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Lettera S:
A - B - C - D - E - F - G - H - I - J - K - L - M - N - O - P - Q - R - S - T - U - V - W - X - Y - Z
Sabordo:
Apertura di forma rettangolare o quadrata praticata sulla fiancata della nave per la fuoriuscita del cannone.
Sacco:
(Vele a Sacco) Disposizione delle vele che, mal bordate o mal tagliate, assumono una forma eccessivamente rigonfia.
Saettia:
La Saettia come linea era simile alla polacca, questa era sempre armata a vele latine. Aveva una portata di 80 tonnellate con armamento velico in due modi, uno composto da tre alberi a vele latine, l’altro invece all’albero maestro una vela quadra maggiore e una vela quadra di gabbia che era possibile aggiungendo l’albero di gabbia. L’albero di trinchetto è inclinato fortemente e piantato molto avanti sulla prora. Diffusa nel mediterraneo, fu usata per scopi commerciali e scopi militari a partire dal 1100 per finire agli inizi del 1700, con il suo massimo sviluppo nel 1500.
Sagola:
propriamente detto del cavo piano (ovvero fatto con tre legnoli o trefoli con commettitura destrorsa) di misura superiore al merlino e genericamente della cima di piccolo diametro.
Sant'Elmo: (fuoco di ...)
Luminescenza della parte superiore dell'alberatura che per effetto dell'elettricità atmosferica si manifesta, talvolta, durante i fortunali.
Sartia:
Manovra dormiente. Robusto cavo (tirante) che serve per sostenere e impedire flessioni laterali dell'albero; il loro numero varia a seconda del numero di crocette, queste ultime utilizzate per accrescere l'angolo sartia albero, diminuendo così lo sforzo. Tra le sartie sono montate orizzontalmente le griselle.
Sartiola:
Ognuna delle sartie degli alberetti delle navi a vele quadre.
Sassola:
anche grottazza, specie di grossa cucchiaia usata per togliere l'acqua dalle imbarcazioni.
Sbirro:
è un occhio o anello fatto di più giri di corda minuta; serve ad abbracciare fortemente due elementi.
(vedi anche stroppo)
Sbovo o salpàncora:
Argano, sul naviglio maggiore ad asse orizzontale, destinato alla manovra delle catene delle ancore.
Scalandrone:
Passerella mobile usata come ponte di collegamento tra la nave e la banchina per consentire l'imbarco e lo sbarco di persone e di merci.
Scalmo:
1) Ciascuno degli elementi superiori, più o meno ricurvi, costituenti le coste (ordinate) delle navi.
2) nelle barche a remi lo scalmo è, nelle diverse forme, l'appoggio del fulcro del remo durante la voga, costituito da un piolo in legno o acciaio infisso alle falchetta e provvisto di stroppo di ritegno.
Scalmo d'alette:
Scalmo d'angolo dell'arcaccia (vedi Arcaccia).
Scalmiera:
1) l’insieme di tutti gli scalmi in un naviglio da remo.
2) spazio quadrato che si lascia sul capo di banda di certi navigli (specie inglesi), per collocarvi il remo, a guisa di scalmo, costituita da due pezzi di legno piatti, ad angolo retto sulla banda del naviglio, che lasciano tra di loro l'intervallo pel moto del remo.
Scalmotto:
parte superiore dell'ordinata. Nella costruzione di modelli in scatola di montaggio, i falsi scalmotti (in genere tronchi di listello) costituiscono la traccia delle numerose ordinate nascoste dal ponte che nel modello, non vengono ,per semplicità riprodotte.
Scarpa:
pezzo di legno duro che si sospendeva fuori bordo per proteggere la murata dagli urti delle maree durante la manovra di alaggio dell'ancora.
Scarroccio:
Spostamento laterale della barca per effetto del vento; è maggiormente evidente nelle andature di bolina in quanto il vento agisce sulle vele con un angolo assai diverso da quello di avanzamento.
Scassa:
alloggio per l'incastro del piede dell'albero, situato sul paramezzale o sulla chiglia (vedi anche mastra).
Scassa del Bompresso:
formata da due chiavi (tavole parallele) che fissano il piede, è incastrata con bordi sagomati al secondo baglio del primo ponte ed al primo del secondo. E' composta da pezzi uniti a battente e canale, con apertura ellittica per il passaggio obliquo del bompresso. La seconda chiave, scassa, è incastrata sui bagli successivi; nella parte bassa è praticata una cavatoia rettangolare destinata al maschio del piede.
Scassa o suola del piccolo argano:
la campana del piccolo argano è posizionata sul castello e l'asse verticale (fuso), scende sul secondo ponte per incastrarsi in una femmina circolare (scodella).
Schooner
Lo schooner, talvolta italianizzato in scuna o scuner è un tipo di veliero a due o più alberi generalmente inclinati verso poppa, dotato di vele di diverso tipo. L'albero di maestra è collocato a poppa ed è più grande e più alto dell'albero di trinchetto posizionato a prua. Il più classico armamento schooner è a vele auriche, ma a volte combinate con vele quadre. Sebbene il termine schooner sia spesso tradotto in italiano con goletta, in quanto imbarcazioni molto simili, i due termini non sono propriamente sinonimi: lo schooner può presentare anche tre alberi, e l'elemento caratterizzante è dato dall'avere l'albero di prua più basso degli altri alberi.
Sciabecco:
Imbarcazione di origine araba, ma frequente nel Mediterraneo con tre alberi a vela latina del peso variabile fra le 150 e le 200 tonnellate, armate generalmente con 12 o 20 cannoni, ma spesso usate come nave da carico. I tre alberi erano verticali o poco inclinati a prora; il trinchetto e la maestra, a calcese, con vele latine; la mezzana a randa. Secondo le diverse forme dello scafo, lo sciabecco poteva portare anche un albero di bompresso o un’asta di fiocco.
Scopamare:
Vela addizionale posta lateralmente al trinchetto e inferiormente al coltellaccio. (vedi Coltellaccio)
Scotta:
Cima di manovra per tendere verso poppa ogni angolo inferiore di vela, ovvero ogni bugna di qualsiasi vela;
ogni scotta prende nome dalla vela cui è connessa: scotta di randa, scotta di fiocco. Cima utilizzata per regolare la vela partendo dal suo angolo posteriore basso (punto di scotta); la trazione sulle scotte viene di solito esercitata parallelamente al piano di coperta.
Scuna:
termine di origine ligure per brigantino goletta dall'inglese schooner.
Senale:
1) nell'800 si assiste allo sviluppo delle vele auriche (golette e brigantini). inizialmente tale
vela non era inferita direttamente all'albero, ma ad un secondo albero parallelo sul quale
potevano scorrere gli anelli di inferitura. tale albero era detto senale.
a volte il senale poteva essere costituito da un semplice cavo fissato al ponte e alla coffa.
2) denominazione generica per indicare nell''800 una nave mercantile a vele auriche.
Senaletti:
- coppia di paranchi a ritenuta dei picchi,
- i due paranchi laterali a servizio dei cannoni.
Sentina:
1) La parte più bassa della stiva, dove si raccolgono gli eventuali rifiuti liquidi, (acqua proveniente da lavaggi, condensazioni, infiltrazioni, spurghi di macchinari, ecc.). Le varie parti della sentina sono generalmente coperte con pagliuoli.
2) Cassettone fatto di tavole, a guisa di una canna da pozzo, per escludere i corpi estranei dannosi alle trombe , che, partendo dal fondo della stiva, s'innalza fin sotto i bagli del primo ponte e che fa l'ufficio di rinchiudere le canne delle trombe; esso è forato all'interno sul fondo di stiva per far sì che l'acqua quivi penetrata vi si raccolga. Fatto intorno al piede dell'albero di maestra e, nelle navi da guerra, anche intorno a quello di mezzana.
Serpa:
luogo stabilito sul castello di prora nelle navi, che serve ai bisogni comuni di marinai e sotto-ufficiali.
Serpe:
Elementi in legno che partendo dalla gru di capone, si raccordano alla parte superiore del tagliamare. In genere decorati con fregi e terminanti in corrispondenza della polena.
Serpentinaggio:
Gli stragli e i controstragli erano legati tra loro con un piccolo cavo che aveva lo scopo di mantenerli uniti tra loro qualora uno dei due fosse allentato o tranciato. Tra staglio e controstraglio poteva essere presente un distanziatore in legno.
Serrabozze:
Ciascuna delle due catenelle (o cime) che trattengono l'ancora cingendone il fuso quando non è utilizzata (vedere anche serrabozze).
Serrare:
Chiudere le vele, dopo averle imbrogliate; raccogliere cioè la tela sul pennone e legarla coi gerli ad esso. Ciò fanno i marinai tenendosi sui marciapiedi o staffe dei pennoni e posando su questi il ventre. (vedere anche imbrogliare le vele)
Serrette:
Il serrette sono corsi di fasciame interni allo scafo e vincolati alla costolatura sulla faccia interna con funzione di irrigidimento e anche di finitura ai compartimenti. Serrettame è l'insieme delle serrette. (vedere voce Carpenteria Navale)
Sestante:
è uno strumento utilizzato per misurare l'angolo di elevazione di un oggetto celeste sopra l'orizzonte. Tecnicamente la misura si effettua facendo collimare l'oggetto con l'orizzonte. La data e l'angolo di misura sono utilizzati per calcolare una specifica posizione su una mappa nautica o aeronautica e si usa per esempio traguardando a mezzogiorno il Sole per individuare la latitudine.
Sesto:
sinonimo di "garbo" (vedi) ossia dima per definire le coste.
da https://www.youtube.com/watch?v=SXechwhG-Go&list=UULjOs8f_9GIco-Su6KD-uaA&index=3 di Gilberto Penzo
Sghindare:
Abbassare un albero di gabbia o un alberetto lungo l'albero maggiore per sottrarlo al vento eccessivo o per calarlo sul ponte. Questa operazione veniva eseguita con il “cavo buono” (vedi).
Sloop:
1) piccolo e veloce veliero usato da vedetta o come porta ordini, con un solo albero a vela aurica.
Sloop indicava una classe inglese di navi militari inferirore alla fregata che aveva il corrispettivo nel francese corvetta. La dimensione e l'atrezzatura degli sloop inglesi era la piu' varia e poteva comprendere attrezzatura a nave (3 alberi quadri), a brigantino (2 alberi quadri ), a cutter (1 albero aurico) o a goletta (2 alberi aurici).
Lo sloop bermudiano aveva attrezzatura sempre ad un albero a vele auriche con quadre minori.
2) in tempi moderni sloop è l'armamento più diffuso, con un solo albero capace di portare la randa e il fiocco (vedere anche armamento Marconi).
Soglia:
la parte inferiore dove si posano gli stipiti delle cannoniere (o sabordi) e feritoie. In alcuni casi può essere leggermente debordante rispetto allo scafo.
Solcometro (a barchetta):
In passato, per misurare la velocità di una nave, si usava un solcometro rudimentale ma sicuramente efficace. Un marinaio filava una sagola con dei nodi posizionati ad intervalli regolari e fissata ad un legno galleggiante lanciato in mare da poppa.
Il legno rimaneva fermo mentre la nave camminava; con l’ausilio di una clessidra, un ufficiale contava i nodi che scivolavano fuori bordo nell’arco di mezzo minuto. Il numero dei nodi contati corrispondeva alla velocità della nave, cioè alle miglia nautiche percorse in un’ora. Dividendo la lunghezza di un miglio nautico (circa 1852 metri secondo il paese, ora quello internazionale pari a 1852 metri) per 120 mezzi minuti che sono contenuti in un’ora si ottiene una distanza tra i nodi di 15 metri e 43 centimetri .
Da questo sistema di misurazione deriva l’unità di misura della velocità in mare tutt’oggi usata ossia il NODO (corrispondente a 1,852 km/ora).
Sopraccarico:
Persona imbarcata che trasporta un carico di speciale importanza , responsabile dello stesso .
Sorgitore:
Luogo adatto all'ancoraggio
Sospensore:
A partire dalla metà dell'800 alcune vele vengono sdoppiate ("fisse" e "volanti") e le trozze vengono realizzate in metallo permettondo il movimento laterale e verticale dei pennoni. Questi ultimi, quando non sono fissati direttamente all'albero, vengono sostenuti al colombiere della coffa mediante una catena detta sospensore.
Spalmatura:
composto steso sull'opera viva dello scafo per preservare ques'ultimo dalle teredini.
(vedi pattume).
Specchio di poppa o quadro di poppa:
Estrema parte poppiera di una nave che si trova al di sopra del galleggiamento e che chiude lo scafo con una superficie trasversale piana o poco incurvata e leggermente inclinata.
Spera:
Nome generico di qualsiasi apparato galleggiante fatto per frenare lo spostamento di una nave o imbarcazione.
Sperone:
Sporgenza accuminata di prua a livello della linea di galleggiamento, atta a fracassare lo scafo avversario nata con antiche navi (rostro-rostrum). Nel corso del tempo, indica anche genericamente lo sbalzo dalla ruota di prua in corrispondenza del bompresso.
Spigone:
asta leggera sulla quale erano inferite alcune vele di straglio.
Nome attribuito anche al bompresso di piccole imbarcazioni dotate di fiocco.
Staffe:
i tiranti che trattengono i marciapiedi ai pennoni. (vedi anche marciapiedi)
Staminale:
elemento inferiore delle ossature trasversali delle navi. (vedi Ordinata)
Staziografo:
strumento che consente di determinare sulla carta la posizione della nave una volta rilevati gli angli tra di essa e tre punti cospicui della costa.
Stazza:
La stazza di una nave esprime la capacità degli spazi interni e chiusi. Rappresenta quindi un volume e non un peso, anche se viene calcolata in tonnellate (per definizione 1 tonnellata di stazza è uguale a 2,83 mc.).
(da non confondere con dislocamento)
Stellata:
carena molto fine e soprattutto quando a prua ed a poppa abbia sezioni trasversali pressochè rettilinee dalla linea di galleggiamento a quella di chiglia.
Stiva:
locale all'interno dello scafo della nave atto a contenere merci, viveri e attrezzature.
Stricco:
Particolare sistema di paranchi.
Strallo o straglio:
Manovre dormienti che reggono la spinta all'indietro degli alberi, nel senso da prua a poppa; quindi lavorano nello stesso piano longitudinale della barca, facendo forza verso prua.
Prendono il nome della vela che vi si inferisce, un cutter avrà così lo “strallo di fiocco” e lo “strallo di trinchetta”.
Stroppo: ( o stroppio)
Nome dell’anello di fune o di metallo che avvolge la cassa di un bozzello, ma anche di quello che trattiene un remo al suo scalmo.
Struzza o livarda:
Asta che sostiene l'angolo superiore poppiero della vela a tarchia.
Sabordo:
Apertura di forma rettangolare o quadrata praticata sulla fiancata della nave per la fuoriuscita del cannone.
Sacco:
(Vele a Sacco) Disposizione delle vele che, mal bordate o mal tagliate, assumono una forma eccessivamente rigonfia.
Saettia:
La Saettia come linea era simile alla polacca, questa era sempre armata a vele latine. Aveva una portata di 80 tonnellate con armamento velico in due modi, uno composto da tre alberi a vele latine, l’altro invece all’albero maestro una vela quadra maggiore e una vela quadra di gabbia che era possibile aggiungendo l’albero di gabbia. L’albero di trinchetto è inclinato fortemente e piantato molto avanti sulla prora. Diffusa nel mediterraneo, fu usata per scopi commerciali e scopi militari a partire dal 1100 per finire agli inizi del 1700, con il suo massimo sviluppo nel 1500.
Sagola:
propriamente detto del cavo piano (ovvero fatto con tre legnoli o trefoli con commettitura destrorsa) di misura superiore al merlino e genericamente della cima di piccolo diametro.
Sant'Elmo: (fuoco di ...)
Luminescenza della parte superiore dell'alberatura che per effetto dell'elettricità atmosferica si manifesta, talvolta, durante i fortunali.
Sartia:
Manovra dormiente. Robusto cavo (tirante) che serve per sostenere e impedire flessioni laterali dell'albero; il loro numero varia a seconda del numero di crocette, queste ultime utilizzate per accrescere l'angolo sartia albero, diminuendo così lo sforzo. Tra le sartie sono montate orizzontalmente le griselle.
Sartiola:
Ognuna delle sartie degli alberetti delle navi a vele quadre.
Sassola:
anche grottazza, specie di grossa cucchiaia usata per togliere l'acqua dalle imbarcazioni.
Sbirro:
è un occhio o anello fatto di più giri di corda minuta; serve ad abbracciare fortemente due elementi.
(vedi anche stroppo)
Sbovo o salpàncora:
Argano, sul naviglio maggiore ad asse orizzontale, destinato alla manovra delle catene delle ancore.
Scalandrone:
Passerella mobile usata come ponte di collegamento tra la nave e la banchina per consentire l'imbarco e lo sbarco di persone e di merci.
Scalmo:
1) Ciascuno degli elementi superiori, più o meno ricurvi, costituenti le coste (ordinate) delle navi.
2) nelle barche a remi lo scalmo è, nelle diverse forme, l'appoggio del fulcro del remo durante la voga, costituito da un piolo in legno o acciaio infisso alle falchetta e provvisto di stroppo di ritegno.
Scalmo d'alette:
Scalmo d'angolo dell'arcaccia (vedi Arcaccia).
Scalmiera:
1) l’insieme di tutti gli scalmi in un naviglio da remo.
2) spazio quadrato che si lascia sul capo di banda di certi navigli (specie inglesi), per collocarvi il remo, a guisa di scalmo, costituita da due pezzi di legno piatti, ad angolo retto sulla banda del naviglio, che lasciano tra di loro l'intervallo pel moto del remo.
Scalmotto:
parte superiore dell'ordinata. Nella costruzione di modelli in scatola di montaggio, i falsi scalmotti (in genere tronchi di listello) costituiscono la traccia delle numerose ordinate nascoste dal ponte che nel modello, non vengono ,per semplicità riprodotte.
Scarpa:
pezzo di legno duro che si sospendeva fuori bordo per proteggere la murata dagli urti delle maree durante la manovra di alaggio dell'ancora.
Scarroccio:
Spostamento laterale della barca per effetto del vento; è maggiormente evidente nelle andature di bolina in quanto il vento agisce sulle vele con un angolo assai diverso da quello di avanzamento.
Scassa:
alloggio per l'incastro del piede dell'albero, situato sul paramezzale o sulla chiglia (vedi anche mastra).
Scassa del Bompresso:
formata da due chiavi (tavole parallele) che fissano il piede, è incastrata con bordi sagomati al secondo baglio del primo ponte ed al primo del secondo. E' composta da pezzi uniti a battente e canale, con apertura ellittica per il passaggio obliquo del bompresso. La seconda chiave, scassa, è incastrata sui bagli successivi; nella parte bassa è praticata una cavatoia rettangolare destinata al maschio del piede.
Scassa o suola del piccolo argano:
la campana del piccolo argano è posizionata sul castello e l'asse verticale (fuso), scende sul secondo ponte per incastrarsi in una femmina circolare (scodella).
Schooner
Lo schooner, talvolta italianizzato in scuna o scuner è un tipo di veliero a due o più alberi generalmente inclinati verso poppa, dotato di vele di diverso tipo. L'albero di maestra è collocato a poppa ed è più grande e più alto dell'albero di trinchetto posizionato a prua. Il più classico armamento schooner è a vele auriche, ma a volte combinate con vele quadre. Sebbene il termine schooner sia spesso tradotto in italiano con goletta, in quanto imbarcazioni molto simili, i due termini non sono propriamente sinonimi: lo schooner può presentare anche tre alberi, e l'elemento caratterizzante è dato dall'avere l'albero di prua più basso degli altri alberi.
Sciabecco:
Imbarcazione di origine araba, ma frequente nel Mediterraneo con tre alberi a vela latina del peso variabile fra le 150 e le 200 tonnellate, armate generalmente con 12 o 20 cannoni, ma spesso usate come nave da carico. I tre alberi erano verticali o poco inclinati a prora; il trinchetto e la maestra, a calcese, con vele latine; la mezzana a randa. Secondo le diverse forme dello scafo, lo sciabecco poteva portare anche un albero di bompresso o un’asta di fiocco.
Scopamare:
Vela addizionale posta lateralmente al trinchetto e inferiormente al coltellaccio. (vedi Coltellaccio)
Scotta:
Cima di manovra per tendere verso poppa ogni angolo inferiore di vela, ovvero ogni bugna di qualsiasi vela;
ogni scotta prende nome dalla vela cui è connessa: scotta di randa, scotta di fiocco. Cima utilizzata per regolare la vela partendo dal suo angolo posteriore basso (punto di scotta); la trazione sulle scotte viene di solito esercitata parallelamente al piano di coperta.
Scuna:
termine di origine ligure per brigantino goletta dall'inglese schooner.
Senale:
1) nell'800 si assiste allo sviluppo delle vele auriche (golette e brigantini). inizialmente tale
vela non era inferita direttamente all'albero, ma ad un secondo albero parallelo sul quale
potevano scorrere gli anelli di inferitura. tale albero era detto senale.
a volte il senale poteva essere costituito da un semplice cavo fissato al ponte e alla coffa.
2) denominazione generica per indicare nell''800 una nave mercantile a vele auriche.
Senaletti:
- coppia di paranchi a ritenuta dei picchi,
- i due paranchi laterali a servizio dei cannoni.
Sentina:
1) La parte più bassa della stiva, dove si raccolgono gli eventuali rifiuti liquidi, (acqua proveniente da lavaggi, condensazioni, infiltrazioni, spurghi di macchinari, ecc.). Le varie parti della sentina sono generalmente coperte con pagliuoli.
2) Cassettone fatto di tavole, a guisa di una canna da pozzo, per escludere i corpi estranei dannosi alle trombe , che, partendo dal fondo della stiva, s'innalza fin sotto i bagli del primo ponte e che fa l'ufficio di rinchiudere le canne delle trombe; esso è forato all'interno sul fondo di stiva per far sì che l'acqua quivi penetrata vi si raccolga. Fatto intorno al piede dell'albero di maestra e, nelle navi da guerra, anche intorno a quello di mezzana.
Serpa:
luogo stabilito sul castello di prora nelle navi, che serve ai bisogni comuni di marinai e sotto-ufficiali.
Serpe:
Elementi in legno che partendo dalla gru di capone, si raccordano alla parte superiore del tagliamare. In genere decorati con fregi e terminanti in corrispondenza della polena.
Serpentinaggio:
Gli stragli e i controstragli erano legati tra loro con un piccolo cavo che aveva lo scopo di mantenerli uniti tra loro qualora uno dei due fosse allentato o tranciato. Tra staglio e controstraglio poteva essere presente un distanziatore in legno.
Serrabozze:
Ciascuna delle due catenelle (o cime) che trattengono l'ancora cingendone il fuso quando non è utilizzata (vedere anche serrabozze).
Serrare:
Chiudere le vele, dopo averle imbrogliate; raccogliere cioè la tela sul pennone e legarla coi gerli ad esso. Ciò fanno i marinai tenendosi sui marciapiedi o staffe dei pennoni e posando su questi il ventre. (vedere anche imbrogliare le vele)
Serrette:
Il serrette sono corsi di fasciame interni allo scafo e vincolati alla costolatura sulla faccia interna con funzione di irrigidimento e anche di finitura ai compartimenti. Serrettame è l'insieme delle serrette. (vedere voce Carpenteria Navale)
Sestante:
è uno strumento utilizzato per misurare l'angolo di elevazione di un oggetto celeste sopra l'orizzonte. Tecnicamente la misura si effettua facendo collimare l'oggetto con l'orizzonte. La data e l'angolo di misura sono utilizzati per calcolare una specifica posizione su una mappa nautica o aeronautica e si usa per esempio traguardando a mezzogiorno il Sole per individuare la latitudine.
Sesto:
sinonimo di "garbo" (vedi) ossia dima per definire le coste.
da https://www.youtube.com/watch?v=SXechwhG-Go&list=UULjOs8f_9GIco-Su6KD-uaA&index=3 di Gilberto Penzo
Sghindare:
Abbassare un albero di gabbia o un alberetto lungo l'albero maggiore per sottrarlo al vento eccessivo o per calarlo sul ponte. Questa operazione veniva eseguita con il “cavo buono” (vedi).
Sloop:
1) piccolo e veloce veliero usato da vedetta o come porta ordini, con un solo albero a vela aurica.
Sloop indicava una classe inglese di navi militari inferirore alla fregata che aveva il corrispettivo nel francese corvetta. La dimensione e l'atrezzatura degli sloop inglesi era la piu' varia e poteva comprendere attrezzatura a nave (3 alberi quadri), a brigantino (2 alberi quadri ), a cutter (1 albero aurico) o a goletta (2 alberi aurici).
Lo sloop bermudiano aveva attrezzatura sempre ad un albero a vele auriche con quadre minori.
2) in tempi moderni sloop è l'armamento più diffuso, con un solo albero capace di portare la randa e il fiocco (vedere anche armamento Marconi).
Soglia:
la parte inferiore dove si posano gli stipiti delle cannoniere (o sabordi) e feritoie. In alcuni casi può essere leggermente debordante rispetto allo scafo.
Solcometro (a barchetta):
In passato, per misurare la velocità di una nave, si usava un solcometro rudimentale ma sicuramente efficace. Un marinaio filava una sagola con dei nodi posizionati ad intervalli regolari e fissata ad un legno galleggiante lanciato in mare da poppa.
Il legno rimaneva fermo mentre la nave camminava; con l’ausilio di una clessidra, un ufficiale contava i nodi che scivolavano fuori bordo nell’arco di mezzo minuto. Il numero dei nodi contati corrispondeva alla velocità della nave, cioè alle miglia nautiche percorse in un’ora. Dividendo la lunghezza di un miglio nautico (circa 1852 metri secondo il paese, ora quello internazionale pari a 1852 metri) per 120 mezzi minuti che sono contenuti in un’ora si ottiene una distanza tra i nodi di 15 metri e 43 centimetri .
Da questo sistema di misurazione deriva l’unità di misura della velocità in mare tutt’oggi usata ossia il NODO (corrispondente a 1,852 km/ora).
Sopraccarico:
Persona imbarcata che trasporta un carico di speciale importanza , responsabile dello stesso .
Sorgitore:
Luogo adatto all'ancoraggio
Sospensore:
A partire dalla metà dell'800 alcune vele vengono sdoppiate ("fisse" e "volanti") e le trozze vengono realizzate in metallo permettondo il movimento laterale e verticale dei pennoni. Questi ultimi, quando non sono fissati direttamente all'albero, vengono sostenuti al colombiere della coffa mediante una catena detta sospensore.
Spalmatura:
composto steso sull'opera viva dello scafo per preservare ques'ultimo dalle teredini.
(vedi pattume).
Specchio di poppa o quadro di poppa:
Estrema parte poppiera di una nave che si trova al di sopra del galleggiamento e che chiude lo scafo con una superficie trasversale piana o poco incurvata e leggermente inclinata.
Spera:
Nome generico di qualsiasi apparato galleggiante fatto per frenare lo spostamento di una nave o imbarcazione.
Sperone:
Sporgenza accuminata di prua a livello della linea di galleggiamento, atta a fracassare lo scafo avversario nata con antiche navi (rostro-rostrum). Nel corso del tempo, indica anche genericamente lo sbalzo dalla ruota di prua in corrispondenza del bompresso.
Spigone:
asta leggera sulla quale erano inferite alcune vele di straglio.
Nome attribuito anche al bompresso di piccole imbarcazioni dotate di fiocco.
Staffe:
i tiranti che trattengono i marciapiedi ai pennoni. (vedi anche marciapiedi)
Staminale:
elemento inferiore delle ossature trasversali delle navi. (vedi Ordinata)
Staziografo:
strumento che consente di determinare sulla carta la posizione della nave una volta rilevati gli angli tra di essa e tre punti cospicui della costa.
Stazza:
La stazza di una nave esprime la capacità degli spazi interni e chiusi. Rappresenta quindi un volume e non un peso, anche se viene calcolata in tonnellate (per definizione 1 tonnellata di stazza è uguale a 2,83 mc.).
(da non confondere con dislocamento)
Stellata:
carena molto fine e soprattutto quando a prua ed a poppa abbia sezioni trasversali pressochè rettilinee dalla linea di galleggiamento a quella di chiglia.
Stiva:
locale all'interno dello scafo della nave atto a contenere merci, viveri e attrezzature.
Stricco:
Particolare sistema di paranchi.
Strallo o straglio:
Manovre dormienti che reggono la spinta all'indietro degli alberi, nel senso da prua a poppa; quindi lavorano nello stesso piano longitudinale della barca, facendo forza verso prua.
Prendono il nome della vela che vi si inferisce, un cutter avrà così lo “strallo di fiocco” e lo “strallo di trinchetta”.
Stroppo: ( o stroppio)
Nome dell’anello di fune o di metallo che avvolge la cassa di un bozzello, ma anche di quello che trattiene un remo al suo scalmo.
Struzza o livarda:
Asta che sostiene l'angolo superiore poppiero della vela a tarchia.
Ultima modifica di brggpl il Dom 16 Mar 2014 - 9:10 - modificato 22 volte. (Motivazione : solcometro 12-8-2013 serpa 9-11-2013 sestante scalandrone 13.10 soglia 6.1.2014)
_________________
Un capitano non abbandona mai la propria nave!
Prendi una canzone triste e rendila migliore.
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
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