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Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
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Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Navigando sulla rete ho scoperto una serie di immagini che documentano una tecnica di costruzione dello scafo decisamente originale.
Nulla a che vedere con le tecniche fin qui imparate e sinceramente non riesco a spiegarmi la necessità di un simile metodo, se non fosse che è quello utilizzato da un certo Mikhail Bezverkhniy, un personaggio di primissimo piano del modellismo di San Pietroburgo.
qui sotto il suo profilo professionale (in inglese ):
"Mikhail Bezverkhniy is a co-founder of the Shipwright Guild of St. Petersburg, gold medal winner of the St. Petersburg University Cup, author of a series of inventions in ship modeling, a researcher in the history of ship building, technology and ship architecture, a shipwright and a model ship building expert."
Questa prima immagine è relativa al modello che Mikhail sta attualmente costruendo e che mostra lo scafo costruito con il suo metodo. In termini a noi più noti quello che vedete è il punto di partenza degli scafi che noi di solito montiamo con il sistema della chiglie e delle ordinate. Quello che segue è di solito l'applicazione del fasciame (spesso un primo strato seguito da un secondo). Con questo metodo si passa direttamente alla stesura del secondo strato di fasciame, quello di solito fatto utilizzando legno pregiato.
Questo messaggio è semplicemente un'introduzione ai veri e propri messaggi, ricchissimi di immagini che seguiranno e che documenteranno passo per passo la tecnica.
Non è un impegno da poco, per cui procederò con calma, un poco per giorno, cercando e sperando di aiutare a far capire questo sistema decisamente inusuale ma largamente adottato nei paesi dell'ex URSS.
Un saluto dal vostro Jack.
Nulla a che vedere con le tecniche fin qui imparate e sinceramente non riesco a spiegarmi la necessità di un simile metodo, se non fosse che è quello utilizzato da un certo Mikhail Bezverkhniy, un personaggio di primissimo piano del modellismo di San Pietroburgo.
qui sotto il suo profilo professionale (in inglese ):
"Mikhail Bezverkhniy is a co-founder of the Shipwright Guild of St. Petersburg, gold medal winner of the St. Petersburg University Cup, author of a series of inventions in ship modeling, a researcher in the history of ship building, technology and ship architecture, a shipwright and a model ship building expert."
Questa prima immagine è relativa al modello che Mikhail sta attualmente costruendo e che mostra lo scafo costruito con il suo metodo. In termini a noi più noti quello che vedete è il punto di partenza degli scafi che noi di solito montiamo con il sistema della chiglie e delle ordinate. Quello che segue è di solito l'applicazione del fasciame (spesso un primo strato seguito da un secondo). Con questo metodo si passa direttamente alla stesura del secondo strato di fasciame, quello di solito fatto utilizzando legno pregiato.
Questo messaggio è semplicemente un'introduzione ai veri e propri messaggi, ricchissimi di immagini che seguiranno e che documenteranno passo per passo la tecnica.
Non è un impegno da poco, per cui procederò con calma, un poco per giorno, cercando e sperando di aiutare a far capire questo sistema decisamente inusuale ma largamente adottato nei paesi dell'ex URSS.
Un saluto dal vostro Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 11:23 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Riprendo l'argomento introducendo il modellista autore del lavoro che verrà di seguito illustrato. Il suo "nickname" è MacTavish e risulta essere un australiano di Adelaide.
In un recente passato ha trascorso del tempo a San Pietroburgo dove ha conosciuto alcuni modellisti che fanno parte del "Shipwright Guild of St. Petersburg" e più specificamente di Mikhail Bezverkhniy dal quale ha appreso la tecnica di costruzione dello scafo qui descritta.
In seguito ha iniziato la costruzione del modello de "le Mercure", utilizzando i piani della Ancre ma modificando la scala originale dei piani stessi da 1:48 a 1:36.
Alcuni commenti e consigli direttamente dal suo diario: The Ancre plans for Le Mercure are very detailed and consist of 30 pages. However, we still need to check that they are accurate - particularly that different corresponding views are consistent.
In this thread I'll just give you a brief overview. On my website I have detailed exactly how this is done by constructing coordinate systems and using "rulers" to mark off key points. This process took me a few months to do but is important.
The first step of this process is to check the 3 primary views, namely the Side Elevation, Waterline and Body Plan. We check the length of the model in the Side Elevation and Waterline View and ensure that they are the same. There are also a number of other features we need to check.
Le forme (frame) dello scafo saranno preparate utilizzando tavole di legno di pino e saranno montate sullo scalo di costruzione illustrato qui sotto. Il modello verra costruito in due metà che saranno unite tra di loro più avanti. Quindi ci saranno due scali di montaggio (vedi foto).
Per quanto riguarda le frame di questo modello verranno utilizzate tavole di pino di 13 e 17 mm. di spessore.
Per costruire una "Frame" vengono intraprese le seguenti attività:
1. Facendo riferimento ai piani (Waterline and Side Elevation) disegnare la forma della frame su un modello di carta in formato A4.
2. acquisire via scanner e stampare il template.
3. Disegnare la forma della frame su due tavolette di pino che sono tenute insieme da perni di legno fatti con stuzzicadenti.
4. Usando un traforo elettrico tagliare la frame, o meglio le due frame trattenute insieme dai perni di legno.
5. Ritoccare la frame con un disco abrasivo.
6. Verificare la forma della frame con il template originale.
7. Separare i due pezzi di legno per ottenere due forme perfettamente simmetriche.
Nell'ultima immagine si nota chiaramente che si tratta di tue tavole unite che verranno poi separate.
In un recente passato ha trascorso del tempo a San Pietroburgo dove ha conosciuto alcuni modellisti che fanno parte del "Shipwright Guild of St. Petersburg" e più specificamente di Mikhail Bezverkhniy dal quale ha appreso la tecnica di costruzione dello scafo qui descritta.
In seguito ha iniziato la costruzione del modello de "le Mercure", utilizzando i piani della Ancre ma modificando la scala originale dei piani stessi da 1:48 a 1:36.
Alcuni commenti e consigli direttamente dal suo diario: The Ancre plans for Le Mercure are very detailed and consist of 30 pages. However, we still need to check that they are accurate - particularly that different corresponding views are consistent.
In this thread I'll just give you a brief overview. On my website I have detailed exactly how this is done by constructing coordinate systems and using "rulers" to mark off key points. This process took me a few months to do but is important.
The first step of this process is to check the 3 primary views, namely the Side Elevation, Waterline and Body Plan. We check the length of the model in the Side Elevation and Waterline View and ensure that they are the same. There are also a number of other features we need to check.
Le forme (frame) dello scafo saranno preparate utilizzando tavole di legno di pino e saranno montate sullo scalo di costruzione illustrato qui sotto. Il modello verra costruito in due metà che saranno unite tra di loro più avanti. Quindi ci saranno due scali di montaggio (vedi foto).
Per quanto riguarda le frame di questo modello verranno utilizzate tavole di pino di 13 e 17 mm. di spessore.
Per costruire una "Frame" vengono intraprese le seguenti attività:
1. Facendo riferimento ai piani (Waterline and Side Elevation) disegnare la forma della frame su un modello di carta in formato A4.
2. acquisire via scanner e stampare il template.
3. Disegnare la forma della frame su due tavolette di pino che sono tenute insieme da perni di legno fatti con stuzzicadenti.
4. Usando un traforo elettrico tagliare la frame, o meglio le due frame trattenute insieme dai perni di legno.
5. Ritoccare la frame con un disco abrasivo.
6. Verificare la forma della frame con il template originale.
7. Separare i due pezzi di legno per ottenere due forme perfettamente simmetriche.
Nell'ultima immagine si nota chiaramente che si tratta di tue tavole unite che verranno poi separate.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:27 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Le prossime quattro immagini completano il gruppo delle cinque immagini precedenti mostrando ulteriori dettagli sulla costruzione delle "frame".
Come potete ben vedere ogni frame è costruita in doppio, questo è particolarmente visibile nella penultima immagine.
La scelta del legno di pino mi sembra un'ottima scelta per questo tipo di costruzione in quanto dovrebbe essere il giusto compromesso tra resistenza e durezza. Quindi un legname che al momento opportuno di dimostrerà ideale per essere carteggiato e levigato a dovere.
Giusto per sapere di che tipo di nave stiamo parlando vi allego l'indirizzo della monografia da cui è tratto questo modello.
http://www.ancre.fr/Product.aspx?ID=3759253&L=IT
http://www.ancre.fr/Admin/WebPages/Plans%20Le%20Navire%20Marchand.htm
http://www.ancre.fr/Admin/Products/TechnicalDocs/lenaviremarchand.pdf
Spero che l'amministratore e/o i moderatori mi permettano di inserire questi link, totalmente innocui. Jack.
Ho unito i due messaggi.
Scubaleo.
Come potete ben vedere ogni frame è costruita in doppio, questo è particolarmente visibile nella penultima immagine.
La scelta del legno di pino mi sembra un'ottima scelta per questo tipo di costruzione in quanto dovrebbe essere il giusto compromesso tra resistenza e durezza. Quindi un legname che al momento opportuno di dimostrerà ideale per essere carteggiato e levigato a dovere.
Giusto per sapere di che tipo di nave stiamo parlando vi allego l'indirizzo della monografia da cui è tratto questo modello.
http://www.ancre.fr/Product.aspx?ID=3759253&L=IT
http://www.ancre.fr/Admin/WebPages/Plans%20Le%20Navire%20Marchand.htm
http://www.ancre.fr/Admin/Products/TechnicalDocs/lenaviremarchand.pdf
Spero che l'amministratore e/o i moderatori mi permettano di inserire questi link, totalmente innocui. Jack.
Ho unito i due messaggi.
Scubaleo.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:28 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ulteriori progressi.....
Lo scafo è costruito in due metà trasversali, come avrete facilmente intuito dalle foto. Ogni sei "frame" c'è una "frame di rinforzo" connessa con perni di legno (dowel) alla "chiglia di rinforzo" che è il listello di legno a tutta lunghezza che corre lungo la parte longitudinale dello scafo.
Ora è il momento di riempire gli spazi tra le "frame di rinforzo" non nuove frame.
Ogni frame necessita di circa tre ore di tempo per essere costruita partendo da zero. Questo tempo include il disegno per la creazione del modello, il taglio con il seghetto elettrico e la sua rifinitura prima del montaggio sullo scaletto di supporto.
La costruzione dello scafo in due metà non è certamente molto comune ma fornisce il notevole vantaggio di permettere di lavorare con lo scafo disassemblato e questo rende l'accesso alle parti interne più semplice. Inoltre la chiglia presente all'interno fornisce all'intera struttura una notevole robustezza e rigidità e servira più in avanti come un valido punto per appoggiare il ponte sovrastante.
Alla prossima puntata. Jack.
Lo scafo è costruito in due metà trasversali, come avrete facilmente intuito dalle foto. Ogni sei "frame" c'è una "frame di rinforzo" connessa con perni di legno (dowel) alla "chiglia di rinforzo" che è il listello di legno a tutta lunghezza che corre lungo la parte longitudinale dello scafo.
Ora è il momento di riempire gli spazi tra le "frame di rinforzo" non nuove frame.
Ogni frame necessita di circa tre ore di tempo per essere costruita partendo da zero. Questo tempo include il disegno per la creazione del modello, il taglio con il seghetto elettrico e la sua rifinitura prima del montaggio sullo scaletto di supporto.
La costruzione dello scafo in due metà non è certamente molto comune ma fornisce il notevole vantaggio di permettere di lavorare con lo scafo disassemblato e questo rende l'accesso alle parti interne più semplice. Inoltre la chiglia presente all'interno fornisce all'intera struttura una notevole robustezza e rigidità e servira più in avanti come un valido punto per appoggiare il ponte sovrastante.
Alla prossima puntata. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:29 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ciao a tutti!
Ciao Jack, ti ricordo che non è possibile postare più di un messaggio alla volta.
Per le "guide" ne stiamo permettendo due. Tre no.
Ti ricordo inoltre, come ti ho ricordato pochi giorni fa, di utilizzare l'opzione modifica.
Grazie.
Saluti da Scuba!!
Ciao Jack, ti ricordo che non è possibile postare più di un messaggio alla volta.
Per le "guide" ne stiamo permettendo due. Tre no.
Ti ricordo inoltre, come ti ho ricordato pochi giorni fa, di utilizzare l'opzione modifica.
Grazie.
Saluti da Scuba!!
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Scubaleo- Amministratore
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
In queste ulteriori quattro immagini sono illustrate ulteriori ordinate che sono state costruite.
A differenza di quanto visto fino ad ora, queste sono alcune delle ordinate che verranno installate tra le "frame di rinforzo" costruite fino ad ora.
In queste ordinate il lato che veramente conta come forma è solo quello esterno. Più avanti ogni ordinata verrà tagliata a circa 3 centimetri dalla sua parte superiore e anche il suo spessore, al di sopra della linea del ponte basso, verrà ristretto di molto come indicato dai piani di costruzione.
Vorrei far notare che fino ad ora sembra che non sia stato incollato nessun pezzo. Come al solito anche queste ordinate sono eseguite in doppio. Inoltre esse sono state attentamente numerate. Jack.
A differenza di quanto visto fino ad ora, queste sono alcune delle ordinate che verranno installate tra le "frame di rinforzo" costruite fino ad ora.
In queste ordinate il lato che veramente conta come forma è solo quello esterno. Più avanti ogni ordinata verrà tagliata a circa 3 centimetri dalla sua parte superiore e anche il suo spessore, al di sopra della linea del ponte basso, verrà ristretto di molto come indicato dai piani di costruzione.
Vorrei far notare che fino ad ora sembra che non sia stato incollato nessun pezzo. Come al solito anche queste ordinate sono eseguite in doppio. Inoltre esse sono state attentamente numerate. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:29 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ulteriori progressi. Notare i distanziatori sulla punta delle ordinate per permettere il posizionamento corretto.
Come vengono disegnate le ordinate ...
Lo scafo che comincia a prendere forma ...
Alla prossima. Jack.
Come vengono disegnate le ordinate ...
Lo scafo che comincia a prendere forma ...
Alla prossima. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:30 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
L'autore riferisce che fino a questo momento sono state spese circa 190 ore di lavoro. Il lavoro non include il tempo speso a studiare e a ridimensionare i piani ANCRE da 1:48 a 1:36.
Ora l'autore riferisce che ci sono circa 20 paia di ordinate ancora da costruire per completare il tutto. Inoltre sono da costruire anche quelle da installare all'estrema poppa
Come dicevo nel primo messaggio di questa discussione, questa tecnica di costruzione di uno scafo è sicuramente "originale" e credo anche poco conosciuta.
Io stesso ho fatto molta fatica a reperire le immagini che pubblico in quanto sembrerebbe che non venga molto pubblicizzata dai sui utilizzatori.
Non a caso le immagini sono di un modellista australiano che, appresa la tecnica, la vuole evidentemente far conoscere "in occidente".
Nello stesso messaggio ho ribadito che se non fosse la tecnica utilizzata da uno dei maggiori modellisti al mondo, vincitore di molti concorsi e premi, forse mi farei qualche domanda ulteriore sui pro e i contro di un simile lavoro.
Proprio il fatto che un simile maestro usi una simile tecnica mi ha spinto a pubblicare questa discussione nella speranza di trovare qualcuno che possa arricchire ulteriormente la conoscenza su questo metodo. Questa tecnica sembra sia quasi lo "standard" dalle parti di San Pietroburgo. E questo mi incuriosisce molto.
Una domanda finale: chi sarà il modellista ? Quello più giovane dell'ultima immagine o l'altro ?
Salutoni. Jack.
Ora l'autore riferisce che ci sono circa 20 paia di ordinate ancora da costruire per completare il tutto. Inoltre sono da costruire anche quelle da installare all'estrema poppa
Come dicevo nel primo messaggio di questa discussione, questa tecnica di costruzione di uno scafo è sicuramente "originale" e credo anche poco conosciuta.
Io stesso ho fatto molta fatica a reperire le immagini che pubblico in quanto sembrerebbe che non venga molto pubblicizzata dai sui utilizzatori.
Non a caso le immagini sono di un modellista australiano che, appresa la tecnica, la vuole evidentemente far conoscere "in occidente".
Nello stesso messaggio ho ribadito che se non fosse la tecnica utilizzata da uno dei maggiori modellisti al mondo, vincitore di molti concorsi e premi, forse mi farei qualche domanda ulteriore sui pro e i contro di un simile lavoro.
Proprio il fatto che un simile maestro usi una simile tecnica mi ha spinto a pubblicare questa discussione nella speranza di trovare qualcuno che possa arricchire ulteriormente la conoscenza su questo metodo. Questa tecnica sembra sia quasi lo "standard" dalle parti di San Pietroburgo. E questo mi incuriosisce molto.
Una domanda finale: chi sarà il modellista ? Quello più giovane dell'ultima immagine o l'altro ?
Salutoni. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:31 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
La maggior parte dei quinti dello scafo sembra ora essere terminata.
Rimangono da costruire e aggiungere a quanto visibile qui sotto i quinti relativi alla parte iniziale della prua ( circa 8 ) e quelli della zona di poppa, tra i quali sono da includere quelli che saranno di supporto alle gallerie di poppa.
Una volta che anche questi ultimi pezzi saranno stati costruiti, tutto lo scafo verrà sottoposto ad una decisa azione di carteggiatura (speriamo non manuale....) e successivamente tutti i quinti verranno incollati in via definitiva tra di loro.
Rimangono da costruire e aggiungere a quanto visibile qui sotto i quinti relativi alla parte iniziale della prua ( circa 8 ) e quelli della zona di poppa, tra i quali sono da includere quelli che saranno di supporto alle gallerie di poppa.
Una volta che anche questi ultimi pezzi saranno stati costruiti, tutto lo scafo verrà sottoposto ad una decisa azione di carteggiatura (speriamo non manuale....) e successivamente tutti i quinti verranno incollati in via definitiva tra di loro.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:32 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Altre tre immagini relative al passaggio precedente. Da notare i due semiscafi perfettamente simmetrici.
Saluti. Jack.
Saluti. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:32 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ora tutti i quinti (o ordinate o frame, alterno talvolta il nome ma stiamo più o meno parlando della stessa cosa) sono stati preparati, inclusi quelli dell'estremità di prua.
Anche i "wing transoms" (non sono sicuro della traduzione, credo siano le parti di quinti della poppa) sono stati preparati.
Il tutto sta assumendo una forma interessante ma c'è ancora un bel poco di lavoro da fare prima che tutti i quinti siano incollati e levigati.
A questo punto della costruzione siamo a 230 ore di lavoro, escludendo comunque il tempo passato a pensare, analizzare e progettare sui piani di progetto ....
Anche i "wing transoms" (non sono sicuro della traduzione, credo siano le parti di quinti della poppa) sono stati preparati.
Il tutto sta assumendo una forma interessante ma c'è ancora un bel poco di lavoro da fare prima che tutti i quinti siano incollati e levigati.
A questo punto della costruzione siamo a 230 ore di lavoro, escludendo comunque il tempo passato a pensare, analizzare e progettare sui piani di progetto ....
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:33 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
continuazione del messaggio precedente ...
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:34 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
La prossima attività (non visualizzata in questo messaggio) consisterà nel fissare tutte le frame sullo scalo di montaggio.
Invece nelle immagini sottostanti si fissano solo le frame di rinforzo alla chiglia di rinforzo utilizzando alcuni blocchetti di legno fissati con delle viti.
Gli spazi tre le varie frame di rinforzo verranno successivamente riempiti con le frame normali. Attenzione: i blocchetti di legno devono essere posizionati con precisione e garantire un angolatura di 90° nelle due direzioni.
Immagine: 01
Immagine: 02
Immagine: 03
Immagine: 04
Immagine: 05
Invece nelle immagini sottostanti si fissano solo le frame di rinforzo alla chiglia di rinforzo utilizzando alcuni blocchetti di legno fissati con delle viti.
Gli spazi tre le varie frame di rinforzo verranno successivamente riempiti con le frame normali. Attenzione: i blocchetti di legno devono essere posizionati con precisione e garantire un angolatura di 90° nelle due direzioni.
Immagine: 01
Immagine: 02
Immagine: 03
Immagine: 04
Immagine: 05
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ora tutte le altre frame sono inserite nella loro posizione originale, anche se ancora temporaneamente .....
Quasi tutte le frame si inseriscono perfettamente nella loro rispettiva posizione ma ce ne sono alcune che vanno adattate.
Questo adattamento si rende necessario probabilmente a causa di piccoli errori di posizionamento delle frame di rinforzo.
Per quelle frame che devono essere adattate per poter essere inserite è però sufficente assottigliarle di qualche decimo di mm. con un blocchetto di legno e carta vetrata.
Immagine: 01 una frame da adattare
Immagine: 02
Immagine: 03 interessante questa vista dall'interno
Immagine: 04
Alla prossima. Jack.
Quasi tutte le frame si inseriscono perfettamente nella loro rispettiva posizione ma ce ne sono alcune che vanno adattate.
Questo adattamento si rende necessario probabilmente a causa di piccoli errori di posizionamento delle frame di rinforzo.
Per quelle frame che devono essere adattate per poter essere inserite è però sufficente assottigliarle di qualche decimo di mm. con un blocchetto di legno e carta vetrata.
Immagine: 01 una frame da adattare
Immagine: 02
Immagine: 03 interessante questa vista dall'interno
Immagine: 04
Alla prossima. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Riprendiamo l'illustrazione di questo lavoro che si fa sempre più interessante e originale ...
Nelle prossime immagini potrete osservare il procedimento per il fissaggio delle varie frame sulla base di lavoro. Esse sono fissate tra di loro utilizzando (credo) dei perni di legno, come ad esempio gli stizzicadenti "Samurai". In questa fase viene utilizzato un minitrapano tipo Dremel o Proxxon per fare i fori ove infilare i perni.
Una volta che questo lavoro sarà terminato, da quanto ho potuto vedere dalle immagini disponibili, le frame saranno finalmente carteggiate.
A carteggiatura terminata (chissà quanta polvere), le frame verranno ancora una volta rimosse dalla base di lavoro per essere ritagliate al loro interno, solo a partire dal livello del ponte, al corretto spessore.
Verrà poi finalmente utilizzata la colla per fissarle tra di loro "permanentemente" ed avere il semiscafo completo. Ma procediamo per gradi e vediamo questa prima fase.
01 Iniziamo dal principio. La prima ordinata del tipo di rinforzo:
02 La montagna di quinti (o coste o frame o ordinate) che compongono lo scafo
03 Occhio alle linee rosse fatte con un pennarello, saranno molto importanti
04 Le prime cinque frame fissate alla prima frame di rinforzo.
05 Ecco a cosa serve il minitrapano
Chiudo il messaggio per non superare il limite delle cinque immagini (!). A presto. Jack.
Nelle prossime immagini potrete osservare il procedimento per il fissaggio delle varie frame sulla base di lavoro. Esse sono fissate tra di loro utilizzando (credo) dei perni di legno, come ad esempio gli stizzicadenti "Samurai". In questa fase viene utilizzato un minitrapano tipo Dremel o Proxxon per fare i fori ove infilare i perni.
Una volta che questo lavoro sarà terminato, da quanto ho potuto vedere dalle immagini disponibili, le frame saranno finalmente carteggiate.
A carteggiatura terminata (chissà quanta polvere), le frame verranno ancora una volta rimosse dalla base di lavoro per essere ritagliate al loro interno, solo a partire dal livello del ponte, al corretto spessore.
Verrà poi finalmente utilizzata la colla per fissarle tra di loro "permanentemente" ed avere il semiscafo completo. Ma procediamo per gradi e vediamo questa prima fase.
01 Iniziamo dal principio. La prima ordinata del tipo di rinforzo:
02 La montagna di quinti (o coste o frame o ordinate) che compongono lo scafo
03 Occhio alle linee rosse fatte con un pennarello, saranno molto importanti
04 Le prime cinque frame fissate alla prima frame di rinforzo.
05 Ecco a cosa serve il minitrapano
Chiudo il messaggio per non superare il limite delle cinque immagini (!). A presto. Jack.
Ultima modifica di jack.aubrey il Gio 25 Feb 2010 - 23:35 - modificato 1 volta.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Riprendiamo il discorso interrotto nel messaggio precedente.
06 I cerchietti a matita evidenziano dove sono stati inseriti i perni di legno per fissare il quinto a precedente. Le tre viti mostrano chiaramente il procedimento di fissaggio della costa di rinforzo.
07 Evidentemente il trapano ha fatto il suo mestiere .. interessante vista dall'interno.
08 Il lavoro procede ..
09 Alcune viste d'insieme.
10 Idem. La VW maggiolino non indica niente salvo che il nostro MacTavish sembra un amante del vintage ..
Chiudo il messaggio per non superare il limite delle cinque immagini. A presto. Jack.
06 I cerchietti a matita evidenziano dove sono stati inseriti i perni di legno per fissare il quinto a precedente. Le tre viti mostrano chiaramente il procedimento di fissaggio della costa di rinforzo.
07 Evidentemente il trapano ha fatto il suo mestiere .. interessante vista dall'interno.
08 Il lavoro procede ..
09 Alcune viste d'insieme.
10 Idem. La VW maggiolino non indica niente salvo che il nostro MacTavish sembra un amante del vintage ..
Chiudo il messaggio per non superare il limite delle cinque immagini. A presto. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Riprendo questo argomento che ultimamente ho un poco dimenticato . . . .
A questo punto, praticamente tutte le coste sono state fissate tra di loro e alla base di lavoro, anche se non in modo definitivo.
Le coste della zona di prua sono particolarmente critiche perchè necessitano di una perfetta simmetria tra i due mezzi scafi. "Simmetria" si riferisce non alla forma delle coste gemelle ma piuttosto al fatto di essere sicuri che quando le due metà dello scafo saranno state fissate insieme la curva della prua coincida perfettamente sui due lati.
Inoltre è da notare come il nostro modellista abbia evidenziato in modo deciso con del pennarello rosso le aree di giunzione delle varie coste. Questo trucco faciliterà la successiva fase di levigatura delle ordinate, indicando esattamente il punto dove interromperre l'opera di carteggiatura evitando sopratutto di rimuovere troppo materiale.
01
02
03
04
05
06
Il modello del Mercure qui descritto è in scala 1:36. La lunghezza dello scafo (escluso quindi il bompresso) è di cm. 82,7. Come vedete non è una nave enorme, in realtà lo scafo era lungo circa 30 metri contro gli almeno 60 di un 74 cannoni.
Comunque il mio sogno rimane sempre quello di agganciare qualche modellista che abbia usato questo metodo per integrare questa discussione con la sua esperienza.
Alla prossima. Jack.
A questo punto, praticamente tutte le coste sono state fissate tra di loro e alla base di lavoro, anche se non in modo definitivo.
Le coste della zona di prua sono particolarmente critiche perchè necessitano di una perfetta simmetria tra i due mezzi scafi. "Simmetria" si riferisce non alla forma delle coste gemelle ma piuttosto al fatto di essere sicuri che quando le due metà dello scafo saranno state fissate insieme la curva della prua coincida perfettamente sui due lati.
Inoltre è da notare come il nostro modellista abbia evidenziato in modo deciso con del pennarello rosso le aree di giunzione delle varie coste. Questo trucco faciliterà la successiva fase di levigatura delle ordinate, indicando esattamente il punto dove interromperre l'opera di carteggiatura evitando sopratutto di rimuovere troppo materiale.
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04
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Il modello del Mercure qui descritto è in scala 1:36. La lunghezza dello scafo (escluso quindi il bompresso) è di cm. 82,7. Come vedete non è una nave enorme, in realtà lo scafo era lungo circa 30 metri contro gli almeno 60 di un 74 cannoni.
Comunque il mio sogno rimane sempre quello di agganciare qualche modellista che abbia usato questo metodo per integrare questa discussione con la sua esperienza.
Alla prossima. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ora, come vedrete dalle prossime immagini, tutte le coste sono state saldamente assicurate alla base di lavoro e tra di loro e sono pronte per essere livellate con scalpelli, trapani, carta vetrata e quant'altro ...
La linea rossa su ciascuna costa rappresenta la vera forma che dovrà assumere in corrispondenza della costa adiacente e non si dovrà andare oltre nella livellatura.
Le ultime coste che rimangono da installare sono le quattro che formano la parte più estrema della poppa (vedere le fotografie n° 09, 10 e 11). Queste coste verrano sagomate più avanti, quando tutto il resto dello scafo sarà stato livellato.
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Le altre immagini nel prossimo messaggio. Jack.
La linea rossa su ciascuna costa rappresenta la vera forma che dovrà assumere in corrispondenza della costa adiacente e non si dovrà andare oltre nella livellatura.
Le ultime coste che rimangono da installare sono le quattro che formano la parte più estrema della poppa (vedere le fotografie n° 09, 10 e 11). Queste coste verrano sagomate più avanti, quando tutto il resto dello scafo sarà stato livellato.
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Le altre immagini nel prossimo messaggio. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Continuazione del messaggio precedente .... notare le ultime quattro coste comunque già pronte
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Continua nel prossimo messaggio. Jack.
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Continua nel prossimo messaggio. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ultima immagine della serie precedente, interrotta alla quinta.
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Le prossime attività (dopo avere terminato la parte esterna dello scafo) consisterànno nel ridurre lo spessore delle coste nella parte interna dello scafo, sopra il livello del ponte e poi di incollarle definitivamente tra di loro. Una volta incollate tutte le coste si procederà poi all'apertura delle finestre per i cannoni e poi ad applicare il fasciame .... ma c'è un pò di lavoro da fare prima.
Come detto in precedenza le linee rosse servono per controllare la forma delle ordinate. Comunque per assicurare una perfetta forma potrebbe essere necessario andare oltre la linea in qualche occasione. Se questo sarà necessario non sarà comunque un grande problema.
Comunque una volta disassemblate e giusto prima di incollarle, sarà possibile confrontare le due coste uguali dei due semiscafi per verificare la loro perfetta simmetria.
Il nostro MacTavish sta probabilmente battendo la fiacca pensando alla prossima montagna di segatura che dovrà smaltire e quindi ha proposto una variante alla spiegazione della costruzione del suo modello inserendo le quattro foto che qui allego e che mostrano il suo laboratorio.
Il laboratorio è ricavato come estensione del garage (nella prima foto è ben visibile la Volkswagen Maggiolino) e se devo essere sincero, in questo particolare momento in cui non possiedo uno straccio di posto dove mettermi a fare i miei modelli, tutto questo ben di D I O mi mette invidia, anzi mi fa venire una notevole invidia:
Ampi piani di lavoro, cassettiere e posti per appendere gli utensili, un tavolo dove lasciar giù i disegni, un computer probabilmente con accesso a internet, musica stereo e ampie, anzi enormi vetrate dalle quali passa luce e anche aria. Speriamo in momenti migliori, prima o poi dovrei fare anch'io un laboratorio migliore di quello che avevo fino a qualche settimana fa.
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Una personale cattiveria: mi piacerebbe vedere questo laboratorio durante la fase di levigatura dello scafo ...
Un salutone. Jack.
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Le prossime attività (dopo avere terminato la parte esterna dello scafo) consisterànno nel ridurre lo spessore delle coste nella parte interna dello scafo, sopra il livello del ponte e poi di incollarle definitivamente tra di loro. Una volta incollate tutte le coste si procederà poi all'apertura delle finestre per i cannoni e poi ad applicare il fasciame .... ma c'è un pò di lavoro da fare prima.
Come detto in precedenza le linee rosse servono per controllare la forma delle ordinate. Comunque per assicurare una perfetta forma potrebbe essere necessario andare oltre la linea in qualche occasione. Se questo sarà necessario non sarà comunque un grande problema.
Comunque una volta disassemblate e giusto prima di incollarle, sarà possibile confrontare le due coste uguali dei due semiscafi per verificare la loro perfetta simmetria.
Il nostro MacTavish sta probabilmente battendo la fiacca pensando alla prossima montagna di segatura che dovrà smaltire e quindi ha proposto una variante alla spiegazione della costruzione del suo modello inserendo le quattro foto che qui allego e che mostrano il suo laboratorio.
Il laboratorio è ricavato come estensione del garage (nella prima foto è ben visibile la Volkswagen Maggiolino) e se devo essere sincero, in questo particolare momento in cui non possiedo uno straccio di posto dove mettermi a fare i miei modelli, tutto questo ben di D I O mi mette invidia, anzi mi fa venire una notevole invidia:
Ampi piani di lavoro, cassettiere e posti per appendere gli utensili, un tavolo dove lasciar giù i disegni, un computer probabilmente con accesso a internet, musica stereo e ampie, anzi enormi vetrate dalle quali passa luce e anche aria. Speriamo in momenti migliori, prima o poi dovrei fare anch'io un laboratorio migliore di quello che avevo fino a qualche settimana fa.
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Una personale cattiveria: mi piacerebbe vedere questo laboratorio durante la fase di levigatura dello scafo ...
Un salutone. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Ed ecco le prime immagini della famosa "carteggiatura". Inizia il gran polverone ..
Le prime due fotografie mostrano lo stato delle coste giusto prima del processo di levigatura mentre le ultime immagini mostrano le coste di prua dopo che sono state (anche se ancora parzialmente) levigate.
Quando tutte le coste avranno subito questo processo iniziale di sgrossatura si potrà quindi passare alla rifinitura di fino che porterà a far scomparire del tutto le famose righe rosse o al massimo a renderle poco visibili e molto sottili.
La terza fotografia mostra invece l'apparecchio "fondamentale" utilizzato per il processo di sgrossatura e che secondo me rende umanamente "fattibile" questo metodo. Questo attrezzo della PROXXON, si chiama levigatrice a nastro e potete facilmente immaginare che cosa possa fare. Con il prodotto (o come accessori da acquistare in seguito) vengono venduti i nastri abrasivi in corindone speciale di differenti grane (80, 120, 180 e 240).
Sempre durante questa fase di lavorazione vengono anche talvolta utilizzati degli scalpelli da legno di diverse forme. Inoltre si utilizzano anche blocchetti di legno di forme rettangolari o semi tonde sui quali è stata incollata carta abrasiva ad alta resistenza.
Gli strumenti elettrici sono di grande aiuto specialmente nelle aree di prua e di poppa, dove è necessario rimuovere una maggior quantità di materiale; nelle parti centrali si procede invece preferibilmente con gli attrezzi manuali.
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Vorrei far notare come i due semiscafi siano stati fissati (in modo comunque separato) su un piano (o base) di lavoro non fissato ai banchi del laboratorio. Questo particolare farebbe pensare che il nostro modellista potrebbe aver fatto il polverone nel giardino che si vede nelle fotografie precedenti. Questo almeno è quello che avrei fatto io se fossi stato al suo posto. Non è certo un'attività da fare in interni...
Alla prossima puntata. Jack.
NB: aggiungo questo link che permette la visione (ed il download) del catalogo dei prodotti per hobbistica della Proxxon. Molto, molto interessante.
http://www.proxxon.com/pdf/proxxon_micromot_it.pdf
Buona visione. Jack.
Le prime due fotografie mostrano lo stato delle coste giusto prima del processo di levigatura mentre le ultime immagini mostrano le coste di prua dopo che sono state (anche se ancora parzialmente) levigate.
Quando tutte le coste avranno subito questo processo iniziale di sgrossatura si potrà quindi passare alla rifinitura di fino che porterà a far scomparire del tutto le famose righe rosse o al massimo a renderle poco visibili e molto sottili.
La terza fotografia mostra invece l'apparecchio "fondamentale" utilizzato per il processo di sgrossatura e che secondo me rende umanamente "fattibile" questo metodo. Questo attrezzo della PROXXON, si chiama levigatrice a nastro e potete facilmente immaginare che cosa possa fare. Con il prodotto (o come accessori da acquistare in seguito) vengono venduti i nastri abrasivi in corindone speciale di differenti grane (80, 120, 180 e 240).
Sempre durante questa fase di lavorazione vengono anche talvolta utilizzati degli scalpelli da legno di diverse forme. Inoltre si utilizzano anche blocchetti di legno di forme rettangolari o semi tonde sui quali è stata incollata carta abrasiva ad alta resistenza.
Gli strumenti elettrici sono di grande aiuto specialmente nelle aree di prua e di poppa, dove è necessario rimuovere una maggior quantità di materiale; nelle parti centrali si procede invece preferibilmente con gli attrezzi manuali.
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Vorrei far notare come i due semiscafi siano stati fissati (in modo comunque separato) su un piano (o base) di lavoro non fissato ai banchi del laboratorio. Questo particolare farebbe pensare che il nostro modellista potrebbe aver fatto il polverone nel giardino che si vede nelle fotografie precedenti. Questo almeno è quello che avrei fatto io se fossi stato al suo posto. Non è certo un'attività da fare in interni...
Alla prossima puntata. Jack.
NB: aggiungo questo link che permette la visione (ed il download) del catalogo dei prodotti per hobbistica della Proxxon. Molto, molto interessante.
http://www.proxxon.com/pdf/proxxon_micromot_it.pdf
Buona visione. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Le immagini successive mostrano il primo mezzo scafo dopo aver subito il processo di sgrossatura, processo effettuato con gli strumenti descritti nei messaggi precedenti. Come previsto in questa fase ci sono ancora alcuni spigoli dei quali l'autore si sbarazzerà con un successivo trattamento di levigatura con carta vetrata più fine quando anche il secondo mezzo scafo sarà stato anch'esso sgrossato come il primo.
L'autore confessa anche che questo processo è noioso e poco divertente. Specialmente perchè a causa della forma dello scafo non ha potuto sfruttare a pieno le potenzialità della levigatrice elettrica e degli scalpelli e ha quindi dovuto fare una grossa parte del lavoro a mano. Il risultato è stato anche qualche vescica sulle mani.
Le linee rosse sono ancora parzialmente visibili ma scompariranno al più presto.
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Per anticipare una risposta a qualche scettico su questo metodo ripeto quanto da me scritto tempo fa: la tecnica qui illustrata è sicuramente originale e comunque più complessa del solito sistema con ordinate e fasciame che va per la maggiore tra i modellisti italiani. Mai comunque lontanamente avvicinabile alla tecnica "Plank on Frame" del modellismo d'arsenale che è di ben altra difficoltà.
La mia teoria è che comunque questa tecnica debba presentare dei vantaggi da qualche parte altrimenti non capisco perchè essa sia quasi lo standard tra i modellisti russi, che non mi sembrano per niente gli ultimi arrivati, anzi ..... non credo che si mettano a fare il doppio del lavoro se non c'è qualche beneficio ... conto di arrivare in fondo (e comunque devo aspettare che l'autore finisca) per scoprirlo anch'io.
Quasi quasi gli mando una mail e glielo chiedo...
L'autore confessa anche che questo processo è noioso e poco divertente. Specialmente perchè a causa della forma dello scafo non ha potuto sfruttare a pieno le potenzialità della levigatrice elettrica e degli scalpelli e ha quindi dovuto fare una grossa parte del lavoro a mano. Il risultato è stato anche qualche vescica sulle mani.
Le linee rosse sono ancora parzialmente visibili ma scompariranno al più presto.
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Per anticipare una risposta a qualche scettico su questo metodo ripeto quanto da me scritto tempo fa: la tecnica qui illustrata è sicuramente originale e comunque più complessa del solito sistema con ordinate e fasciame che va per la maggiore tra i modellisti italiani. Mai comunque lontanamente avvicinabile alla tecnica "Plank on Frame" del modellismo d'arsenale che è di ben altra difficoltà.
La mia teoria è che comunque questa tecnica debba presentare dei vantaggi da qualche parte altrimenti non capisco perchè essa sia quasi lo standard tra i modellisti russi, che non mi sembrano per niente gli ultimi arrivati, anzi ..... non credo che si mettano a fare il doppio del lavoro se non c'è qualche beneficio ... conto di arrivare in fondo (e comunque devo aspettare che l'autore finisca) per scoprirlo anch'io.
Quasi quasi gli mando una mail e glielo chiedo...
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Continuiamo con la descrizione del procedimento di levigatura dello scafo del nostro trasporto LE MERCURE ..
La fase di levigatura di fino, esclusivamente manuale, è stata effettuata utilizzando della carta abrasiva incollata su blocchi di spugna. Ovviamente il risultato molto dipende dalla durezza della spugna ma personalmente credo che sarebbe più efficace e preciso l'uso di un blocchetto di legno di buone dimensioni, ad esempio cm 20 x 3 x 1 oppure 20 x 4 x 2. La spugna per quando dura, cede sempre un pochino e per me sarebbe da usarsi solo nelle ultimissime fasi della lavorazione con carta finissima.
Comunque il nostro uomo ha utilizzato il sistema qui sotto illustrato. Come potete vedere molte delle linee rosse sono praticamente scomparse, ma alcune sono rimaste, anche se fortemente ridotte. Ancora un piccolo sforzo ma il grosso del lavoro è finalmente concluso.
Rimangono ancora da sgrossare le 5 frame dell'estrema poppa.
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Un dettaglio della parte poppiera
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La fase di levigatura di fino, esclusivamente manuale, è stata effettuata utilizzando della carta abrasiva incollata su blocchi di spugna. Ovviamente il risultato molto dipende dalla durezza della spugna ma personalmente credo che sarebbe più efficace e preciso l'uso di un blocchetto di legno di buone dimensioni, ad esempio cm 20 x 3 x 1 oppure 20 x 4 x 2. La spugna per quando dura, cede sempre un pochino e per me sarebbe da usarsi solo nelle ultimissime fasi della lavorazione con carta finissima.
Comunque il nostro uomo ha utilizzato il sistema qui sotto illustrato. Come potete vedere molte delle linee rosse sono praticamente scomparse, ma alcune sono rimaste, anche se fortemente ridotte. Ancora un piccolo sforzo ma il grosso del lavoro è finalmente concluso.
Rimangono ancora da sgrossare le 5 frame dell'estrema poppa.
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Un dettaglio della parte poppiera
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jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Si comincia a vedere qualcosa di interessante
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Altra immagine di colline ondulate ...
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L'ultima del gruppo, finalmente le due parti dello scafo sono state entrambe levigate, ora inizierà l'ultima fase ... sarà argomento di un prossimo messaggio. Salutoni. Jack.
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Altra immagine di colline ondulate ...
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L'ultima del gruppo, finalmente le due parti dello scafo sono state entrambe levigate, ora inizierà l'ultima fase ... sarà argomento di un prossimo messaggio. Salutoni. Jack.
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jack.aubrey- Forumnauta
Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
Questo è un piano del modello qui presentato. I piani sono in scala 1:48 e il veliero ha, in questa scala, le seguenti misure:
Lunghezza cm.90
Lunghezza scafo cm. 62
Larghezza scafo cm. 20
Altezza scafo cm. 20
Altezza totale cm 120
Il modello in costruzione è stato invece riprogettato in scala 1:36, quindi leggermente più grande.
Ulteriore lavoro per livellare le costole dell'estrema poppa e, ultimato questo altro punto, le due metà dello scafo sono state completamente lavorate e hanno assunto la loro forma pressochè definitiva.
Segue un test per verificare il corretto andamento delle linee dello scafo. Si utilizza quindi un listello per assicurarsi che non ci siano ondulazioni o imperfezioni. Questa operazione di controllo deve essere eseguita su tutti i punti dello scafo.
Se vi si rilevano delle imperfezioni, queste devono essere corrette aggiungendo degli spessori di legno della dimensione adeguata e, una volta che la colla è completamente asciutta, carteggiare quanto occorre per pareggiare la superficie. In caso di eccedenza, invece, occorre semplicemente rimuovere il materiale in più sempre carteggiando.
Va da sè che questo lavoro di finitura di fino è eseguita con strumenti manuali. Questa operazione di controllo è molto importante perchè è quasi impossibile che venga fuori uno scafo "perfetto" dopo tutto il lavoro fatto in precedenza, sia per possibili errori nei disegni che di lavorazione.
Dunque è solo dopo questa operazione finale che possiamo considerare definitiva la forma dello scafo del "Le Mercure".
Se analizziamo con attenzione le quattro immagini che seguono potremo facilmente individuare le zone che hanno dovuto essere corrette aggiungendo spessori di legno.
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Lunghezza cm.90
Lunghezza scafo cm. 62
Larghezza scafo cm. 20
Altezza scafo cm. 20
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Il modello in costruzione è stato invece riprogettato in scala 1:36, quindi leggermente più grande.
Ulteriore lavoro per livellare le costole dell'estrema poppa e, ultimato questo altro punto, le due metà dello scafo sono state completamente lavorate e hanno assunto la loro forma pressochè definitiva.
Segue un test per verificare il corretto andamento delle linee dello scafo. Si utilizza quindi un listello per assicurarsi che non ci siano ondulazioni o imperfezioni. Questa operazione di controllo deve essere eseguita su tutti i punti dello scafo.
Se vi si rilevano delle imperfezioni, queste devono essere corrette aggiungendo degli spessori di legno della dimensione adeguata e, una volta che la colla è completamente asciutta, carteggiare quanto occorre per pareggiare la superficie. In caso di eccedenza, invece, occorre semplicemente rimuovere il materiale in più sempre carteggiando.
Va da sè che questo lavoro di finitura di fino è eseguita con strumenti manuali. Questa operazione di controllo è molto importante perchè è quasi impossibile che venga fuori uno scafo "perfetto" dopo tutto il lavoro fatto in precedenza, sia per possibili errori nei disegni che di lavorazione.
Dunque è solo dopo questa operazione finale che possiamo considerare definitiva la forma dello scafo del "Le Mercure".
Se analizziamo con attenzione le quattro immagini che seguono potremo facilmente individuare le zone che hanno dovuto essere corrette aggiungendo spessori di legno.
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