Aldo ....... attendo con ansia di vedere il tuo nuovo cantiere !!! ci sarà da imparare.

Ciao Aldo,
sono anch'io in attesa di vedere il cantiere aperto....
Saluti
Antonio

Ragassi, aeora (in venessian), co tutte 'ste attese me fe ciapar el tremasso dall'emosion!! Farò quel che posso con le mie capacità e i vostri consigli. Purtroppo sono ancora senza macchina fotografica (fino a domani) e fotine dei primi passi non riesco per ora a farne.
Posso aggiornare il cantiere solo dicendo che:
1) Il file che mi ha mandato Antonio conteneva non due pagine bensì ben 9, cioè sette di spiegazioni e tre di disegni. E' un file TIF, apribile sembrerebbe solo con "Windows picture and Fax viewer" che io non avevo (e cercarlo è stata una vana impresa). Cerca che cerca, ho trovato l'alternativa con l' "Xnview", che mi ha miracolosamente spalancato le porte sulla meraviglia. A chi occorre dò da dove l'ho scaricato, free ovv.
2) Dopo questa lunga premessa mi sono dotato di compensato da 4mm per la chiglia, quello con 8 strati e sempre da 4 mm un po' più tenero per le ordinate. Montato il tutto, perfezionato, livellato e fissato con la colla, sto ora procedendo al primo fasciame. Ho risolto anche una difficoltà che può essere interessante, appena posso vi mostro cos'è.
3) E soprattutto: MI STO DIVERTENDO DA MORIRE!!!

Ciao Aldo,
attendo per vedere come stà crescendo la tua creatura...
Saluti
Antonio

Ciao Aldo attendo anche io e l' importante è divertirsi sempre.
Un salutone
Sandro

EFFINALMENTE HO LA MACCINA FOTOGRAFICA (belin)!!!!!!!!!!
Stamattina, macchina alla mano, tre immagini per rendere "visibile" il mio cantiere.
PREMETTO come sempre davanti a tutto la mia inesperienza, anche se qui si lavora ormai da... anti anni non si finisce mai di imparare, e in questo forum si impara parecchio davvero, aggiungetevi la mancanza di una postazione fissa, vado su e giù per la cucina con l'indispensabile ogni volta...
Prima foto, chiglia, ordinate come detto di compensato diverso (ma sempre da 4mm) e listellatura interna. Ho dovuto correggere un principio di piegatura con un pezzettino di legno che "tirasse" due ordinate, forse avevo cominciato a mettere troppo fasciame da una sola parte e questo mi ha causato l'errore.

Seconda foto l'interno dello scafo. Ecco come ho rimediato ad un inconveniente che non vi avevo mai pensato. In questo tipo di cantiere in cui, a differenza del modellismo d'arsenale, l'ossatura dello scafo è costituito da ordinate, mi sono accorto che spesso e volentieri.... ce ne sono troppo poche. Il che vuol dire che nello rastremare le cime dei listelli per seguire la bombatura dello scafo, queste cime non trovano spesso nulla cui appoggiarvisi (non so se riesco a spiegarmi). In pratica ci vorrebbero più ordinate per accompagnare meglio la fasciatura dello scafo e rendere questo un po' più saldo. Mi sono "inventato" questo sistema di accompagnamento delle cime nient'altro che incollando pezzettini di listello tra i due listelli vicini. In pratica..... si fa prima a vedere che a spiegare:

Il bianco che si vede sulle ordinate non è altro che la carta del disegno incollata sopra.
Ultima foto il fasciame in corso d'opera visto dall'esterno.
Quando avrò ultimato il primo fasciame, intendo stendere della colla con della garza all'interno (è un procedimento già visto ma che non ricordo il nome, per rendere più robusto il tutto, POI carteggiare. Carteggio poi, perchè sicuramente l'acqua della colla mi alzerà il bordo dei listelli.

Ecco il mio cantiere. Al forum l'ardua sentenza

Ciao Aldo, se posso, perchè stai realizzando il fasciame come si vede chiaramente null' ultima tua foto?
Un saluto
Sandro

ALDOOOOO!
ma che è sta monnezza???
ovviamente scherzo
perchè non pubblichi una foto dove si vede lo scafo e il fasciame per intero?

buona domenica e buon lavoro
un saluto

Brad, la monnezza è solo il lavoro al grezzo....
Quando finirò il primo fasciame, levigato e pronto per la festa farò le fotine a tempo debito.

Primo fasciame finito e stuccato con tutte le difficoltà del caso.
In uno degli argomenti del forum di questi giorni si è parlato dell'uso del seghetto da traforo. Sembra facile, ma tagliare e pareggiare perfettamente ogni ordinata non è certo una semplicissima operazione, tutte le magagne in effetti vengono fuori al momento della posa del primo strato di listelli, tanto che, penso, realizzare uno scafo a doppio fasciame per me rimane un sistema alquanto utile, proprio per coprire tutte le magagne (comprese le sbavature di colla)
Al lavoro allora con il secondo. Pensavo di utilizzare, vista la piccola scala del modello, lo stesso tipo di legno utilizzato per il secondo, per poi tinteggiarlo non so ancora se con gommalacca o impregnante tinta noce (che lo troverei forse più consono).
Ecco due fotine:

Aldo, direi che ho visto di peggio, quindi non dare ascolto alle battute riguardo la monnezza!
Piuttosto, mi spieghi come mai non hai svuotato le ordinate all'interno come diceva il disegno???
Dai, parti con il secondo fasciame non prima però di aver dato una passata a pennello di colla vinavil ed acqua nelle proporzioni del 50 e 50.
Questo accorgimento farà si che quando posi il secondo fasciame trovi una superficie di contatto tra listelli omogenea e le stuccature più resistenti.
Ciao Modì.
Ah, dimenticavo, la hai poi fatta la calafatura interna con garze vinavil????

Ciao Modì, grazie del consiglio della vinavil, non ne ho mai sentito parlare.
Non ho svuotato l'interno delle ordinate perchè primo il ponte lo copro completamente, secondo ho paura che mi renda tutto lo scafo molto più fragile. Non ho poi fatto la calafatura perchè ho letto che con il doppio fasciame essa può anche non servire, e poi ho paura che la vinavil, essendo molto acquosa, mi pieghi tutto il listellame in maniera anomala.

Ciao Aldo,
innanzitutto un cordiale saluto..... noto con piacere che la creatura stà crescendo pian piano ma soprattutto .... cresce bene.
Un salutone... continua così
Scalmotto

ciao Aldo , visto che temi per la fragilità del modello perchè non usi la cementite sul legno carteggiato fuori e dentro serve come turapori , come stucco e puoi dare anche due mani e poi carteggiata con cartavetra fine accetta volentieri la vinavil anche diluita che poi io non diluisco mai perchè è gia di suo molto fluida ciao giovanni

Buongiorno alla ciurma , ciao Aldo , lo scafo lo devi colorarlo o lo lasci a legno naturale?
mozzo