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Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
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Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao a tutti, in concomitanza con l'esposizione di Novegro di Settembre e il mio compleanno di ottobre la mia signora mi ha regalato( sotto mia indicazione ) questo modello totalmente in resina, modello che andrà a fare compagnia all'altro carro italiano che stò finendo.
Trattasi di Semovente cacciacarri italiano M42 75/18
descrizione storica
Il Semovente da 75/18 è stato progettato dalla Fiat Ansaldo e fu l'unico blindato italiano della seconda guerra mondiale prodotto in grande numero a minacciare seriamente i mezzi alleati, dando prova della sua potenza sul fronte africano ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. A seguito dell'entrata in servizio con le unità dell'esercito tedesco degli "Sturmgeshutz" (letteralmente "cannonni d'assalto" inizialmente derivati da scafi Pz Kpfw III), e dei positivi risultati da questi ottenuti sui vari fronti che li avevano visti impegnati, verso la fine del 1940 il nostro Ispettorato Tecnico dell'Artiglieria richiese all'Ansaldo uno studio di fattibilità per un progetto simile basato sullo scafo dei carri M. In meno di due mesi dalla richiesta, il primo prototipo era pronto per iniziare le prove di tiro il agli inizi del febbraio 1941.
L'idea era di costruire un semovente che potesse opporsi ai T-34 russi dato che, per ristrettezze economiche, l'Italia favoriva semoventi che potessero funzionare come cacciacarri. Non fu mai utilizzato sul fronte orientale, ma in Africa e sud Italia.Questa prima versione del veicolo fu denominato M40 ed era armato con un pezzo da 75/18 (75mm di calibro per 18 calibri di lunghezza) installato in casamatta, derivato derivato dal pezzo ruotato da 75/18 da cui differiva solo per gli organi elastici appositamente ridisegnati per l'impiego specifico in un mezzo corazzato. Il pezzo era brandeggiabile tramite comandi meccanici da -12 a 22° gradi in elevazione e di 20° sia a destra che a sinistra sull'asse orizzontale.
Anche con l'eliminazione della torretta il peso il peso del mezzo si attestava, nella versione su scafo M40, sulle 15 tonnellate. Questo in seguito al potenziamento dell'armamento principale e dell'incremento della corazzatura frontale per poter sopportare i colpi del pezzo inglese da 40mm. Condividendo la fragile la meccanica degli scafi M (ad eccezione di alcuni dettagli sullo scafo M42), l'ulteriore appesantimento acuiva i mai risolti problemi derivanti dal basso rapporto peso potenza, dalla ridotta autonomia, dalla scarsa velocità e la tendenza ad sprofondare in terreni sabbiosi o soffici imputabile ai cingoli troppo stretti.
In seguito, venne montato anche sul telaio del carro M14/41, dando origine al semovente M41. Sullo stesso telaio venne anche montato (modifica sul campo) il pezzo con canna più lunga, il 75/32.
Quando nel 1943 venne prodotto il nuovo carro M15/42, con motore V8 a benzina, su di esso venne anche montato il 75/34. Anche la versione col 75/34, cannone a canna lunga, era molto efficace, soprattutto con le granate perforanti EP (Effetto Pronto) equivalenti alle HESH alleate. Lo sviluppo finale, dette vita alla versione denominata M43, costituito da un cannone da 105/25 sul telaio M15, era un mezzo veramente temibile, del quale furono prodotti però solo una ventina di esemplari; questa variante fu denominata "bassotto" in un reparto della Repubblica Sociale Italiana che lo impiegò.
Armamento
L'obice o cannone montato in casamatta accoppiato alla mitragliatrice fu sempre l'armamento standard del semovente. In effetti, essendo in periodo di guerra, la produzione non ebbe una rigida standardizzazione, e quindi si hanno notizie di versioni con il 75/18 sull'M41, e 75/18 sull'M42.
Sin dalla prima versione, con il 75/18, il mezzo si dimostrò estremamente efficace contro le corazze dei carri Sherman e Grant di fabbricazione americana in dotazione all'Ottava Armata, e gli inglesi ne temevano l'efficacia, tanto da dare ordine ai loro carri di non impegnare combattimento con grosse formazioni di semoventi prima di aver richiesto il supporto aereo (gli Hurricanes IID dotati di cannoncini da 40 mm in funzione anticarro).
L'armamento secondario era costituito da una mitragliatrice Breda da 8mm normalmente custodita in casamatta ed installabile esternamente sul cielo della casamatta come arma per la difesa antiaerea o ravvicinata.
Varianti
L'unica variante del semovente da 75/18, non considerando come tali gli aggiornamenti degli scafi, fu quella del carro comando. Questo non montava la bocca da fuoco standard. Nella prima serie su scafo M40 manteneva in casamatta le due mittagliatrici abbinate Breda da 8mm, sostituta negli scafi M41 ed M42 da una mitragliatrice Breda da 13,2mm in una culla sempre in casamatta, e manteneva la possibilità dell'installazione di un'altra mitragliatrice Breda Mod. 38 esternamente sul cielo della casammatta per l'impiego antiaereo o di difesa ravvicinata. Il mezzo non incontrò il favore dei reparti cui fu assegnato a causa della mancanza di armamento pesante che ne impediva un fattivo impiego di combattimento, ma specialmente per la vulnerabilità derivante dalla facile individuazione che poteva esserne fatta dal nemico.
Impiego operativo
Anche se introdotto all'inizio del 1941, la vita operativa dei semoventi da 75/18 si protrasse dalla fine del 1941, data dell'effettiva consegna ai reparti, sino alla fine del conflitto, evolvendosi come già accennato con lo sviluppo degli scafi dei carri M. I vantaggi rispetto ai carri da cui derivava erano molteplici e su tutti:
- un armamento in grado di fermare qualsiasi carro alleato
- una migliore corrazzatura
- la semplicità costruttiva
- l'economia di produzione
Il piano delle assegnazioni prevedeva reparti di Artiglieria, di Cavalleria e di Fanteria Carrista (questi ultimi a partire dal maggio del 1943).
I semoventi da 75/18 si dimostrano efficaci sia nell'impiego "classico" di appoggio alla fanteria che come controcarri. Fu l'unico mezzo corazzato italiano, a quanto si legge nei documenti conservati presso gli archivi della Royal Army e del Ministero della Difesa inglese, ad essere definito al momento della sua comparsa sul teatro nord-africano, "eccellente" ed addirittura "formidabile rispetto ai semoventi schierati sia dai tedeschi che dagli alleati", al punto che se l'intelligence alleata ne sospettava lo schieramento in quantitativi "significativi" durante le fasi offensive, "è preferibile attendere l'intervento delle forze aeree in azione caccia-carri ad un ingaggio diretto con tali unità".
Nord Africa: la vita operativa dei semoventi da 75/18 si protrasse dalla fine del 1941, data dell'effettiva consegna ai reparti, sino alla fine del conflitto; in particolare furono impiegati in Nord Africa dalle Divisioni Corazzate Ariete e dalla Littorio, le due uniche grandi unità corazzate presenti sul teatro di operazioni, fino alla resa in Tunisia.
L'idea era di costruire un semovente che potesse opporsi ai T-34 russi dato che, per ristrettezze economiche, l'Italia favoriva semoventi che potessero funzionare come cacciacarri. Non fu mai utilizzato sul fronte orientale, ma solo in Africa e sud Italia.
Italia: fino all'armistizio, fu impiegato dai seguenti reparti corazzati e di cavalleria:
Reggimento Esplorante Corazzato Lancieri di Montebello (8°) (5° Squadrone su 12 75/18)
Reggimento Lancieri di Vittorio Emanuele II° (10°) (Squadroni 3°, 6°, 9° su 48 75/18)
Reggimento Cavalleggeri di Lucca (16°) (3° Squadrone su 24 75/18)
Divisione Ariete (Regio Esercito); di questi, buona parte furono distrutti durante la disperata difesa di Roma nei giorni dell'armistizio (Porta San Paolo ed altri scontri).
Dopo l'8 Settembre, gli esemplari disponibili che non furono requisiti dai tedeschi, venero usati da:
Gruppo Squadroni Corazzati "San Giusto" (R.S.I.) (3 semoventi da 75/18 su scafo M42 nello Squadrone Carri M, insieme ad un semovente da 75/34 su scafo m42 ed a 4 carri M delle diverse versioni
Raggruppamento Anti Partigiani (R.A.P.) - Gruppo Esplorante (2 semoventi da 75/18 su scafo M42)
Gruppo Corazzato "Leonessa" (2 carri comando per batteria semoventi su scafo M42)
Ancora una volta i quantitativi messi a disposizione dall'industria furono insufficienti a soddisfare le necessità imposte dal conflitto, e la decisione di sospendere la produzione dei carri M a favore di quella dei soli semoventi fu troppo tardiva.
Dopo l'armistizio, il semovente fu operativo e utilizzato dalla Wehrmacht.
Il Kit
non mi resta che iniziare
a presto Claudio
Trattasi di Semovente cacciacarri italiano M42 75/18
descrizione storica
Il Semovente da 75/18 è stato progettato dalla Fiat Ansaldo e fu l'unico blindato italiano della seconda guerra mondiale prodotto in grande numero a minacciare seriamente i mezzi alleati, dando prova della sua potenza sul fronte africano ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. A seguito dell'entrata in servizio con le unità dell'esercito tedesco degli "Sturmgeshutz" (letteralmente "cannonni d'assalto" inizialmente derivati da scafi Pz Kpfw III), e dei positivi risultati da questi ottenuti sui vari fronti che li avevano visti impegnati, verso la fine del 1940 il nostro Ispettorato Tecnico dell'Artiglieria richiese all'Ansaldo uno studio di fattibilità per un progetto simile basato sullo scafo dei carri M. In meno di due mesi dalla richiesta, il primo prototipo era pronto per iniziare le prove di tiro il agli inizi del febbraio 1941.
L'idea era di costruire un semovente che potesse opporsi ai T-34 russi dato che, per ristrettezze economiche, l'Italia favoriva semoventi che potessero funzionare come cacciacarri. Non fu mai utilizzato sul fronte orientale, ma in Africa e sud Italia.Questa prima versione del veicolo fu denominato M40 ed era armato con un pezzo da 75/18 (75mm di calibro per 18 calibri di lunghezza) installato in casamatta, derivato derivato dal pezzo ruotato da 75/18 da cui differiva solo per gli organi elastici appositamente ridisegnati per l'impiego specifico in un mezzo corazzato. Il pezzo era brandeggiabile tramite comandi meccanici da -12 a 22° gradi in elevazione e di 20° sia a destra che a sinistra sull'asse orizzontale.
Anche con l'eliminazione della torretta il peso il peso del mezzo si attestava, nella versione su scafo M40, sulle 15 tonnellate. Questo in seguito al potenziamento dell'armamento principale e dell'incremento della corazzatura frontale per poter sopportare i colpi del pezzo inglese da 40mm. Condividendo la fragile la meccanica degli scafi M (ad eccezione di alcuni dettagli sullo scafo M42), l'ulteriore appesantimento acuiva i mai risolti problemi derivanti dal basso rapporto peso potenza, dalla ridotta autonomia, dalla scarsa velocità e la tendenza ad sprofondare in terreni sabbiosi o soffici imputabile ai cingoli troppo stretti.
In seguito, venne montato anche sul telaio del carro M14/41, dando origine al semovente M41. Sullo stesso telaio venne anche montato (modifica sul campo) il pezzo con canna più lunga, il 75/32.
Quando nel 1943 venne prodotto il nuovo carro M15/42, con motore V8 a benzina, su di esso venne anche montato il 75/34. Anche la versione col 75/34, cannone a canna lunga, era molto efficace, soprattutto con le granate perforanti EP (Effetto Pronto) equivalenti alle HESH alleate. Lo sviluppo finale, dette vita alla versione denominata M43, costituito da un cannone da 105/25 sul telaio M15, era un mezzo veramente temibile, del quale furono prodotti però solo una ventina di esemplari; questa variante fu denominata "bassotto" in un reparto della Repubblica Sociale Italiana che lo impiegò.
Armamento
L'obice o cannone montato in casamatta accoppiato alla mitragliatrice fu sempre l'armamento standard del semovente. In effetti, essendo in periodo di guerra, la produzione non ebbe una rigida standardizzazione, e quindi si hanno notizie di versioni con il 75/18 sull'M41, e 75/18 sull'M42.
Sin dalla prima versione, con il 75/18, il mezzo si dimostrò estremamente efficace contro le corazze dei carri Sherman e Grant di fabbricazione americana in dotazione all'Ottava Armata, e gli inglesi ne temevano l'efficacia, tanto da dare ordine ai loro carri di non impegnare combattimento con grosse formazioni di semoventi prima di aver richiesto il supporto aereo (gli Hurricanes IID dotati di cannoncini da 40 mm in funzione anticarro).
L'armamento secondario era costituito da una mitragliatrice Breda da 8mm normalmente custodita in casamatta ed installabile esternamente sul cielo della casamatta come arma per la difesa antiaerea o ravvicinata.
Varianti
L'unica variante del semovente da 75/18, non considerando come tali gli aggiornamenti degli scafi, fu quella del carro comando. Questo non montava la bocca da fuoco standard. Nella prima serie su scafo M40 manteneva in casamatta le due mittagliatrici abbinate Breda da 8mm, sostituta negli scafi M41 ed M42 da una mitragliatrice Breda da 13,2mm in una culla sempre in casamatta, e manteneva la possibilità dell'installazione di un'altra mitragliatrice Breda Mod. 38 esternamente sul cielo della casammatta per l'impiego antiaereo o di difesa ravvicinata. Il mezzo non incontrò il favore dei reparti cui fu assegnato a causa della mancanza di armamento pesante che ne impediva un fattivo impiego di combattimento, ma specialmente per la vulnerabilità derivante dalla facile individuazione che poteva esserne fatta dal nemico.
Impiego operativo
Anche se introdotto all'inizio del 1941, la vita operativa dei semoventi da 75/18 si protrasse dalla fine del 1941, data dell'effettiva consegna ai reparti, sino alla fine del conflitto, evolvendosi come già accennato con lo sviluppo degli scafi dei carri M. I vantaggi rispetto ai carri da cui derivava erano molteplici e su tutti:
- un armamento in grado di fermare qualsiasi carro alleato
- una migliore corrazzatura
- la semplicità costruttiva
- l'economia di produzione
Il piano delle assegnazioni prevedeva reparti di Artiglieria, di Cavalleria e di Fanteria Carrista (questi ultimi a partire dal maggio del 1943).
I semoventi da 75/18 si dimostrano efficaci sia nell'impiego "classico" di appoggio alla fanteria che come controcarri. Fu l'unico mezzo corazzato italiano, a quanto si legge nei documenti conservati presso gli archivi della Royal Army e del Ministero della Difesa inglese, ad essere definito al momento della sua comparsa sul teatro nord-africano, "eccellente" ed addirittura "formidabile rispetto ai semoventi schierati sia dai tedeschi che dagli alleati", al punto che se l'intelligence alleata ne sospettava lo schieramento in quantitativi "significativi" durante le fasi offensive, "è preferibile attendere l'intervento delle forze aeree in azione caccia-carri ad un ingaggio diretto con tali unità".
Nord Africa: la vita operativa dei semoventi da 75/18 si protrasse dalla fine del 1941, data dell'effettiva consegna ai reparti, sino alla fine del conflitto; in particolare furono impiegati in Nord Africa dalle Divisioni Corazzate Ariete e dalla Littorio, le due uniche grandi unità corazzate presenti sul teatro di operazioni, fino alla resa in Tunisia.
L'idea era di costruire un semovente che potesse opporsi ai T-34 russi dato che, per ristrettezze economiche, l'Italia favoriva semoventi che potessero funzionare come cacciacarri. Non fu mai utilizzato sul fronte orientale, ma solo in Africa e sud Italia.
Italia: fino all'armistizio, fu impiegato dai seguenti reparti corazzati e di cavalleria:
Reggimento Esplorante Corazzato Lancieri di Montebello (8°) (5° Squadrone su 12 75/18)
Reggimento Lancieri di Vittorio Emanuele II° (10°) (Squadroni 3°, 6°, 9° su 48 75/18)
Reggimento Cavalleggeri di Lucca (16°) (3° Squadrone su 24 75/18)
Divisione Ariete (Regio Esercito); di questi, buona parte furono distrutti durante la disperata difesa di Roma nei giorni dell'armistizio (Porta San Paolo ed altri scontri).
Dopo l'8 Settembre, gli esemplari disponibili che non furono requisiti dai tedeschi, venero usati da:
Gruppo Squadroni Corazzati "San Giusto" (R.S.I.) (3 semoventi da 75/18 su scafo M42 nello Squadrone Carri M, insieme ad un semovente da 75/34 su scafo m42 ed a 4 carri M delle diverse versioni
Raggruppamento Anti Partigiani (R.A.P.) - Gruppo Esplorante (2 semoventi da 75/18 su scafo M42)
Gruppo Corazzato "Leonessa" (2 carri comando per batteria semoventi su scafo M42)
Ancora una volta i quantitativi messi a disposizione dall'industria furono insufficienti a soddisfare le necessità imposte dal conflitto, e la decisione di sospendere la produzione dei carri M a favore di quella dei soli semoventi fu troppo tardiva.
Dopo l'armistizio, il semovente fu operativo e utilizzato dalla Wehrmacht.
Il Kit
non mi resta che iniziare
a presto Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio
sei come un'enciclopedia, comunque tutto chiaro, se come dici nella presentazione li avessero fatti prima, forse avremmo risparmiato qualche vita.
sei come un'enciclopedia, comunque tutto chiaro, se come dici nella presentazione li avessero fatti prima, forse avremmo risparmiato qualche vita.
_________________
Walter
www.walterfurlan.com
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Walter Furlan- Moderatore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Bene ho cominciato il montaggio del semovente, essendo tutto in resina ogni pezzo va pulito dalle bave e levigato, si comincia con lo scafo e la trasmissione
poi si passa alle leve da togliere e pulire dalla colata
incollate come pure i sedili
continua.....
ciao a tutti Claudio
poi si passa alle leve da togliere e pulire dalla colata
incollate come pure i sedili
continua.....
ciao a tutti Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao enciClaudio. Arrivo con le mie domande:
- leggo in questo cantiere che i pezzi in "resina" devono esser sbavati. Se non sbaglio non lo avevi scritto per gli altri modelli. Erano in materiale diverso dalla "resina" ? Che materiale intendi per "resina" ? ( per me è "plastica" ABS o similare...).
Poi sulle artiglierie: non ci capisco niente, non comprendo come un cannone da 75 mm possa essere pericoloso per un T34 quando chi i T34 doveva affrontarli ha usato cannoni più grandi. Insomma, se bastava un 75mm, perchè fare i Tigre e i Panther? ( domanda dell'ignorante in materia...).
ciao. oldboy
p.s. : vedi che mi sto "acculturando"...
- leggo in questo cantiere che i pezzi in "resina" devono esser sbavati. Se non sbaglio non lo avevi scritto per gli altri modelli. Erano in materiale diverso dalla "resina" ? Che materiale intendi per "resina" ? ( per me è "plastica" ABS o similare...).
Poi sulle artiglierie: non ci capisco niente, non comprendo come un cannone da 75 mm possa essere pericoloso per un T34 quando chi i T34 doveva affrontarli ha usato cannoni più grandi. Insomma, se bastava un 75mm, perchè fare i Tigre e i Panther? ( domanda dell'ignorante in materia...).
ciao. oldboy
p.s. : vedi che mi sto "acculturando"...
oldboy- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
anche io sono curioso, oltretutto mi piace tutto quello che è italiano
ciao, enzo
ciao, enzo
enzo44- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Giuseppe, questo cacciacarri montava un cannone da 75mm e utilizzava granate a carica cava (come i Bazzoka o i Panzerfaust - che non erano un lanciarazzi ma bensì un piccolo ma efficacissimo cannone senza rinculo o meglio un lanciagranate per uso contro carri , arma semplice e poco costosa: esso consisteva semplicemente in un tubo di lancio per bomba a carica cava ),
il 75/18 si dimostrò in grado di impegnare qualsiasi carro armato alleato fino al 1943, nel 42 i russi costuirono il T34 che montava un cannone da 76,2mm, partendo dal fatto che in russia questo cacciacarri non fu mai mandato, non sappiamo se avrebbe potuto avere qualche serio effetto sui T34, ma sicuramente sui carri in uso fino ad allora (1942) di fatto all'uscita del T34 anche i carri tedeschi ebbero un sacco di grane, poi svilupparono il Panther che monta anche lui un 75mm canna lunga, la differenza con il Tiger1 e il Konigstiger (tiger2) che montavano un cannone da 88mm ,
(nessuno dei carri degli alleati occidentali poteva competere con questi carri pesanti), un dato di fatto è che il Panther era più mobile, ma per contrastare questi nuovi carri i russi svilupparono il JS2 e il JS3 ( per il Js3 non è sicuro che combatterono contro i carri tedeschi l'entrata in servizio è data per maggio 45 anche se i tedeschi dicono di averne colpiti durante la battaglia di Berlino) questi carri oltre a una corazzatura acciaio compatto, ottenuta per fusione nella prime serie, per saldatura in quelle successive aveva uno spessore di 120mm/60° e montavano un cannone da 122mm con proiettile a carica separata
foto inserite a scopo discussione
per la balistica ci vorrebbe un'esperto, non arrivo a tanto però spero di averti fatto capire che per quello che avevamo in mano fino al 43 sopratutto in Africa con questo cacciacarri non eravamo inferiori agli alleati.
Per quanti riguarda i pezzi dei modelli ci sono diversi tipi di materiale che comèpongono i kit, in plastica, in resina , in metallo ecc..
la plastica (quella piu comune) la trovi quasi sempre organizzata in sprue con i pezzi attaccati in qualche punto
i pezzi in resina si trovano su colate con il fondello quindi sono da separare con seghetti o dremel (lama) e poi con lima o cartavetrata sono da rifinire (io le chiamo sbavature) perchè a differenza della plastica i punti di ancoraggio sono cosi
ciao spero di averti tolto una buona parte di i dubbi e soddisfatto parte della tua curiosità
Claudio
il 75/18 si dimostrò in grado di impegnare qualsiasi carro armato alleato fino al 1943, nel 42 i russi costuirono il T34 che montava un cannone da 76,2mm, partendo dal fatto che in russia questo cacciacarri non fu mai mandato, non sappiamo se avrebbe potuto avere qualche serio effetto sui T34, ma sicuramente sui carri in uso fino ad allora (1942) di fatto all'uscita del T34 anche i carri tedeschi ebbero un sacco di grane, poi svilupparono il Panther che monta anche lui un 75mm canna lunga, la differenza con il Tiger1 e il Konigstiger (tiger2) che montavano un cannone da 88mm ,
(nessuno dei carri degli alleati occidentali poteva competere con questi carri pesanti), un dato di fatto è che il Panther era più mobile, ma per contrastare questi nuovi carri i russi svilupparono il JS2 e il JS3 ( per il Js3 non è sicuro che combatterono contro i carri tedeschi l'entrata in servizio è data per maggio 45 anche se i tedeschi dicono di averne colpiti durante la battaglia di Berlino) questi carri oltre a una corazzatura acciaio compatto, ottenuta per fusione nella prime serie, per saldatura in quelle successive aveva uno spessore di 120mm/60° e montavano un cannone da 122mm con proiettile a carica separata
foto inserite a scopo discussione
per la balistica ci vorrebbe un'esperto, non arrivo a tanto però spero di averti fatto capire che per quello che avevamo in mano fino al 43 sopratutto in Africa con questo cacciacarri non eravamo inferiori agli alleati.
Per quanti riguarda i pezzi dei modelli ci sono diversi tipi di materiale che comèpongono i kit, in plastica, in resina , in metallo ecc..
la plastica (quella piu comune) la trovi quasi sempre organizzata in sprue con i pezzi attaccati in qualche punto
i pezzi in resina si trovano su colate con il fondello quindi sono da separare con seghetti o dremel (lama) e poi con lima o cartavetrata sono da rifinire (io le chiamo sbavature) perchè a differenza della plastica i punti di ancoraggio sono cosi
ciao spero di averti tolto una buona parte di i dubbi e soddisfatto parte della tua curiosità
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Grazie, spiegazione estesa ed esauriente. Sei proprio enciclopedico.
Un semovente come quello che stai facendo è posto a Bergamo alta, su un piazzale vicino a dei giardini ed a un monumento, forse una chiesa. Ma certamente tu già sai anche questo...
ciao. oldboy
Un semovente come quello che stai facendo è posto a Bergamo alta, su un piazzale vicino a dei giardini ed a un monumento, forse una chiesa. Ma certamente tu già sai anche questo...
ciao. oldboy
oldboy- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Giuseppe, La Rocca ,parco delle rimembranze Bergamo, uno dei pochi sopravvissuti,
restaurato
foto inserite a scopo discussione
ciao Claudio
restaurato
foto inserite a scopo discussione
ciao Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio
é anche bello pulito
come colorazione, quale intendi seguire ?
é anche bello pulito
come colorazione, quale intendi seguire ?
_________________
Walter
www.walterfurlan.com
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Walter Furlan- Moderatore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Claudio ma quante ne sai!!!
La tua passione è infinita e coinvolgente!
E sei sempre disponibilissimo a delucidazioni, spiegazioni ed approfondimenti!
La tua passione è infinita e coinvolgente!
E sei sempre disponibilissimo a delucidazioni, spiegazioni ed approfondimenti!
Emiliano77- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Grazie Emiliano
Walter dovrei stare sul desertico, andrà a fare compagnia all'altro nello stesso diorama.
Claudio
Walter dovrei stare sul desertico, andrà a fare compagnia all'altro nello stesso diorama.
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
E te pareva che enciClaudio non avesse dettagli anche di quel carro!
Va bene, ma quanti carri mancano a quel diorama? Cos'è, la battaglia di giganti? O il riassunto dei corazzati WW2?
E datte 'na mossa!
ciao. oldboy
Va bene, ma quanti carri mancano a quel diorama? Cos'è, la battaglia di giganti? O il riassunto dei corazzati WW2?
E datte 'na mossa!
ciao. oldboy
oldboy- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio, ottimo modello.
Qualcosa di buono uscito dalle offline italiane
Recentemente ho letto "batterie semoventi alzo zero" di Davide Beratta, resoconto delle ultime battaglie combattute sul fronte egiziano fino ad El Alamein
Una lettura consigliata
Ciao e buon proseguimento, Max
Qualcosa di buono uscito dalle offline italiane
Recentemente ho letto "batterie semoventi alzo zero" di Davide Beratta, resoconto delle ultime battaglie combattute sul fronte egiziano fino ad El Alamein
Una lettura consigliata
Ciao e buon proseguimento, Max
max64- Utente sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Claudio sei davvero enciclopedico ti seguo sempre con piacere buon lavoro Luigi
luigi43- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Grazie ragazzi, nel frattempo ho montato il radiatore
e collegati i tubi
posizionato
e collegato alla paratia posteriore
montate le ruote dentate
per il momento è tutto alla prossima
un salutone a tutti Claudio
e collegati i tubi
posizionato
e collegato alla paratia posteriore
montate le ruote dentate
per il momento è tutto alla prossima
un salutone a tutti Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao a tutti quasi completata la parte interna
posso dedicarmi al treno di rotolamento, per prima cosa bisogna separare tutti i pezzi
con il seghetto e cutter separo tutte le ruote e i vari pezzi
assemblaggio delle parti
e posizionamento compresa la ruota posteriore
alla prossima buon modellismo a tutti
Claudio
posso dedicarmi al treno di rotolamento, per prima cosa bisogna separare tutti i pezzi
con il seghetto e cutter separo tutte le ruote e i vari pezzi
assemblaggio delle parti
e posizionamento compresa la ruota posteriore
alla prossima buon modellismo a tutti
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Bel lavoro come al solito, ti marco stretto Luigi
luigi43- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio...complimenti!!!!..torno a seguirti con molto piacere.
Luca_zena- Nuovo Utente
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio, vedo che stai montando parecchi componenti al "naturale", conti di colorare tutto assieme o qualcosa dovrà essere per forza rimosso per la colorazione?
_________________
Armando
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Armando54- Moderatore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ciao Claudio, per lavorare con la resina...proprio niente male, sembra plastica, i miei complimenti
Bruno
Bruno
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Grazie Bruno, Luca e Luigi, Armando conto di colorare tutto l'insieme con i dettagli
Claudio
Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Assemblate tutte le parti del treno di rotolamento
si comicia con le modifiche/aggiornamenti manovelle e tubi vari
e le manovelle dove mancano
parafanghi
e per finire una mano di primer
continua.....
ciao Claudio
si comicia con le modifiche/aggiornamenti manovelle e tubi vari
e le manovelle dove mancano
parafanghi
e per finire una mano di primer
continua.....
ciao Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Ho cominciato a mascherare le parti da proteggere per poter poi colorare l'interno del carro
con il nastro della tamiya per delimitare la verniciatura e quello di carta per proteggere il resto
per proteggere le superfici più ampie basta un foglio di giornale o ritagli di A4 attaccati al nastro di carta
poichè gli interni comprendono anche altro, ho cominciato ad assemblare la casamatta con il cannone, almeno la parte interna
e periscopio
a tutti gli amici modellisti e non tantissimi auguri per un felice anno nuovo
ciaoooo Claudio
con il nastro della tamiya per delimitare la verniciatura e quello di carta per proteggere il resto
per proteggere le superfici più ampie basta un foglio di giornale o ritagli di A4 attaccati al nastro di carta
poichè gli interni comprendono anche altro, ho cominciato ad assemblare la casamatta con il cannone, almeno la parte interna
e periscopio
a tutti gli amici modellisti e non tantissimi auguri per un felice anno nuovo
ciaoooo Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Tantissimi auguri anche a te e famiglia Luigi
luigi43- Forumnauta
Re: Semovente Italiano M42 75/18 (MariniClaudio) ***TERMINATO***
Tantissimi auguri anche da parte mia
enzo
enzo
enzo44- Forumnauta
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