Santìsima Trinidad - Sezione Maestra - Diario di costruzione (jack.aubrey)***TERMINATO***

davvero ottimo lavoro jack! sei ottimo come ispiratore di tecniche e trucchi!!
una domanda forse stupida: ma l'olio nn rimane un po grasso sul legno? perchè mio padre ne aveva un tipo per dei mobili ke restavano un po grassi,oleosi se non si passava un panno asciutto per pulire via questa patina!
che mi dici?

Se gli lasci due o tre giorni per asciugare completamente non rimane nessuna patina. Se però hai necessità di lavorare subito puoi sempre rivuovere la parte non ancora asciutta con un panno di cotone. Puoi anche applicare più volte l'olio, il legno lo assorbe tutto quasi sempre. Quando non assorbe più rimuovi l'eccesso con il panno.

Una volta asciutto è comunque verniciabile. Però ho avuto un'esperienza che non sono ancora in grado di confermare come dinamica in quanto avevo fatto un discreto casino a suo tempo con mordenti, olio, il trasparente, ecc. dove la vernice sintetica (quella che puzza e che si diluisce con acquaragia o diluente) faceva fatica ad asciugare. Invece con la vernice acrilica o poliuretanica non c'erano problemi di sorta. Per il caso problematico devo fare delle prove mirate.

Ciao. Jack.Aubrey

Domenica 10 Maggio 2009: arrivato a questo punto le istruzioni della DeA fanno lavorare sul ponte più basso. I pezzi su cui lavorare sono il piano del ponte in compensato nobilitato di 1,5 mm. di spessore che deve essere listellato nella parte superiore con listelli 3 x 1 di "ramin". Le istruzioni parlano di tagliare tante striscie di circa 10 cm. e di incollarle sul ponte a partire da una linea di mezzeria.

Io ho adottato uno schema diverso.

Ho diviso il ponte (largo cm. 9) in tre parti da 3 cm. cadauna e ho applicato i listelli in modo sfalsato, per cui lo schema si ripete ogni tre listelli di fasciame. Le due immagini qui sotto (una senza flash e l'altra con il flash) mostrano l'andamento dei corsi. Il tutto è già stato levigato con un blocchetto levigatore ed è stata applicata una mano di olio (quello presentato qualche messaggio fa). Da notare la notevole differenza di colore dei listelli, forniti ancora una volta in tre diversi fascicoli. Alla DeA non imparano per nulla . . .





Prima di fissare il ponte ai tre bagli in noce africano 4 x 4 appositamente installati ho deciso, dovo un'oretta di pensate, di tentare di riprodurre lo schema reale della struttura sottostante al ponte, che non si limitava a poggiare solo su tre bagli, anche se di grande dimensione.

Ho allora tentato una soluzione stile "ammiragliato". Attenzione,non si tratta di costruzione in ammiragliato "regolare" ma solo un tentativo di imitarne con poca spesa il risultato visivo. Le due immagini che seguono mostrano il lavoro fatto nella parte sottostante con listelli di legno chiaro (ramin (quello vero) in 3 x 3 e tiglio in 2 x 2) in modo che si incastri perfettamente sui tre bagli fissati alla sezione.





Lunedì 11 Maggio 2009: la foto mostra il ponte incollato al suo posto. Rispetto alle foto precedenti sono stati aggiunti due listelli di noce africano 2 x 3 nella parte centrale. Il resto delle immagini nel prossimo messaggio.



Cordialmente. Jack.Aubrey

Ciao Jack!

Si, la differenza di colore dei listelli è notevole e vorrei farti una domanda. Non era meglio a questo punto "sparpagliare" i listelli piuttosto che creare un insieme (zona) di listelli più scuri al centro? O hai voluto concentrarli per poi nasconderli con le sovrastrutture?

Saluti da Scuba!!!

Lunedì 11 Maggio 2009: altre cinque immagini della Santìsima Trinidad. Certo che la differenza di colore dei listelli in ramin del ponte si vede e come. Col senno di poi avrei dovuto estrarre tutti i listelli forniti nei diversi fascicoli e intervallarli in modo tale da distribuire i diversi colori invece che trovarmeli concentrati più o meno nella stessa zona. Dalle immagini del modello finito su questo ponte verranno immagazzinate delle botti e dei pacchi e forse qualche altro particolare che potrò inventarmi, vedrò quindi di distribuirli in modo da minimizzare l'effetto dei listelli. Comunque il legno è legno ed è una materia viva, come dice un nostro collega, e la cosa può anche essere, secondo questa filosofia "naturalistica", accettata. Chissà cosa ce ne erano sulla nave vera.



Di particolare interesse (per me per tutto il lavoro fatto nel sottoponte), sono queste ultime quattro che mostrano, per quel che è possibile, la struttura dei bagli.
Ripresa dalla zona poppiera . . .



E prodiera . . .



Un tentativo non molto riuscito di macro . . .



E infine una ripresa più tradizionale, visto che un'esposizione macro e flash insieme non vanno molto d'accordo . . .



Per questa volta è tutto. Adesso incomincia un'altra fase con la costruzione del piano e del ponte successivo. Può darsi che passi qualche giorno anche perchè a breve dovrò andare da mia figlia a Pisa per qualche giorno. Cordialmente. Jack.Aubrey

Ciao Jack veramente un bel lavoro non ho parole.
Un saluto
sandro

Filosofia che mi piace...sai quante me ne hanno "dette" per le murate della Santísima Trinidad? (dette per modo di dire)

Complimenti per la struttura sottostante al ponte.

Saluti da Scuba!!!

P.S. ricordo della tua passione per la fotografia...non mi dai un consiglio?

Martedì 12 Maggio 2009: in attesa della telefonata da parte del tapezziere per l'installazione delle tende sul balcone, telefonata che mi avrebbe fatto prendere l'auto e partire per Pisa, mi sono rimesso al lavoro sullo spaccato della Santìsima Trinidad.

Come anticipato ho iniziato i lavori che porteranno all'installazione di un altro ponte, il cosidetto "lower gun deck" in inglese, quello che ospitava i pezzi più pesanti. Sulla Santìsima Trinidad questo ponte sosteneva i cannoni da 36 libbre in numero di 30, a Trafalgar 34.

Le immagini qui sotto documentano il lavoro fatto oggi con la listellatura delle fiancate interne fino ai bagli del ponte in questione.

Nelle prime tre immagini è possibile inoltre osservare che ho installato, in via provvisoria, dei rinforzi alle due costole. Fin dall'inizio sono stato ossessionato dalla fragilità di questi quattro pezzi e dell'enorme rischio di rottura che si corre a lasciarli liberi. I due rinforzi sono fissati con due puntini di colla cianoacrilica e potranno essere rimossi a tempo debito con una leggera pressione.







Ancora due tentativi di macro in cui ho deciso che dovrò imparare la messa a fuoco manuale, visto i risultati qui sotto ottenuti in automatico.





Alla prossima puntata. Un cordiale saluto da Jack.Aubrey

Un lavoro pulito e preciso mi fai venire voglia di cominciare la mia.

Mercoledì 13 Maggio 2009: arrivato al livello dei bagli del "lower gun deck" nella parte interna, ho potuto a questo punto procedere con il fasciame esterno. Secondo le istruzioni della DeA dovevo incollare un certo numero di listelli di sapelli 2 x 5 per ogni lato dello scafo. Lavoro semplicissimo, che mi sono messo a fare con incredibile rilassatezza e precisione.

Ma più che per il lavoro svolto, ben poco per la verità, questo messaggio vuole sottolineare due importanti aspetti.

Il primo aspetto è legato al famoso olio di legno che ho presentato qualche giorno fa. Tutte queste immagini mettono in evidenza la enorme differenza che c'è nel colore prima e dopo l'applicazione dell'olio.

Ma c'è un altro aspetto, o meglio una positiva novità, legata all'uso di questo prodotto . . .
Ormai sono passati circa cinque/sei giorni da quando ho utilizzato questo olio per la prima volta. Quando l'ho applicato ho scoperto che c'erano alcuni punti dove non avevo rimosso molto bene la colla. Di solito utilizzo uno straccio in microfibra umido che passo sul legno per togliere la colla in eccesso immediatamente dopo avere incollato il pezzo. Come tecnica funziona abbastanza bene e la successiva carteggiatura, anche se leggerissima, fa si che non rimanga traccia di colla. Ebbene, quando ho passato sul legno l'olio, nei punti dove la colla non era sta rimossa bene, si è subito notato che l'olio non penetrava bene nei pori. Anche se si vedeva poco, la cosa comunque si notava.

Ebbene: a distanza di alcuni giorni ho notato che questo olio, che ha una capacità di penetrare per capillarità nei pori del legno eccezionale, non potendo entrare dalla porta è, per così dire, passato dalla finestra, cioè, capillarmente è passato di fianco dietro allo strato trasparente di colla e ha quindi impregnato e colorato il legno sottostante la colla.

Risultato: Il segno della colla è diventato invisibile, con sommo gaudio del sottoscritto. Quando si parla di qualità nascoste . . .









Il secondo aspetto emerge osservando attentamente la foto che segue. Arrivato a questo punto con l'applicazione dei listelli di fasciame sulla parte esterna del modello, lo scaletto non va più bene. Colpa mia che non ho tenuto conto che con i listelli incollati la larghezza dello scafo aumentava. Avrei dovuto tenerne conto e progettare lo scaletto più largo con la possibilità di ridurre la larghezza all'inizio attraverso un paio di listelli provvisori incollati o sullo scaletto o sulle costole.

Comunque ormai è troppo tardi e, visto che questo oggetto è stato per me un aiuto notevole per la messa in opera della struttura, e lo sarà anche in futuro, dovrò rifarlo con le nuove misure. Ne approfitterò per fare alcune modifiche che ho in mente.



Alla prossima occasione. Un cordialissimo saluto. Jack.Aubrey

Come sempre preciso e dettagliato, anche se nei tuoi post praticamente scrivi anche un manuale, sarebbe carino se lo preparassi come a se stante, facendone poi magari un pdf.
Hai una notevole capacità descrittiva e riesci a farlo anche in maniera molto scorrevole ... medita Jack
un saluto
Uni

Complimenti Jack!

Il tuo cantiere è una miniera di info per tutti!

Io in particolar modo sto seguendo il tuo utilizzo dell'olio per legno... a me mi spaventa e non lo utilizzo perchè credo che sicuramente l'olio da un tocco eccelso al colore del legno, ma devi essere sempre sicuro di non dover incollare o ri-incollare qualcosa su di esso, oltretutto poi non ci vanno sopra colori per decisioni dell'ultima ora...

un salutone da Muun, ciao!

Ciao, Muun, è qui che ti sbagli. Dalle prove fatte una volta che l'olio è penetrato nei pori del legno e asciutto, puoi tranquillamente incollare con colla vinilica o alifatica tutto quello che vuoi. Io l'ho fatto in questi giorni e ti assicuro che la colla tiene, cavoli se tiene . . . .

Altro discorso per la vernice, Mi sembra di aver detto che tempo fa avevo avuto un'esperienza negativa in cui "poteva" essere coinvolto l'olio. Ma si trattava di vernici sintetiche, non quelle acriliche o piliuretaniche. E comunque non sono sicuro che si sia trattato dell'olio. Avevo fatto un pò troppo casino.

Salutoni. Jack.

Giovedi 14 Maggio 2009: ho fatto alcune aggiunte al modello come da istruzioni e poi ho passato un'altra mano di olio su tutte le parti nuove e anche quelle vecchie. Oggi sono in procinto per partire per Pisa per 4-5 giorni e quindi niente modellismo. Nel frattempo l'olio penetra ed asciuga. Al mio ritorno tutto pronto per riprendere.

Dimenticavo. Ho fatto alcune sperimentazioni per la costruzione delle finestre dei cannoni, il metodo proposto dalla DeA non mi piace molto. Inoltre non voglio assolutamente utilizzare le cornici e i portelli in metallo. Ho elaborato in alternativa tre diversi metodi per costruire le finestre. Alla fine sceglierò quello che mi sembrerà il migliore.

A risentirci. Jack.Aubrey

come ha detto prima uni, seguo anchio i tuoi lavori come fossero vere enciclopedie!!!
davvero un piacere leggere i tuoi post!

Ciao Jack è bello vedere la tua precisione e cura quindi ti rinnovo i miei complimenti.
Vorrei farti solo una domanda la scala del tuo modello è 1:48?
Un saluto
Sandro

Ciao, Santos. Si tratta dell'opera a fascicoli della DeA. Ho tempo fa venduto il modello intero e tutti i fascicoli relativi, ma il modellista non aveva voluto la sezione maestra, che ho quindi tenuto io. Il modello è comunque in scala 1:90. Non è quindi tanto grande . . . Jack.

Ciao Jack chiedo umilmente scusa, ma alcune immagini mi avevano portato a pensare a una dimensione di 250mm di larghezza massima per 190 di altezza quindi ad una scala prossima a 1:64.

Di nuovo mille scuse e con maggior raggione mille complimenti per il tuo lavoro.
Un saluto
Sandro

La mia calata in Toscana era prevista per un 4-5 giorni, invece la cosa si è prolungata ed al momento sono ancora qui a Calci, provincia di Pisa, a casa di mia figlia. Dopo aver passato i primi giorni a lavorare per sistemare il balcone con delle tende nuove, vasi di fiori, tavolino da esterno ho deciso che mi meritavo un pò di relax.

Se vi interessa vedere il balcone come è venuto, di rinvio al sito https://s619.photobucket.com/albums/tt277/jack_aubrey/Tende%20Calci/

A risentirci a preso. Jack.Aubrey

O.T.
beh non so in che condizioni era prima il terrazzo, ma sicuramente hai fatto un ottimo lavoro!
a proposito, ma che finae con la casetta in legna rimessaggio per orto/laboratorio???
O.T.

ciao e buon lavoro

Al momento è finita e non è ancora utilizzata nè per laboratorio nè per rimessaggio orto. Non ho ancora deciso, anche perchè per costruire la sezione maestra non ce ne è proprio questo gran bisogno. Sto alla finestra a vedere come si evolve la situazione e nel frattempo sto ancora aspettando i tool della PROXXON che ho ordinato. La cosa comincia a farsi lunga e appena torno devo vedere di chiarire la situazione con chi me li deve procurare. Intanto se ti interessa vatti a vedere il laboratorio qui descritto, il mio se mai arriverà, arriverà forse al 5% di questo qui sotto.

http://www.modarsenaval.com/nuova_pagina_2.htm

Mercoledì 3 Giugno 2009: dopo il mio ritorno dalla Toscana ho avuto un altro guaio che non mi ha permesso di continuare con regolarità a questo lavoro. Solo negli ultimi 3 giorni ho avuto il tempo e sopratutto la testa, anche se il guaio persiste, per riprendere questo modello.

Come avevo scritto prima di interrompere avevo passato una nuova mano di olio per legno su tutto il modello. Dopo più di 10 giorni esso era perfettamente asciutto e opaco. Quindi mi sono messo all'opera per applicare il fasciame al ponte più basso di batteria (in inglese lower deck).

Come al solito il fatto che i listelli 3 x 1 in ramin distribuiti in diversi fascicoli dalla DeA non avessero tutti lo stesso colore mi ha obbligato a fare una considerazione ulteriore: ho concentrato quelli più chiari e simili di colore nella parte centrale del ponte e ho applicato quelli più scuri (tra l'altro più belli) alle due estremità, in modo perfettamente simmetrico. Le due immagini che seguono mostrano il risultato ottenuto.

Chiaramente questo è un problema ricorrente con le pubblicazioni della DeA e uno dei motivi per cui non ho ritenuto il caso di ripetere l'esperienza con l'ultima nata USS Constitution. Tornando alla cross section, ho accettato questa "soluzione" giusto perchè considero questo progetto un simpatico allenamento per la costruzione di una sezione ben più impegnativa che ho in mente, altrimenti sarei andato in un negozio di modellismo a prendere materiale più serio.





Le due immagini che seguono sono invece una mia personalizzazione alla parte sottostante il ponte di batteria. L'idea non è nuova ma riprende con le stesse modalità quanto fatto per il ponte inferiore. In pratica ho simulato ulteriori bagli che vanno ad aggiungersi, una volta incollato il ponte, ai tre bagli principali previsti dalle istruzioni della DeA. Come dissi allora una specie di finto stile ammiragliato per rendere più credibile il tutto.

Alla fine di tutto il lavoro (circa 6 orette suddivise in tre/quattro sessioni) ho applicato anche qui l'olio di legno e messo il tutto ad asciugare.





Per ultimo ho preparato questo pezzo che dovrebbe costituire un soppalco appeso sotto il ponte inferiore ove riporre merci e attrezzature del veliero. Le sue dimensioni reali sono molto più piccole che in questa fotografia.



Nella prossima puntata il resto delle immagini che documentano il lavoro svolto successivamente. Un salutone. Jack.Aubrey

Venerdì 5 Giugno 2009: in un paio di sessioni di un paio d'ore ciascuna ho preparato e verniciato di arancio le colonnine che reggono i bagli del ponte inferiore e del primo ponte di batteria. La prima fotografia qui proposta completa l'ultima del messaggio precedente mostrando il soppalco in posizione rovesciata.



Le successive quattro immagini mostrano invece il ponte di batteria fissato definitivamente allo scafo (o meglio alla sezione) e sopratutto, da diverse angolazioni, le colonnine di sostegno.





Notare l'effetto "admiralty" dei bagli sotto il ponte di batteria. . .



In quest'ultima immagine si nota la mancanza delle colonnine sotto il ponte inferiore nel lato a prua in quanto in questa zona deve prima essere fissato il soppalco. Comunque sono già pronte.



Un particolare sulle colonnine di sostegno. Le istruzioni DeA forniscono un metodo di preparazione che non ho potuto utilizzare a causa del colore scuro del legno da me utilizzato in sostituzione di quello proposto (il solito ramin 4 x 4). La soluzione DeA faceva costruire delle colonne di forma ottagonale (ad eccezione delle estremità), io le ho invece fatte diventare completamente rotonde. Il motivo ? Il colore del noce da me utilizzato era così scuro che non riuscivo a vedere bene quello che producevo, quindi i lati dell'ottagono venivano di dimensioni diverse e questo stava male. Ho preferito la forma rotonda, che tra l'altro credo fosse quella più utilizzata per questi scopi.

Per oggi è tutto. Un cordiale saluto. Jack.Aubrey

Bentornato Jack!

Scusami tanto se sono sincero, ma pur ammirando i tuoi lavori per l'estrema precisine e pulizia, quando arrivi alle colorazioni spesso 'dissento' energicamente dalle tue scelte, è capitato già sulla SST ma solo in alcuni piccoli particolari e ora si ripresenta la questione.

Secondo me l'arancio che hai usato è completamente fuori luogo.. guarda è inutile che ti dica che tra amici che si conoscono da molto tempo è anche bello esprimere pareri anche molto contrastanti senza per questo incrinare l'amicizia, lo sai molto meglio di me.. ma quell'arancio lì non lo puoi cambiare per cortesia?? Ha ha ora scherzo certo...

Ma che ne dici Jack della mia osservazione? Solo questione di gusti?

Ciao!

Ribadirei che come hai detto tu è solo una questione di gusti. Comunque le navi a quei tempi (ma anche oggi in moltissimi casi) erano piene di colori e accostamenti estremi. Questo specialmente nelle navi spagnole ed inglesi prima del periodo georgiano.

Non esistendo comunque fonti precise sulle colorazioni, tanto meno sulle parti interne, di quei velieri, tutto è plausibile. Basta vedere le proposte di colorazione della SST per rendersi conto di quanto se ne sà. A proposito ho visto una SST colorata con le striscie rosse e bianche e nere come qui sotto



che fa una figura pazzesca, molto migliore del noce (o nero) e ramin classico utilizzato quasi da tutti. La poppa era tutta bianca e blu azzurro ed era diversa dalla foto.

I colori delle vernici dell'epoca sulle navi erano inoltre limitati e di solito "estremi" in quanto non si producevano in quantità industriale i pigmenti necessari, quindi abbondavano quelli più naturali disponibili per questi scopi: nero, terra di siena, rosso, bianco sporco e . . . udite udite . . . arancio, dall'ossido di piombo con cui ad esempio si produceva, mischiandolo con olio di lino cotto, il minio che serviva a proteggere il ferro dalla corrosione.

Ovviamente le colonnine della SST non erano di ferro . . . ma l'arancio era molto probabilmente presente in molti particolari di piccole dimensioni sui velieri, anche se spesso sotto ad alcune mani di nero.

Piuttosto tornerei a ri-sottolineare il problema costantemente presente nelle opere della De Agostini sulla qualità del materiale. E qui mi riferisco non tanto al legname più o meno pregiato quanto sull'uniformità del suo colore, tanto per citare un esempio. Possibile che nessuno dei molti costruttori della SST, della sezione maestra, del San Felipe e della Constitution si pronunci su questo argomento ?
Su un altro forum ho letto decine e decine di messaggi su come tingere i ponti di un veliero con prove, riprove e controprove, con l'utilizzo di alchimie pazzesche, per ovviare a certi problemi. Probabilmente dei semplici listelli tutti uguali, acquistati (o spediti) in un'unica soluzione (o fascicolo) e semplicemente trattati con olio costituisce una soluzione più naturale di coloranti o bitumi vari.

Vogliamo provare a parlarne ?