Santa Maria in stile "arsenale" (gino arcuri)

Ciao Angelo, ti ringrazio e mi fa veramente molto piacere sentirti dopo tanto tempo.
Stefano jjsimy, il fatto delle abat-jour era rivolto scherzosamente a Stefano ErPiotta che parlava di lampadari Ti ringrazio ovviamente.

Ed ora voglio anticiparvi il prototipo della lunga serie di botti che dovrò costruire. La realizzazione è abbastanza macchinosa e sinceramente questo mio metodo non ve lo suggerirei, ma quando inizierà la produzione, se volete, posso sottoporvi con piacere un passo-passo; non è escluso che si effettuino delle variazioni migliorative nel senso della praticità realizzativa.
Per questa prima prova ci sono stato dietro quasi una settimana, fra ricerche, calcoli e prove varie.
Misura 30 mm. in altezza, rappresenta una botte di 400 litri in scala 1:36 ed è composta da 16 doghe rastremate (!!!).
Buona serata a tutti.

Anche se "qualcosina" riesco a intuire, sono molto curioso di conoscere il tuo metodo !  

Aspettiamo.
ciao

Ciao Pietro, per attenuare la tua curiosità, sperando di fare cosa gradita, aggiungo un tassello



Ciao Vincenzo, come ben saprai ho sempre messo a disposizione di tutti, i miei lavori e relative tecniche costruttive senza alcuna gelosia o segreto; quando sarà pronto, posterò anche questo

Certo che è proprio piccolina ragazzi!



Buona giornata!

gino arcuri ha scritto:il fatto delle abat-jour era rivolto scherzosamente 

Gino mi fai gli scherzi?
bellissima la botte!! complimenti!!

Ciao Gino

complimenti davvero per il lavoro che stai facendo.

Aspetto anche io il seguito.

Ciao Rino

Ciao Gino, supercomplimenti!!!
Sei un mastro bottaio coi fiocchi!!

Lo so Gino, per questo ti ringrazio a nome di tutti, meno che dalla mia Santa Maria, è un po' gelosa.
Lo sai che cerco di scherzare sempre un abbraccio.
ciao

ciao Gino
riallacciandomi a quanto detto nel vascello fantasma, penso che sulla scivania do Colombo non dovrebbe mancare la balestriglia (o mazza di Giacobbe), l'antenato del sestante

PS. sarebbe una bella posa per Colombo
ciao.   enzo

Nel nostro glossario non ci sono questi nomi, nemmeno sestante.
Sarà giusto aggiungere nel glossario?

Stefano jjsimy, Rino, Armando, Vincenzo, Vi ringrazio tutti e di vero cuore.

Enzo e Stefano ErPiotta carissimi Vi ringrazio del Tema suggerito che mi appresto piacevolmente a svolgere:

Controllo del punto nave sulla Santa Maria
(determinazione della latitudine e longitudine alle quali si trova in quel momento la nave)
La misura della latitudine, all’epoca, partiva dal presupposto che l’altezza della Stella Polare sull’orizzonte, variava con il variare della latitudine (teoricamente massima al polo, nulla all’equatore)
Con la conoscenza dell’angolo di altezza della Stella Polare sull’orizzonte era nata la prima nozione di latitudine.
Si stabilì che la latitudine di un luogo era uguale all’altezza della Polare sull’orizzonte (misurazioni in gradi ovviamente).
Lo stesso calcolo si poteva fare misurando l’altezza del sole allo Zenit (determinate tavole riportavano la misura nelle diverse stagioni)
Queste misurazioni venivano effettuate con molta esattezza tramite l’Astrolabio

Sembra provenisse dalla Scuola Alessandrina del VI secolo, ma divenne maggiormente noto a partire dal XII secolo.
C’è molto disaccordo fra gli studiosi se Colombo avesse fatto uso o meno dell’astrolabio; è certo comunque che lo strumento divenne di uso comune, a bordo, a partire dal XVI secolo.
Sulle navi colombiane veniva sicuramente utilizzato uno strumento più semplice anche se notevolmente meno preciso ed era la Balestriglia o “mazza di Giacobbe”.
(ved. foto sopra postata da Enzo)
Nel suo impiego si faceva coincidere la parte inferiore denominata martello con la linea dell’orizzonte e la parte superiore con il sole, sulla freccia dello strumento i potevano leggere i gradi indicati su una scala graduata. ù

Notturlabio.

Era un semplice strumento che Colombo utilizzava per determinare le ore della notte ed era basato sul principio che le stelle del Gran Carro impiegavano 24 ore nel loro notturno movimento intorno alla Polare.
Era dunque una forma di orologio sul quale erano segnate 24 ore invece di 12.
I marinai comunque, anche se con meno precisione, riuscivano a leggere l’ora anche senza strumento.
Superfluo evidenziare che le ore del giorno venivano misurate con l’uso della clessidra
(originariamente aveva funzionamento ad acqua.
dal greco Klepsydra = Klepto:sottraggo Ydro:acqua)

Doveroso riportare che gli spunti di quanto suesposto sono stati tratti da "Le navi di Cristoforo Colombo" edito dall'Istituto Poligrafico, Zecca e Libreria dello Stato.

Un caro saluto a Tutti. Ciao

ciao, e per completare l'agomento....
Storicamente si ha notizia dell’uso, intorno al 1400, di un primo rudimentale strumento, chiamato quadrante consistente in una tavoletta con il cui lato si traguardava l’astro e munita di un filo a piombo e di una scala graduata.


Successivamente, ad opera soprattutto degli Arabi, venne perfezionato l’astrolabio nautico, basato sul principio del quadrante, molto più pesante e preciso e munito di diverse scale.
Nel corso del XVI secolo venne ideata la balestriglia o mazza di Giacobbe, uno strumento molto semplice che soppiantò il quadrante e l’astrolabio. Era costituito da due assicelle, una scorrevole su un’altra graduata, con le quali si traguardavano contemporaneamente  l’astro e l’orizzonte.


Alcuni anni dopo il navigatore inglese John Davis perfezionò la balestriglia, sfruttando l’ombra del sole per evitare l’abbagliamento. Questo strumento prese il nome dal suo inventore: quadrante di Davis.

Nel 1700 fu messo a punto l’ottante, strumento a doppia riflessione da cui deriva direttamente il sestante moderno.


ciao, enzo

Anche oggi ho imparato qualcosa Grazie
Claudio  

Beh ragazzi, seguire questo cantiere e' meglio che andare a scuola  
Oltre alla grande maestria di Gino nel realizzare il modello, le sue integrazioni sono la ciliegina sulla torta.
Complimenti e grazie

Ciao Gino
Stiamo imparando tutti. e molto anche

Tutto questo non si è mai visto, credo, nè sui libri nè sui film!
Veramente molto interessante.

Ciao Enzo grazie per il tuo esaustivo e molto interessante completamento del discorso.
Claudio, Italo, Walter, Stefano, grazie infinite; troppo buoni.
Vi invito a bere un buon bicchiere di vino: con l'augurio che da virtuale lo si possa  in qualche occasione sorseggiare tutti insieme da vicino.  



Buona domenica Amici.

Ciao Gino, sei spettacolare anche negli accostamenti dei soggetti delle foto
Molto belle da vedere le botti!! Mi piacerebbe toccarle con mano.
Anche il vino deve essere uno spettacolo, se il colore in foto corrisponde al naturale.
Complimenti per tutto, continuo a seguirti con molto piacere.

Ciao Gino
io più che virtuale lo ho bevuto liquido, alla Tua salute, e che davvero un giorno lo si beva tutti assieme---prosit--  

Anchio ho brindato con quello non virtuale, complimenti
Claudio  

Cin cin.
ciao

Buonasera a Tutti.
Ragazzi devo confessarVi che è un lavoraccio, non si finisce mai e mi rendo conto di avere prodotto poco o niente in una settimana.
Avrei voluto realizzare 40 o 50 botti, ma se si pensa di dovere tagliare, rastremare sia in senso longitudinale che radiale e poi curvare 600 - 700 "mini" doghe mi viene un po lo sconforto; odio un po fare cose ripetitive. Vedremo.
Intanto devo ammettere che il gioco vale la candela, in quanto il risultato gratifica abbastanza.
Sto preparando qualcosa di esplicativo che posterò quanto prima.


Un caro saluto a Tutti. Ciao.

Ciao Gino

Ti capisco, anche a me le cose ripetitive mi rompono un pò.....

Cin Cin anche da parte mia a tutti anche se io non bevo vino.

Ciao Rino

Ciao, è un lavoro noioso ma lo stai facendo alla grande!!

Produzione lenta, ma continua; e continue variazioni migliorative.