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Tecnica del ragno matto
4 partecipanti
Pagina 1 di 1
Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO”
Bella tecnica quella del ragno matto, …. Quale ?
Quella di iniziare una cosa in un modo senza seguire un ordinato procedere nella lavorazione.
Vi domanderete (ma non è necessario) il perché della cosa, bene Un motivo vero e proprio non c’è.
In effetti ho iniziato con la cabina del battello POKOMOKO, senza avere interesse alcuno a fare questa barchetta anche perché la stessa la feci tempo addietro in modalità ridotta (25cm).
Ora, il bello della cosa è fare lo scafo e metterci questa cabina senza seguire un procedimento standard.
Di solito dopo aver fatto lo scafo mi si frantumano le eliche e la barca rimane li, ora voglio vedere se riesco (dato che la parte ritenuta più rognosa è fatta) a finirlo.
Ora come sempre la solita premessa:
Questo modellino è fatto esclusivamente con materiale riciclato; detto alla Romana “da STRACCIAROLO”
“ Stracciarolo = Straccio – Raccoglitore di stracci ; straccio = materiale in genere di scarto”
Comincio a presentarvi come è stata eseguita parte della Cabina.
Per il momento questo è tutto
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Bella tecnica quella del ragno matto, …. Quale ?
Quella di iniziare una cosa in un modo senza seguire un ordinato procedere nella lavorazione.
Vi domanderete (ma non è necessario) il perché della cosa, bene Un motivo vero e proprio non c’è.
In effetti ho iniziato con la cabina del battello POKOMOKO, senza avere interesse alcuno a fare questa barchetta anche perché la stessa la feci tempo addietro in modalità ridotta (25cm).
Ora, il bello della cosa è fare lo scafo e metterci questa cabina senza seguire un procedimento standard.
Di solito dopo aver fatto lo scafo mi si frantumano le eliche e la barca rimane li, ora voglio vedere se riesco (dato che la parte ritenuta più rognosa è fatta) a finirlo.
Ora come sempre la solita premessa:
Questo modellino è fatto esclusivamente con materiale riciclato; detto alla Romana “da STRACCIAROLO”
“ Stracciarolo = Straccio – Raccoglitore di stracci ; straccio = materiale in genere di scarto”
Comincio a presentarvi come è stata eseguita parte della Cabina.
Per il momento questo è tutto
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
ciao Virgilio penso proprio che il ragno matto fosse una delle cose basilari mancanti a questo forum ciao giovanni
picogio'- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
Ciao Giovannino
... e si proprio così mancava il ragno matto, in effetti fatta la cabina, la timoneria ed il tetto, che non mi piace ma si vedrà in seguito devo decidere il che farci.
Di sicuro sarà lo scafo a cui appartiene, poi se motorizzarlo o no oppure lasciare la cabina finita così com'è giusto per dire che ho fatto qualcosa (anche questa volta) di inutile.
Mah! ... staremo a vedere in seguito che cosa esce da questa damigiana che mi porto sulle spalle.
per il momento andiamo avanti così poi deciderò.
La tecnica del “RAGNO MATTO” – TIMONERIA --
Perdendo tempo e cercando di fare, ho scarabocchiato su di un foglio a quadretti ed è uscito fuori un qualcosa di simile ad un timone.
Alla presentazione dei pezzi sono usciti fuori i difetti e gli errori, ma poi correggendoli quello che ne è uscito fuori sembra che ci somigli abbastanza.
Dopo varie prove fare una specie di plancia dove inserire la barra del timone .
Mi sembra che possa andare.
Un salutone a tutti
------------------------------------ Virgilio ------------------------------------
... e si proprio così mancava il ragno matto, in effetti fatta la cabina, la timoneria ed il tetto, che non mi piace ma si vedrà in seguito devo decidere il che farci.
Di sicuro sarà lo scafo a cui appartiene, poi se motorizzarlo o no oppure lasciare la cabina finita così com'è giusto per dire che ho fatto qualcosa (anche questa volta) di inutile.
Mah! ... staremo a vedere in seguito che cosa esce da questa damigiana che mi porto sulle spalle.
per il momento andiamo avanti così poi deciderò.
La tecnica del “RAGNO MATTO” – TIMONERIA --
Perdendo tempo e cercando di fare, ho scarabocchiato su di un foglio a quadretti ed è uscito fuori un qualcosa di simile ad un timone.
Alla presentazione dei pezzi sono usciti fuori i difetti e gli errori, ma poi correggendoli quello che ne è uscito fuori sembra che ci somigli abbastanza.
Dopo varie prove fare una specie di plancia dove inserire la barra del timone .
Mi sembra che possa andare.
Un salutone a tutti
------------------------------------ Virgilio ------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
Ciao Virgi vedo che questa innovativa tecnica porta dei frutti.
Dai che voglio proprio vedere che fine fa il ragno.
Un saluto
Sandro
Dai che voglio proprio vedere che fine fa il ragno.
Un saluto
Sandro
Ospite- Ospite
Re: Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- MONTAGGIO –
Bene, plancia fatta, timone fatto non resta altro da fare che assemblare il tutto.
Si inizia con la presentazione della plancia nel suo sito definitivo, sicuramente sarà necessario qualche piccolo ritocco ma in definitiva è li che deve andare e se le misure sono esatte dovrà cadere proprio a pennello.
Vediamo
Come volevasi dimostrare … piomba tutto!
Ora si toglie il tutto e si passa al fissaggio del timone e poi si rimonta il tutto in modo definitivo
In questa ultima immagine, come al solito sfocata, posso assicurarvi che non è sfocata per difetto di mano, bensì perchè riprendo l'interno della cabina dall'estreno di un vetro posto alle spalle del timone.
E a questo punto se escludiamo il tetto la cabina è terminata
Per il momento questo è tutto
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Bene, plancia fatta, timone fatto non resta altro da fare che assemblare il tutto.
Si inizia con la presentazione della plancia nel suo sito definitivo, sicuramente sarà necessario qualche piccolo ritocco ma in definitiva è li che deve andare e se le misure sono esatte dovrà cadere proprio a pennello.
Vediamo
Come volevasi dimostrare … piomba tutto!
Ora si toglie il tutto e si passa al fissaggio del timone e poi si rimonta il tutto in modo definitivo
In questa ultima immagine, come al solito sfocata, posso assicurarvi che non è sfocata per difetto di mano, bensì perchè riprendo l'interno della cabina dall'estreno di un vetro posto alle spalle del timone.
E a questo punto se escludiamo il tetto la cabina è terminata
Per il momento questo è tutto
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- IL DISEGNO, DECISIONE –
Signori buona giornata
Iniziamo con la lettura del disegno, il Pocomoko, uno scafo che non ha bisogno di attenzioni particolari come difficoltà.
Infatti è uno scafo dritto, non ha curvature particolari, a grandezza + o – reale si presta benissimo alla sua motorizzazione. Il suo interno è abbastanza spazioso a ricevere tutti quei componenti necessari ai suoi movimenti, ma qui siamo nel campo del modellismo statico per cui non mi attira molto la sua motorizzazione per cui staremo a vedere quale decisione si prenderà.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Signori buona giornata
Iniziamo con la lettura del disegno, il Pocomoko, uno scafo che non ha bisogno di attenzioni particolari come difficoltà.
Infatti è uno scafo dritto, non ha curvature particolari, a grandezza + o – reale si presta benissimo alla sua motorizzazione. Il suo interno è abbastanza spazioso a ricevere tutti quei componenti necessari ai suoi movimenti, ma qui siamo nel campo del modellismo statico per cui non mi attira molto la sua motorizzazione per cui staremo a vedere quale decisione si prenderà.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- IL DISEGNO, DECISIONE –
Bene, la decisione raggiunta è quella di fare uno scafo poi, se motorizzato oppure statico si deciderà via via che il lavoro avanza. Iniziamo dalle ordinate.
Stampo le ordinate di prua e di poppa a seconda del loro numero specificato su compensato da 5mm (solite cassette di frutta), incollo queste copie su compensato le sgrosso e rifinisco con minidril al fine di andare non oltre il segno di taglio.
In questo modo, avendo la mano abbastanza ferma queste hanno una precisione maggiore.
Evitando poi tutta la spiegazione OVVIA della perpendicolarità e lo squadro delle stesse procedo con la sistemazione di rinforzo fra una ordinata e l’altra al fine di raggiungere una robustezza maggiore ed una precisione abbastanza buona affinché la tecnica che personalmente uso mi dia una precisione maggiore.
Questi rinforzi che sistemo, hanno anche la prerogativa di tenermi in linea lo scafo sempre per il motivo che lavoro senza l’uso dello scaletto per avere maggiore libertà di movimento.
Lo scafo, ordinate montate e rinforzi si presenta così.
Al fine poi di ottenere una maggiore fermezza dei vari componenti montati, sistemo una base su tutta la lunghezza dello scafo (vedi lancia armata) con la differenza che questa, in seguito, non verrà tolta ma diverrà fondamentale per lo scafo.
Questa scelta, di non rimuoverla, servirà una volta deciso se motorizzarlo o meno, a sostenere servi, motore, batterie e radio per cui avanzo così.
Una volta montato in via provvisoria e visto da sotto si nota la chiglia, i rinforzi e la dorsale da prua a poppa.
Bene il lavoro cammina bene e senza intoppi (per il momento), non mi resta che andare avanti e cercare di finire per questa sera il rivestimento dello scafo nella parte inferriore e renderla isolata all'acqua in moo che questa notte si asciughi e diventi un tutt'uno con la chiglia.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Bene, la decisione raggiunta è quella di fare uno scafo poi, se motorizzato oppure statico si deciderà via via che il lavoro avanza. Iniziamo dalle ordinate.
Stampo le ordinate di prua e di poppa a seconda del loro numero specificato su compensato da 5mm (solite cassette di frutta), incollo queste copie su compensato le sgrosso e rifinisco con minidril al fine di andare non oltre il segno di taglio.
In questo modo, avendo la mano abbastanza ferma queste hanno una precisione maggiore.
Evitando poi tutta la spiegazione OVVIA della perpendicolarità e lo squadro delle stesse procedo con la sistemazione di rinforzo fra una ordinata e l’altra al fine di raggiungere una robustezza maggiore ed una precisione abbastanza buona affinché la tecnica che personalmente uso mi dia una precisione maggiore.
Questi rinforzi che sistemo, hanno anche la prerogativa di tenermi in linea lo scafo sempre per il motivo che lavoro senza l’uso dello scaletto per avere maggiore libertà di movimento.
Lo scafo, ordinate montate e rinforzi si presenta così.
Al fine poi di ottenere una maggiore fermezza dei vari componenti montati, sistemo una base su tutta la lunghezza dello scafo (vedi lancia armata) con la differenza che questa, in seguito, non verrà tolta ma diverrà fondamentale per lo scafo.
Questa scelta, di non rimuoverla, servirà una volta deciso se motorizzarlo o meno, a sostenere servi, motore, batterie e radio per cui avanzo così.
Una volta montato in via provvisoria e visto da sotto si nota la chiglia, i rinforzi e la dorsale da prua a poppa.
Bene il lavoro cammina bene e senza intoppi (per il momento), non mi resta che andare avanti e cercare di finire per questa sera il rivestimento dello scafo nella parte inferriore e renderla isolata all'acqua in moo che questa notte si asciughi e diventi un tutt'uno con la chiglia.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- LO SCAFO –
Inizio la copertura esterna dello scafo. Il sistema usato è sempre il solito, ha sempre lo scopo di irrobustire la struttura mantenendola diritta e piombata per le operazioni successive.
A tale scopo ricorro a delle tavolette di pioppo tenero reperite in frutteria (fornitore preferito) così pure per le tavolette di compensato da 5mm e 2mm.
Questo sistema fa si che uno scafo “finito” abbia un costo quasi pari a “0” (zero). Le immagini che seguono mostrano come effettuo le operazioni effettuate.
Riempimento di Prua e prime 3 ordinate
Ultime 3 ordinate e poppa
Vista da interno
Particolare di prua
Con questa ultima immagine ricontrollo ponendo la dorsale interna che tutte le ordinate internamente vadano a combaciare perfettamente come previsto.
è stata una bella scarpinata ma anche questa volta ce l'ho fatta.
Ora aspettiamo che la colla faccia il suo lavoro e più tardi .....
Inizio la copertura esterna dello scafo. Il sistema usato è sempre il solito, ha sempre lo scopo di irrobustire la struttura mantenendola diritta e piombata per le operazioni successive.
A tale scopo ricorro a delle tavolette di pioppo tenero reperite in frutteria (fornitore preferito) così pure per le tavolette di compensato da 5mm e 2mm.
Questo sistema fa si che uno scafo “finito” abbia un costo quasi pari a “0” (zero). Le immagini che seguono mostrano come effettuo le operazioni effettuate.
Riempimento di Prua e prime 3 ordinate
Ultime 3 ordinate e poppa
Vista da interno
Particolare di prua
Con questa ultima immagine ricontrollo ponendo la dorsale interna che tutte le ordinate internamente vadano a combaciare perfettamente come previsto.
è stata una bella scarpinata ma anche questa volta ce l'ho fatta.
Ora aspettiamo che la colla faccia il suo lavoro e più tardi .....
Ultima modifica di Virgiliomodellista il Dom 29 Ago 2010 - 20:19 - modificato 1 volta.
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
ciao Virgilio, pare che le ultime foto non siano comparse ,ma ho visto le precedenti
e tutto corre liscio a costo zero ciao giovanni
e tutto corre liscio a costo zero ciao giovanni
picogio'- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
infatti proprio così costo "0"
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- impermeabilizzazione interna --
Con questi passi successivi, impermeabilizzo lo scafo internamente.
Sono in ritardo sulla tabella di marcia in quanto ho perso tempo a quadrare delle cose che non tornavano,
ora torna tutto
Bene, non è ancora deciso se o meno motorizzarlo ma per adesso lo impermeabilizzo come se sia uno scafo fatto per l’acqua ma se non dovesse essere male non gli fa e resterà comunque un modello statico.
Inizio col tagliare strisce di tela (cotone) necessarie per la lavorazione che devo intraprendere.
E iniziando dalla prua procedo verso la poppa
Ho tralasciato deliberatamente di fare questa operazione fra le ordinate 1-2-3 perché mi è venuto un dubbio su un particolare che non quadra, ma questa omissione non pregiudica affatto il lavoro intrapreso, per cui posso iniziare a rivestire lo scafo con lo stesso sistema usato per la prima parte, nella parte restante ossia verso il ponte..
Ora con queste immagini, l'impermeabilizzazione è al 90% terminata, posso passare alla chiusura dello scafo ossia alla posa del ponte e dell'ossatura interna quella cioé che funziona da supporto per la meccanica necessaria alla motorizzazione.
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- impermeabilizzazione interna --
Con questi passi successivi, impermeabilizzo lo scafo internamente.
Sono in ritardo sulla tabella di marcia in quanto ho perso tempo a quadrare delle cose che non tornavano,
ora torna tutto
Bene, non è ancora deciso se o meno motorizzarlo ma per adesso lo impermeabilizzo come se sia uno scafo fatto per l’acqua ma se non dovesse essere male non gli fa e resterà comunque un modello statico.
Inizio col tagliare strisce di tela (cotone) necessarie per la lavorazione che devo intraprendere.
E iniziando dalla prua procedo verso la poppa
Ho tralasciato deliberatamente di fare questa operazione fra le ordinate 1-2-3 perché mi è venuto un dubbio su un particolare che non quadra, ma questa omissione non pregiudica affatto il lavoro intrapreso, per cui posso iniziare a rivestire lo scafo con lo stesso sistema usato per la prima parte, nella parte restante ossia verso il ponte..
Ora con queste immagini, l'impermeabilizzazione è al 90% terminata, posso passare alla chiusura dello scafo ossia alla posa del ponte e dell'ossatura interna quella cioé che funziona da supporto per la meccanica necessaria alla motorizzazione.
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
Lo sai Virgi che mi sta venendo un' idea guardando questa tua nuova tecnica?
Ti farò sapere dammik il tempo di elaborarla per bene
Un saluto
Sandro
Ti farò sapere dammik il tempo di elaborarla per bene
Un saluto
Sandro
Ospite- Ospite
Re: Tecnica del ragno matto
Ciao Bello! hai da elaborà ??
elabora, elabora!
mo me so perso e mo?
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Montaggio ponte –
Signori buona giornata
Andando a occhio senza cioè una linea guida sul da farsi, ho saltato alcune immagini che mostrano l'interno di prua ma non credo abbia importanza.
Comunque, l’ossatura interna quella cioè che ho lasciato, segue il perimetro perfetto interno dello scafo ed ha la forma del ponte a vista; ad onor di cronaca, devo aggiungere che dopo lo strato di tela e 3 Mano di VINAVIL, ho dato anche una mano di cementite, essendo stato impermeabilizzato internamente questo pseudo ponte interno funziona da supporto e da intercapedine. Per cui se lo scafo va in acqua è una sicura in più, se al contrario … un lavoro inutile ma non dannoso per cui alla via così!
Nell’immagine che segue, si vede l’ossatura interna, parte rivestita con impiallacciatura di noce e parte grezza, con la copertura totale del ponte l’interno va a scomparire.
Con quest’ultima immagine completo l’impermeabilizzazione dello scafo passando la cementite nella parte poppiera dello scafo. Posso passare ora alla chiusura del ponte e a questo punto mi sembra chiaro che rimarrà un modello STATICO.
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
elabora, elabora!
mo me so perso e mo?
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Montaggio ponte –
Signori buona giornata
Andando a occhio senza cioè una linea guida sul da farsi, ho saltato alcune immagini che mostrano l'interno di prua ma non credo abbia importanza.
Comunque, l’ossatura interna quella cioè che ho lasciato, segue il perimetro perfetto interno dello scafo ed ha la forma del ponte a vista; ad onor di cronaca, devo aggiungere che dopo lo strato di tela e 3 Mano di VINAVIL, ho dato anche una mano di cementite, essendo stato impermeabilizzato internamente questo pseudo ponte interno funziona da supporto e da intercapedine. Per cui se lo scafo va in acqua è una sicura in più, se al contrario … un lavoro inutile ma non dannoso per cui alla via così!
Nell’immagine che segue, si vede l’ossatura interna, parte rivestita con impiallacciatura di noce e parte grezza, con la copertura totale del ponte l’interno va a scomparire.
Con quest’ultima immagine completo l’impermeabilizzazione dello scafo passando la cementite nella parte poppiera dello scafo. Posso passare ora alla chiusura del ponte e a questo punto mi sembra chiaro che rimarrà un modello STATICO.
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Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Rivestimento –
Usando un compensato da 2mm per la copertura del ponte posso trovare, se le ordinate non sono allineate, problemi di gobbe o buche, ma per contro ho la possibilità di gestione degli spazi interessati alla copertura.
Per cominciare, e comprendere meglio il lavoro svolto, ho lasciato le fiancate più alte di 5mm dal bordo superiore dell’ordinate.
Questo sistema mi permette di inserire il ponte all’interno delle fiancate, in effetti il contrario di quanto avviene nei vascelli tradizionali, questo era stato studiato quando pensavo si motorizzarlo ma ora vedo che questo sistema è efficace anche per modelli statici (è più simpatico).
Nelle immagini che seguono il sistema del ponte incassato è più apprezzabile.
“Per la cronaca” …. Questo sistema è valido per scafi fatti con il mio sistema, per il sistema tradizionale non ho riscontri per cui prendete queste informazioni così come vedete il prosieguo dei lavori.
Ora presento la cabina nel sito destinato ad accoglierla e come si vede cade a pennello, sicuramente qualche piccolo ritocco sarà necessario ma per il momento non vedo problemi di sorta.
Il risultato ottenuto sembra essere sufficientemente buono ora la prova del fuoco con il rivestimento del ponte ed il fissaggio definitivo della cabina.
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Usando un compensato da 2mm per la copertura del ponte posso trovare, se le ordinate non sono allineate, problemi di gobbe o buche, ma per contro ho la possibilità di gestione degli spazi interessati alla copertura.
Per cominciare, e comprendere meglio il lavoro svolto, ho lasciato le fiancate più alte di 5mm dal bordo superiore dell’ordinate.
Questo sistema mi permette di inserire il ponte all’interno delle fiancate, in effetti il contrario di quanto avviene nei vascelli tradizionali, questo era stato studiato quando pensavo si motorizzarlo ma ora vedo che questo sistema è efficace anche per modelli statici (è più simpatico).
Nelle immagini che seguono il sistema del ponte incassato è più apprezzabile.
“Per la cronaca” …. Questo sistema è valido per scafi fatti con il mio sistema, per il sistema tradizionale non ho riscontri per cui prendete queste informazioni così come vedete il prosieguo dei lavori.
Ora presento la cabina nel sito destinato ad accoglierla e come si vede cade a pennello, sicuramente qualche piccolo ritocco sarà necessario ma per il momento non vedo problemi di sorta.
Il risultato ottenuto sembra essere sufficientemente buono ora la prova del fuoco con il rivestimento del ponte ed il fissaggio definitivo della cabina.
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Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
ciao virgi, be che dire il risultato è buono si, te la cavi proprio bene col materiale di recupero, stiamo a vedere il seguito
un saluto guido
un saluto guido
leone- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
Grazie Leone
Vedi in questo caso (il mio e del recupero materiale), l'abilità sta solo nel fatto di dover tirar fuori un listello di faggio 2x2mm da una bacchetta di faggio 50x10x500mm e tutto senza usufruire di particolari attrezzature e fare queste operazioni usando prettamente traforo e carta vetrata, per il resto è prassi comune a tutti i modellisti.
In commercio si vedono galeoni che hanno pennoni che sembrano tagliati con il ronchetto e sembrano germogliare da un momento all'altro, storti e grossolani, io non riuscirei a vederli piazzati su un mio modello.
Comunque ... andiamo avanti.
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Rivestimento –
Lo spazio che segue mostra la copertura del ponte con impiallacciatura in noce.
Sempre mettendo in evidenza il fatto che è tutto materiale riciclato, proveniente cioè da altre lavorazioni, devo trattarlo in maniera adeguata per non incorrere in inconvenienti indesiderati.
Per prima cosa, essendo una impiallacciatura più che centenaria, ho necessità di renderla un po meno secca per cui la metto a bagno per una decina di minuti in acqua calda.
Essendomi accertato del suo grado di malleabilità ne faccio striscette di circa 6/7mm di larghezza ciascuna.
Questa operazione richiede un po più di tempo in quanto bagnato mi darebbe un tempo di essiccazione della colla molto più lungo e non usando ne chiodi ne spilli ne mollette avrei problemi a tenerlo fermo quel tanto che basta per poterlo lavorare.
L’immagine che segue mostra il particolare del ponte a Prua, particolare già rifinito, solo carteggiato ma senza lucidatura. Da notare la precisione del taglio sul bordo superiore dello scafo dovuto proprio all’incasso del ponte (in compensato 2mm) nella fiancata.
In questa successiva invece il prosieguo del ponte, carteggiato, il particolare di poppa e la conseguente presentazione della cabina.
Può andare.
Essendo la cabina fatta per l’incasso, per stabilire il punto esatto della sua sistemazione mi aiuto con spilli i quali mi delimitano il punto esatto dove montare i correnti orizzontali a contatto del ponte per un incollaggio definitivo.
Per ora questo è quanto ... al prossimo passaggio.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Vedi in questo caso (il mio e del recupero materiale), l'abilità sta solo nel fatto di dover tirar fuori un listello di faggio 2x2mm da una bacchetta di faggio 50x10x500mm e tutto senza usufruire di particolari attrezzature e fare queste operazioni usando prettamente traforo e carta vetrata, per il resto è prassi comune a tutti i modellisti.
In commercio si vedono galeoni che hanno pennoni che sembrano tagliati con il ronchetto e sembrano germogliare da un momento all'altro, storti e grossolani, io non riuscirei a vederli piazzati su un mio modello.
Comunque ... andiamo avanti.
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Rivestimento –
Lo spazio che segue mostra la copertura del ponte con impiallacciatura in noce.
Sempre mettendo in evidenza il fatto che è tutto materiale riciclato, proveniente cioè da altre lavorazioni, devo trattarlo in maniera adeguata per non incorrere in inconvenienti indesiderati.
Per prima cosa, essendo una impiallacciatura più che centenaria, ho necessità di renderla un po meno secca per cui la metto a bagno per una decina di minuti in acqua calda.
Essendomi accertato del suo grado di malleabilità ne faccio striscette di circa 6/7mm di larghezza ciascuna.
Questa operazione richiede un po più di tempo in quanto bagnato mi darebbe un tempo di essiccazione della colla molto più lungo e non usando ne chiodi ne spilli ne mollette avrei problemi a tenerlo fermo quel tanto che basta per poterlo lavorare.
L’immagine che segue mostra il particolare del ponte a Prua, particolare già rifinito, solo carteggiato ma senza lucidatura. Da notare la precisione del taglio sul bordo superiore dello scafo dovuto proprio all’incasso del ponte (in compensato 2mm) nella fiancata.
In questa successiva invece il prosieguo del ponte, carteggiato, il particolare di poppa e la conseguente presentazione della cabina.
Può andare.
Essendo la cabina fatta per l’incasso, per stabilire il punto esatto della sua sistemazione mi aiuto con spilli i quali mi delimitano il punto esatto dove montare i correnti orizzontali a contatto del ponte per un incollaggio definitivo.
Per ora questo è quanto ... al prossimo passaggio.
Un salutone a tutti
---------------------------------------------- Virgilio -----------------------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
ciao virgi, ma la stai costruendo man mano o è già finita e stai postando le foto del lavoro?
leone- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
Ciao leone
No! non l'ho finita ancora, ma mi sono trovato fuori tempo per via di un errore di postaggio.
in effetti avevo postato Passo Passo man mano che abndavo avanti con il lavoro immagini e testo, ma ripreso (a buon motivo) ho dovuto interrompere (per evitare rotture di eliche) i post per rientrare nella regola. Così mentre fino a ieri mattina errori di post compresi, era un passo passo perfetto ora mi trovo in differita e questa cosa mi innervosisce non poco.
Ma ti assicuro che non è stata fatta in precedenza e postata in seguito.
Ma manca solo il rivestimento dello scafo (fasciame) poi è finita definitivamente.
Io volevo battere il mio record di scafo con una barca finita ma ... vediamo un po come va a finire.
Anzi per correttezza ti posto una delle ultime immagini di ieri sera allo stato attuale dei lavori poi proseguo con il passo passo.
Penso possa bastare come conferma del passo passo, quando cambierà il regolamento dalla sera alla mattina dopo ... chissà forse potreste trovarvi un modellino nuovo.
Al momento salutoni a tutti
---------------------------- Virgilio ------------------------------
No! non l'ho finita ancora, ma mi sono trovato fuori tempo per via di un errore di postaggio.
in effetti avevo postato Passo Passo man mano che abndavo avanti con il lavoro immagini e testo, ma ripreso (a buon motivo) ho dovuto interrompere (per evitare rotture di eliche) i post per rientrare nella regola. Così mentre fino a ieri mattina errori di post compresi, era un passo passo perfetto ora mi trovo in differita e questa cosa mi innervosisce non poco.
Ma ti assicuro che non è stata fatta in precedenza e postata in seguito.
Ma manca solo il rivestimento dello scafo (fasciame) poi è finita definitivamente.
Io volevo battere il mio record di scafo con una barca finita ma ... vediamo un po come va a finire.
Anzi per correttezza ti posto una delle ultime immagini di ieri sera allo stato attuale dei lavori poi proseguo con il passo passo.
Penso possa bastare come conferma del passo passo, quando cambierà il regolamento dalla sera alla mattina dopo ... chissà forse potreste trovarvi un modellino nuovo.
Al momento salutoni a tutti
---------------------------- Virgilio ------------------------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Tecnica del ragno matto
ciao virgilio
i miei complimenti per il lavoro, per la rapidità e la descrizione passo-passo.
(ora attendo anche le foto di oggi)
i miei complimenti per il lavoro, per la rapidità e la descrizione passo-passo.
(ora attendo anche le foto di oggi)
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
Glossiario dei termini marinareschi: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f66-glossario-illustrato-dei-termini-marinareschi
brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: Tecnica del ragno matto
Grazie brggpl
ma ormai il passopasso si è andato a far benedire.
si è interrotto ieri e adesso a riprenderlo mi è un poco compicato, comunque ci provo.
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Sistemazione cabine e stiva di carico –
In questi passaggi diamo la sede stabile e definitiva alla cabina di comando e creiamo la cabina alloggi.
Gli spazi che vado ad occupare, in un modello dinamico dovevano ricevere :
nella stiva di carico batterie e motore;
sotto le cabine dovevano trovare sede i servi, la ricevente e le sue batterie.
Non avendo più bisogno di questi oggetti fisso in modo definitivo e stabile le cabine.
In quest’altra immagine si vede già montata la cabina alloggi che trova la sua sede fra i due quadrelli di faggio che sorreggono la cabina comando e fanno da guida all’altra cabina.
Questi quadrelli oltre ad avere lo scopo di sorreggere le due cabine sono da guarnizione e copertura ad eventuali imperfezioni di tutta la struttura
Da questa angolazione si vede la parte frontale della cabina alloggi con i due obloo.
La forma del tetto della cabina alloggi, mi ha impedito di rifinire definitivamente l’ambiente creato in quanto la sua rifinitura andrà a sopperire eventuali imperfezioni di collegamento con l’altra cabina.
Il tetto sarà costituito da listelli di tiglio da 0,5mm di spessore quindi molto teneri e delicati per la lavorazione ma sono necessari per spezzare il contrasto col resto della struttura in noce scuro (speriamo non dia noia alla vista).
In primo piano invece la stiva ancora grezza.
… altra angolazione per la vista della stiva
(a mio avviso) … bel primo piano della linea dello scafo
Un salutone a tutti
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ma ormai il passopasso si è andato a far benedire.
si è interrotto ieri e adesso a riprenderlo mi è un poco compicato, comunque ci provo.
La tecnica del “RAGNO MATTO” -- Sistemazione cabine e stiva di carico –
In questi passaggi diamo la sede stabile e definitiva alla cabina di comando e creiamo la cabina alloggi.
Gli spazi che vado ad occupare, in un modello dinamico dovevano ricevere :
nella stiva di carico batterie e motore;
sotto le cabine dovevano trovare sede i servi, la ricevente e le sue batterie.
Non avendo più bisogno di questi oggetti fisso in modo definitivo e stabile le cabine.
In quest’altra immagine si vede già montata la cabina alloggi che trova la sua sede fra i due quadrelli di faggio che sorreggono la cabina comando e fanno da guida all’altra cabina.
Questi quadrelli oltre ad avere lo scopo di sorreggere le due cabine sono da guarnizione e copertura ad eventuali imperfezioni di tutta la struttura
Da questa angolazione si vede la parte frontale della cabina alloggi con i due obloo.
La forma del tetto della cabina alloggi, mi ha impedito di rifinire definitivamente l’ambiente creato in quanto la sua rifinitura andrà a sopperire eventuali imperfezioni di collegamento con l’altra cabina.
Il tetto sarà costituito da listelli di tiglio da 0,5mm di spessore quindi molto teneri e delicati per la lavorazione ma sono necessari per spezzare il contrasto col resto della struttura in noce scuro (speriamo non dia noia alla vista).
In primo piano invece la stiva ancora grezza.
… altra angolazione per la vista della stiva
(a mio avviso) … bel primo piano della linea dello scafo
Un salutone a tutti
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