Lettera O:

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Occhiello:
foro sulla vela, rinforzato lungo i bordi con un anello di metallo o plastica; serve a permettere il passaggio delle borose o dei matafioni: è detto anche brancarella.

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Occhio di cubia:
Apertura situata a prua della nave, sul fasciame esterno laterale dello scafo, a capo di un condotto che porta fino al ponte la catena dell'ancora.
 

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Occhio di Plimsoll:
Detto anche "marca di bordo libero". Per prevenire incidenti marittimi dovuti al carico, sono stati imposti questi segnali da apporre sugli scafi indicanti la posizione della massima linea di galleggiamento che quella nave può assumere sotto carico in acque e stagioni diverse:
TF = Tropical Fresh Water, F = Fresh Water, T = Tropical Zone, S = Summer, W = Winter, WNA = Winter North Atlantic
L’ultima marca, per la navigazione nel Nord Atlantico nei mesi invernali, è la più bassa, perché (anche in considerazione della bassa salinità e quindi del forte affondamento dello scafo) alla nave deve essere assicurata la massima riserva di spinta e quindi il massimo bordo libero, in considerazione della la pericolosità di quelle acque.

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Olona: (tela olona)
La tela olona è un tipo di tessuto grezzo, pesante e molto resistente. Il nome deriva dal fiume Olona (Lombardia).
Lungo il suo corso erano collocati i mulini per lo sbiancamento della tela che sfruttavano la forza motrice dell'acqua.
Originariamente era prodotta con fibre di canapa non tinta, ma con il calo di questa coltivazione, si passò al cotone.
L'uso principale di questa tela fu in campo nautico: i teli larghi circa 50 cm (ferzi) venivano cuciti
affiancati per la formazione delle vele. (vedere anche ferzo)
Può intendersi anche derivata dalla città di Olonne in Francia dove si sviluppò la medesima manifattura.

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Ombrinale:
Nelle navi antiche, foro praticato direttamente alla base dell'impavesata per far defluire l'acqua di lavaggio, della piovana e di quella eventualmente imbarcata sotto i colpi di mare dal ponte di coperta.
Nelle navi moderne, orifizi di cui sono muniti i ponti e le sovrastrutture per lo scolo dell'acqua, mediante tubi di scarico che vanno a sboccare fuori bordo a murata, in sentina o sui ponti scoperti sottostanti alle sovrastrutture.
 

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Opera morta:
parte dello scafo al di sopra della linea di galleggiamento. Il termine deriva dal fatto che la sua funzione non è vitale come quella della parte opposta, situata sotto la linea di galleggiamento, detta per questo motivo “opera viva”. Viene detta anche “bordo libero"; nella descrizione della barca si sottolinea di solito la sua altezza più o meno elevata.

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Opera viva:
parte dello scafo al di sotto della linea di galleggiamento.

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Ordinata: (o Costa o Costola)
Struttura perpendicolare alla Chiglia ripetuta a distanza più o meno fitta ,intervallata da vuoti (maglia), alla quale sono fissati i fasciami. L'ordinata era incastrata con appositi scassi (tacchette) sulla chiglia e una eventuale trave di rinforzo detta Paramezzale correva in asse alla chiglia stessa. L'ordinata può essere composta da vari elementi: il Madiere nella parte più bassa e, simmetricamente verso l'alto, le parti più curve sono dette Staminali o "Ginocchio" e le parti più verticali detti Scalmi e "Scalmotti". Procedendo verso le estremità dello scafo, la sagoma delle ordinate cambia determinandone il profilo e assume la forma a "V" composta da due soli elementi detti Forcacci a poppa e "Zangoni" a prua. Le ultime ordinate possono essere perpendicolari il profilo esterno dell'imbarcazione e sono dette "Ordinate deviate".  L'ultima ordinata a prua è detta "Apostolo".  Le prime cinque ordinate poste in opera lungo l'intera chiglia con passo costante, prendono il nome di "Quinti".  I quinti determinano l'Angolo di Quartobono cioè l'inclinazione delle facce laterali esterne alle quali veniva fissato il fasciame.  Una incisione a "V" praticata sulle due facce laterali della chiglia detta Battura impostava il primo corso di fasciame partendo dal basso.
I componenti di una ordinata possono cambiare a seconda del tipo e dell'epoca dell'imbarcazione.
Nella pratica corrente del modellismo in kit le ordinate sono generalmente costituite da sagome piene poste con un certo passo sulla chiglia corrispondenti alle sezioni trasversali, tali da generare con la posa dei fasciami uno scafo realistico. In modellismo d'arsenale le ordinate sono propriamente le coste o i quinti.
 

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Orecchie dell'ancora
Denominazione,che si assegna alla larghezza delle zampe dell' ancora. Vedi ancora

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Orecchia di lepre:
Cosi chiamati  una vela, la quale, quando è apparecchiata, ha la forma d' una vela  latina, a terzo punto.

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Orecchioni:
due cilindri metallici sporgenti che poggiano sull'affusto per dare l'elevazione.

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Orzare:
avvicinare la prua della nave alla direzione del vento, contro il vento (bolina).  Si dice anche andare all'orza, venire all'orza o stringere il vento.  Ad esempio, manovrando per passare da una andatura al traverso a una andatura di bolina si esegue una orzata. La manovra opposta è poggiare (vedi).

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Osteriggio:
copertura a lucernario posta sulle aperture del ponte che danno luce e aria ai locali sottostanti; un tempo veniva detta anche spiraglio. È costituito da un'intelaiatura con robusti cristalli, il tutto incernierato su un'apposita mastra.

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Ostino:
è il nome attribuito a quella manovra corrente che serve a regolare e tenere fermo nella posizione voluta il picco di una randa aurica o la penna di una vela latina.

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