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La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
2 partecipanti
Forum Scuola di Modellismo :: Modellismo Statico :: Navimodellismo :: Architettura navale antica - Modellismo d'arsenale :: Maestri d'ascia :: In cantiere
Pagina 1 di 1
La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Credo sia opportuno aprire una discussione inerente ad anomalie riscontrate nelle istruzioni, errori di impostazione ed ogni altro argomento che possa essere seguito da osservazioni che possano influire positivamente nella realizzazione di questo manufatto.
Invito ogni interventista ad indicare le anomalie riscontrate e fornire le eventuali soluzioni senza alcun commento o giudizio personale sull'opera che bella, brutta, ecc. chi continua a farla è intenzionato a finirla nel migliore dei modi.
Iniziamo
Il bracciolo del dritto sul disegno è a filo dello scanso della chiglia
mentre montato ne dista diversi millimetri
Sul CD viene pubblicato questo assemblaggio:
mentre le istruzioni prevedono questo:
quesito sottoposto ad Hachette
alla pagina 26, fig. 10 del 4° fascicolo si vede che l'incastro tra il dritto di prua e il controruota viene incollato al paro della tacca presente sul controruota. Così facendo il dritto non coincide con l'angolo della chiglia in basso (foto 1). Sul CD allegato all'opera si vede che, nella sez. "Introduzione al Modellismo d'Arsenale" al minuto 06:15, il particolare in oggetto, montato, non è come da foto del fascicolo ma sembra perfettamente assiemato (foto 2)
Risposta di Hachette al quesito
Buon giorno
grazie per averci contattato
il giusto assemblaggio e' quello che ha presentato nella foto con la freccia gialla,
quindi il gradino si crea in maniera naturale se i pezzi sono incollati nella maniera esatta.
Nell'uscita 9 ci saranno i vari pezzi che compongono il tagliamare che va ad incastrarsi proprio lì (fatti i dovuti aggiustamenti con la carta vetrata... ovviamente...)
cordiali saluti
Perfect Model
Nessun commento finora nelle istruzioni a tal proposito.
A pag. 26 della quarta dispensa viene segnalato giustamente di non incollare ciglia e ordinata (quinto)
Realizzata la parte poppiera della chiglia con il dritto.
Nessun accenno a come verrà impostato il primo corso di fasciame sulla chiglia ( battura, torello e canali delle bisce)
Ci sono proposte?
Ciao
Mario
Invito ogni interventista ad indicare le anomalie riscontrate e fornire le eventuali soluzioni senza alcun commento o giudizio personale sull'opera che bella, brutta, ecc. chi continua a farla è intenzionato a finirla nel migliore dei modi.
Iniziamo
Il bracciolo del dritto sul disegno è a filo dello scanso della chiglia
mentre montato ne dista diversi millimetri
Sul CD viene pubblicato questo assemblaggio:
mentre le istruzioni prevedono questo:
quesito sottoposto ad Hachette
alla pagina 26, fig. 10 del 4° fascicolo si vede che l'incastro tra il dritto di prua e il controruota viene incollato al paro della tacca presente sul controruota. Così facendo il dritto non coincide con l'angolo della chiglia in basso (foto 1). Sul CD allegato all'opera si vede che, nella sez. "Introduzione al Modellismo d'Arsenale" al minuto 06:15, il particolare in oggetto, montato, non è come da foto del fascicolo ma sembra perfettamente assiemato (foto 2)
Risposta di Hachette al quesito
Buon giorno
grazie per averci contattato
il giusto assemblaggio e' quello che ha presentato nella foto con la freccia gialla,
quindi il gradino si crea in maniera naturale se i pezzi sono incollati nella maniera esatta.
Nell'uscita 9 ci saranno i vari pezzi che compongono il tagliamare che va ad incastrarsi proprio lì (fatti i dovuti aggiustamenti con la carta vetrata... ovviamente...)
cordiali saluti
Perfect Model
Nessun commento finora nelle istruzioni a tal proposito.
A pag. 26 della quarta dispensa viene segnalato giustamente di non incollare ciglia e ordinata (quinto)
Realizzata la parte poppiera della chiglia con il dritto.
Nessun accenno a come verrà impostato il primo corso di fasciame sulla chiglia ( battura, torello e canali delle bisce)
Ci sono proposte?
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Ciao Mario
la risposta di Perfect model si commenta da sola:
(fatti i dovuti aggiustamenti con la carta vetrata... ovviamente...) cordiali saluti Perfect Model
vedi tu.
E' ancora prematuro parlare di fasciame, tieni presente che prima devi fare l'arcaccia e gli scalmi di cubia, poi montato provvisoriamente il tutto ti puoi segnare la battura, che verrebbe così precisa.
la risposta di Perfect model si commenta da sola:
(fatti i dovuti aggiustamenti con la carta vetrata... ovviamente...) cordiali saluti Perfect Model
vedi tu.
E' ancora prematuro parlare di fasciame, tieni presente che prima devi fare l'arcaccia e gli scalmi di cubia, poi montato provvisoriamente il tutto ti puoi segnare la battura, che verrebbe così precisa.
_________________
Walter
www.walterfurlan.com
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
E-mail moderazione: moderazione@scuoladimodellismo.it
Walter Furlan- Moderatore
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Scusa Walter desidererei tralasciare i commenti come per esempio la tua introduzione che in effetti è giusta ma che non apporta alcun contributo alla discussione che intenderei raggiungesse una infarinatura da monografia Hachetet & Company con nuove soluzioni mai eseguite finora.
Le considerazioni le possiamo fare nei diari, ma qui dovremmo registrare problemi e soluzioni senza alcun commento.
Il problema non è il fasciame ma la chiglia che dovrebbe essere predisposta per accogliere il primo corso.
Di soluzioni ce ne sono diverse che andremo ad esaminare per poter raggiungere una soluzione valida all'argomento.
Di conseguenza dobbiamo aspettare di vedere come Hachette predispone la posa del torello per esaminare il problema.
Per il momento come anche indicato da loro lasciamo tutto com'è senza incollare i quinti ed ovviamente la chiglia.
Fino a qui ho evidenziato gli strafalcioni Hachette. Vediamo come rimediano loro o come potremmo intervenire noi.
Certo che a questo punto la serietà di Hachette sarebbe quella di rifondere i fascicoli con indicazioni errate in modo che l'utente possa realizzare poi il manufatto correttamente. Ma cos'è correttamente? Forse è meglio che ci arrangiamo noi segnalando ad Hachette le soluzioni che credo possano venir apprezzate. Passo e chiudo il commento.
Ciao
Mario
Le considerazioni le possiamo fare nei diari, ma qui dovremmo registrare problemi e soluzioni senza alcun commento.
Il problema non è il fasciame ma la chiglia che dovrebbe essere predisposta per accogliere il primo corso.
Di soluzioni ce ne sono diverse che andremo ad esaminare per poter raggiungere una soluzione valida all'argomento.
Di conseguenza dobbiamo aspettare di vedere come Hachette predispone la posa del torello per esaminare il problema.
Per il momento come anche indicato da loro lasciamo tutto com'è senza incollare i quinti ed ovviamente la chiglia.
Fino a qui ho evidenziato gli strafalcioni Hachette. Vediamo come rimediano loro o come potremmo intervenire noi.
Certo che a questo punto la serietà di Hachette sarebbe quella di rifondere i fascicoli con indicazioni errate in modo che l'utente possa realizzare poi il manufatto correttamente. Ma cos'è correttamente? Forse è meglio che ci arrangiamo noi segnalando ad Hachette le soluzioni che credo possano venir apprezzate. Passo e chiudo il commento.
Ciao
Mario
Ultima modifica di marioandreoli il Mar 30 Mag 2017 - 21:50 - modificato 1 volta.
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Ho capito
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Walter
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Walter Furlan- Moderatore
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Sono state segnalate delle dime con lunghezze diverse Attenzione! Il fatto di avere dime di lunghezza diversa provocherà ovviamente degli scompensi alla conformazione della murata che in altro tipo di modellismo si può ovviare provvedendo ad imbonire o ridurre le ordinate fuori assetto. Nel arsenale questo non succede per la precisione da adottare. Però qui è un'altra cosa ed assieme eventualmente cercheremo la soluzione per correggere il correggibile.
Ciao
Mario
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Anomalie sui componenti il cantiere
Sono stati rilevati i seguenti spessori
nel caso si procedesse all'assemblaggio si otterrebbe questo
alla prossima proposta di miglioramento.
Ciao
Mario
Sono stati rilevati i seguenti spessori
nel caso si procedesse all'assemblaggio si otterrebbe questo
alla prossima proposta di miglioramento.
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Profilo con gli spessori della base del cantiere da poppa (a sinistra) a prua (a destra), assemblata senza apportare correzioni ai componenti forniti nei fascicoli
Ovviamente gli spessori non sono in scala, ma bensì maggiorati per evidenziare i difetti
In rosso il profilo della chiglia (ovviamente schematizzato e non in scala): come si può notare, nella parte centrale la chiglia risulta distaccata dalla base (rimane una luce L)
Ovviamente non sarà necessaria la precisione del centesimo di millimetro, ma è opportuno provvedere alla
correzione con una tolleranza di +/-0.2mm al massimo
Definiti gli spessori correttivi, PRIMA di iniziare il montaggio del cantiere occorrerà procurarsi una robusta base di appoggio per lo staffaggio di tutto l’insieme.
Le dimensioni del piano di base dovranno essere tali da lasciare un adeguato margine attorno allo scafo, orientativamente cm.85x40 in quanto in futuro potrebbe essere necessario avere un adeguato piano di appoggio per squadri e strutture di controllo dell’allineamento dello scafo.
Come piano di appoggio ci si può procurare un piano di truciolare laminato in formica, un riquadro di com-
pensato multistrato da almeno 25-30 mm di spessore, oppure lo si può realizzare in proprio incollando tra
loro diversi riquadri di compensato più sottile (almeno quattro), mettendoli uno sull’altro su un piano di
riferimento (attenzione a compensare eventuali deformazioni dei singoli strati e tenendoli ben pressati tra loro, ad esempio con tegami e bottiglie o bottiglioni pieni d’acqua.
L’importante è che il piano sia assolutamente diritto, senza curvature e/o svergolamenti.
Sul piano si dovrà tracciare un asse mediano longitudinale e, ad una estremità, un asse trasversale perfettamente in squadro con il primo: i due assi serviranno come riferimenti per il montaggio della base del cantiere
Alla prossima
Mario
Ovviamente gli spessori non sono in scala, ma bensì maggiorati per evidenziare i difetti
In rosso il profilo della chiglia (ovviamente schematizzato e non in scala): come si può notare, nella parte centrale la chiglia risulta distaccata dalla base (rimane una luce L)
Ovviamente non sarà necessaria la precisione del centesimo di millimetro, ma è opportuno provvedere alla
correzione con una tolleranza di +/-0.2mm al massimo
Definiti gli spessori correttivi, PRIMA di iniziare il montaggio del cantiere occorrerà procurarsi una robusta base di appoggio per lo staffaggio di tutto l’insieme.
Le dimensioni del piano di base dovranno essere tali da lasciare un adeguato margine attorno allo scafo, orientativamente cm.85x40 in quanto in futuro potrebbe essere necessario avere un adeguato piano di appoggio per squadri e strutture di controllo dell’allineamento dello scafo.
Come piano di appoggio ci si può procurare un piano di truciolare laminato in formica, un riquadro di com-
pensato multistrato da almeno 25-30 mm di spessore, oppure lo si può realizzare in proprio incollando tra
loro diversi riquadri di compensato più sottile (almeno quattro), mettendoli uno sull’altro su un piano di
riferimento (attenzione a compensare eventuali deformazioni dei singoli strati e tenendoli ben pressati tra loro, ad esempio con tegami e bottiglie o bottiglioni pieni d’acqua.
L’importante è che il piano sia assolutamente diritto, senza curvature e/o svergolamenti.
Sul piano si dovrà tracciare un asse mediano longitudinale e, ad una estremità, un asse trasversale perfettamente in squadro con il primo: i due assi serviranno come riferimenti per il montaggio della base del cantiere
Alla prossima
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Da un quadrello di legno compatto (ad es. ramino) di sezione 10x10 mm si dovranno ricavare una dozzina circa di spezzoni di lunghezza 30-35mm ed in sei di questi spezzoni si praticheranno due fori passanti di diametro 2mm.
Gli spezzoni con i fori vengono spinati (con i soliti chiodi) al piano di appoggio in posizioni tali da fare da riferimento temporaneo alla posizione sia del pezzo di base del cantiere sia delle tavolette sottostanti, mentre gli spezzoni senza fori verranno semplicemente incollati (con una goccia di colla cianoacrilica) in modo da fornire un riferimento permanente.
Il primo pezzo componente la base del cantiere (la poppa) viene temporaneamente bloccato sul piano di appoggio tramite due spine (due chiodi diametro 2.2mm preventivamente inseriti nei fori e quindi battuti nel piano di appoggio)
Si rimuove temporaneamente il pezzo di base del cantiere e si posizionano le due basette sottostanti incastrandole tra i riferimenti rimasti sul piano d’appoggio. Si dispongono alcune gocce di colla vinilica sulle due basette e si riposiziona il pezzo di base del cantiere tenendolo pressato sulle basette con degli oggetti pesanti
Una volta che la colla avrà fatto presa si potranno rimuovere i pesi e gli spezzoni spinati e la parte poppiera della base del cantiere rimarrà bloccata tra i riferimenti incollati al piano di appoggio
Gli spezzoni indicati pur non indispensabili, serviranno come centraggio aggiuntivo anche per l’accoppiamento tra parte poppiera e parte di centronave
Dettaglio della giunzione tra parte poppiera e parte centrale della base del cantiere.
Come si vede nel particolare ingrandito, le linee di riferimento per il posizionamento delle ordinate non combaciano: la parte centrale è spostata verso prua di circa 1mm
Inoltre l’estremità verso prua è scentrata di circa 1mm verso sinistra (il dettaglio non è illustrato nella foto)
Dettaglio della parte centrale della base del cantiere e dei lavori di aggiustaggio per correggere gli errori di taglio
Ciao
Alla prossima
Mario
Gli spezzoni con i fori vengono spinati (con i soliti chiodi) al piano di appoggio in posizioni tali da fare da riferimento temporaneo alla posizione sia del pezzo di base del cantiere sia delle tavolette sottostanti, mentre gli spezzoni senza fori verranno semplicemente incollati (con una goccia di colla cianoacrilica) in modo da fornire un riferimento permanente.
Il primo pezzo componente la base del cantiere (la poppa) viene temporaneamente bloccato sul piano di appoggio tramite due spine (due chiodi diametro 2.2mm preventivamente inseriti nei fori e quindi battuti nel piano di appoggio)
Si rimuove temporaneamente il pezzo di base del cantiere e si posizionano le due basette sottostanti incastrandole tra i riferimenti rimasti sul piano d’appoggio. Si dispongono alcune gocce di colla vinilica sulle due basette e si riposiziona il pezzo di base del cantiere tenendolo pressato sulle basette con degli oggetti pesanti
Una volta che la colla avrà fatto presa si potranno rimuovere i pesi e gli spezzoni spinati e la parte poppiera della base del cantiere rimarrà bloccata tra i riferimenti incollati al piano di appoggio
Gli spezzoni indicati pur non indispensabili, serviranno come centraggio aggiuntivo anche per l’accoppiamento tra parte poppiera e parte di centronave
Dettaglio della giunzione tra parte poppiera e parte centrale della base del cantiere.
Come si vede nel particolare ingrandito, le linee di riferimento per il posizionamento delle ordinate non combaciano: la parte centrale è spostata verso prua di circa 1mm
Inoltre l’estremità verso prua è scentrata di circa 1mm verso sinistra (il dettaglio non è illustrato nella foto)
Dettaglio della parte centrale della base del cantiere e dei lavori di aggiustaggio per correggere gli errori di taglio
Ciao
Alla prossima
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
L’incastro tra parte poppiera (sotto) e parte centrale (sopra) della base del cantiere dopo gli aggiustaggi Da notare i due diversi colori delle tavolette
Ovviamente, dopo aver controllato la corretta posizione del riquadro relativo alla parte centrale del cantiere, ho dovuto inserire uno spessore in carta tra lo spezzone di quadrello che serve per il riferimento della corretta posizione. Questo in quanto lo spezzone era stato posizionato ed incollato allineandolo con quelli della parte poppiera (linea blu) PRIMA di aver rilevato gli errori di allineamento.
differenti colorazioni spessori tra le tre parti che compongono la base del cantieri
l’asse della base è spostato a sinistra rispetto all’asse del piano di appoggio di circa 3mm
Così almeno il cantiere assume una dimensione corretta.
Non so quanti di voi seguiranno questa tecnica, ma ciò ha una certa importanza visto l'insieme che dovrà comunque essere ogni volta corretto, ovviamente come quando si ritagliano i pezzi dalla tavoletta col seghetto. Ma col seghetto ci si tiene abbondanti, qui invece data la qualità del il taglio laser ho paura che si potranno incontrare diverse difficoltà.
Alla prossima
Mario
Ovviamente, dopo aver controllato la corretta posizione del riquadro relativo alla parte centrale del cantiere, ho dovuto inserire uno spessore in carta tra lo spezzone di quadrello che serve per il riferimento della corretta posizione. Questo in quanto lo spezzone era stato posizionato ed incollato allineandolo con quelli della parte poppiera (linea blu) PRIMA di aver rilevato gli errori di allineamento.
differenti colorazioni spessori tra le tre parti che compongono la base del cantieri
l’asse della base è spostato a sinistra rispetto all’asse del piano di appoggio di circa 3mm
Così almeno il cantiere assume una dimensione corretta.
Non so quanti di voi seguiranno questa tecnica, ma ciò ha una certa importanza visto l'insieme che dovrà comunque essere ogni volta corretto, ovviamente come quando si ritagliano i pezzi dalla tavoletta col seghetto. Ma col seghetto ci si tiene abbondanti, qui invece data la qualità del il taglio laser ho paura che si potranno incontrare diverse difficoltà.
Alla prossima
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Passiamo ora ai quinti o ordinate a dir si voglia.
Per realizzare l'ordinata o quinto che sia, senza problemi di assimetrismo, si può paragonarla al disegno del Boudriot solo per avere una base sulla quale assemblare i vari pezzi.
Non ha gran importanza se non combacia è invece indispensabile che sia simmetrica e che la dima vada senza forzatura al suo posto
Se si prende la Tav. 5 del Boudriot, si vede subito che, in corrispondenza del ginocchio, l’ordinata 3 deve essere un po’ più “grassottella” in quanto lì la sezione non è più rettangolare ma bensì comincia ad essere leggermente “a parallelogramma” a causa del quartabuono (Fig. 2.01).
Confrontando invece l’ordinata con il disegno si può ben notare che non solo non c’è lo spessore per il quartabuono (l’ordinata dovrebbe avere il profilo e la sezione tracciati in blu, con spessore s ), ma addirittura l’ordinata è tutta più “magra” rispetto al disegno per cui, quando ci sarà da cominciare a cartare e “limare” il tutto per realizzare il quartabuono non ci sarebbe "carne" per realizzarlo
Per un montaggio corretto dell’ordinata come da istruzioni Hachette credo che la soluzione sia procurarsi un foglio di carta millimetrata fomato A4 ed incollarlo o fissarlo con puntine da disegno su un riquadro di compensato “morbido” (ad es. pioppo).
Sul foglio (Fig. 2.02) si può segnare un asse (in blu, indicato dalle lettere sovrapposte C ed L ) che servirà da mezzeria di riferimento verticale ed una linea di riferimento orizzontale A-A. dopodichè si provvede a “staffare” il madiere con sei spilli (usare quelli di acciaio, non quelli di ferro dolce), curando al massimo la centratura in verticale e l’allineamento orizzontale.
Il madiere è rappresentato in bianco, gli spilli dai pallini neri 1-2-3-4-5-6.
Tra gli spilli 1-2-3-4 si incastra il ginocchio (in blu) e, assolutamente SENZA COLLA, lo si blocca ulteriormente con gli spilli 7-8-9-10.
Si sfila delicatamente il ginocchio, si incastra in posizione lo staminale (in giallo) e si riposiziona il ginocchio.
Si fissa lo staminale con gli spilli 11-12-13-14 e si incastra in posizione il primo scalmo (in rosso), fissandolo con gli spilli aggiuntivi 15-16-17-18. (sempre senza colla)
Si sfila il primo scalmo, si posiziona il secondo scalmo (in verde) e si riposiziona il primo scalmo.’
Sulla dima si traccia CON ESTREMA CURA la linea di mezzeria verticale,, dopodichè la si inserisce nel suo incastro nell’ordinata e la si posiziona PERFETTAMENTE IN SQUADRO con l’asse di mezzeria, fermandola poi sul piano con gli ultimi quattro spilli 19-20-21-22: in tal modo la dima può scorrere orizzontalmente ma non può spostarsi verticalmente.
A questo punto ci sono due alternative
- La mezzeria della dima non combacia con l’asse tracciato sul foglio
In tal caso, dopo aver tracciato sul foglio i contorni della semiordinata con una matita a punta fine, si rimuovono gli spilli dal N° 7 al N° 18 (Attenzione: gli altri spilli devono rimanere in posizione), si rimuovono i componenti delle ordinate, si fa scorrere in posizione corretta la dima in modo che il suo asse combaci perfettamente con l’asse di mezzeria e la si blocca temporaneamente con uno spillo provvisorio (N° 23 - in blu).
Dato che l’errore dovrebbe essere abbastanza ridotto, si ripete il procedimento di montaggio dei componenti dell’ordinata.
Unica differenza rispetto al primo montaggio sarà che, facendo riferimento alle linee tracciate sul foglio, partendo dal madiere si dovrà correggere gradualmente la posizione di ogni singolo componente fino a far combaciare l’incastro con la dima. Inoltre i vari pezzi verranno bloccati inserendo nuovamente gli spilli in posizioni leggermente scostate dalle precedenti (non si possono usare gli stessi fori). Completato il montaggio della semiordinata di sinistra, si traccia una linea B-B perfettamente simmetrica rispetto al suo profilo interno e si montano i componenti della semiordinata di destra incollando tra loro tutti i pezzi.
- La mezzeria della dima combacia con l’asse tracciato sul foglio.
Si passa direttamente alla fase finale (tracciatura della linea B-B e montaggio dell’altra semiordinata).
Ovviamente il procedimento dovrà essere ripetuto per ognuna delle ordinate.
Guardando la parte inferiore dell’ordinata o, meglio, sulla tacca praticata nel madiere per l’incastro nella chiglia si nota che, anche considerando la “magrezza” dell’ordinata rispetto al disegno (foto 2.04), la tacca sull’ordinata risulta troppo larga rispetto a quella sul disegno (Larghezza L2 anziché L1)
Incastrandola sul pezzo CH2 della chiglia l’ordinata risulta con incastro perfetto, praticamente senza gioco.
In pratica, i tre pezzi sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente.
Alla prossima
Ciao
Mario
Per realizzare l'ordinata o quinto che sia, senza problemi di assimetrismo, si può paragonarla al disegno del Boudriot solo per avere una base sulla quale assemblare i vari pezzi.
Non ha gran importanza se non combacia è invece indispensabile che sia simmetrica e che la dima vada senza forzatura al suo posto
Se si prende la Tav. 5 del Boudriot, si vede subito che, in corrispondenza del ginocchio, l’ordinata 3 deve essere un po’ più “grassottella” in quanto lì la sezione non è più rettangolare ma bensì comincia ad essere leggermente “a parallelogramma” a causa del quartabuono (Fig. 2.01).
Confrontando invece l’ordinata con il disegno si può ben notare che non solo non c’è lo spessore per il quartabuono (l’ordinata dovrebbe avere il profilo e la sezione tracciati in blu, con spessore s ), ma addirittura l’ordinata è tutta più “magra” rispetto al disegno per cui, quando ci sarà da cominciare a cartare e “limare” il tutto per realizzare il quartabuono non ci sarebbe "carne" per realizzarlo
Per un montaggio corretto dell’ordinata come da istruzioni Hachette credo che la soluzione sia procurarsi un foglio di carta millimetrata fomato A4 ed incollarlo o fissarlo con puntine da disegno su un riquadro di compensato “morbido” (ad es. pioppo).
Sul foglio (Fig. 2.02) si può segnare un asse (in blu, indicato dalle lettere sovrapposte C ed L ) che servirà da mezzeria di riferimento verticale ed una linea di riferimento orizzontale A-A. dopodichè si provvede a “staffare” il madiere con sei spilli (usare quelli di acciaio, non quelli di ferro dolce), curando al massimo la centratura in verticale e l’allineamento orizzontale.
Il madiere è rappresentato in bianco, gli spilli dai pallini neri 1-2-3-4-5-6.
Tra gli spilli 1-2-3-4 si incastra il ginocchio (in blu) e, assolutamente SENZA COLLA, lo si blocca ulteriormente con gli spilli 7-8-9-10.
Si sfila delicatamente il ginocchio, si incastra in posizione lo staminale (in giallo) e si riposiziona il ginocchio.
Si fissa lo staminale con gli spilli 11-12-13-14 e si incastra in posizione il primo scalmo (in rosso), fissandolo con gli spilli aggiuntivi 15-16-17-18. (sempre senza colla)
Si sfila il primo scalmo, si posiziona il secondo scalmo (in verde) e si riposiziona il primo scalmo.’
Sulla dima si traccia CON ESTREMA CURA la linea di mezzeria verticale,, dopodichè la si inserisce nel suo incastro nell’ordinata e la si posiziona PERFETTAMENTE IN SQUADRO con l’asse di mezzeria, fermandola poi sul piano con gli ultimi quattro spilli 19-20-21-22: in tal modo la dima può scorrere orizzontalmente ma non può spostarsi verticalmente.
A questo punto ci sono due alternative
- La mezzeria della dima non combacia con l’asse tracciato sul foglio
In tal caso, dopo aver tracciato sul foglio i contorni della semiordinata con una matita a punta fine, si rimuovono gli spilli dal N° 7 al N° 18 (Attenzione: gli altri spilli devono rimanere in posizione), si rimuovono i componenti delle ordinate, si fa scorrere in posizione corretta la dima in modo che il suo asse combaci perfettamente con l’asse di mezzeria e la si blocca temporaneamente con uno spillo provvisorio (N° 23 - in blu).
Dato che l’errore dovrebbe essere abbastanza ridotto, si ripete il procedimento di montaggio dei componenti dell’ordinata.
Unica differenza rispetto al primo montaggio sarà che, facendo riferimento alle linee tracciate sul foglio, partendo dal madiere si dovrà correggere gradualmente la posizione di ogni singolo componente fino a far combaciare l’incastro con la dima. Inoltre i vari pezzi verranno bloccati inserendo nuovamente gli spilli in posizioni leggermente scostate dalle precedenti (non si possono usare gli stessi fori). Completato il montaggio della semiordinata di sinistra, si traccia una linea B-B perfettamente simmetrica rispetto al suo profilo interno e si montano i componenti della semiordinata di destra incollando tra loro tutti i pezzi.
- La mezzeria della dima combacia con l’asse tracciato sul foglio.
Si passa direttamente alla fase finale (tracciatura della linea B-B e montaggio dell’altra semiordinata).
Ovviamente il procedimento dovrà essere ripetuto per ognuna delle ordinate.
Guardando la parte inferiore dell’ordinata o, meglio, sulla tacca praticata nel madiere per l’incastro nella chiglia si nota che, anche considerando la “magrezza” dell’ordinata rispetto al disegno (foto 2.04), la tacca sull’ordinata risulta troppo larga rispetto a quella sul disegno (Larghezza L2 anziché L1)
Incastrandola sul pezzo CH2 della chiglia l’ordinata risulta con incastro perfetto, praticamente senza gioco.
In pratica, i tre pezzi sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente.
Alla prossima
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Riserviamo ora una particolare attenzione alla battura.
In pratica i tre pezzi della chiglia sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente (Fig. 2.03 - Poppa di scafo francese del 1670 circa).
stando alle istruzioni, tutti i pezzi devono essere incollati insieme così come sono, vale a dire tutti con il medesimo spessore.
E’ chiaro che se lo scafo rimanesse tutto con ossatura a vista il problema potrebbe essere accantonato (ma sarebbe comunque una falsità storica: i modelli d’arsenale “originali”, anche se senza fasciame al di sotto degli incintoni, la battura ce l’hanno eccome - Foto 2.05 e 2.06)
Due foto “prese a caso” di due modelli originali d’arsenale inglesi conservati presso lo SCIENCE MUSEUM di Londra dove si evincono il
dettaglio della prua di un vascello a tre ponti dell’inizio del XVIII secolo
e il dettaglio della prua (a sinistra) e della poppa (a destra) di un modello di vascello inglese a due ponti dell’inizio del XVIII secolo (HMS CAPTAIN -1708
Foto M.Mercuri (ANB)
Ma il modello Hachete sul lato sinistro dovrà avere il fasciame completo, per cui qualcosa dovrebbe (o, almeno, assolutamente dovrà) essere previsto. E’ evidente che realizzare la battura (anche su un solo lato) quando le ordinate sono già montate è un bel lavoro “infame” (direi quasi impossibile) ma, pur fattibile, è comunque un lavoraccio anche farla dopo che la chiglia è stata assemblata con dritto di poppa e ruota di prua.
Mi sono chiesto: come diavolo era fatta veramente la battura in que- sto scafo?
E qui si scopre veramente un “enorme pasticcio” Esaminiamolo
Dai disegni di Boudriot (Tav. 4 e 5) si può osservare che lo scasso nei madieri è largo circa 6mm (in scala 1:24 - Fig. 2.04 qui a lato - Dettaglio ordinata 3 poppiera).
Ma se si va alla Tav. 3, si vede chiaramente che , nella sua parte inferiore, la chiglia è larga oltre 7mm, sia pure con una differenza nella parte superiore tra la vista da poppa e la vista da prua (Fig. 2.05)
Continua alla prossima
Ciao
Mario
In pratica i tre pezzi della chiglia sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente (Fig. 2.03 - Poppa di scafo francese del 1670 circa).
stando alle istruzioni, tutti i pezzi devono essere incollati insieme così come sono, vale a dire tutti con il medesimo spessore.
E’ chiaro che se lo scafo rimanesse tutto con ossatura a vista il problema potrebbe essere accantonato (ma sarebbe comunque una falsità storica: i modelli d’arsenale “originali”, anche se senza fasciame al di sotto degli incintoni, la battura ce l’hanno eccome - Foto 2.05 e 2.06)
Due foto “prese a caso” di due modelli originali d’arsenale inglesi conservati presso lo SCIENCE MUSEUM di Londra dove si evincono il
dettaglio della prua di un vascello a tre ponti dell’inizio del XVIII secolo
e il dettaglio della prua (a sinistra) e della poppa (a destra) di un modello di vascello inglese a due ponti dell’inizio del XVIII secolo (HMS CAPTAIN -1708
Foto M.Mercuri (ANB)
Ma il modello Hachete sul lato sinistro dovrà avere il fasciame completo, per cui qualcosa dovrebbe (o, almeno, assolutamente dovrà) essere previsto. E’ evidente che realizzare la battura (anche su un solo lato) quando le ordinate sono già montate è un bel lavoro “infame” (direi quasi impossibile) ma, pur fattibile, è comunque un lavoraccio anche farla dopo che la chiglia è stata assemblata con dritto di poppa e ruota di prua.
Mi sono chiesto: come diavolo era fatta veramente la battura in que- sto scafo?
E qui si scopre veramente un “enorme pasticcio” Esaminiamolo
Dai disegni di Boudriot (Tav. 4 e 5) si può osservare che lo scasso nei madieri è largo circa 6mm (in scala 1:24 - Fig. 2.04 qui a lato - Dettaglio ordinata 3 poppiera).
Ma se si va alla Tav. 3, si vede chiaramente che , nella sua parte inferiore, la chiglia è larga oltre 7mm, sia pure con una differenza nella parte superiore tra la vista da poppa e la vista da prua (Fig. 2.05)
Continua alla prossima
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Osservando i disegni vengono spontanee due domande
-Le due figure possono lasciare qualche dubbio, (ne parliamo subito qui di seguito) ma è chiaro che lo scasso per l’incastro delle ordinate è più stretto della larghezza della chiglia (in scala 1:30 circa 5mm anziché i 6mm dello spessore della tavoletta di pero da cui la chiglia è stata ricavata).
Come era fatta, secondo Boudriot, quella chiglia?
Un’ idea per la parte centrale può essere data da uno dei due schizzi nell’angolo in alto a destra della Tav. 4 e dal disegno della sezione all’ordinata M già riportato nel forum, disegno che però, se paragonato allo schizzo sulla tav. 4, sarebbe mancante di alcune linee estremamente importanti per capire il tutto
Come andrebbe modificato il disegno
Quanto illustrato sopra vale per la sezione centrale dello scafo, dove la chiglia è singola, cioè un pezzo solo, non due sovrapposti come ha fatto l’Hachette
A questo punto viene da chiedersi come era fatta la chiglia alle due estremità o, meglio, come Boudriot l’aveva pensata.
Per avere una risposta occorrerebbe analizzare una per una tutte le ordinate dalla 10 (posteriore) verso poppa e dalla 7 (anteriore) verso prua, controllare gli scassi e cercare di far combinare quelli sulle ordinate con quelli sui due pezzi di controchiglia, quello poppiero e quello prodiero.
Inoltre c’è un altro dubbio ed è la strana posizione del torello, distaccato dal madiere: è chiaro che il bordo inferiore del torello può essere inchiodato alla chiglia (ci sono quelle specie di “alette” laterali che fanno da appoggio), ma il bordo superiore non può essere inchiodato alle ordinate, a meno di non rischiare di spac- carlo.
La risposta la si può trovare in una tavola di Landström presa dal volume sul VASA, ma il VASA era una costruzione di netta scuola olandese di quasi sessant’anni antecedente alla BELLE e, a parte La BELLE, nelle documentazioni francesi (almeno quelle che ho io) non c’è traccia di tale configurazione.
In conclusione, data la “strana” configurazione disegnata da Boudriot (che nella parte centrale porta inevitabilmente a ipotizzare una situazione come lo schizzo qui in alto), ritengo che per i nostri scopi non valga assolutamente la pena di perderci altro tempo e passare direttamente alla Soluzione FRÖLICH
Al centro della Tav. 6 Boudriot ha inserito una sezione in corrispondenza dell’ordinata 3 con una sezione della chiglia in completo contrasto con quella alla Tav. 10 in corrispondenza dell’ordinata M, e questa probabilmente ha dato l’idea al Frölich per una “birichinata semplificativa”, in linea con quanto aveva già fatto con il modello de L’AMBITIEUX.
In pratica lui ha ridotto lo spessore della chiglia nella parte superiore rendendolo uguale alla larghezza degli scassi nelle ordinate e, parimenti, ha tenuto lo spessore delle due contro- chiglie di poppa e di prua uguale a quello della parte più sotti- le della chiglia. Se si accetta tale soluzione, basta riprendere quanto ha inserito il 18 maggio Mr. John Silver in uno dei miei forum
"Per di più la storiella della battura non è come ho letto nei vari post (e qui ha ragione) La Belle aveva una chiglia senza controchiglia calettata, mentre nei quartieri estremi, quindi di prua e di poppa, ha degli allungatori che si prestano ad essere calettati per ricevere i forcacci a poppa e gli zangoni a prua, in pratica ci troviamo a centro nave con una chiglia larga tot e sopra essa una controchiglia di minore larghezza (senza calette - significa che la chiglia è tutta di un pezzo?) che riceve i madieri delle rimanenti coste. La battura quindi a centro nave non ha due canti come nella regola, cioè il canto inferiore e quello superiore che foggiano un "triangolo" dove si inserisce il torello, ma ha solo il canto inferiore che è appunto foggiato dalle due differenti misure tra chiglia e controchiglia ( io avrei scritto “dai due differenti spessori della chiglia, quello della metà inferiore e quello della metà superiore) che formano così un gradino. In pratica nel La Belle la battura si deve eseguire solo sul dritto di poppa dietro la pettiera, cioè l'insieme dell'arcaccia. A prua si foggia nella stessa maniera di centro nave: la controruota è minore di larghezza della ruota e quindi questa differenza forma uno scalino che è, di fatto, il canto inferiore della battura.
Come si è visto nella pagina precedente, l’interpretazione dei disegni di Boudriot porterebbe ad altre solu- zioni ma, se si accetta la “semplificazione Frölich” va bene così Il problema però è che, in Hachette tale soluzione non è certo la più felice in quanto gli scassi nei madieri delle ordinate hanno una larghezza pari allo spessore per cui, se si assottiglia la metà superiore della chiglia, poi le ordinate “ballano” nell’incastro, a meno di non mettere due piccoli spessori di compensazione (uno per lato) in ogni incastro.
Continua alla prossima
Ciao
Mario
-Le due figure possono lasciare qualche dubbio, (ne parliamo subito qui di seguito) ma è chiaro che lo scasso per l’incastro delle ordinate è più stretto della larghezza della chiglia (in scala 1:30 circa 5mm anziché i 6mm dello spessore della tavoletta di pero da cui la chiglia è stata ricavata).
Come era fatta, secondo Boudriot, quella chiglia?
Un’ idea per la parte centrale può essere data da uno dei due schizzi nell’angolo in alto a destra della Tav. 4 e dal disegno della sezione all’ordinata M già riportato nel forum, disegno che però, se paragonato allo schizzo sulla tav. 4, sarebbe mancante di alcune linee estremamente importanti per capire il tutto
Come andrebbe modificato il disegno
Quanto illustrato sopra vale per la sezione centrale dello scafo, dove la chiglia è singola, cioè un pezzo solo, non due sovrapposti come ha fatto l’Hachette
A questo punto viene da chiedersi come era fatta la chiglia alle due estremità o, meglio, come Boudriot l’aveva pensata.
Per avere una risposta occorrerebbe analizzare una per una tutte le ordinate dalla 10 (posteriore) verso poppa e dalla 7 (anteriore) verso prua, controllare gli scassi e cercare di far combinare quelli sulle ordinate con quelli sui due pezzi di controchiglia, quello poppiero e quello prodiero.
Inoltre c’è un altro dubbio ed è la strana posizione del torello, distaccato dal madiere: è chiaro che il bordo inferiore del torello può essere inchiodato alla chiglia (ci sono quelle specie di “alette” laterali che fanno da appoggio), ma il bordo superiore non può essere inchiodato alle ordinate, a meno di non rischiare di spac- carlo.
La risposta la si può trovare in una tavola di Landström presa dal volume sul VASA, ma il VASA era una costruzione di netta scuola olandese di quasi sessant’anni antecedente alla BELLE e, a parte La BELLE, nelle documentazioni francesi (almeno quelle che ho io) non c’è traccia di tale configurazione.
In conclusione, data la “strana” configurazione disegnata da Boudriot (che nella parte centrale porta inevitabilmente a ipotizzare una situazione come lo schizzo qui in alto), ritengo che per i nostri scopi non valga assolutamente la pena di perderci altro tempo e passare direttamente alla Soluzione FRÖLICH
Al centro della Tav. 6 Boudriot ha inserito una sezione in corrispondenza dell’ordinata 3 con una sezione della chiglia in completo contrasto con quella alla Tav. 10 in corrispondenza dell’ordinata M, e questa probabilmente ha dato l’idea al Frölich per una “birichinata semplificativa”, in linea con quanto aveva già fatto con il modello de L’AMBITIEUX.
In pratica lui ha ridotto lo spessore della chiglia nella parte superiore rendendolo uguale alla larghezza degli scassi nelle ordinate e, parimenti, ha tenuto lo spessore delle due contro- chiglie di poppa e di prua uguale a quello della parte più sotti- le della chiglia. Se si accetta tale soluzione, basta riprendere quanto ha inserito il 18 maggio Mr. John Silver in uno dei miei forum
"Per di più la storiella della battura non è come ho letto nei vari post (e qui ha ragione) La Belle aveva una chiglia senza controchiglia calettata, mentre nei quartieri estremi, quindi di prua e di poppa, ha degli allungatori che si prestano ad essere calettati per ricevere i forcacci a poppa e gli zangoni a prua, in pratica ci troviamo a centro nave con una chiglia larga tot e sopra essa una controchiglia di minore larghezza (senza calette - significa che la chiglia è tutta di un pezzo?) che riceve i madieri delle rimanenti coste. La battura quindi a centro nave non ha due canti come nella regola, cioè il canto inferiore e quello superiore che foggiano un "triangolo" dove si inserisce il torello, ma ha solo il canto inferiore che è appunto foggiato dalle due differenti misure tra chiglia e controchiglia ( io avrei scritto “dai due differenti spessori della chiglia, quello della metà inferiore e quello della metà superiore) che formano così un gradino. In pratica nel La Belle la battura si deve eseguire solo sul dritto di poppa dietro la pettiera, cioè l'insieme dell'arcaccia. A prua si foggia nella stessa maniera di centro nave: la controruota è minore di larghezza della ruota e quindi questa differenza forma uno scalino che è, di fatto, il canto inferiore della battura.
Come si è visto nella pagina precedente, l’interpretazione dei disegni di Boudriot porterebbe ad altre solu- zioni ma, se si accetta la “semplificazione Frölich” va bene così Il problema però è che, in Hachette tale soluzione non è certo la più felice in quanto gli scassi nei madieri delle ordinate hanno una larghezza pari allo spessore per cui, se si assottiglia la metà superiore della chiglia, poi le ordinate “ballano” nell’incastro, a meno di non mettere due piccoli spessori di compensazione (uno per lato) in ogni incastro.
Continua alla prossima
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Il motivo per portare lo spessore a 4mm è dovuto al fatto che i listelli più sottili per il fasciame “dovrebbero” essere spessi 1mm (non mi risulta che siano disponibili listelli di pero più sottili, ma non si sa mai), per cui, se si esamina la zona cerchiata in rosso in Fig. 2.03, il calcolo è presto fatto (Fig. 2.12)
Ovviamente, volendo evitare tutto il lavoro di spessorazione come da Fig. 2.10, la battura andrà fatta solo nella zona in azzurro, nella parte centrale secondo lo schema alla sezione M della Tav. 10 del Boudriot, mentre alle estremità di prua e di poppa le zone ove asportare materiale dovranno essere ampliate come si può vedere su questao disegno
A questo punto uno si domanda ma questa stramaledetta battura come, dove e soprattutto quando, deve essere realmente fatta?
come:a mano non è certo semplice, con una fresa è meno difficile ma occorre comunque una grande attenzione
dove: al momento mi pare non ci possa dare una risposta.
quando: a mio avviso è giocoforza aspettare fino a quando non saranno disponibili TUTTE le ordinate nonché i pezzi delle strutture di poppa l’arcaccia completa e le conchiglie di prua formate dagli scalmi di cubia
Inoltre se si riporta sul disegno originale il profilo del dritto e del ginocchio di collegamento tra dritto e chiglia, si trova una configurazione come quella illustrata in Fig. 2.13.
Il profilo dei pezzi Hachette è quello indicato dalla linea tratteggiata gialla e blu e risulta chiaramente che:
Il ginocchio è molto più grande che nei disegni originali e le ordinate 15 e 16 sono spostate (forse c’è qualche piccola differenza anche tra le tavole del Boudriot, ma qui mi sembra che la differenza sia “un po’ tanta”)
Il dritto di poppa Hachette ha cinque scassi per l’incastro dei pezzi dell’arcaccia, che quindi si posizioneranno ben più arretrati verso poppa rispetto ai disegni originali (dettagli tratteggiati in rosso?)
E’ evidente che la battura per il fasciame dello specchio dovrà essere spostata in posizione più arretrata, ma esattamente dove?
Alla luce di tutto questo è assolutamente chiaro che, per forza di cose, prima di fare la battura occorrerà aspettare “pazientemente” di avere TUTTI gli elementi per definire dove posizionarla, aspettando che Hachette magari inventi un qualche escamotage. Se non lo farà Hachette e baja mondo lo farò io avendomi fatto un idea di come realizzare 'sta cosa da questa ricerca. Ovvimente illustrerò come farò!
Per il momento mi raccomando: NON INCOLLARE ALCUNA ORDINATA ALLA CHIGLIA (magari per “vedere che effetto che fa”) perché, se ci si lascia tentare, dopo sì che diventa un bel guaio (fare la battura su una chiglia nuda non è uno scherzo, ma farla su una chiglia con già delle ordinate montate è un bel problema).
A questo punto mi sorge una domanda
MA COME DIAVOLO ERANO FATTI QUESTI ACCIDENTI DI SCAFI FRANCESI ALLA FINE
DEL ‘600?
Ebbene, qui siamo fortunati in quanto abbiamo un documento decisamente importante che è L’ALBUM DE COLBERT, epoca 1670 circa.
Sinceramente non so se esistano altri documenti originali del 17° secolo che possano contraddire o anche solo “dare un’alternativa” a Colbert (io almeno non ne conosco, né tantomeno li ho, ma questo non significa che non possano esistere), ma i disegni riportati nell’ALBUM mostrano con estrema chiarezza le varie fasi di costruzione di uno scafo francese dell’epoca, partendo dalla posa della chiglia e fino al completamento dell’alberatura.
Orbene, come diceva Santi-Mazzini,
…. Per documentarsi adeguatamente bisogna basarsi sugli originali d’epoca: le fonti attuali sono solo delle elaborazioni di tali originali, spesso con variazioni inserite dall’autore che, magari, ha voluto “metterci del suo” per una migliore comprensione a tutti i lettori attuali delle parti più “astruse” dei testi di diversi secoli fa.
Io ho sempre avuto una grandissima ammirazione e considerazione per Boudriot e la sua opera, ma quanto ho scoperto in questi ultimi giorni di studio approfondito, comparando diversi testi della collana da lui curata, mi ha purtroppo confermato le riserve che molti modellisti hanno sempre avuto al riguardo. Ovviamente non sono all'altezza di giudicare un Boudriot, ma tante osservazioni fatte da chi può farle ora mi sembrano possano essere confermate
De La BELLE ne abbiamo trattato in abbondanza, ma quella era “una barchetta”.
Però, se si prende l’AMBITIEUX, (e quello è uno scafo bello grosso) anche lì si trovano le ordinate disegnate in modo abbastanza “discordante” l’una dall’altra per quanto riguarda la giunzione con la chiglia (soprattutto nella parte centrale), tanto che il “solito” Frölich ha interpretato il tutto con una certa “libertà”, come si può vedere dal disegno a pag. 36 del suo volume L’ARTE DEL MODELLISMO
Ciao
Alla prossima
Mario
Ovviamente, volendo evitare tutto il lavoro di spessorazione come da Fig. 2.10, la battura andrà fatta solo nella zona in azzurro, nella parte centrale secondo lo schema alla sezione M della Tav. 10 del Boudriot, mentre alle estremità di prua e di poppa le zone ove asportare materiale dovranno essere ampliate come si può vedere su questao disegno
A questo punto uno si domanda ma questa stramaledetta battura come, dove e soprattutto quando, deve essere realmente fatta?
come:a mano non è certo semplice, con una fresa è meno difficile ma occorre comunque una grande attenzione
dove: al momento mi pare non ci possa dare una risposta.
quando: a mio avviso è giocoforza aspettare fino a quando non saranno disponibili TUTTE le ordinate nonché i pezzi delle strutture di poppa l’arcaccia completa e le conchiglie di prua formate dagli scalmi di cubia
Inoltre se si riporta sul disegno originale il profilo del dritto e del ginocchio di collegamento tra dritto e chiglia, si trova una configurazione come quella illustrata in Fig. 2.13.
Il profilo dei pezzi Hachette è quello indicato dalla linea tratteggiata gialla e blu e risulta chiaramente che:
Il ginocchio è molto più grande che nei disegni originali e le ordinate 15 e 16 sono spostate (forse c’è qualche piccola differenza anche tra le tavole del Boudriot, ma qui mi sembra che la differenza sia “un po’ tanta”)
Il dritto di poppa Hachette ha cinque scassi per l’incastro dei pezzi dell’arcaccia, che quindi si posizioneranno ben più arretrati verso poppa rispetto ai disegni originali (dettagli tratteggiati in rosso?)
E’ evidente che la battura per il fasciame dello specchio dovrà essere spostata in posizione più arretrata, ma esattamente dove?
Alla luce di tutto questo è assolutamente chiaro che, per forza di cose, prima di fare la battura occorrerà aspettare “pazientemente” di avere TUTTI gli elementi per definire dove posizionarla, aspettando che Hachette magari inventi un qualche escamotage. Se non lo farà Hachette e baja mondo lo farò io avendomi fatto un idea di come realizzare 'sta cosa da questa ricerca. Ovvimente illustrerò come farò!
Per il momento mi raccomando: NON INCOLLARE ALCUNA ORDINATA ALLA CHIGLIA (magari per “vedere che effetto che fa”) perché, se ci si lascia tentare, dopo sì che diventa un bel guaio (fare la battura su una chiglia nuda non è uno scherzo, ma farla su una chiglia con già delle ordinate montate è un bel problema).
A questo punto mi sorge una domanda
MA COME DIAVOLO ERANO FATTI QUESTI ACCIDENTI DI SCAFI FRANCESI ALLA FINE
DEL ‘600?
Ebbene, qui siamo fortunati in quanto abbiamo un documento decisamente importante che è L’ALBUM DE COLBERT, epoca 1670 circa.
Sinceramente non so se esistano altri documenti originali del 17° secolo che possano contraddire o anche solo “dare un’alternativa” a Colbert (io almeno non ne conosco, né tantomeno li ho, ma questo non significa che non possano esistere), ma i disegni riportati nell’ALBUM mostrano con estrema chiarezza le varie fasi di costruzione di uno scafo francese dell’epoca, partendo dalla posa della chiglia e fino al completamento dell’alberatura.
Orbene, come diceva Santi-Mazzini,
…. Per documentarsi adeguatamente bisogna basarsi sugli originali d’epoca: le fonti attuali sono solo delle elaborazioni di tali originali, spesso con variazioni inserite dall’autore che, magari, ha voluto “metterci del suo” per una migliore comprensione a tutti i lettori attuali delle parti più “astruse” dei testi di diversi secoli fa.
Io ho sempre avuto una grandissima ammirazione e considerazione per Boudriot e la sua opera, ma quanto ho scoperto in questi ultimi giorni di studio approfondito, comparando diversi testi della collana da lui curata, mi ha purtroppo confermato le riserve che molti modellisti hanno sempre avuto al riguardo. Ovviamente non sono all'altezza di giudicare un Boudriot, ma tante osservazioni fatte da chi può farle ora mi sembrano possano essere confermate
De La BELLE ne abbiamo trattato in abbondanza, ma quella era “una barchetta”.
Però, se si prende l’AMBITIEUX, (e quello è uno scafo bello grosso) anche lì si trovano le ordinate disegnate in modo abbastanza “discordante” l’una dall’altra per quanto riguarda la giunzione con la chiglia (soprattutto nella parte centrale), tanto che il “solito” Frölich ha interpretato il tutto con una certa “libertà”, come si può vedere dal disegno a pag. 36 del suo volume L’ARTE DEL MODELLISMO
Ciao
Alla prossima
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Amici mi permetto di postare quanto ho appreso in altro forum esclusivamente navale
Salve OLI
Premetto di essere un principiante riguardo il modellismo navale ed è la prima volta che partecipo ad un forum.
Spero di non combinare guai, e se succedesse faccio le mie scuse in anticipo.
Trovo interessante questo Suo argomento riguardanti le anomalie e gli errori riscontrati nell’ opera de La Belle. Per un inesperto come me, che ha deciso di provare questa esperienza, non poteva capitargli niente di meglio e a tal proposito non posso che ringraziarla.
Vorrei mostrarle la base che ho ideato per assemblare i quinti.
La base è multistrato da 22 mm di spessore
In alto in centro c’è il fermo per le dime che accompagnano i vari quinti dell’opera. Su queste dime pratico un foro centrale per bloccarle infilandole nella vite presente sotto il fermo, il foro è leggermente più grande per permettere di posizionare correttamente la dima riferendosi al foglio millimetrato.
In basso al centro, in asse e perpendicolare al fermo delle dime, c’è la “chiglia” dove si innesta il madiere.
Questa “chiglia” è scorrevole, sempre in asse al fermo delle dime, per utilizzarla per tutti i quinti.
Tutti i legni asolati messi a raggiera servono per appoggiarsi ai vari componenti dei quinti dopo che questi sono posizionati correttamente riferendosi sempre al foglio millimetrato.
L’ultima foto è ciò che ho utilizzato: viti M 4, dadi alettati, rondelle e boccole filettate.
Per non rovinare il foglio millimetrato interpongo tra questo e i quinti un foglio lucido.
OLI La ringrazio ancora, spero di non essere stato invadente o inopportuno.
Buon lavoro
Giuliano
Questa è la mia risposta
Mamma mia bounty! Grazie per i ringraziamenti. Sono felice che a qualcuno sia stata utile la mia ricerca. Ma ora sono io invece che ti ringrazio per la tua idea sulla realizzazione dei quinti, molto interessante. Ho scaricato il tutto e lo posterò in altri forum per aiutare coloro che vogliono progredire. Spero che diversi accoglieranno con interessa la tua proposta. Per quei pochi che ci rideranno sopra ci facciano buon sangue.
Grazie ancora
OLI
Ciao
Mario
Salve OLI
Premetto di essere un principiante riguardo il modellismo navale ed è la prima volta che partecipo ad un forum.
Spero di non combinare guai, e se succedesse faccio le mie scuse in anticipo.
Trovo interessante questo Suo argomento riguardanti le anomalie e gli errori riscontrati nell’ opera de La Belle. Per un inesperto come me, che ha deciso di provare questa esperienza, non poteva capitargli niente di meglio e a tal proposito non posso che ringraziarla.
Vorrei mostrarle la base che ho ideato per assemblare i quinti.
La base è multistrato da 22 mm di spessore
In alto in centro c’è il fermo per le dime che accompagnano i vari quinti dell’opera. Su queste dime pratico un foro centrale per bloccarle infilandole nella vite presente sotto il fermo, il foro è leggermente più grande per permettere di posizionare correttamente la dima riferendosi al foglio millimetrato.
In basso al centro, in asse e perpendicolare al fermo delle dime, c’è la “chiglia” dove si innesta il madiere.
Questa “chiglia” è scorrevole, sempre in asse al fermo delle dime, per utilizzarla per tutti i quinti.
Tutti i legni asolati messi a raggiera servono per appoggiarsi ai vari componenti dei quinti dopo che questi sono posizionati correttamente riferendosi sempre al foglio millimetrato.
L’ultima foto è ciò che ho utilizzato: viti M 4, dadi alettati, rondelle e boccole filettate.
Per non rovinare il foglio millimetrato interpongo tra questo e i quinti un foglio lucido.
OLI La ringrazio ancora, spero di non essere stato invadente o inopportuno.
Buon lavoro
Giuliano
Questa è la mia risposta
Mamma mia bounty! Grazie per i ringraziamenti. Sono felice che a qualcuno sia stata utile la mia ricerca. Ma ora sono io invece che ti ringrazio per la tua idea sulla realizzazione dei quinti, molto interessante. Ho scaricato il tutto e lo posterò in altri forum per aiutare coloro che vogliono progredire. Spero che diversi accoglieranno con interessa la tua proposta. Per quei pochi che ci rideranno sopra ci facciano buon sangue.
Grazie ancora
OLI
Ciao
Mario
marioandreoli- Forumnauta
Re: La Belle Hachette problemi e proposte di soluzione
Ritornando al problema battura, anche J.C.Lemineur ha dato due diverse interpretazioni, una nella monografia del Le FRANCOIS (1683) in cui ha ripreso praticamente il Frölich, ed una nella monografia della fregata L’AURORE (1697).
La monografia della fregata (un’altra opera bellissima) è di diversi anni più recente rispetto a quella del Le FRANCOIS e, evidentemente, l’autore li ha impiegati studiando Colbert (anche se di quasi trent’anni antecedente al varo de L’AURORE) e disegnando i piani esattamente in accordo a quanto riportato ne L’ALBUM.
La differenza? Inserisco una copia di una sezione centrale della fregata (Fig. 2.14): la zona della chiglia è cerchiata in rosso e si vede che l’ordinata è semplicemente “appoggiata” sulla chiglia, senza alcun incastro e poi, ovviamente, inchiavardata con un tirante in ferro (l’ho appena ipotizzato in rosso) che blocca insieme chiglia, ordinata e paramezzale.
Concludendo direi una cosa molto semplice: Hachette ha lanciato sul mercato un prodotto che riguarda il modellismo e per la prima volta realizzato non con le semplici ordinate ma con i quinti. Tale opera è stata definita d'arsenale e qualcuno potrebbe pure dire in ammiragliato, ma non è il caso nemmeno di accostamento.
Quindi che fare? Ma continuare corpo di bacco e se i modellisti di Hachette commettono errori, orbene noi credo tutti assieme saremo in grado di correggerli, portare le opportune modifiche e se alla fine il modello non sarà strettamente d'arsenale o d'ammiragliato che importanza ha. Noi che lo finiremo avremmo capito cosa siano queste due tecniche e fatto tesoro di questa esperienza potremmo certamente e con successo dedicarci in seguito a queste due meravigliose tecniche
Il modellismo è la riproduzione dell’originale in piccolo, da fare con cura ed attenzione al minimo dettaglio, spingendo la ricerca storica e la fedeltà ricostruttiva “fino all’ultimo chiodo”. Questo va bene per modellisti capaci ma per uno come me alquanto da strapazzo va pur bene realizzare dei simulacri con ogni mezzo a disposizione.
Esempi: i volantini di chiusura e apertura dei boccaporti sulla Amerigo Vespucci li ho realizzati con bottoni automatici di dimensione adeguata.
Quindi i miei migliori auguri a chi vuole come me proseguire con La BELLE incurante degli ostacoli da superare, ma ben lieto che ci siano in quanto stimolano positivamente.
Debbo dire la verità: gli strafalcioni riscontarti su Hachette non mi hanno demoralizzato, al contrario mi hanno stimolato alla ricerca e al confronto cosa che un modellista da strapazzo come me dovrebbe comunque fare.
Dopo tutta questa ricerca mi è venuta un'idea sul come eventualmente realizzare la battura in modo empirico, sempre che Hachette non indichi come fare. Visto che i migliori si prendono delle libertà, perchè non le posso prendere anch'io che sono una schiappa?
Per dare un idea prendo ad esempio questo disegno riportato dal Boudriot. Potrei ingrossare la chiglia (A) con dei listelli adeguatamente dimensionati (B) dopo che ho realizzato lo scheletro, tolto la barca dal cantiere e prima di iniziare il rivestimento. Questo in quanto nessuno può sapere quali sviluppi potrà avere in Hachette questa questione, fare quindi la battura adesso basandosi semplicemente sui disegni originali della monografia può essere estremamente rischioso.
In effetti c'è parecchio spazio tra il madiere n° 3 e il fondo della chiglia per lo meno quanto le staffe di supporto.
Questo è modellismo d'arsenale, riportato da testi specifici e da monografie illustri che ogni modellista, che opera a tal riguardo, dovrebbe consultare. Questa ricerca l'ho fatta per me che, pur con quarant'anni di modellismo, non si era mai avvicinato alla tecnica d'arsenale, pur avendo realizzato nel tempo una vasta biblioteca a tal riguardo solo per la propria voglia di imparare. Non si nasce ingegneri navali, ma lo si diventa studiando sui testi specifici. Non sono ovviamente laureato in ingegneria navale antica, ma per lo meno ora ci mastico un po' sopra. Ho creduto opportuno quindi condividerla con altri postandola su alcuni forum. Gli autori dell'opera che Hachette pubblica e che viene definita in arsenale (lo affermano loro non io) hanno chiesto di commentare il proprio operato ed eventualmente integrarlo con proposte documentate, come dal resto chiedono tutti i fautori di monografie, ed è quello che cerco di fare anche con interventi di altri volonterosi.
Che ne dite.
Battura effettuata sulla chiglia della Gemma con fresatrice Proxxon MF 70
e sul dritto di poppa
Ciao e per il momento concludo qui aspettando nuove argomentazioni da Hachette!
Mario
La monografia della fregata (un’altra opera bellissima) è di diversi anni più recente rispetto a quella del Le FRANCOIS e, evidentemente, l’autore li ha impiegati studiando Colbert (anche se di quasi trent’anni antecedente al varo de L’AURORE) e disegnando i piani esattamente in accordo a quanto riportato ne L’ALBUM.
La differenza? Inserisco una copia di una sezione centrale della fregata (Fig. 2.14): la zona della chiglia è cerchiata in rosso e si vede che l’ordinata è semplicemente “appoggiata” sulla chiglia, senza alcun incastro e poi, ovviamente, inchiavardata con un tirante in ferro (l’ho appena ipotizzato in rosso) che blocca insieme chiglia, ordinata e paramezzale.
Concludendo direi una cosa molto semplice: Hachette ha lanciato sul mercato un prodotto che riguarda il modellismo e per la prima volta realizzato non con le semplici ordinate ma con i quinti. Tale opera è stata definita d'arsenale e qualcuno potrebbe pure dire in ammiragliato, ma non è il caso nemmeno di accostamento.
Quindi che fare? Ma continuare corpo di bacco e se i modellisti di Hachette commettono errori, orbene noi credo tutti assieme saremo in grado di correggerli, portare le opportune modifiche e se alla fine il modello non sarà strettamente d'arsenale o d'ammiragliato che importanza ha. Noi che lo finiremo avremmo capito cosa siano queste due tecniche e fatto tesoro di questa esperienza potremmo certamente e con successo dedicarci in seguito a queste due meravigliose tecniche
Il modellismo è la riproduzione dell’originale in piccolo, da fare con cura ed attenzione al minimo dettaglio, spingendo la ricerca storica e la fedeltà ricostruttiva “fino all’ultimo chiodo”. Questo va bene per modellisti capaci ma per uno come me alquanto da strapazzo va pur bene realizzare dei simulacri con ogni mezzo a disposizione.
Esempi: i volantini di chiusura e apertura dei boccaporti sulla Amerigo Vespucci li ho realizzati con bottoni automatici di dimensione adeguata.
Quindi i miei migliori auguri a chi vuole come me proseguire con La BELLE incurante degli ostacoli da superare, ma ben lieto che ci siano in quanto stimolano positivamente.
Debbo dire la verità: gli strafalcioni riscontarti su Hachette non mi hanno demoralizzato, al contrario mi hanno stimolato alla ricerca e al confronto cosa che un modellista da strapazzo come me dovrebbe comunque fare.
Dopo tutta questa ricerca mi è venuta un'idea sul come eventualmente realizzare la battura in modo empirico, sempre che Hachette non indichi come fare. Visto che i migliori si prendono delle libertà, perchè non le posso prendere anch'io che sono una schiappa?
Per dare un idea prendo ad esempio questo disegno riportato dal Boudriot. Potrei ingrossare la chiglia (A) con dei listelli adeguatamente dimensionati (B) dopo che ho realizzato lo scheletro, tolto la barca dal cantiere e prima di iniziare il rivestimento. Questo in quanto nessuno può sapere quali sviluppi potrà avere in Hachette questa questione, fare quindi la battura adesso basandosi semplicemente sui disegni originali della monografia può essere estremamente rischioso.
In effetti c'è parecchio spazio tra il madiere n° 3 e il fondo della chiglia per lo meno quanto le staffe di supporto.
Questo è modellismo d'arsenale, riportato da testi specifici e da monografie illustri che ogni modellista, che opera a tal riguardo, dovrebbe consultare. Questa ricerca l'ho fatta per me che, pur con quarant'anni di modellismo, non si era mai avvicinato alla tecnica d'arsenale, pur avendo realizzato nel tempo una vasta biblioteca a tal riguardo solo per la propria voglia di imparare. Non si nasce ingegneri navali, ma lo si diventa studiando sui testi specifici. Non sono ovviamente laureato in ingegneria navale antica, ma per lo meno ora ci mastico un po' sopra. Ho creduto opportuno quindi condividerla con altri postandola su alcuni forum. Gli autori dell'opera che Hachette pubblica e che viene definita in arsenale (lo affermano loro non io) hanno chiesto di commentare il proprio operato ed eventualmente integrarlo con proposte documentate, come dal resto chiedono tutti i fautori di monografie, ed è quello che cerco di fare anche con interventi di altri volonterosi.
Che ne dite.
Battura effettuata sulla chiglia della Gemma con fresatrice Proxxon MF 70
e sul dritto di poppa
Ciao e per il momento concludo qui aspettando nuove argomentazioni da Hachette!
Mario
marioandreoli- Forumnauta
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