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Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
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Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Buonasera a tutti gli amici del Forum...
Avendo terminato il precedente cantiere (la RN Regina Maria Pia) come sempre avviene in questi casi, ne ho aperto uno nuovo.
Come è mio solito, anche questa volta la scelta è caduta su una nave "brutta" e "goffa" come quelle che piacciono a me del periodo che va dal 186o al 1890.
Non è stata una decisione semplice... c'erano diverse candidate, ma quello che mi ha fatto decidere sulla PELAYO (è il nome della corazzata spagnola oggetto del nuovo cantiere) è la documentazione che sono riuscito a reperire in questi ultimi due anni, sia direttamente che tramite alcuni forum spagnoli specializzati nella storia navale e militare di quella nazione.
E' da un pò che stavo raccogliendo la documentazione, e quando ho ritenuto di averne a sufficienza, ho aperto il nuovo cantiere, nella scala che sto usando da alcuni anni e che mi dà un ottimo compromesso tra dimensioni e particolari : la 1/100.
le dimensioni di questo modello sono decisamente più impegnative rispetto a tutti gli altri che ho già costruito... il modello, in scala 1/100 sarà lungo c.a. 105 centimetri a largo 20 e richiederà uno sforzo elevato per i dettagli e le sovrastrutture che non sono per nulla semplici da realizzare e molto complessi nella loro sistemazione a bordo.
* Scheda di inizio cantiere :
Nome: PELAYO
Tipo: Corazzata di 1a classe
Anno di costruzione: 1885 -1888
Lunghezza reale: 105,6 metri (totale)
Scala del modello: 1:100
Tipo modello: statico - autocostruzione - falsa chiglia ed ordinate - legno, plastica, metallo, carta, resina
Piani di costruzione: * Un set di vecchi disegni in scala 1:200 acquistati anni fa al Museo Navale di Madrid;
* Un set di disegni post-cantiere di produzione francese in scala 1:100 con la sistemazione e le sezioni dei vari ponti della nave;
* Un set di disegni di produzione russa in scala 1:500 pubblicati in un magazine;
* Un set di disegni, in scala 1:200 del cartamodello (attualmente in vendita) della Pelayo.
* Il set finale di disegni, auto-realizzato, sulla base dell'integrazione delle fonti sopra citate + molte fotografie, schemi, ed immagini reperite tramite Internet.
una bella foto della PELAYO in tutta la sua "strana" maestosità :
Di seguito qualche informazione sulla nave :
CENNI TECNOLOGICI
Commissionata nel Novembre del 1884 per conto della Marina Spagnola, la corazzata Pelayo venne costruita nei cantieri di La Seyne, in Francia. La chiglia venne impostata nell’Aprile del 1885 e fu varata in 5 Febbraio del 1887, per essere completata nell’estate del 1888. Originariamente doveva essere la caposerie di una nuova classe di navi da battaglia, ma la crisi con la l’Impero Germanico nelle Isole Caroline del 1890 portò alla cancellazione di tali piani e lo spostamento dei fondi verso la costruzione dell’incrociatore corazzata Infanta Maria Teresa. La Pelayo venne considerata troppo lenta, con un carico di carbone insufficiente per affrontare il servizio coloniale e, pertanto, rimase l’unica nave della sua classe ad essere costruita.
Il progetta della Pelayo fu basato su quello della nave da battaglia francese Marceau, ma fu modificato per permetterle un pescaggio inferiore di 3 piedi (0,9 metri) rispetto alla francese, in modo da poter permettere il transito della corazzata attraverso il Canale di Suez anche a pieno carico.
Originariamente progettata per essere equipaggiata impianto velico vele, questo venne rimosso immediatamente dopo il suo completamento. La Pelayo era equipaggiata con due fumaioli.
Venne armata con un cannone da 160 mm(6.3 pollici) in caccia, mentre la sua cintura corazzata era di 6 piedi ed 11 pollici (2,1 metri) e si estendeva per 60 cm. Sopra la linea di galleggiamento e per 1,5 metri sotto, correndo da poppa a prua. Internamente venne creata una struttura cellulare con 13 paratie stagne e una doppio fondo di chiglia.
Fu una nave con artiglieria “a barbetta” predecessore delle seguenti navi da battaglia, con le batterie principali montate su piattaforme girevoli installate in barbette aperte, in netto contrasto con le prime torrette di quel periodo molto più pesanti, che saranno poi riprese dalle navi da battaglia dei periodi successivi.
I suoi cannoni principali potevano essere ricaricati in qualsiasi posizione e consistevano in due cannoni di costruzione Hontoria da 320 mm. (12.6 pollici) montati in due barbette a poppa e prua lungo la linea centrale dello scafo e da due cannoni Hontoria da 280 mm (11 pollici), anche questi in barbette, e posizionati lateralmente allo scafo, uno a destra ed uno a sinistra della linea di mezzzeria.
La Pelayo, inizialmente, ebbe in dotazione come batteria secondaria (oltre al pezzo da 160 mm a prua) anche 12 cannoni (Hontoria anche questi) da 120 mm (4.72 pollici) , questi ultimi montati in batteria.
Durante una serie di lavori effettuati sempre nel cantiere de La Seyne tra il 1897 ed il 1898, venne aggiunta la corazzatura per le batterie laterali ed i cannoni da 160 e 120 mm avrebbero dovuto essere sostituiti con pezzi da 140 mm (5.51 pollici), uno montato in caccia ed il resto (12) montati sempre in batteria a rimpiazzare i pezzi precedenti. In ogni caso, l’installazione dei nuovi cannoni venne interrotta e ritardata quando la Pelayo venne affrettatamente richiamata in servizio per lo scoppio della guerra Ispano-Americana. Successivamente, in un ulteriore ciclo di lavori nel 1910, tutti i suoi tubi lanciasiluri vennero rimossi.
CENNI STORICI
La Pelayo trascorse i suoi primi anni in acqua Spagnole, “mostrando la bandiera” in diverse riviste ed esposizioni navali, tra le quali quella in Grecia del 1891, a Genova in Italia nel 1892, ed a Kiel, in Germania nel 1895.
Iniziò la ricostruzione a La Seyne nel 1897, e venne sorpresa in quel cantiere dallo scoppio della guerra Ispano-Americana nell’Aprile del 1898.
Venne rapidamente richiamata in servizio senza i vecchi cannoni (da 120 e 160 mm) e senza i nuovi cannoni da 140 mm ancora da montare. Fu assegnata alla Squadra di Riserva il 14 Maggio del 1898.
Rimase per un mese circa in acqua spagnole, in servizio di sorveglianza contro eventuali raid della Marina degli Stati Uniti contro le coste spagnole. Venne successivamente assegnata al Secondo Squadrone, comandato dal Contrammiraglio Manuel De Camara, che stava facendo rotta verso le Filippine per cercare di sconfiggere la Squadra Asiatica della Marina Americana, la quale stava controllando le acque filippine fin dalla sconfitta dello squadrone Spagnolo del Contrammiraglio Patricio Montojo y Pasaron, avvenuta durante la battaglia della Baia di Manila.
La Squadra di Camara (costituita dalla Pelayo, dall’incrociatore corazzato Imperatore Carlo V; dagli incrociatori ausiliari Patriota e Rapido; dai cacciatorpedinieri Audaz, Osado e Prposepina e dai trasporti Buenos Aires e Panay) salpò da Cadice il 19 Giugno del 1888, transitando da Gibilterra il 17 Giugno 1888. Arrivò a Porto Said, in Egitto, il 26 Giugno del 1888, chiedendo il permesso di caricare carbone. Il governo Egiziano alla fine negò il permesso il 30 Giugno 1898.
Al momento dell’arrivo della Squadra di Camara a Suez, il 5 Luglio 1888, la Squadra del Vice Ammiraglio Pascual Cervera y Topete venne completamente distrutta nella Battaglia di Santiago de Cuba, liberando le forze della Marina Americana dalle attività del blocco di Santiago.
Impaurito dalla situazione che poteva compromettere la sicurezza delle coste spagnole, il Ministero della Marina Spagnolo richiamò il 7 Luglio 1888 la Squadra di Camara e la Pelayo ritornò in Spagna cove la Seconda Squadra venne smantellata il 25 Luglio 1888.
La Pelayo trascorse gli ultimi mesi del conflitto in acque spagnole e non partecipò, per tale ragione, a nessun combattimento.
Dopo la guerra, ritornò al suo compito di nave di rappresentanza, partecipando a diverse riviste navali a Tolone nel 1901, a Lisbona ed a Vigo Bay in Spagna nel 1904. Ma la Marina Spagnola trovò sempre più difficile assegnare un ruolo alla Pelayo che non aveva altre navi con cui operare adeguatamente.
Venne ipotizzato di farla operare con le nuove dreadnoughts spagnole quando queste vennero progettate durante la Prima guerra Mondiale, ma la Pelayo si dimostrò troppo vecchia e lenta per potersi accompagnare alle nuove unità.
A causa di tale situazione le venne dato il soprannome di “El Rey Solitario” (Il Re Solitario).
La Pelayo utilizzò le sue artiglierie solo una volta, facendo fuoco per bombardare gli insorti Marocchini nel 1909, durante la Seconda Guerra del Rif.
Successivamente, nel 1920 e nel 1921 subì ulteriori lavori di ammodernamento, ma venne gravemente danneggiata nella Baia di Fonduko a causa di un errore di navigazione. Venne quindi riparata ma fu assegnata a diversi compiti di nave-scuola, tra cui nave-scuola cannonieri nel 1920-1921 nella Divisione di Addestramento.
Alla fine venne disarmata nel 1923 e demolita nel 1925.
DATI ESSENZIALI
• Lunghezza tra le perpendicolari : 102 metri
• Lunghezza al galleggiamento : 104,05 metri (alcune fonti citano 105 metri)
• Larghezza massima : 20,20 metri
• Larghezza alla coperta : 15 metri
• Pescaggio : 7,15 metri a prua; 7,55 metri a poppa, 7,35 metri medio
• Dislocamento : 9.002 tonnellate – 9.918 tonnellate a pieno carico
• Autonomia (teorica) : 5.000 miglia a 12 nodi; 7.500 miglia a 10 nodi
• Autonomia (effettiva) : 3.000 miglia a velocità di economia
• Motore : quattro macchine verticali a doppia espansione – 12 caldaie cilindriche - 6.860 cv – potenza massima 9.600 cv – due eliche di bonzo a 4 pale di 5.01 metri di diametro.
• Protezione : Blindatura in acciaio Schneider per un totale di 2.719 tonnellate; corazzatura centrale alta 2.1 metri al galleggiamento di 450 mm di spessore e di 300 mm a prua e poppa; protezione sulla coperta da 70 mm ridotta a 50 mm a poppa; 400 mm di corazza per le torri dell’artiglieria principale; 200 mm di corazza per i tubi di comunicazione e passaggio munizioni; 150 mm per il ponte di combattimento ed il ridotto del posto di comando.
• Armamento : 2 cannoni Hontoria da 320 mm , 37 calibri a poppa e prua; 2 cannoni Hontoria da 280 mm posizionati lateralmente allo scafo; 1 cannone Hontoria da 160 mm in caccia a prua; 12 cannoni Hontoria da 120 mm in batteria; 3 cannoni Hotckiss da 57 mm; 2 cannoni Nordenfeldt da 42 mm; 13 cannoni-revolver Hotchkiss da 37 mm; 7 tubi lanciasiluri ; 1 pezzo da sbarco Hontoria da 90 mm; 2 cannoni da sbarco Hontoria da 70 mm.
INIZIO DEL CANTIERE
Ho innanzitutto lavorato molto sull'integrazione dei vari disegni, piani costruttivi e fotografie della Pelayo che ho recuperato nel tempo.
Basandomi sui dati che avevo in mio possesso circa le dimensioni dello scafo, ho cercato di armonizzare i vari disegni che ho reperito (alcuni abbastanza dissimili dagli altri) e, basandomi sul riscontro fotografico, ho ridisegnato le linee dello scafo, basandomi sulle immagini scalate adeguatamente per arrivare alle dimensioni esatte (in scala 1:100)
E' stato un lavoro di fino, in quanto ho dovuto cercare di far riscontrare ben 4 set di disegni differenti .
E questo per le dimensioni dello scafo in vista laterale... non vi racconto poi quante verifiche sono state fatte per i riscontri delle varie ordinate.
Ala fine ce l'ho fatta.... ho realizzato una serie di sezioni che reputo esatte per dimensioni, insieme alla vista laterale. Il fatto che lo scafo fosse lungo 102 metri tra le perpendicolari e 104 fuori tutto mi ha aiutato non poco (in questo caso ho utilizzato come misure di riferimento quelle maggiormente citate tra tutte le varie fonti trovate).
Inoltre, grazie alla possibilità di sovrapporre le varie immagini con programmi di grafica, ho verificato che almeno 3 set di disegni su 4 avevano le medesime linee di scafo (a parte piccolissime variazioni, ma nulla di eclatante)
Mi sono quindi stampato le ordinate e le viste laterali, in modo da poter comporre il disegno su una serie di fogli A4 che ho alla fine unito insieme per avere tutta l'immagine dello scafo.
Già su carta le dimensioni sono notevoli... e già mi immaginavo la volumetria che avrà la struttura e poi lo scafo fasciato !!
Quello che hanno evidenziato i vari disegni (ed è il caso più grave) è che ci sono delle notevoli discrepanze sul posizionamento di tutte le sovrastrutture... tra un paio di disegni si arriva ad una differenza di posizione di quasi 6 centimetri !! (6 centimetri su 102 è un 5% che è praticamente una follia !!!)
Quindi, tenendo conto che lo scafo sarà "esatto", poi ci sarà un lavoro certosino da fare per il posizionamento di ogni singola componente delle sovrastrutture....
Tornando ai disegni trasferiti su carta, li ho poi riportati su cartoncino rigido, verificate di nuovo le misure, aggiustato qualche punto che non era proprio preciso, e riportato infine tutto su legno....
La struttura della falsa chiglia l'ho realizzata in compensato avio multistrato da 3 mm (in quanto la chiglia a poppa e la pruna a sperone sono molto sottili)
Le ordinate, a seconda della posizione e della "solidità" che devono avere ho fatte nello stesso compensato per quelle che devono essere "aperte" per il posizionamento del ponte di batteria; di compensato di pioppo da 4 mm per le ordinate più a prua ed a poppa (visto che poi saranno "riempite" con legno per modellare gli andamenti più rotondi specialmente a poppa; con compensato di pioppo da 6 mm per le ordinate a monte ed a valle di quelle da 3 mm, in quanto dovranno servire come appoggio al compensatino che utilizzerò per ricoprire le ordinate, sopratutto nella parte superiore che è molto concava dalla linea di galleggiamento verso il ponte superiore...
Ecco le prime foto dell'ossatura in montaggio :
Sono quindi riuscito a mettere mano alle rimanenti ordinate della Pelayo riviste e leggermente corrette, ed il modello adesso sta assumendo una "forma" significativa.
Ho infatti tagliato le ordinate centrali per fare spazio per il ponte di batteria dove saranno alloggiati i cannoni Hontoria da 120 mm (nel primo allestimento della corazzata)
Pur usando il compensato avio multistrato da 3 mm che è molto rigido e duro, per evitare comunqe svergolamenti futuri dello scafo, ho anche realizzato delle guide sulla parte superiore delle ordinate, che permettono di incastrarvi 4 listelli di 10x2 mm in noce, in modo da evitare lo svergolamento ed il movimento laterale delle ordinate durante l'incollaggio.
Sono riuscito infine a fasciare lo scafo, utilizzando listelli in tiglio da 10 e 5 mm di larghezza, a seconda della zona più o meno "rettilinea" sull'andamento delle ordinate, e tutti di spessore 1 mm, abbastanza sottile da permettermi alcune curvature, ma sufficiente a dare poi una buona scartavetrata per pareggiare lo scafo.
Mancano ancora i blocchetti riempitivi di prua e poppa, che saranno realizzati in legno semiduro e che seguiranno l'andamento della curvatura dello scafo.... Ho scelto questo sistema, questa volta, per vedere come mi verranno i due blocchi sagomati, visto che nei miei precedenti modelli avevo usato i blocchi di riempimento solo per appoggiare i listelli... ma questa volta voglio provare questa nuova (per me) modalità di costruzione.
Lo scafo, in ogni caso, andrà abbondantemente stuccato, verniciato con fondo spray, rilevigato per essere di base al posizionamento dei corsi di fasciame "in ferro" e per la cintura corazzata da poppa a prua e sulla linea di galleggiamento.
Come potete vedere, la listellatura copre lo scafo a parte la zona centrale... Questa sarà l'ultima ad essere coperta, in quanto tutta la zona centrale del ponte di batteria sarà allestita con gli interni costituiti dai 12 pezzi di artiglieria Hontoria da 120 mm.
La fase successiva è stata quella di "spalmare" abbondamentemente gli interni dei listelli con colla vinilica e garza, tra ordinata ed ordinata per rendere lo scafo più rigido anche per il futuro (e nonchè più pesante data la quantità di colla che sarà spalmata...)
Infine, prima di procedere alla levigatura, ho fatto tre fori sulla chiglia (verso prua, poppa ed al centro) per l'inserimento degli "spuntoni" della base che reggeranno il modello durante le prossime fasi della lavorazione e per la sistemazione finale sul suo basamento definitivo. Per evitare rotture durante la foratura, preventivamente avevo incollato, ai due lati della falsa chiglia all'altezza dei punti dei fori, una coppia di blocchetti di legno duro in modo da aumentare la resistenza agli sforzi della chiglia in quei punti.
Alla prossima
A riscriverci presto
Jp
Avendo terminato il precedente cantiere (la RN Regina Maria Pia) come sempre avviene in questi casi, ne ho aperto uno nuovo.
Come è mio solito, anche questa volta la scelta è caduta su una nave "brutta" e "goffa" come quelle che piacciono a me del periodo che va dal 186o al 1890.
Non è stata una decisione semplice... c'erano diverse candidate, ma quello che mi ha fatto decidere sulla PELAYO (è il nome della corazzata spagnola oggetto del nuovo cantiere) è la documentazione che sono riuscito a reperire in questi ultimi due anni, sia direttamente che tramite alcuni forum spagnoli specializzati nella storia navale e militare di quella nazione.
E' da un pò che stavo raccogliendo la documentazione, e quando ho ritenuto di averne a sufficienza, ho aperto il nuovo cantiere, nella scala che sto usando da alcuni anni e che mi dà un ottimo compromesso tra dimensioni e particolari : la 1/100.
le dimensioni di questo modello sono decisamente più impegnative rispetto a tutti gli altri che ho già costruito... il modello, in scala 1/100 sarà lungo c.a. 105 centimetri a largo 20 e richiederà uno sforzo elevato per i dettagli e le sovrastrutture che non sono per nulla semplici da realizzare e molto complessi nella loro sistemazione a bordo.
* Scheda di inizio cantiere :
Nome: PELAYO
Tipo: Corazzata di 1a classe
Anno di costruzione: 1885 -1888
Lunghezza reale: 105,6 metri (totale)
Scala del modello: 1:100
Tipo modello: statico - autocostruzione - falsa chiglia ed ordinate - legno, plastica, metallo, carta, resina
Piani di costruzione: * Un set di vecchi disegni in scala 1:200 acquistati anni fa al Museo Navale di Madrid;
* Un set di disegni post-cantiere di produzione francese in scala 1:100 con la sistemazione e le sezioni dei vari ponti della nave;
* Un set di disegni di produzione russa in scala 1:500 pubblicati in un magazine;
* Un set di disegni, in scala 1:200 del cartamodello (attualmente in vendita) della Pelayo.
* Il set finale di disegni, auto-realizzato, sulla base dell'integrazione delle fonti sopra citate + molte fotografie, schemi, ed immagini reperite tramite Internet.
una bella foto della PELAYO in tutta la sua "strana" maestosità :
Di seguito qualche informazione sulla nave :
CENNI TECNOLOGICI
Commissionata nel Novembre del 1884 per conto della Marina Spagnola, la corazzata Pelayo venne costruita nei cantieri di La Seyne, in Francia. La chiglia venne impostata nell’Aprile del 1885 e fu varata in 5 Febbraio del 1887, per essere completata nell’estate del 1888. Originariamente doveva essere la caposerie di una nuova classe di navi da battaglia, ma la crisi con la l’Impero Germanico nelle Isole Caroline del 1890 portò alla cancellazione di tali piani e lo spostamento dei fondi verso la costruzione dell’incrociatore corazzata Infanta Maria Teresa. La Pelayo venne considerata troppo lenta, con un carico di carbone insufficiente per affrontare il servizio coloniale e, pertanto, rimase l’unica nave della sua classe ad essere costruita.
Il progetta della Pelayo fu basato su quello della nave da battaglia francese Marceau, ma fu modificato per permetterle un pescaggio inferiore di 3 piedi (0,9 metri) rispetto alla francese, in modo da poter permettere il transito della corazzata attraverso il Canale di Suez anche a pieno carico.
Originariamente progettata per essere equipaggiata impianto velico vele, questo venne rimosso immediatamente dopo il suo completamento. La Pelayo era equipaggiata con due fumaioli.
Venne armata con un cannone da 160 mm(6.3 pollici) in caccia, mentre la sua cintura corazzata era di 6 piedi ed 11 pollici (2,1 metri) e si estendeva per 60 cm. Sopra la linea di galleggiamento e per 1,5 metri sotto, correndo da poppa a prua. Internamente venne creata una struttura cellulare con 13 paratie stagne e una doppio fondo di chiglia.
Fu una nave con artiglieria “a barbetta” predecessore delle seguenti navi da battaglia, con le batterie principali montate su piattaforme girevoli installate in barbette aperte, in netto contrasto con le prime torrette di quel periodo molto più pesanti, che saranno poi riprese dalle navi da battaglia dei periodi successivi.
I suoi cannoni principali potevano essere ricaricati in qualsiasi posizione e consistevano in due cannoni di costruzione Hontoria da 320 mm. (12.6 pollici) montati in due barbette a poppa e prua lungo la linea centrale dello scafo e da due cannoni Hontoria da 280 mm (11 pollici), anche questi in barbette, e posizionati lateralmente allo scafo, uno a destra ed uno a sinistra della linea di mezzzeria.
La Pelayo, inizialmente, ebbe in dotazione come batteria secondaria (oltre al pezzo da 160 mm a prua) anche 12 cannoni (Hontoria anche questi) da 120 mm (4.72 pollici) , questi ultimi montati in batteria.
Durante una serie di lavori effettuati sempre nel cantiere de La Seyne tra il 1897 ed il 1898, venne aggiunta la corazzatura per le batterie laterali ed i cannoni da 160 e 120 mm avrebbero dovuto essere sostituiti con pezzi da 140 mm (5.51 pollici), uno montato in caccia ed il resto (12) montati sempre in batteria a rimpiazzare i pezzi precedenti. In ogni caso, l’installazione dei nuovi cannoni venne interrotta e ritardata quando la Pelayo venne affrettatamente richiamata in servizio per lo scoppio della guerra Ispano-Americana. Successivamente, in un ulteriore ciclo di lavori nel 1910, tutti i suoi tubi lanciasiluri vennero rimossi.
CENNI STORICI
La Pelayo trascorse i suoi primi anni in acqua Spagnole, “mostrando la bandiera” in diverse riviste ed esposizioni navali, tra le quali quella in Grecia del 1891, a Genova in Italia nel 1892, ed a Kiel, in Germania nel 1895.
Iniziò la ricostruzione a La Seyne nel 1897, e venne sorpresa in quel cantiere dallo scoppio della guerra Ispano-Americana nell’Aprile del 1898.
Venne rapidamente richiamata in servizio senza i vecchi cannoni (da 120 e 160 mm) e senza i nuovi cannoni da 140 mm ancora da montare. Fu assegnata alla Squadra di Riserva il 14 Maggio del 1898.
Rimase per un mese circa in acqua spagnole, in servizio di sorveglianza contro eventuali raid della Marina degli Stati Uniti contro le coste spagnole. Venne successivamente assegnata al Secondo Squadrone, comandato dal Contrammiraglio Manuel De Camara, che stava facendo rotta verso le Filippine per cercare di sconfiggere la Squadra Asiatica della Marina Americana, la quale stava controllando le acque filippine fin dalla sconfitta dello squadrone Spagnolo del Contrammiraglio Patricio Montojo y Pasaron, avvenuta durante la battaglia della Baia di Manila.
La Squadra di Camara (costituita dalla Pelayo, dall’incrociatore corazzato Imperatore Carlo V; dagli incrociatori ausiliari Patriota e Rapido; dai cacciatorpedinieri Audaz, Osado e Prposepina e dai trasporti Buenos Aires e Panay) salpò da Cadice il 19 Giugno del 1888, transitando da Gibilterra il 17 Giugno 1888. Arrivò a Porto Said, in Egitto, il 26 Giugno del 1888, chiedendo il permesso di caricare carbone. Il governo Egiziano alla fine negò il permesso il 30 Giugno 1898.
Al momento dell’arrivo della Squadra di Camara a Suez, il 5 Luglio 1888, la Squadra del Vice Ammiraglio Pascual Cervera y Topete venne completamente distrutta nella Battaglia di Santiago de Cuba, liberando le forze della Marina Americana dalle attività del blocco di Santiago.
Impaurito dalla situazione che poteva compromettere la sicurezza delle coste spagnole, il Ministero della Marina Spagnolo richiamò il 7 Luglio 1888 la Squadra di Camara e la Pelayo ritornò in Spagna cove la Seconda Squadra venne smantellata il 25 Luglio 1888.
La Pelayo trascorse gli ultimi mesi del conflitto in acque spagnole e non partecipò, per tale ragione, a nessun combattimento.
Dopo la guerra, ritornò al suo compito di nave di rappresentanza, partecipando a diverse riviste navali a Tolone nel 1901, a Lisbona ed a Vigo Bay in Spagna nel 1904. Ma la Marina Spagnola trovò sempre più difficile assegnare un ruolo alla Pelayo che non aveva altre navi con cui operare adeguatamente.
Venne ipotizzato di farla operare con le nuove dreadnoughts spagnole quando queste vennero progettate durante la Prima guerra Mondiale, ma la Pelayo si dimostrò troppo vecchia e lenta per potersi accompagnare alle nuove unità.
A causa di tale situazione le venne dato il soprannome di “El Rey Solitario” (Il Re Solitario).
La Pelayo utilizzò le sue artiglierie solo una volta, facendo fuoco per bombardare gli insorti Marocchini nel 1909, durante la Seconda Guerra del Rif.
Successivamente, nel 1920 e nel 1921 subì ulteriori lavori di ammodernamento, ma venne gravemente danneggiata nella Baia di Fonduko a causa di un errore di navigazione. Venne quindi riparata ma fu assegnata a diversi compiti di nave-scuola, tra cui nave-scuola cannonieri nel 1920-1921 nella Divisione di Addestramento.
Alla fine venne disarmata nel 1923 e demolita nel 1925.
DATI ESSENZIALI
• Lunghezza tra le perpendicolari : 102 metri
• Lunghezza al galleggiamento : 104,05 metri (alcune fonti citano 105 metri)
• Larghezza massima : 20,20 metri
• Larghezza alla coperta : 15 metri
• Pescaggio : 7,15 metri a prua; 7,55 metri a poppa, 7,35 metri medio
• Dislocamento : 9.002 tonnellate – 9.918 tonnellate a pieno carico
• Autonomia (teorica) : 5.000 miglia a 12 nodi; 7.500 miglia a 10 nodi
• Autonomia (effettiva) : 3.000 miglia a velocità di economia
• Motore : quattro macchine verticali a doppia espansione – 12 caldaie cilindriche - 6.860 cv – potenza massima 9.600 cv – due eliche di bonzo a 4 pale di 5.01 metri di diametro.
• Protezione : Blindatura in acciaio Schneider per un totale di 2.719 tonnellate; corazzatura centrale alta 2.1 metri al galleggiamento di 450 mm di spessore e di 300 mm a prua e poppa; protezione sulla coperta da 70 mm ridotta a 50 mm a poppa; 400 mm di corazza per le torri dell’artiglieria principale; 200 mm di corazza per i tubi di comunicazione e passaggio munizioni; 150 mm per il ponte di combattimento ed il ridotto del posto di comando.
• Armamento : 2 cannoni Hontoria da 320 mm , 37 calibri a poppa e prua; 2 cannoni Hontoria da 280 mm posizionati lateralmente allo scafo; 1 cannone Hontoria da 160 mm in caccia a prua; 12 cannoni Hontoria da 120 mm in batteria; 3 cannoni Hotckiss da 57 mm; 2 cannoni Nordenfeldt da 42 mm; 13 cannoni-revolver Hotchkiss da 37 mm; 7 tubi lanciasiluri ; 1 pezzo da sbarco Hontoria da 90 mm; 2 cannoni da sbarco Hontoria da 70 mm.
INIZIO DEL CANTIERE
Ho innanzitutto lavorato molto sull'integrazione dei vari disegni, piani costruttivi e fotografie della Pelayo che ho recuperato nel tempo.
Basandomi sui dati che avevo in mio possesso circa le dimensioni dello scafo, ho cercato di armonizzare i vari disegni che ho reperito (alcuni abbastanza dissimili dagli altri) e, basandomi sul riscontro fotografico, ho ridisegnato le linee dello scafo, basandomi sulle immagini scalate adeguatamente per arrivare alle dimensioni esatte (in scala 1:100)
E' stato un lavoro di fino, in quanto ho dovuto cercare di far riscontrare ben 4 set di disegni differenti .
E questo per le dimensioni dello scafo in vista laterale... non vi racconto poi quante verifiche sono state fatte per i riscontri delle varie ordinate.
Ala fine ce l'ho fatta.... ho realizzato una serie di sezioni che reputo esatte per dimensioni, insieme alla vista laterale. Il fatto che lo scafo fosse lungo 102 metri tra le perpendicolari e 104 fuori tutto mi ha aiutato non poco (in questo caso ho utilizzato come misure di riferimento quelle maggiormente citate tra tutte le varie fonti trovate).
Inoltre, grazie alla possibilità di sovrapporre le varie immagini con programmi di grafica, ho verificato che almeno 3 set di disegni su 4 avevano le medesime linee di scafo (a parte piccolissime variazioni, ma nulla di eclatante)
Mi sono quindi stampato le ordinate e le viste laterali, in modo da poter comporre il disegno su una serie di fogli A4 che ho alla fine unito insieme per avere tutta l'immagine dello scafo.
Già su carta le dimensioni sono notevoli... e già mi immaginavo la volumetria che avrà la struttura e poi lo scafo fasciato !!
Quello che hanno evidenziato i vari disegni (ed è il caso più grave) è che ci sono delle notevoli discrepanze sul posizionamento di tutte le sovrastrutture... tra un paio di disegni si arriva ad una differenza di posizione di quasi 6 centimetri !! (6 centimetri su 102 è un 5% che è praticamente una follia !!!)
Quindi, tenendo conto che lo scafo sarà "esatto", poi ci sarà un lavoro certosino da fare per il posizionamento di ogni singola componente delle sovrastrutture....
Tornando ai disegni trasferiti su carta, li ho poi riportati su cartoncino rigido, verificate di nuovo le misure, aggiustato qualche punto che non era proprio preciso, e riportato infine tutto su legno....
La struttura della falsa chiglia l'ho realizzata in compensato avio multistrato da 3 mm (in quanto la chiglia a poppa e la pruna a sperone sono molto sottili)
Le ordinate, a seconda della posizione e della "solidità" che devono avere ho fatte nello stesso compensato per quelle che devono essere "aperte" per il posizionamento del ponte di batteria; di compensato di pioppo da 4 mm per le ordinate più a prua ed a poppa (visto che poi saranno "riempite" con legno per modellare gli andamenti più rotondi specialmente a poppa; con compensato di pioppo da 6 mm per le ordinate a monte ed a valle di quelle da 3 mm, in quanto dovranno servire come appoggio al compensatino che utilizzerò per ricoprire le ordinate, sopratutto nella parte superiore che è molto concava dalla linea di galleggiamento verso il ponte superiore...
Ecco le prime foto dell'ossatura in montaggio :
Sono quindi riuscito a mettere mano alle rimanenti ordinate della Pelayo riviste e leggermente corrette, ed il modello adesso sta assumendo una "forma" significativa.
Ho infatti tagliato le ordinate centrali per fare spazio per il ponte di batteria dove saranno alloggiati i cannoni Hontoria da 120 mm (nel primo allestimento della corazzata)
Pur usando il compensato avio multistrato da 3 mm che è molto rigido e duro, per evitare comunqe svergolamenti futuri dello scafo, ho anche realizzato delle guide sulla parte superiore delle ordinate, che permettono di incastrarvi 4 listelli di 10x2 mm in noce, in modo da evitare lo svergolamento ed il movimento laterale delle ordinate durante l'incollaggio.
Sono riuscito infine a fasciare lo scafo, utilizzando listelli in tiglio da 10 e 5 mm di larghezza, a seconda della zona più o meno "rettilinea" sull'andamento delle ordinate, e tutti di spessore 1 mm, abbastanza sottile da permettermi alcune curvature, ma sufficiente a dare poi una buona scartavetrata per pareggiare lo scafo.
Mancano ancora i blocchetti riempitivi di prua e poppa, che saranno realizzati in legno semiduro e che seguiranno l'andamento della curvatura dello scafo.... Ho scelto questo sistema, questa volta, per vedere come mi verranno i due blocchi sagomati, visto che nei miei precedenti modelli avevo usato i blocchi di riempimento solo per appoggiare i listelli... ma questa volta voglio provare questa nuova (per me) modalità di costruzione.
Lo scafo, in ogni caso, andrà abbondantemente stuccato, verniciato con fondo spray, rilevigato per essere di base al posizionamento dei corsi di fasciame "in ferro" e per la cintura corazzata da poppa a prua e sulla linea di galleggiamento.
Come potete vedere, la listellatura copre lo scafo a parte la zona centrale... Questa sarà l'ultima ad essere coperta, in quanto tutta la zona centrale del ponte di batteria sarà allestita con gli interni costituiti dai 12 pezzi di artiglieria Hontoria da 120 mm.
La fase successiva è stata quella di "spalmare" abbondamentemente gli interni dei listelli con colla vinilica e garza, tra ordinata ed ordinata per rendere lo scafo più rigido anche per il futuro (e nonchè più pesante data la quantità di colla che sarà spalmata...)
Infine, prima di procedere alla levigatura, ho fatto tre fori sulla chiglia (verso prua, poppa ed al centro) per l'inserimento degli "spuntoni" della base che reggeranno il modello durante le prossime fasi della lavorazione e per la sistemazione finale sul suo basamento definitivo. Per evitare rotture durante la foratura, preventivamente avevo incollato, ai due lati della falsa chiglia all'altezza dei punti dei fori, una coppia di blocchetti di legno duro in modo da aumentare la resistenza agli sforzi della chiglia in quei punti.
Alla prossima
A riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
ciao JP
che dire sei un fulmine!!!!!!!
ciao ENRICO
che dire sei un fulmine!!!!!!!
ciao ENRICO
enrico pilani- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
ed ecco di seguito le due foto che hanno superato il numero permesso di 5 nel precedente post :
buon proseguimento a tutti
Jp
buon proseguimento a tutti
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Dopo una cosi dettagliata introduzione, non resta altro che augurarti buon lavoro e seguire attentamente il tuo cantiere.
ciao vincenzo
ciao vincenzo
_________________
L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
cvincenzo54- Collaboratore sostenitore
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Buonasera a tutti gli amici del Forum
Breve aggiornamento di immagini della Pelayo
Sono riuscito a fare i blocchetti di poppa e di prua utilizzando della balsa a strati e poi lavorando a lungo con raspa, lima, carta vetrata grossa e sottile....
Un bel pò di lavoro e di polvere..... ma il risultato mi soddisfa abbastanza per essere la prima volta...
Nella seconda foto potete notare, sopra al dritto di poppa, un imperfetto allineamento tra i listelli alla curvatura inferiore e la sagomatura del blocchetto sulla stessa zona. Per inciso il blocchetto ha la sagomatura giusta, mentre i listelli al cambio di curvatura sono risultati un pò infossati...
L'errore è già previsto che venga corretto usando dello stucco nel punto di disallineamento tra listelli e blocchetto. L'operazione non dovrebbe essere difficile, ma la farò non appena scartavertato il resto dello scafo...
Prossimi passi : scartavetratura, stuccatura, ri-scartavetratura e levigatura dell'intero scafo.
Scusate ancora per la qualità delle foto, ma anche queste sono state prese con il cellulare
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Breve aggiornamento di immagini della Pelayo
Sono riuscito a fare i blocchetti di poppa e di prua utilizzando della balsa a strati e poi lavorando a lungo con raspa, lima, carta vetrata grossa e sottile....
Un bel pò di lavoro e di polvere..... ma il risultato mi soddisfa abbastanza per essere la prima volta...
Nella seconda foto potete notare, sopra al dritto di poppa, un imperfetto allineamento tra i listelli alla curvatura inferiore e la sagomatura del blocchetto sulla stessa zona. Per inciso il blocchetto ha la sagomatura giusta, mentre i listelli al cambio di curvatura sono risultati un pò infossati...
L'errore è già previsto che venga corretto usando dello stucco nel punto di disallineamento tra listelli e blocchetto. L'operazione non dovrebbe essere difficile, ma la farò non appena scartavertato il resto dello scafo...
Prossimi passi : scartavetratura, stuccatura, ri-scartavetratura e levigatura dell'intero scafo.
Scusate ancora per la qualità delle foto, ma anche queste sono state prese con il cellulare
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao JP. Rimango impressionato dalla accuratezza della tua preparazione in fatto di modelli. Posso solo immaginare che tua abbia delle vie preferenziali per avere informazioni, io, di una nave, non riuscirei nemmeno a trovare il nome.La presentazione che hai fatto è esaustiva della consistenza del lavoro che andrai a fare: per me da definire imponente.Vista la Maria Pia , nessun dubbio sulla riuscita.Ti seguirò con molto interesse. Ciao. Giuseppe
oldboy- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao, Giuseppe
onestamente, a parte il caso della Maria Pia dove la "via preferenziale" è venuta dalla conoscenza (attraverso comunque amici modellisti esteri) del proprietario attuale dei disegni originali della nave, in genere non posso sicuramente vantare "vie preferenziali".
Quello che posso suggerire a te ed a tutti gli altri è soltanto di ricercare e studiare tutte le informazioni che vengono attraverso ricerche su internet; iscriversi a forum di modellismo esteri (ovviamente masticando almeno una lingua straniera) e cercare di collezionare anche i più labili "indizi" di ricerca dati da libri, da pubblicazioni, da fotografie reperite su stampa o da Internet.
Quando mi predispongo ad un nuovo modello (e questo momento avviene con uno/due anni di anticipo sull'avvio della sua costruzione) prima di tutto cerco di "farmi un'idea generale" del tipo di nave che mi piacerebbe riprodurre...
Poi ricerco in giro, in genere in Internet, quelle che mi attirano di più sulla base del tipo che mi piace e ne faccio una prima lista
Poi procedo a cercare e collezionare le informazioni su queste navi
In genere la scelta cade o su quella che mi attira di più o su quella che mi piace abbastanza e di cui ho maggior quantità di informazioni e dati reperiti.
Tanto per fare un'esempio a questo proposito, nella mia "short list" di possibili modelli, oltre alla Pelayo c'erano :
* un monitor a torri russo del 1870
* una corazzata veloce italiana sempre del 1880
* una cannoniera peruviana del 1860
* una corazzata confederata del 1861
poi la scelta è caduta sulla Pelayo sostanzialmente per i seguenti motivi :
* maggior quantità di materiale recuperato;
* particolarità della forma dello scafo e delle sovrastrutture;
* primo modello di questa corazzata ad essere realizzato in Italia (a quanto ne so io, almeno a questa scala...)
ciao
Jp
onestamente, a parte il caso della Maria Pia dove la "via preferenziale" è venuta dalla conoscenza (attraverso comunque amici modellisti esteri) del proprietario attuale dei disegni originali della nave, in genere non posso sicuramente vantare "vie preferenziali".
Quello che posso suggerire a te ed a tutti gli altri è soltanto di ricercare e studiare tutte le informazioni che vengono attraverso ricerche su internet; iscriversi a forum di modellismo esteri (ovviamente masticando almeno una lingua straniera) e cercare di collezionare anche i più labili "indizi" di ricerca dati da libri, da pubblicazioni, da fotografie reperite su stampa o da Internet.
Quando mi predispongo ad un nuovo modello (e questo momento avviene con uno/due anni di anticipo sull'avvio della sua costruzione) prima di tutto cerco di "farmi un'idea generale" del tipo di nave che mi piacerebbe riprodurre...
Poi ricerco in giro, in genere in Internet, quelle che mi attirano di più sulla base del tipo che mi piace e ne faccio una prima lista
Poi procedo a cercare e collezionare le informazioni su queste navi
In genere la scelta cade o su quella che mi attira di più o su quella che mi piace abbastanza e di cui ho maggior quantità di informazioni e dati reperiti.
Tanto per fare un'esempio a questo proposito, nella mia "short list" di possibili modelli, oltre alla Pelayo c'erano :
* un monitor a torri russo del 1870
* una corazzata veloce italiana sempre del 1880
* una cannoniera peruviana del 1860
* una corazzata confederata del 1861
poi la scelta è caduta sulla Pelayo sostanzialmente per i seguenti motivi :
* maggior quantità di materiale recuperato;
* particolarità della forma dello scafo e delle sovrastrutture;
* primo modello di questa corazzata ad essere realizzato in Italia (a quanto ne so io, almeno a questa scala...)
ciao
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Buona sera agli amici del Forum
come sempre, lentamente, procede il lavoro sullo scafo della Pelayo.
Questa volta ho voluto lavorare molto di raspa,lima, carta vetrata, stutto, ancora carta vetrata, ancora stucco, etc....
Lo scafo non è ancora completo... a parte la zona centrale (che sarà ricoperta di lastre di plasticard, dopo aver allestito il tavolato e gli interni del ponte di batteria, allo scafo mancano ancora, prima della verniciata quasi finale :
* la cintura corazzata da poppa a prua
* la simulazione dei corsi di fasciame in acciaio
* le alette antirollio
* i supporti per gli alberi delle eliche
* le femminelle del tiomone
* il taglio di tutte le aperture (cannoniere, oblò, portelli per accesso e per lancio siluri, occhi di cubia, etc..)
quindi c'è ancora tanto,ma tanto da fare....
Intanto i mando qualche foto dell'attuale stato del cantiere.
Rispetto all'ultima volta ci sono i falsi ponti a centro nave ed a prua, le basi per le strutture interne che racchiudevano i fumaioli e parte delle torri laterali corazzate.
Tutto poi verrà coperto da plasticard con i vari accessori sistemati (paratie, aperture, rastrelliere, etc...)
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao Jp , complimenti per la scelta del bastimento , mi potresti delucidare in merito a questo mio dubbio sulla linea (profilo) del tagliamare , ti allego una Tua foto che ho segnato con dei punti.
Ti ringrazio anticipatamente di un Tuo riscontro.
buon modellismo
mozzo
Ti ringrazio anticipatamente di un Tuo riscontro.
buon modellismo
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
ciao, Mozzo
non capisco il dubbio che hai relativamente ai punti evidenziati
Potresti, per favore, scrivermi che cosa ti rende perplesso?
Dato che hai indicato 4 punti, ognuno con caratteristiche dimensionali, di silohouette e di spessore differenti tra loro a causa della peculiarità della prua di questa nave, volevo capire bene qual'è il tuo dubbio.
Grazie della risposta
Jp
non capisco il dubbio che hai relativamente ai punti evidenziati
Potresti, per favore, scrivermi che cosa ti rende perplesso?
Dato che hai indicato 4 punti, ognuno con caratteristiche dimensionali, di silohouette e di spessore differenti tra loro a causa della peculiarità della prua di questa nave, volevo capire bene qual'è il tuo dubbio.
Grazie della risposta
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao Jp , Grazie di avermi risposto , la mia osservazione è "il profilo della prua e così?"
questo è la mia perplessità , ti allego Tua foto
mozzo
questo è la mia perplessità , ti allego Tua foto
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Buongiorno a tutti gli amici del forum
Ecco di seguito alcune foto del modello della Pelayo ad alcuni gorni fa...
Le linee gialle che vedete sono nastro Tamiya da mascheratura che è stato steso per simulare i corsi di fasciame "out" di acciaio dello scafo.
La struttura dell'asse elica ancora è mancante dei supporti verso prua (adesso ci sono sul modello); manca la corazza lungo il galleggiamento (che sarà realizzata in cartone plastificato ed incollato) e le alette antirollio (che farò in plasticard)
Dopo di che, timone semicompensato e una bella verniciatura di primer sullo scafo.... prima di procedere alla sua finitura.
Noterete un andamento non regolare (una leggera affossatura) in una delle foto sopra al timone... questa incavatura legegra sarà riempita e ricoperta dal cartoncino che simulerà la cintura corazzata.
Una volta terminato lo scafo, inizierò ad allestire gli interni del ponte di batteria e della postazione a prua del cannone in caccia.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Ecco di seguito alcune foto del modello della Pelayo ad alcuni gorni fa...
Le linee gialle che vedete sono nastro Tamiya da mascheratura che è stato steso per simulare i corsi di fasciame "out" di acciaio dello scafo.
La struttura dell'asse elica ancora è mancante dei supporti verso prua (adesso ci sono sul modello); manca la corazza lungo il galleggiamento (che sarà realizzata in cartone plastificato ed incollato) e le alette antirollio (che farò in plasticard)
Dopo di che, timone semicompensato e una bella verniciatura di primer sullo scafo.... prima di procedere alla sua finitura.
Noterete un andamento non regolare (una leggera affossatura) in una delle foto sopra al timone... questa incavatura legegra sarà riempita e ricoperta dal cartoncino che simulerà la cintura corazzata.
Una volta terminato lo scafo, inizierò ad allestire gli interni del ponte di batteria e della postazione a prua del cannone in caccia.
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
ciao jp
vedo bene il tuo procede!
una curiosità: che primer usi prima della colorazione finale?
grazie in anticipo e buon proseguimento
vedo bene il tuo procede!
una curiosità: che primer usi prima della colorazione finale?
grazie in anticipo e buon proseguimento
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
Glossiario dei termini marinareschi: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f66-glossario-illustrato-dei-termini-marinareschi
brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
brggpl ha scritto:una curiosità: che primer usi prima della colorazione finale?
ciao
penso che utilizzerò un primer grigio acrilico della Tamiya in bombola spray.
Mi sono trovato molto bene con questo nell'ultimo modello realizzato.
ciao
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao JP. Una domanda: al posto delle strisce gialle applicherai uno spessore di fasciame di corazzatura? In caso affermativo, allora la corazzatura non era, al vero, continua su una determinata superficie? Sarebbe anche strana la corazzatura nella murata alta, con una parte non corazzata sottostante.
Grazie per una spiegazione.
ciao
oldboy
Grazie per una spiegazione.
ciao
oldboy
oldboy- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
No, Oldboy
le strisce gialle rimarranno dove sono, in quanto, verniciate sopra, simuleranno il corso "esterno" del fasciame rispetto ai corsi sopra e sotto di fasciame che erano interni.
Questa nave aveva, come corazza, una "fascia" di lastre aggiuntive che correvano da poppa a prua,sopra il fasciame in acciaio sottostante, e che andavano a cavallo della linea di galleggiamento ed aveva delle lastre di corazza, più sottili, che erano posizionate all'altezza degli sportelli delle cannoniere ed a protezione delle barbette esterne laterali.
Aveva anche una corazza sulle barbette delle artiglierie a poppa e prua
le strisce gialle rimarranno dove sono, in quanto, verniciate sopra, simuleranno il corso "esterno" del fasciame rispetto ai corsi sopra e sotto di fasciame che erano interni.
Questa nave aveva, come corazza, una "fascia" di lastre aggiuntive che correvano da poppa a prua,sopra il fasciame in acciaio sottostante, e che andavano a cavallo della linea di galleggiamento ed aveva delle lastre di corazza, più sottili, che erano posizionate all'altezza degli sportelli delle cannoniere ed a protezione delle barbette esterne laterali.
Aveva anche una corazza sulle barbette delle artiglierie a poppa e prua
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao e grazie per la risposta, ma confesso che non ho capito o meglio ho capito in questo modo:
le strisce gialle rimarranno dove sono, in quanto, verniciate sopra, simuleranno il corso "esterno" del fasciame di acciaio rispetto ai corsi sopra e sotto di fasciame di acciaio che erano interni
ovvero il fasciame esterno nelle parti non coperte da nastro giallo non era di acciaio. Era di legno ?!?
Comunque non c'è di meglio che seguire i lavori per capire. Verrà fuori un bel "bestione". Tra questo e la Maria Pia, dove li tieni? E magari ne avrai altri già fatti...
ciao. oldboy
le strisce gialle rimarranno dove sono, in quanto, verniciate sopra, simuleranno il corso "esterno" del fasciame di acciaio rispetto ai corsi sopra e sotto di fasciame di acciaio che erano interni
ovvero il fasciame esterno nelle parti non coperte da nastro giallo non era di acciaio. Era di legno ?!?
Comunque non c'è di meglio che seguire i lavori per capire. Verrà fuori un bel "bestione". Tra questo e la Maria Pia, dove li tieni? E magari ne avrai altri già fatti...
ciao. oldboy
oldboy- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ciao, Oldboy
provo ad essere più chiaro nelle spiegazioni :
tutto lo scafo della Pelayo era ricoperto, sulle ordinate, di lastre di "fasciame" in acciaio che, messe una accanto all'altra, formavano una serie di "file" di lastre da poppa a prua.
Nelle navi in legno i corsi (le file) di fasciame da poppa a prua, tra di loro (nel senso dalla chiglia alla murata e viceversa) sono esattamente appaiati, avendo i reciproci lati "lunghi" adiacenti l'uno all'altro (e, comunque, calatafati tra loro)
La costruzione in acciaio vede invece che l'andamento di queste file (o "corsi") di fasciame in acciaio, a differenza del fasciame in legno siano (nei lati lunghi) o sovrapposti a due corsi adiacente (in questo caso il corso esterno è definito "out" e quello adiacenti interni sono detti "in") o, a volte, in punti particolari dello scafo, un corso di fasciame è "out" rispetto ad uno dei due ed "in" rispetto all'altro.
provo a disegnare con i tratti un diagramma esemplificativo dove :
______ corso "in"
------- corso "out"
immagina che a sinistra ci sia la chiglia ed a destra la parte della murata con il capodibanda
Chiglia ______-------_______--------_______--------_______
corsi in out in out in out in
ulteriormente guarda questa sezione di scafo dove puoi vedere intravvedere i corsi "in" ed "out" del fasciame
penso che adesso sia più chiaro quanto cercavo di spiegare.
Infine, per i modelli, al momento a casa ne ho 6, alcuni montati in teca (4) e gli altri ancora senza teca e coperti con cellofane trasparente per preservarli dalla polvere... Li ho posizionati su mensole a parete oppure sopra alcuni armadi.
La PELAYO è il 7 modello che al momento è in casa..
Altri modelli, più vecchi, li ho regalati....
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
provo ad essere più chiaro nelle spiegazioni :
tutto lo scafo della Pelayo era ricoperto, sulle ordinate, di lastre di "fasciame" in acciaio che, messe una accanto all'altra, formavano una serie di "file" di lastre da poppa a prua.
Nelle navi in legno i corsi (le file) di fasciame da poppa a prua, tra di loro (nel senso dalla chiglia alla murata e viceversa) sono esattamente appaiati, avendo i reciproci lati "lunghi" adiacenti l'uno all'altro (e, comunque, calatafati tra loro)
La costruzione in acciaio vede invece che l'andamento di queste file (o "corsi") di fasciame in acciaio, a differenza del fasciame in legno siano (nei lati lunghi) o sovrapposti a due corsi adiacente (in questo caso il corso esterno è definito "out" e quello adiacenti interni sono detti "in") o, a volte, in punti particolari dello scafo, un corso di fasciame è "out" rispetto ad uno dei due ed "in" rispetto all'altro.
provo a disegnare con i tratti un diagramma esemplificativo dove :
______ corso "in"
------- corso "out"
immagina che a sinistra ci sia la chiglia ed a destra la parte della murata con il capodibanda
Chiglia ______-------_______--------_______--------_______
corsi in out in out in out in
ulteriormente guarda questa sezione di scafo dove puoi vedere intravvedere i corsi "in" ed "out" del fasciame
penso che adesso sia più chiaro quanto cercavo di spiegare.
Infine, per i modelli, al momento a casa ne ho 6, alcuni montati in teca (4) e gli altri ancora senza teca e coperti con cellofane trasparente per preservarli dalla polvere... Li ho posizionati su mensole a parete oppure sopra alcuni armadi.
La PELAYO è il 7 modello che al momento è in casa..
Altri modelli, più vecchi, li ho regalati....
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Tutto molto chiaro, grazie!
Se ti cresce qualche modello da regalare, io ho posto per metterlo...
Attendo di vedere avanzamenti...
ciao! oldboy
Se ti cresce qualche modello da regalare, io ho posto per metterlo...
Attendo di vedere avanzamenti...
ciao! oldboy
oldboy- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
appena torno in italia, e metto mano al modello farò qualche foto e la pubblico
ciao
Jp
ciao
Jp
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Buon pomeriggio a tutti gli amici del forum
E' da un pò che non aggiorno questo cantiere, che sta procedendo sempre più lentamente.
In questi mesi, dall'ultima volta che ho scritto, ho intanto verniciato ed invecchiato lo scafo ed ho realizzato una parte del ponte di batteria...
Dato che a me non piacciono le navi "nuove e pulite" anche qui ho cercato di simulare tracce di ruggine dove pensavo potesero esserci e sedimenti lungo la linea di galleggiamento.
Purtroppo riesco solo a dedicarci qualche scarsa ora ogni due/tre settimane, cercando comunque di realizzare un lavoro almeno accettabile... senza correre troppo!
Ciao ed a riscriverci presto
JP
E' da un pò che non aggiorno questo cantiere, che sta procedendo sempre più lentamente.
In questi mesi, dall'ultima volta che ho scritto, ho intanto verniciato ed invecchiato lo scafo ed ho realizzato una parte del ponte di batteria...
Dato che a me non piacciono le navi "nuove e pulite" anche qui ho cercato di simulare tracce di ruggine dove pensavo potesero esserci e sedimenti lungo la linea di galleggiamento.
Purtroppo riesco solo a dedicarci qualche scarsa ora ogni due/tre settimane, cercando comunque di realizzare un lavoro almeno accettabile... senza correre troppo!
Ciao ed a riscriverci presto
JP
Jp- Nuovo Utente
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Jp ha scritto:...cercando comunque di realizzare un lavoro almeno accettabile... senza correre troppo!
Se questo è un lavoro "almeno accettabile", noi tutti dovremmo darci all'ippica!!
Come al solito, sei un grande con questi modelli "strani", diciamo "alla JP" che hanno un fascino tutto particolare, soprattutto per come riesci a renderli vivi!!
giampieroricci- Forumnauta
Re: Corazzata spagnola PELAYO - 1888 (Jp)
Ho scoperto solo oggi la Tua eccezionale Pelajo...non posso che farti i miei più vivi complimenti. Da oggi sarò un tuo fedelissimo seguace!
A presto, spero, Laerte
A presto, spero, Laerte
Laerte- Utente Navigato
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