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Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Sicusate l'intromissione ,ma si potrebbe anche dedurre che il palmo fosse una unità di misura in uso prima dell'inserimento del sistema metrico decimale e aveva un valore differente a seconda dei luoghi e dei tempi , ma si potrebbe dire che il palmo veneziano antico era equivalente a 0,3774metri e 5 palmi formavano 1 passo . Mentre il palmo napoletano valeva 0,2633333670 metri ( dal 1480 al 1840 ) poi modificato in 0,26455026455 metri .
giancarlo 60- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Ciao Gian Paolo, scusami l'OT,
ma vorrei avvisare mauro.paglieri che è buona consuetudine presentarsi prima di partecipare alla vita del forum, non è obbligatorio ma facendolo dà l'opportunità a tutti gli Amici del forum di conoscerlo e di dargli il benvenuto.
Allo scopo ti posto un link che cortesemente ti chiedo di leggere:
http://www.forumscuoladimodellismo.com/t2267-linee-guida-per-una-corretta-presentazione.
Se poi decidessi di farlo, di seguito il link: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f7-presentati.
Ti ringrazio e comunque dandoti il benvenuto ti ricordo che per qualsiasi dubbio o richiesta, puoi contattarmi al seguente indirizzo:
moderazione@scuoladimodellismo.it
Avendo cura di mettere come oggetto: Per Armando54
Grazie per l'attenzione.
ma vorrei avvisare mauro.paglieri che è buona consuetudine presentarsi prima di partecipare alla vita del forum, non è obbligatorio ma facendolo dà l'opportunità a tutti gli Amici del forum di conoscerlo e di dargli il benvenuto.
Allo scopo ti posto un link che cortesemente ti chiedo di leggere:
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Se poi decidessi di farlo, di seguito il link: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f7-presentati.
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Grazie per l'attenzione.
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Armando
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E-mail moderazione: moderazione@scuoladimodellismo.it
Armando54- Moderatore sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Soglie: parte inferiore della "cornice" dei sabordi di dimensioni leggermente più estese rispetto alle agli altri lati.
Forse la spiegazione non è fatta bene ma non so come scrivere meglio e non ho trovato spiegazioni da nessuna parte.
Forse la spiegazione non è fatta bene ma non so come scrivere meglio e non ho trovato spiegazioni da nessuna parte.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Fuso dell'ancora: sarebbe il tronco dell'ancora.
Questo termine manca nell'immagine dell'ancora già presente nel glossario.
Questo termine manca nell'immagine dell'ancora già presente nel glossario.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
ciao stefano
e bravo! grazie delle segnalazioni.
provvedo
e bravo! grazie delle segnalazioni.
provvedo
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Capezzelle: pezzo di forma genericamente trapezoidale posta tra madiere e staminale, tra staminale e scalmi presente nell'architettura inglese.
Servivano a collegare i vari pezzi principali di ogni costola senza farli sovrapporre.
Ciò porta 2 vantaggi: risparmio del legname e possibilità di avere più spazio tra le costole per poter inserire i cannoni tra le costole.
Quello francese ne è privo in quanto una parte del madiere sovrappone a quello dello staminale e quest'ultimo una parte sovrappone sullo scalmo.
(Vedi: Ordinata)
Servivano a collegare i vari pezzi principali di ogni costola senza farli sovrapporre.
Ciò porta 2 vantaggi: risparmio del legname e possibilità di avere più spazio tra le costole per poter inserire i cannoni tra le costole.
Quello francese ne è privo in quanto una parte del madiere sovrappone a quello dello staminale e quest'ultimo una parte sovrappone sullo scalmo.
(Vedi: Ordinata)
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
ciao stefano
vedo che ti stai facendo una cultura sulla carpenteria con termini sempre più "fini"!
cerco di trovare un'immagine decente e sistemo le capezzelle nel Glossario.
grazie dei contributi
vedo che ti stai facendo una cultura sulla carpenteria con termini sempre più "fini"!
cerco di trovare un'immagine decente e sistemo le capezzelle nel Glossario.
grazie dei contributi
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Finchè trovo una parola nuova . . . sì!
Quello che mi piacerebbe è avere un glossario più completo che ci sia con tutte le immagini particolareggiati.
Questo glossario, sebbene sia fatto molto bene ed esauriente, vedo che mancano ancora tantissimi termini marinareschi.
Sono certo che quando sarà bello completo, almeno il 90% attireranno molti modellisti nel forum.
Quello che mi piacerebbe è avere un glossario più completo che ci sia con tutte le immagini particolareggiati.
Questo glossario, sebbene sia fatto molto bene ed esauriente, vedo che mancano ancora tantissimi termini marinareschi.
Sono certo che quando sarà bello completo, almeno il 90% attireranno molti modellisti nel forum.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
ciao stafano
bene!
quando trovi qualcosa da correggere o da inserire ex novo, avvertimi.
bene!
quando trovi qualcosa da correggere o da inserire ex novo, avvertimi.
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gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Ho appena notato che il termine Pedaruola è sempre nella pagina P ma non in ordine con gli altri termini.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Qui non è un termine "fino" però non so se è valido quindi lascio agli amministratori se aggiungere al glossario o meno
Cammelli:
Sono, in sintesi, 2 mezzi scafi che servono a sollevare le navi o per le riparazioni o per portare nel porto con fondo troppo basso per le navi.
Prima di tutto mettevano i 2 mezzi scafi sotto la nave imbragandolo poi riempivano di aria l'interno dei mezzi scafi per farli galleggiare compreso la nave per poi portare dove vogliono.
Qui usano dei barconi ma lo scopo è lo stesso.
Cammelli:
Sono, in sintesi, 2 mezzi scafi che servono a sollevare le navi o per le riparazioni o per portare nel porto con fondo troppo basso per le navi.
Prima di tutto mettevano i 2 mezzi scafi sotto la nave imbragandolo poi riempivano di aria l'interno dei mezzi scafi per farli galleggiare compreso la nave per poi portare dove vogliono.
Qui usano dei barconi ma lo scopo è lo stesso.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Mi vien difficile capire come potevano riempire d'aria i mezzi scafi
darsena- Utente Illuminato
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Credo che non erano perfettamente ermetici però possono.
Altrimenti neanche le navi potrebbero navigare se infiltrassero accqua trai i listelli dello scafo.
Riguardo alla metodologia, basta usare 2 tubature di cui una per pompare acqua e tramite depressione fa entrare aria nell'altra tubatura.
Almeno credo.
Altrimenti neanche le navi potrebbero navigare se infiltrassero accqua trai i listelli dello scafo.
Riguardo alla metodologia, basta usare 2 tubature di cui una per pompare acqua e tramite depressione fa entrare aria nell'altra tubatura.
Almeno credo.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Non credevo che nel 700 /800 fossero arrivati a tanto,ok buono a sapersi
darsena- Utente Illuminato
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
In effetti la cultura cantieristica navale è molto poco informato.
Cioè siamo praticamente concentrati sulle navi, sia che sono kit, autocostruzione o arsenale ma su come lavoravano, le macchine per poter costruire le navi (es. paranchi), le varie tecniche per poter trasportare le navi su acque poco profonde (appunto i cammelli) strutture per far girare di fianco la nave per poter riparare o pulire la scocca (soprattutto togliere le teredini) ecc.
Cioè siamo praticamente concentrati sulle navi, sia che sono kit, autocostruzione o arsenale ma su come lavoravano, le macchine per poter costruire le navi (es. paranchi), le varie tecniche per poter trasportare le navi su acque poco profonde (appunto i cammelli) strutture per far girare di fianco la nave per poter riparare o pulire la scocca (soprattutto togliere le teredini) ecc.
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Delfini: Specie di braccioli che si trovano solitamente appena sotto le serpi che servono, credo, a irribustire lateralmente il tagliamare
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
ciao stefano
ti ringrazio della segnalazione. provvedo.
meriteresti di diventare un "glossarrista"!
ti ringrazio della segnalazione. provvedo.
meriteresti di diventare un "glossarrista"!
_________________
gian paolo
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
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Glossiario dei termini marinareschi: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f66-glossario-illustrato-dei-termini-marinareschi
brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Amici vedendo la foto dei mezzi scafi penso che siano gli antenati dei bacini galleggianti mi spiego prima si riempiano d'acqua si accostano sotto all'opera viva e poi si svuotano come i bacini gallegianti si riempiano d'acqua la nave entra e poi si svuotano un cordiale saluto a tutti
aniello- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Salve, sono appena entrato a far parte del forum e volevo fare una precisazione, la manovra che viene descritta e chiamata caricabasso in realtà è il vang.picogio' ha scritto:un caricabasso ,che è una manovra attaccata al boma ma molto vicina all'albero , ve la invierò ciao a tutti giovanni
picogio' ha scritto:nelle barche a remi lo scalmo è, nelle diverse forme, l'appoggio del fulcro del remo durante la voga
prima diversa forma : scalmo con un piolo di legno o acciaio ----il remo con questo scalmo deve essere fornito di stroppo
scusa se intervengo picogiò, ma nel remo, che è una leva di secondo genere, il fulcro si trova nel punto in cui il centro della pale tocca l'acqua. Allo scalmo è applicata la resistenza, mentre all'impugnatura è applicata la potenza (la forza del vogatore).
gimasa
-
a seguire vi posterò altri tipi di scalmo ciao a tutti giovanni
Gimasa- Utente Veterano
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Ciao Gimasa,
grazie per la precisazione,
ho notato che non ti sei ancora presentato, non è obbligatorio, ma facendolo dai la possibilità a tutti gli utenti di conoscerti, ti puoi presentare a questo link: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f7-presentati
Per qualsiasi dubbio o richiesta puoi scrivermi una mail a
moderazione@scuoladimodellismo.it
Avendo cura di mettere come oggetto: Per jjsimy
Rinnovandoti il benvenuto, permettimi di indicarti il link al regolamento che cortesemente ti chiedo di leggere: http://www.forumscuoladimodellismo.com/t274-regolamento-del-forum
grazie per la precisazione,
ho notato che non ti sei ancora presentato, non è obbligatorio, ma facendolo dai la possibilità a tutti gli utenti di conoscerti, ti puoi presentare a questo link: http://www.forumscuoladimodellismo.com/f7-presentati
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Rinnovandoti il benvenuto, permettimi di indicarti il link al regolamento che cortesemente ti chiedo di leggere: http://www.forumscuoladimodellismo.com/t274-regolamento-del-forum
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Stefano
Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio. (Jim Morrison)
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jjsimy- Moderatore sostenitore
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Salve, se posso vorrei dare un contributo personale.
Accostata - Manovra che consiste in un mutamento della propria prora e, conseguentemente della propria rotta. Accostare a dritta. Accostare a sinistra, accostare ad un'altra imbarcazione o alla banchina ecc.
Alberetto - E' il nome che viene attribuito all'ultimo palo degli alberi composti da più pali.
La parte bassa dell'alberetto, chiamata rabazza, si collega al colombiere del palo sottostante mediante una ferramenta chiamata testa di moro.
Gli alberetti prendono il nome dell'albero al quale si sovrappongono; si avranno così l'alberetto di trinchetto, l'alberetto di maestra e l'alberetto di mezzana.
Anca - E' il termine marinaresco utilizzato per indicare le parti stellate di poppa di uno scafo.
Sono dette parti stellate quelle parti concave di prua e di poppa che raccordano la parte pressochè tondeggiante dello scafo con le parti affinate della estrema prua e della estrema poppa; le prime sono dette mure o masconi, mentre le seconde, oltre al termine anca, vengono dette pure giardinetti.
Questo ultimo nome curioso deriva dal fatto che i vecchi bastimenti a vela possedevano, in corrispondenza delle anche, delle specie di balconcini, che erano in comunicazione con le cabine degli ufficiali superiori e del capitano; essi erano spesso adorni di decorazioni e di vasi di agrumi e di fiori.
Cabina - Con questo termine si intende quello spazio chiuso, interno allo scafo o ricavato nelle sovrastrutture, destinato ad ospitare passeggeri o membri dell'equipaggio.
Per tale scopo all'interno delle cabine sono ricavate le cuccette e, talvolta, sono corredate anche di locali igienici e cucina, soprattutto a bordo delle piccole imbarcazioni ove spesso la cabina è l'unico locale chiuso e destinato al soggiorno dell'equipaggio e dei passeggeri.
Catamarano - Particolare tipo di costruzione navale costituita da due scafi, lunghi e sottili, tenuti assieme e paralleli da una robusta intelaiatura trasversale. Il termine di catamarano ha origine dalla parola Tamil "Kattumaram", che significa "legno legato".
Oggi il vocabolo viene utilizzato anche per distinguere un particolare tipo di carena utilizzata per piccoli scafi a motore. Essa è caratterizzata per avere un profilo trasversale costituito da due scafi separati da un tunnel, che ha lo scopo di migliorare la qualità della velocità del mezzo, consentendo all'aria che in esso si incunea di creare un qualche sostentamento dinamico.
Catena - Viene così chiamato quell'insieme di anelli aventi forma ovale e costituiti da tondino di ferro o di acciaio, che vengono uniti gli uni negli altri. Ciascuno di questi anelli prende il nome di maglia e può essere o no dotato di uno scontro metallico, detto traversino e disposto secondo il suo asse minore. La funzione del traversino nelle maglie della catena è quella di evitare lo schiacciamento della maglia per trazione quando la catena è sotto sforzo e anche quello di impedire che le maglie si ingarbuglino. La grandezza, detta calibro della catena, è stabilita dal diametro del tondino di ferro con cui sono fatte le sue maglie. Le catene vengono prodotte in spezzoni lunghi ciascuno 25 metri; questi possono essere uniti tra di loro, all'occorrenza, utilizzando appositi maniglioni d'unione o maglie particolari di tipo smontabile come la maglia Kenter o altre ad essa simili come concetto costruttivo. Il peso di una catena in chilogrammi si può dedurre empiricamente utilizzando alcune formule approssimate che forniscono il peso di 100 metri di catena. Nel caso di catena con traversino si ha la relazione P = 2.16 x c², mentre per stabilire il peso di 100 metri di catena senza traversino si deve utilizzare la relazione P = 2.32 x c². In entrambe le formule P viene data in Kg. e c rappresenta il calibro della catena in mm.
Juliet - Pronuncia fonetica della lettera "J" , secondo il Codice Internazionale dei segnali. Lettera che, applicata sulle vele, distingue le imbarcazioni da regata di nazionalità giapponese. Tale lettera è pure rappresentata da una bandierina di forma rettangolare, con tre bande orizzontali di uguale altezza, di cui quella centrale di colore bianco e le altre due di colore blu.
Quando viene issata isolatamente a riva, assume il seguente significato:“ Ho un incendio a bordo e trasporto merci pericolose: mantenetevi lontano da me.”.
Con i simboli Morse la lettera "J" è rappresentata da un punto e da tre linee, vale a dire da un suono breve seguito da tre più lunghi (la durata del suono della linea deve essere tre volte quella del punto).
Se la lettera "J" viene esposta da una nave rompighiaccio che comunica con la nave o navi assistite, significa:“ Non mi seguite (procedete lungo il canale aperto nel ghiaccio).”; se invece la lettera "J" viene esposta dalla nave assistita, significa:“ Non vi seguirò (procederò lungo il canale aperto nel ghiaccio)”.
Latina (vela) – Particolare tipo di vela triangolare, inferita lungo la sua ipotenusa ad un’antenna e detta, per questo, inferitura o antennale. Gli altri due lati della vela sono detti gratile, quello che collega l’angolo di mura con quello di scotta, mentre l’altro lato è detto filo o caduta poppiera.
L’angolo di mura viene assicurato, mediante un penzolo detto carro, all’estrema prua dell’imbarcazione.
È la più antica vela di taglio, tipica del Mediterraneo, ancora largamente utilizzata per la sua semplicità ed efficacia.
La vela è terzarolabile ed i mataffioni sono posti lungo l’antennale, dal momento che è su questo lato che, nella presa di terzaroli, viene ridotta la superficie velica.
Pagaia – La pagaia è un tipo di corto remo con una unica pala ed una impugnatura a T, non si articola su nessuno scalmo o scalmiera e viene adoperato con ambedue le mani.
È un remo impiegato a bordo di piccole e leggere imbarcazioni dagli indiani e da altre popolazioni primitive a bordo di piroghe e canoe.
Esiste anche la pagaia doppia, più propriamente chiamata remo alla battana (così detto perché utilizzato a bordo di un piccolo e sottile battellino a fondo piatto, detto Batto), costituito da due pale, disposte su piani perpendicolari e collegate da una corta asta, che funge anche da impugnatura.
Paglietto – Paglietto è il nome generico attribuito a qualsiasi stuoino, realizzato con tela robusta o con intrecci di filacce o di vecchie corde, e utilizzato per fasciare e proteggere parti dello scafo o dell’attrezzatura dai danni causati dall’attrito provocaato dallo sfregamento e dagli urti. A bordo dei vecchi bastimenti veniva preparato anche il paglietto turafalle. Questo era costituito da un pezzo di grossa tela olona lardata o da un fitto intreccio di filacce di vecchio cavo, che veniva anch’esso lardato. Ai quattro angoli del paglietto venivano assicurati dei lunghi cavi, che servivano a guidarlo e assicurarlo fuoribordo perché ostruisse una falla, riducendo notevolmente la quantità d’acqua imbarcata e consentendo l’intervento di riparazione dall’interno dello scafo.
Sacchetto – Con il termine sacchetto si intende un particolare nodo che viene impiegato, principalmente, per appesantire la cima di un cavo al fine di poterlo lanciare con facilità verso terra o verso un’altra imbarcazione, sia nell’ormeggio che nel rimorchio o quando si debba costituire un va-e-vieni.
Il termine più appropriato è sacchetto lanciasagole, anche se è conosciuto pure come pugno di scimmia, dalla traduzione letterale del suo termine inglese.
Lo si esegue preferibilmente con un cavetto ritorto, avvolgendolo attorno ad un sacchetto di tela riempito di sabbia o altro oggetto pesante.
Alla fine lo si stringe bene e si impiomba la cima corta sulla restante, formando una piccola gassa.
E' un nodo che, per la sua simmetricità ed assoluta sfericità, viene utilizzato anche come nodo di ornamento per farne portachiavi (se il portachiavi è destinato all’uso nautico, spesso si inserisce all'interno una pallina di sughero perché galleggi).
Sbovo – Lo sbovo è il foro praticato in coperta, in prossimità della prua di una nave, in corrispondenza del pozzo delle catene, attraverso il quale passa la catena dell’ancora.
Adiacente a tale foro è sistemato lo strozzatoio, che ha lo scopo di frenare la corda della catena, sino a bloccarla del tutto.
Sbozzare – Sbozzare significa dare la prima forma approssimativa a qualcosa, perchè possa poi facilmente essere rifinita. Come termine nautico sbozzare significa sciogliere e togliere le bozze.
Accostata - Manovra che consiste in un mutamento della propria prora e, conseguentemente della propria rotta. Accostare a dritta. Accostare a sinistra, accostare ad un'altra imbarcazione o alla banchina ecc.
Alberetto - E' il nome che viene attribuito all'ultimo palo degli alberi composti da più pali.
La parte bassa dell'alberetto, chiamata rabazza, si collega al colombiere del palo sottostante mediante una ferramenta chiamata testa di moro.
Gli alberetti prendono il nome dell'albero al quale si sovrappongono; si avranno così l'alberetto di trinchetto, l'alberetto di maestra e l'alberetto di mezzana.
Anca - E' il termine marinaresco utilizzato per indicare le parti stellate di poppa di uno scafo.
Sono dette parti stellate quelle parti concave di prua e di poppa che raccordano la parte pressochè tondeggiante dello scafo con le parti affinate della estrema prua e della estrema poppa; le prime sono dette mure o masconi, mentre le seconde, oltre al termine anca, vengono dette pure giardinetti.
Questo ultimo nome curioso deriva dal fatto che i vecchi bastimenti a vela possedevano, in corrispondenza delle anche, delle specie di balconcini, che erano in comunicazione con le cabine degli ufficiali superiori e del capitano; essi erano spesso adorni di decorazioni e di vasi di agrumi e di fiori.
Cabina - Con questo termine si intende quello spazio chiuso, interno allo scafo o ricavato nelle sovrastrutture, destinato ad ospitare passeggeri o membri dell'equipaggio.
Per tale scopo all'interno delle cabine sono ricavate le cuccette e, talvolta, sono corredate anche di locali igienici e cucina, soprattutto a bordo delle piccole imbarcazioni ove spesso la cabina è l'unico locale chiuso e destinato al soggiorno dell'equipaggio e dei passeggeri.
Catamarano - Particolare tipo di costruzione navale costituita da due scafi, lunghi e sottili, tenuti assieme e paralleli da una robusta intelaiatura trasversale. Il termine di catamarano ha origine dalla parola Tamil "Kattumaram", che significa "legno legato".
Oggi il vocabolo viene utilizzato anche per distinguere un particolare tipo di carena utilizzata per piccoli scafi a motore. Essa è caratterizzata per avere un profilo trasversale costituito da due scafi separati da un tunnel, che ha lo scopo di migliorare la qualità della velocità del mezzo, consentendo all'aria che in esso si incunea di creare un qualche sostentamento dinamico.
Catena - Viene così chiamato quell'insieme di anelli aventi forma ovale e costituiti da tondino di ferro o di acciaio, che vengono uniti gli uni negli altri. Ciascuno di questi anelli prende il nome di maglia e può essere o no dotato di uno scontro metallico, detto traversino e disposto secondo il suo asse minore. La funzione del traversino nelle maglie della catena è quella di evitare lo schiacciamento della maglia per trazione quando la catena è sotto sforzo e anche quello di impedire che le maglie si ingarbuglino. La grandezza, detta calibro della catena, è stabilita dal diametro del tondino di ferro con cui sono fatte le sue maglie. Le catene vengono prodotte in spezzoni lunghi ciascuno 25 metri; questi possono essere uniti tra di loro, all'occorrenza, utilizzando appositi maniglioni d'unione o maglie particolari di tipo smontabile come la maglia Kenter o altre ad essa simili come concetto costruttivo. Il peso di una catena in chilogrammi si può dedurre empiricamente utilizzando alcune formule approssimate che forniscono il peso di 100 metri di catena. Nel caso di catena con traversino si ha la relazione P = 2.16 x c², mentre per stabilire il peso di 100 metri di catena senza traversino si deve utilizzare la relazione P = 2.32 x c². In entrambe le formule P viene data in Kg. e c rappresenta il calibro della catena in mm.
Juliet - Pronuncia fonetica della lettera "J" , secondo il Codice Internazionale dei segnali. Lettera che, applicata sulle vele, distingue le imbarcazioni da regata di nazionalità giapponese. Tale lettera è pure rappresentata da una bandierina di forma rettangolare, con tre bande orizzontali di uguale altezza, di cui quella centrale di colore bianco e le altre due di colore blu.
Quando viene issata isolatamente a riva, assume il seguente significato:“ Ho un incendio a bordo e trasporto merci pericolose: mantenetevi lontano da me.”.
Con i simboli Morse la lettera "J" è rappresentata da un punto e da tre linee, vale a dire da un suono breve seguito da tre più lunghi (la durata del suono della linea deve essere tre volte quella del punto).
Se la lettera "J" viene esposta da una nave rompighiaccio che comunica con la nave o navi assistite, significa:“ Non mi seguite (procedete lungo il canale aperto nel ghiaccio).”; se invece la lettera "J" viene esposta dalla nave assistita, significa:“ Non vi seguirò (procederò lungo il canale aperto nel ghiaccio)”.
Latina (vela) – Particolare tipo di vela triangolare, inferita lungo la sua ipotenusa ad un’antenna e detta, per questo, inferitura o antennale. Gli altri due lati della vela sono detti gratile, quello che collega l’angolo di mura con quello di scotta, mentre l’altro lato è detto filo o caduta poppiera.
L’angolo di mura viene assicurato, mediante un penzolo detto carro, all’estrema prua dell’imbarcazione.
È la più antica vela di taglio, tipica del Mediterraneo, ancora largamente utilizzata per la sua semplicità ed efficacia.
La vela è terzarolabile ed i mataffioni sono posti lungo l’antennale, dal momento che è su questo lato che, nella presa di terzaroli, viene ridotta la superficie velica.
Pagaia – La pagaia è un tipo di corto remo con una unica pala ed una impugnatura a T, non si articola su nessuno scalmo o scalmiera e viene adoperato con ambedue le mani.
È un remo impiegato a bordo di piccole e leggere imbarcazioni dagli indiani e da altre popolazioni primitive a bordo di piroghe e canoe.
Esiste anche la pagaia doppia, più propriamente chiamata remo alla battana (così detto perché utilizzato a bordo di un piccolo e sottile battellino a fondo piatto, detto Batto), costituito da due pale, disposte su piani perpendicolari e collegate da una corta asta, che funge anche da impugnatura.
Paglietto – Paglietto è il nome generico attribuito a qualsiasi stuoino, realizzato con tela robusta o con intrecci di filacce o di vecchie corde, e utilizzato per fasciare e proteggere parti dello scafo o dell’attrezzatura dai danni causati dall’attrito provocaato dallo sfregamento e dagli urti. A bordo dei vecchi bastimenti veniva preparato anche il paglietto turafalle. Questo era costituito da un pezzo di grossa tela olona lardata o da un fitto intreccio di filacce di vecchio cavo, che veniva anch’esso lardato. Ai quattro angoli del paglietto venivano assicurati dei lunghi cavi, che servivano a guidarlo e assicurarlo fuoribordo perché ostruisse una falla, riducendo notevolmente la quantità d’acqua imbarcata e consentendo l’intervento di riparazione dall’interno dello scafo.
Sacchetto – Con il termine sacchetto si intende un particolare nodo che viene impiegato, principalmente, per appesantire la cima di un cavo al fine di poterlo lanciare con facilità verso terra o verso un’altra imbarcazione, sia nell’ormeggio che nel rimorchio o quando si debba costituire un va-e-vieni.
Il termine più appropriato è sacchetto lanciasagole, anche se è conosciuto pure come pugno di scimmia, dalla traduzione letterale del suo termine inglese.
Lo si esegue preferibilmente con un cavetto ritorto, avvolgendolo attorno ad un sacchetto di tela riempito di sabbia o altro oggetto pesante.
Alla fine lo si stringe bene e si impiomba la cima corta sulla restante, formando una piccola gassa.
E' un nodo che, per la sua simmetricità ed assoluta sfericità, viene utilizzato anche come nodo di ornamento per farne portachiavi (se il portachiavi è destinato all’uso nautico, spesso si inserisce all'interno una pallina di sughero perché galleggi).
Sbovo – Lo sbovo è il foro praticato in coperta, in prossimità della prua di una nave, in corrispondenza del pozzo delle catene, attraverso il quale passa la catena dell’ancora.
Adiacente a tale foro è sistemato lo strozzatoio, che ha lo scopo di frenare la corda della catena, sino a bloccarla del tutto.
Sbozzare – Sbozzare significa dare la prima forma approssimativa a qualcosa, perchè possa poi facilmente essere rifinita. Come termine nautico sbozzare significa sciogliere e togliere le bozze.
Gimasa- Utente Veterano
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Obice: una via di mezzo tra cannone e mortaio inventato già nel 1500
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Obice
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Obice
ErPiotta71- Forumnauta
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
Non me ne voglia Picogio se intervengo in questo pos. Sto scorrendo solo in questi giorni la sezione relativa al contributo dei lettori in riferimanto al "Glossario" e mi sembrava giusto puntualizzare che lo scamo non è l'appoggio del fulcro del remo perchè questo, trattandosi idi una leva di secondo genere, ha il fulcro sulla pala, a contatto con l'acqua, la resistenza sullo scamo e la potenza sull'impugnatura.picogio' ha scritto:nelle barche a remi lo scalmo è, nelle diverse forme, l'appoggio del fulcro del remo durante la voga
prima diversa forma : scalmo con un piolo di legno o acciaio ----il remo con questo scalmo deve essere fornito di stroppo
gimasa
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Gimasa- Utente Veterano
Re: CONTRIBUTO DEGLI UTENTI
picogio' ha scritto:uso diverso del bertoccio: guida per manovre correnti sulle vele
Credo che il termine più appropriato non sia quello di bertoccio, che ha funzione e forma differente, ma, piuttosto Redancia o Radancia che ha l'aspetto mostrato in figura e lo scopo di far da guida manovre correnti.
gimasa
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Gimasa- Utente Veterano
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