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AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
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Forum Scuola di Modellismo :: Modellismo Statico :: Navimodellismo :: Barche e Motoscafi :: In cantiere
Pagina 1 di 1
AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Nome: AISHA
Tipo: Sloop a vela da diporto – modello Sunbeam 22
Lunghezza reale: 6,70 m fuori tutto
Scala del modello: 1:10
Tipo modello: Statico
Costruzione: autocostruito
Piano di costruzione: ricavato da foto e immagini tratte dal manuale d’uso
Salve amici, apro questo nuovo cantiere per un mio caro amico, il quale mi ha chiesto il modello della sua barca.
L’imbarcazione vera è un piccolo sloop a vela dei cantieri Sunbeam Yachten, costruita circa 30 anni fa in vetroresina.
Le caratteristiche dell’imbarcazione vera sono:
Lunghezza fuori tutto: 6,70m
Lunghezza al galleggiamento: 5,60 m
Larghezza: 2,15 m
Pescaggio (con chiglia) 1,15 m
Altezza fuoribordo 70/90 cm
Altezza albero 7,80 m
Intendo realizzare il modello in scala 1:10 partendo da zero e utilizzando prevalentemente materiale di recupero e voglio anche realizzare i dettagli degli interni. E' una sfida con me stesso!
Per il progetto mi sono avvalso di foto che mi ha fatto apposta il mio amico e di alcune figure del manuale d’uso, che su mia richiesta, il titolare del cantiere Sunbeam mi ha cortesemente mandato in formato pdf, scusandosi del fatto che non poteva mandarmi i piani, pokché non sono più disponibili, essendo quel modello piuttosto vecchiotto e da tempo fuori produzione. Io comunque non mi sono arreso e mi sono arrangiato con quello che avevo
Per prima cosa mi sono fatto un trittico delle viste ortogonali (o quasi!) dell’imbarcazione usando le figure che ho trovato nel manuale e che ho ridimensionate e “incollato” insieme in modo da rispettare le giuste proporzioni e i riferimenti che avevo a disposizione. Ho usato quello che avevo
Questo “trittico” mi è servito come immagine di sfondo per modellare lo scafo utilizzando Delftship Free.
Dopo qualche oretta di lavoro ecco il risultato ottenuto:
Che ne dite? È abbastanza somigliante?
Io ho rispettato tutte le misure indicate nelle specifiche tecniche dell’imbarcazione.
Per ora mi ritengo soddisfatto e se ci sarà bisogno di qualche piccolo aggiustaggio, lo vedrò in corso d’opera e cercherò di correggerlo con qualche colpo di carta vetrata, un po’ di stucco e di nuovo cartavetrata.
Ho raggiunto la quota consentita di immagini e mi devo fermare.
Alla prossima puntata!
Tipo: Sloop a vela da diporto – modello Sunbeam 22
Lunghezza reale: 6,70 m fuori tutto
Scala del modello: 1:10
Tipo modello: Statico
Costruzione: autocostruito
Piano di costruzione: ricavato da foto e immagini tratte dal manuale d’uso
Salve amici, apro questo nuovo cantiere per un mio caro amico, il quale mi ha chiesto il modello della sua barca.
L’imbarcazione vera è un piccolo sloop a vela dei cantieri Sunbeam Yachten, costruita circa 30 anni fa in vetroresina.
Le caratteristiche dell’imbarcazione vera sono:
Lunghezza fuori tutto: 6,70m
Lunghezza al galleggiamento: 5,60 m
Larghezza: 2,15 m
Pescaggio (con chiglia) 1,15 m
Altezza fuoribordo 70/90 cm
Altezza albero 7,80 m
Intendo realizzare il modello in scala 1:10 partendo da zero e utilizzando prevalentemente materiale di recupero e voglio anche realizzare i dettagli degli interni. E' una sfida con me stesso!
Per il progetto mi sono avvalso di foto che mi ha fatto apposta il mio amico e di alcune figure del manuale d’uso, che su mia richiesta, il titolare del cantiere Sunbeam mi ha cortesemente mandato in formato pdf, scusandosi del fatto che non poteva mandarmi i piani, pokché non sono più disponibili, essendo quel modello piuttosto vecchiotto e da tempo fuori produzione. Io comunque non mi sono arreso e mi sono arrangiato con quello che avevo
Per prima cosa mi sono fatto un trittico delle viste ortogonali (o quasi!) dell’imbarcazione usando le figure che ho trovato nel manuale e che ho ridimensionate e “incollato” insieme in modo da rispettare le giuste proporzioni e i riferimenti che avevo a disposizione. Ho usato quello che avevo
Questo “trittico” mi è servito come immagine di sfondo per modellare lo scafo utilizzando Delftship Free.
Dopo qualche oretta di lavoro ecco il risultato ottenuto:
Che ne dite? È abbastanza somigliante?
Io ho rispettato tutte le misure indicate nelle specifiche tecniche dell’imbarcazione.
Per ora mi ritengo soddisfatto e se ci sarà bisogno di qualche piccolo aggiustaggio, lo vedrò in corso d’opera e cercherò di correggerlo con qualche colpo di carta vetrata, un po’ di stucco e di nuovo cartavetrata.
Ho raggiunto la quota consentita di immagini e mi devo fermare.
Alla prossima puntata!
_________________
Pluff Eta Beta
... l'ottimo è nemico del buono...
... puoi avere ragione oppure essere felice ... a te la scelta!.
etabeta- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ciao Eta, molto interessante come stai affrontando questo cantiere!!
Credo che si utile a tutti sapere che con solo alcune foto, un disegno "artistico" e nessun disegno tecnico sia comunque possibile sviluppare un progetto completo per la costruzione di un modello che rispecchi la realtà.
TI seguo con interesse, un saluto.
Credo che si utile a tutti sapere che con solo alcune foto, un disegno "artistico" e nessun disegno tecnico sia comunque possibile sviluppare un progetto completo per la costruzione di un modello che rispecchi la realtà.
TI seguo con interesse, un saluto.
_________________
Armando
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
E-mail moderazione: moderazione@scuoladimodellismo.it
Armando54- Moderatore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ciao Etabeta
Ci sarà molto da imparare in questo tuo nuovo progetto.
Ti seguirò molto volentieri!
Ci sarà molto da imparare in questo tuo nuovo progetto.
Ti seguirò molto volentieri!
Emiliano77- Forumnauta
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
@Armando - Sì è vero ciò che tu dici, però è bene chiarire che c'è un grado di approssimazione nei disegni che si ottengono, partendo da foto e disegni "artistici" come dici tu. L'approssimazione dipende dalla qualità del materiale di partenza e dalla disponibilità di altre informazioni utili (ad esempio le specifiche tecniche dello scafo), dalla pignoleria e dalla pazienza del modellista.
@Devil - Sei il benvenuto. Non esitare ad esprimere i tuoi dubbi e mi farà piacere condividere le mie esperienze.
Ecco un'altra vista dello scafo da sotto
e infine ecco il linesplan finale che viene generato da questo meraviglioso software gratuito.
In pratica abbiamo tutto quello che ci serve per partire con il disegno tecnico di costruzione del modello.
A questo punto entra in gioco il CAD, col quale si devono disegnare la chiglia e le ordinate e tutto il resto, tenendo conto degli spessori del materiale che useremo.
E' bene precisare che il disegno esecutivo lo faccio e lo perfeziono nel corso della costruzione del modello. Infatti durante la costruzione scopro sempre qualche problemino dal risolvere, qualche nuovo modo di fare le cose o qualche mia nuova esigenza da soddisfare. Ecco perché continua ad aiutarmi con il CAD per provare, sperimentare e correggere il tiro durante tutto il processo di costruzione del modello, per risolvere i problemi che mi si presentano di volta in volta.
Dopo avere importato nel CAD le linee dello scafo prodotte con Delftship, faccio subito una copia di lavoro e cancello tutte le linee che non mi sembrano utili al momento e quindi disegno la prima bozza della chiglia e delle ordinate.
Come vedete nel disegno delle ordinate avevo già previsto il metodo costruttivo a scafo rovesciato e le ordinate hanno i prolungamenti per essere fissate sul piano di lavoro. Ma già mi sono pentito e dovrò rimaneggiare questo disegno perchè voglio adottare una tecnica costruttiva un pò diversa.
Innanzitutto voglio realizzare scafo e coperta/Tuga separatamente e voglio che la tuga rimovibile per poter accedere meglio all'interno.
Infine voglio adottare la tecnica dello scafo vuoto (come ha fatto zio Lello col suo Grand Banks) sia per lo scafo vero e proprio che per la coperta/Tuga rimovibile. In questo modo spero di simulare meglio la costruzione in vetroresina dell'imbarcazione vera, anche se farò tutto con i listelli di legno.
Vediamo un pò cosa salta fuori!
@Devil - Sei il benvenuto. Non esitare ad esprimere i tuoi dubbi e mi farà piacere condividere le mie esperienze.
Ecco un'altra vista dello scafo da sotto
e infine ecco il linesplan finale che viene generato da questo meraviglioso software gratuito.
In pratica abbiamo tutto quello che ci serve per partire con il disegno tecnico di costruzione del modello.
A questo punto entra in gioco il CAD, col quale si devono disegnare la chiglia e le ordinate e tutto il resto, tenendo conto degli spessori del materiale che useremo.
E' bene precisare che il disegno esecutivo lo faccio e lo perfeziono nel corso della costruzione del modello. Infatti durante la costruzione scopro sempre qualche problemino dal risolvere, qualche nuovo modo di fare le cose o qualche mia nuova esigenza da soddisfare. Ecco perché continua ad aiutarmi con il CAD per provare, sperimentare e correggere il tiro durante tutto il processo di costruzione del modello, per risolvere i problemi che mi si presentano di volta in volta.
Dopo avere importato nel CAD le linee dello scafo prodotte con Delftship, faccio subito una copia di lavoro e cancello tutte le linee che non mi sembrano utili al momento e quindi disegno la prima bozza della chiglia e delle ordinate.
Come vedete nel disegno delle ordinate avevo già previsto il metodo costruttivo a scafo rovesciato e le ordinate hanno i prolungamenti per essere fissate sul piano di lavoro. Ma già mi sono pentito e dovrò rimaneggiare questo disegno perchè voglio adottare una tecnica costruttiva un pò diversa.
Innanzitutto voglio realizzare scafo e coperta/Tuga separatamente e voglio che la tuga rimovibile per poter accedere meglio all'interno.
Infine voglio adottare la tecnica dello scafo vuoto (come ha fatto zio Lello col suo Grand Banks) sia per lo scafo vero e proprio che per la coperta/Tuga rimovibile. In questo modo spero di simulare meglio la costruzione in vetroresina dell'imbarcazione vera, anche se farò tutto con i listelli di legno.
Vediamo un pò cosa salta fuori!
_________________
Pluff Eta Beta
... l'ottimo è nemico del buono...
... puoi avere ragione oppure essere felice ... a te la scelta!.
etabeta- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Si Eta, hai ragione, infatti mi stavo accingendo a modificare il mio messaggio per aggiungere che un elemento indispensabile è la pazienza del modellista, ma tu mi hai preceduto.
In ogni caso, anche se approssimato, è il risultato che conta
In ogni caso, anche se approssimato, è il risultato che conta
_________________
Armando
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E-mail moderazione: moderazione@scuoladimodellismo.it
Armando54- Moderatore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Molto interessante, ti seguo pronto ad imparare qualcosa...
Lopex- Nuovo Utente
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
bravo eta-beta
ti stai specializzando in barche da diporto con grande sfoggio di pratica di disegno.
che cad stai usando a parte il Delftship ?
buon proseguimento
ti stai specializzando in barche da diporto con grande sfoggio di pratica di disegno.
che cad stai usando a parte il Delftship ?
buon proseguimento
_________________
gian paolo
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brggpl- Responsabile glossario sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ciao Gian Paolo CodiceFiscale!
Grazie del sostegno.
Sai a me piacciono di più le imbarcazioni da lavoro e da diporto "anziane" che mi ricordano i porti della mia gioventù.
Secondo me sono più semplici da fare dei galeoni e credo che siano più alla mia portata, dato che posso ovviare meglio ai miei errori con stucco e e vernice.
Per quanto riguarda i disegni, sai sono più bravo col computer che con il modellismo e mi diverte fare cose un pò diverse dal solito e possibilmente riutilizzare il più possibile il materiale di scarto e ciò che ho accumulato negli anni.
Come CAD uso TurboCAD de Luxe 17, che comprai anni fa a $150. Oggi costa più o meno lo stesso (moooolto meno di AutoCAD). Io lo uso solo in 2D perché in 3D è per me troppo laborioso e alla fine penso più a come far fare al programma le cose che vorrei, piuttosto che pensare al progetto che sto elaborando in quel momento.
In 2D invece mi sento a mio agio come se avessi la matita in mano e il tecnigrafo e non penso troppo alle idosincrasie del programma.
Ciao
Grazie del sostegno.
Sai a me piacciono di più le imbarcazioni da lavoro e da diporto "anziane" che mi ricordano i porti della mia gioventù.
Secondo me sono più semplici da fare dei galeoni e credo che siano più alla mia portata, dato che posso ovviare meglio ai miei errori con stucco e e vernice.
Per quanto riguarda i disegni, sai sono più bravo col computer che con il modellismo e mi diverte fare cose un pò diverse dal solito e possibilmente riutilizzare il più possibile il materiale di scarto e ciò che ho accumulato negli anni.
Come CAD uso TurboCAD de Luxe 17, che comprai anni fa a $150. Oggi costa più o meno lo stesso (moooolto meno di AutoCAD). Io lo uso solo in 2D perché in 3D è per me troppo laborioso e alla fine penso più a come far fare al programma le cose che vorrei, piuttosto che pensare al progetto che sto elaborando in quel momento.
In 2D invece mi sento a mio agio come se avessi la matita in mano e il tecnigrafo e non penso troppo alle idosincrasie del programma.
Ciao
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Pluff Eta Beta
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... puoi avere ragione oppure essere felice ... a te la scelta!.
etabeta- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ti seguo, stanne certo anche se non è motorizzato
ciao Claudio
ciao Claudio
Marini Claudio- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Seguirò molto volentieri, il tuo cantiere.
ciao
ciao
_________________
L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
cvincenzo54- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ciao etabeta, complimenti per questo nuovo cantiere. Anche se di CAD ne capisco veramente poco, mi piace molto vedere come riesci ad ottenere dei piani di costruzioni completi. Sei molto bravo, e ti seguiro' molto volentieri.
Buon modellismo.
Buon modellismo.
Maruzzella- Utente sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Ciao Eta,
progetto molto interessante, ti seguirò con piacere
progetto molto interessante, ti seguirò con piacere
_________________
Stefano
Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio. (Jim Morrison)
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Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
E-mail moderazione: moderazione@scuoladimodellismo.it
jjsimy- Moderatore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Complimenti Eta per l'inizio del tuo cantiere, ti invidio non saprei da dove incominciare con delfship, col cad me la cavicchio..vabbee..
Cantiere interessante ti seguo volentieri.
Cantiere interessante ti seguo volentieri.
gianni 77- Utente sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
Poiché per un paio di settimane starò lontano dal mio antro/laboratorio; ma avendo con me il mio fedele notebook, approfitto per lavorare sui disegni appena mi è possibile. Sperando che sia di interesse per qualcuno, ho pensato di raccontarvi un po’ come procedo di solito col CAD.
Come dicevo in un mio precedente post, il disegno tecnico lo rielaboro in corso d’opera sulla base delle mie necessità. A riconferma di questo mio modo di procedere, ho deciso di rifare completamente il disegno della chiglia e delle ordinate in base al tipo di costruzione che voglio intraprendere per questomodello.
Il punto di partenza è sempre il trittico (linesplan) prodotto da Delftship che ho esportato in formato .dxf e che ho poi importato nel CAD. A questo ho aggiunto anche delle immagini che ritenevo utili; in questo caso ho scelto alcune figure del manuale d’uso dalle quali posso ricavare alcuni riferimenti utili.
Il passo successivo è portare a misura queste immagini e il linesplan in modo che il tutto sia nella scala desiderata (in questo caso 1:10).
Per fare quest’operazione inserisco opportunamente delle quote di riferimento, che verranno ridimensionate insieme al disegno o all’immagine.
Uno dei i vantaggi del CAD è la possibilità di specificare numericamente (con una precisione fino a 8 decimali) i parametri che governano il disegno, in tal modo si possono fare le cose in modo molto preciso.
Ho disposto le immagini sulle quali ho aggiunto alcune quote e ho tracciato delle linee di riferimento, che mi torneranno utili nel prosieguo del lavoro.
Utilizzo della vista longitudinale
La vista longitudinale mi serve per realizzare la chiglia, la pinna del timone e la deriva fissa.
Per questo modello userò la tecnica dello scafo vuoto di zio Lello e vorrei realizzare separatamente la coperta con la tuga separate dallo scafo. La chiglia, la deriva e la pinna del timone rimarranno fissate al guscio dello scafo.
La tuga e la coperta saranno un guscio unico, sollevabile per poter accedere all’interno.
Dovrò quindi realizzare una struttura sulla quale applicare i listelli per creare il guscio e poi rimuovere tutta questa struttura interna lasciando il guscio completamete vuoto.
Per ora ho chiaro come realizzerò la chiglia, la deriva e la pinna del timone e quindi duplico nell’area di lavoro la vista longitudinale del linesplan ed elimino le linee che per ora non mi interessano e riporto alcuni riferimenti utili.
Decido lo spessore e la dimensione del materiale che userò, come specificato di seguito, per tenerne conto nel disegno.
Uso la funzione “Offset” del CAD per disegnare linee o curve parallele alle linee o alle curve di riferimento.
Procedo passo passo e ad ogni passo mi duplico nell’area di lavoro il disegno del passo precedente in modo da avere sempre a disposizione la situazione pregressa dalla quale poter ripartire nel caso che io voglia cambiare approccio.
La figura che segue mostra come ho usato la vista longitudinale per disegnare, la chiglia, la controchiglia, la deriva fissa, il timone e la pinna del timone.
Come si vede nel disegno centrale, ho riportato le linee di separazione tra lo scafo e la coperta, trando spunto dall'immagine presa dal manuale d'uso dell'imbarcazione.
La chiglia l’ho voluta disegnare in due pezzi in modo da garantire che le fibre del legno siano orientate nel verso longitudinale del pezzo.
Ho poi previsto una falsa chiglia sulla quale poggiare la chiglia e fissare le false ordinate per la realizzazione della struttura interna dello scafo vuoto. Come ho già accennato prima, al termine della posa dei due strati di fasciame, la falsa chiglia e le false ordinate saranno rimosse.
Nel disegno di sinistra si vedono le righe verticali che sono i riferimenti per le ordinate, i quali sono stati previsti in punti chiave dello scafo per facilitare la creazione delle paratie interne. Ho dovuto rivedere il modello 3D su Delfship per indicare dove volevo che venissero stabilite le sezioni trasversali e ho importato il nuovo linesplan.
Nel disegno centrale ho tracciato i riferimenti (le doppie linee verticali) per gli scassi delle false ordinate, tenendo conto che dovrò smussarle per seguire la curvatura dello scafo (angolo di quartabuono).
Per quanto riguarda la coperta e la tuga voglio fare prima alcune prove per capire come mi conviene procedere e poi aggiornerò il disegno.
Utilizzo delle viste trasversali
Le viste traversali mi servono per realizzare le false ordinate. Anche in questo caso mi faccio una copia nell’area di lavoro del CAD, elimino le linee che non mi servono e imposto i riferimenti utili.
Le false ordinate fissate alla falsa chiglia costituiranno lo scaletto che mi consentirà di lavorare a scafo rovesciato.
Ho copiato le sezioni trasversali, allineandole al disegno della vista laterale, in modo da avere i riferimenti della profondità degli scassi da fare. Anche in questo caso ho tenuto conto degli spessori del fasciame e ho tracciato le curve distanziate di 3mm.
Le protuberanze sulle false ordinate mi serviranno come appoggio, quando le fisserò su una tavola per fare lo scaletto a scafo rovesciato.
E’ tutto per ora.
Come dicevo in un mio precedente post, il disegno tecnico lo rielaboro in corso d’opera sulla base delle mie necessità. A riconferma di questo mio modo di procedere, ho deciso di rifare completamente il disegno della chiglia e delle ordinate in base al tipo di costruzione che voglio intraprendere per questomodello.
Il punto di partenza è sempre il trittico (linesplan) prodotto da Delftship che ho esportato in formato .dxf e che ho poi importato nel CAD. A questo ho aggiunto anche delle immagini che ritenevo utili; in questo caso ho scelto alcune figure del manuale d’uso dalle quali posso ricavare alcuni riferimenti utili.
Il passo successivo è portare a misura queste immagini e il linesplan in modo che il tutto sia nella scala desiderata (in questo caso 1:10).
Per fare quest’operazione inserisco opportunamente delle quote di riferimento, che verranno ridimensionate insieme al disegno o all’immagine.
Uno dei i vantaggi del CAD è la possibilità di specificare numericamente (con una precisione fino a 8 decimali) i parametri che governano il disegno, in tal modo si possono fare le cose in modo molto preciso.
Ho disposto le immagini sulle quali ho aggiunto alcune quote e ho tracciato delle linee di riferimento, che mi torneranno utili nel prosieguo del lavoro.
Utilizzo della vista longitudinale
La vista longitudinale mi serve per realizzare la chiglia, la pinna del timone e la deriva fissa.
Per questo modello userò la tecnica dello scafo vuoto di zio Lello e vorrei realizzare separatamente la coperta con la tuga separate dallo scafo. La chiglia, la deriva e la pinna del timone rimarranno fissate al guscio dello scafo.
La tuga e la coperta saranno un guscio unico, sollevabile per poter accedere all’interno.
Dovrò quindi realizzare una struttura sulla quale applicare i listelli per creare il guscio e poi rimuovere tutta questa struttura interna lasciando il guscio completamete vuoto.
Per ora ho chiaro come realizzerò la chiglia, la deriva e la pinna del timone e quindi duplico nell’area di lavoro la vista longitudinale del linesplan ed elimino le linee che per ora non mi interessano e riporto alcuni riferimenti utili.
Decido lo spessore e la dimensione del materiale che userò, come specificato di seguito, per tenerne conto nel disegno.
- compensato da 4 mm per chiglia, ordinate, deriva e pinna del timone
- altezza chiglia di 15 mm da realizzare in più pezzi per assicurare il corretto orientamento delle fibre del legno.
- doppio fasciame per uno spessore complessivo di 3 mm
Uso la funzione “Offset” del CAD per disegnare linee o curve parallele alle linee o alle curve di riferimento.
Procedo passo passo e ad ogni passo mi duplico nell’area di lavoro il disegno del passo precedente in modo da avere sempre a disposizione la situazione pregressa dalla quale poter ripartire nel caso che io voglia cambiare approccio.
La figura che segue mostra come ho usato la vista longitudinale per disegnare, la chiglia, la controchiglia, la deriva fissa, il timone e la pinna del timone.
Come si vede nel disegno centrale, ho riportato le linee di separazione tra lo scafo e la coperta, trando spunto dall'immagine presa dal manuale d'uso dell'imbarcazione.
La chiglia l’ho voluta disegnare in due pezzi in modo da garantire che le fibre del legno siano orientate nel verso longitudinale del pezzo.
Ho poi previsto una falsa chiglia sulla quale poggiare la chiglia e fissare le false ordinate per la realizzazione della struttura interna dello scafo vuoto. Come ho già accennato prima, al termine della posa dei due strati di fasciame, la falsa chiglia e le false ordinate saranno rimosse.
Nel disegno di sinistra si vedono le righe verticali che sono i riferimenti per le ordinate, i quali sono stati previsti in punti chiave dello scafo per facilitare la creazione delle paratie interne. Ho dovuto rivedere il modello 3D su Delfship per indicare dove volevo che venissero stabilite le sezioni trasversali e ho importato il nuovo linesplan.
Nel disegno centrale ho tracciato i riferimenti (le doppie linee verticali) per gli scassi delle false ordinate, tenendo conto che dovrò smussarle per seguire la curvatura dello scafo (angolo di quartabuono).
Per quanto riguarda la coperta e la tuga voglio fare prima alcune prove per capire come mi conviene procedere e poi aggiornerò il disegno.
Utilizzo delle viste trasversali
Le viste traversali mi servono per realizzare le false ordinate. Anche in questo caso mi faccio una copia nell’area di lavoro del CAD, elimino le linee che non mi servono e imposto i riferimenti utili.
Le false ordinate fissate alla falsa chiglia costituiranno lo scaletto che mi consentirà di lavorare a scafo rovesciato.
Ho copiato le sezioni trasversali, allineandole al disegno della vista laterale, in modo da avere i riferimenti della profondità degli scassi da fare. Anche in questo caso ho tenuto conto degli spessori del fasciame e ho tracciato le curve distanziate di 3mm.
Le protuberanze sulle false ordinate mi serviranno come appoggio, quando le fisserò su una tavola per fare lo scaletto a scafo rovesciato.
E’ tutto per ora.
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Pluff Eta Beta
... l'ottimo è nemico del buono...
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etabeta- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
complimenti verrebbe voglia di farlo, guardando i disegni.
ciao
ciao
_________________
L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
cvincenzo54- Collaboratore sostenitore
Re: AISHA – un piccolo Sloop a vela (by Etabeta)
seeee... fantascienza per me!!! ( almeno per ora)..
Ma che figata !
Ma che figata !
Xian- Nuovo Utente
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