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Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
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Forum Scuola di Modellismo :: Modellismo Statico :: Navimodellismo :: Barche e Motoscafi :: In cantiere :: Cantieri 1° sfida Scuola di Modellismo "Gozzo ligure"
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Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Eccomi, ci sono anch'io.
Apro il mio cantiere per la realizzazione di un Gozzo Ligure come deciso dal sondaggio di Scuola di Modellismo per la scelta del modello per la prima sfida di costruzione un'imbarcazione.
Intendo realizzare l'imbarcazione partendo dai disegni e utilizzando legno di recupero di cui dispongo già. Mi voglio anche cimentare nella realizzazione dello scafo con la tecnica del grande Alexiei Baranov che grazie al nostro Jack si può trovare nel nostro forum.
Non mi pongo obiettivi agonistici e nemmeno di tempo, mi voglio solo divertire a fare qualcosa che mi piace e condividere con tutti i partecipanti il piacere di quest'avventura.
Il mio lavoro si svilupperà così:
A - Digitalizzazione dei disegni base su Deftship Free e poi su CAD
B - generazione col CAD delle linee di taglio e delle dime per la preparazione dello stampo positivo pieno
C - realizzazione dello stampo positivo in legno di abete recuperato da perline di 16mm di spessore
D - realizzazione del guscio secondo la tecnica di Baranov
E - Finitura esterna/esterna del guscio con listelli di impiallicciatura di mogano che ho in cantina
F - Completamento del modello con tutti i dettagli e i particolari secondo il disegno e ispirandomi alle bellissime foto di Gozzi postate sul forum
G- Realizzazione di un piccolo diorama per accogliere il modello
Non ho ancora deciso se lasciare il modello tutto color legno a vista o se dipingerlo con i colori classici dei gozzo. Lo deciderò più tardi in base a come mi viene il lavoro.
Disegno e scala sono stati ormai scelti: Gozzo Ligure della Mantua Models e scala 1:12
Apro il mio cantiere per la realizzazione di un Gozzo Ligure come deciso dal sondaggio di Scuola di Modellismo per la scelta del modello per la prima sfida di costruzione un'imbarcazione.
Intendo realizzare l'imbarcazione partendo dai disegni e utilizzando legno di recupero di cui dispongo già. Mi voglio anche cimentare nella realizzazione dello scafo con la tecnica del grande Alexiei Baranov che grazie al nostro Jack si può trovare nel nostro forum.
Non mi pongo obiettivi agonistici e nemmeno di tempo, mi voglio solo divertire a fare qualcosa che mi piace e condividere con tutti i partecipanti il piacere di quest'avventura.
Il mio lavoro si svilupperà così:
A - Digitalizzazione dei disegni base su Deftship Free e poi su CAD
B - generazione col CAD delle linee di taglio e delle dime per la preparazione dello stampo positivo pieno
C - realizzazione dello stampo positivo in legno di abete recuperato da perline di 16mm di spessore
D - realizzazione del guscio secondo la tecnica di Baranov
E - Finitura esterna/esterna del guscio con listelli di impiallicciatura di mogano che ho in cantina
F - Completamento del modello con tutti i dettagli e i particolari secondo il disegno e ispirandomi alle bellissime foto di Gozzi postate sul forum
G- Realizzazione di un piccolo diorama per accogliere il modello
Non ho ancora deciso se lasciare il modello tutto color legno a vista o se dipingerlo con i colori classici dei gozzo. Lo deciderò più tardi in base a come mi viene il lavoro.
Disegno e scala sono stati ormai scelti: Gozzo Ligure della Mantua Models e scala 1:12
Ultima modifica di LivFar il Dom 10 Mag 2009 - 0:52 - modificato 1 volta.
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Ciao Livio, comincia subito che così quando comincio io a settembre mi presti lo stampo dello scafo che hai fatto per te, in modo che possa utilizzarlo pure io; al massimo te lo posso acquistare a prezzo di favore.
Scherzi a parte, non so più se in questo forum o da qualche altra parte molti modellisti dicevano: "bello questo sistema ma non ci vedo un utilizzo per me, io non faccio le cose in questo modo" o altri commenti come se fosse una tecnica troppo particolare. Vedo invece che alle "capozze" giuste si accendono subito le lampadine adatte . . . .
Scherzi a parte, non so più se in questo forum o da qualche altra parte molti modellisti dicevano: "bello questo sistema ma non ci vedo un utilizzo per me, io non faccio le cose in questo modo" o altri commenti come se fosse una tecnica troppo particolare. Vedo invece che alle "capozze" giuste si accendono subito le lampadine adatte . . . .
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Jack, non ricordo di aver letto un commento di quel genere in questo forum.
Io intanto ci provo, vedremo quello che riesco a fare
PS: per lo stampo sarei onorato che uno come te lo ritenesse utile per se e te lo regalerei ben volentieri (naturalmente dopo che ho finito il mio gozzo)
Io intanto ci provo, vedremo quello che riesco a fare
PS: per lo stampo sarei onorato che uno come te lo ritenesse utile per se e te lo regalerei ben volentieri (naturalmente dopo che ho finito il mio gozzo)
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Mi unisco a Livio nell'esperimento, tanto prima o poi bisogna pur iniziare no ?
Sto maturando un'idea che posterò quanto prima nel mio diario.
Ciao Uni
Sto maturando un'idea che posterò quanto prima nel mio diario.
Ciao Uni
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Ciao LIV mi piace la tua idea di realizzare un diorama, anche io ho in mente di fare così, ma però vorrei chiederti una cosa che ho letto nella tua presentazione e cioè: quali sono i colori tipici del gozzo ligure?
Un saluto
Sandro
Un saluto
Sandro
Ospite- Ospite
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Più che un diorama vero e proprio io pensavo, invece del solito piedestallo di fare una piccola "ambientazione" come se il gozzo fosse stato tirato in secca su una spiaggia di ciottoli su rulli fatti da pezzi di tronco d'albero e avesse intorno le cose che vengono lasciate a terra dal pescatore (pezzi di rete, una cassetta rotta ecc.)
In quel caso il gozzo dovrebbe essere colorato e anche un pò "invecchiato" per rendere più realistica la scena. I colori non li conosco con certezza e mi documenterò meglio, ma credo che siano il bianco e l'azzurro acquamarina, oltre al solito marrone rossiccio dell'antialghe che protegge l'opera viva. Copierò qualcuna delle foto che ci sono su internet (vedi gozzo biancamaro).
Dall'altro lato sono anche attratto dall'idea di lasciare il legno tutto a vista e allora l'ambientazione sarebbe l'atelier di un maestro d'ascia, con qualche attrezzo del mestiere (scalpello, pialla, segone a due mani ecc.) il gozzo non verrebbe completamente finito ma lasciato con il fasciame completato e le altri parti ancora da montare.
Oppure!! chissà che cosa mi verrà in mente durante il lavoro per "coprire" gli errori di lavorazione che certamente farò.
In quel caso il gozzo dovrebbe essere colorato e anche un pò "invecchiato" per rendere più realistica la scena. I colori non li conosco con certezza e mi documenterò meglio, ma credo che siano il bianco e l'azzurro acquamarina, oltre al solito marrone rossiccio dell'antialghe che protegge l'opera viva. Copierò qualcuna delle foto che ci sono su internet (vedi gozzo biancamaro).
Dall'altro lato sono anche attratto dall'idea di lasciare il legno tutto a vista e allora l'ambientazione sarebbe l'atelier di un maestro d'ascia, con qualche attrezzo del mestiere (scalpello, pialla, segone a due mani ecc.) il gozzo non verrebbe completamente finito ma lasciato con il fasciame completato e le altri parti ancora da montare.
Oppure!! chissà che cosa mi verrà in mente durante il lavoro per "coprire" gli errori di lavorazione che certamente farò.
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Vai Livio, sono con te, così mi piace, diamo vento alle nostre idee
unimatrix0- Collaboratore sostenitore
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Giusto, chissà che cosa mi verrà in mente durante il lavoro...
Questo è uno degli spetti meravigliosi del modellismo!
Saluti da Scuba!!!
Questo è uno degli spetti meravigliosi del modellismo!
Saluti da Scuba!!!
_________________
Un capitano non abbandona mai la propria nave!
Prendi una canzone triste e rendila migliore.
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
Guida pubblicazione video e immagini: http://www.forumscuoladimodellismo.com/guida-alla-pubblicazione-delle-immagini-f12/
E-mail amministrazione: info@scuoladimodellismo.it
Lo Staff di Scuola di Modellismo:
Scubaleo- Amministratore
Cantiere del Gozzo Cornigiotto
Eccomi qua; si comincia a ballare!
Per ora comincio con i piani del modellino da realizzare
Il piani della Mantua
Mi sono arrivati i piani della Mantua e mi sono dato da fare subito per digitalizzarli con lo scanner per utilizzare i disegni senza rovinare
gli originali.
Devo dire che mi aspettavo qualcosa di meglio, dal punto di vista dei particolari e della precisione.
Le ordinate sono solo 10 e sono proprio poche per un modello realistico, i remi mi sembrano abnormi e in generale il modello mi sembra
piuttosto grossolano. Avete notato come dovrebbe venire il fasciame a prua? Bruttino vero? Manca anche l’incintone e c’è solo il capodibanda.
I piani che si trovano su internet mi piacciono di più, ma purtroppo mi mancano quelli del gozzo Cornigiotto e per questa impresa devo
fare proprio quel tipo di gozzo!
Mi sono messo in testa di migliorare il piano del gozzo Mantua e allora ho importato le immagini scannerizzate sul mio CAD come sfondo
e ho cominciato subito a “ricalcare” le linee dello scafo (chiglia e ordinate), con l’obiettivo di ricavarmi le sezioni longitudinali (linee d’acqua) e quelle trasversali (le ordinate) nel numero che mi servono per costruirmi lo stampo sul quale intendo realizzare il guscio vuoto del gozzo.
Ho subito constatato che le forme delle ordinate non sono speculari e che ci sono imprecisioni che in fase di montaggio richiederanno aggiustaggi a meno di non correggerle subito nel disegno.
Nella figura il disegno rosso è quello fatto col CAD e il sottostante disegno in nero è l’immagine raster del piano Mantua.
Con il CAD ho realizzato un trittico che poi ho esportato in un file raster per importarlo in DELFSHIP come base di riferimento per
rimodellare lo scafo e per imporre il numero di ordinate e di linee d’acqua che desidero.
Con Delftship ho riprodotto lo scafo del gozzo seguendo le linee del trittico che avevo fatto e ho ottenuto il risultato illustrato nella
figura seguente.
Infine su DELFTSHIP ho impostato il numero di ordinate e di linee d’acqua che desideravo ottenendo il risultato mostrato nella figura
seguente
Queste linee possono essere esportate in un formato elaborabile col CAD.
Prima di farlo però ho notato alcune cose che non mi convincono sulla reale verosimiglianza del modello.
Mi sono chiesto allora come dovrebbero essere le linee di un gozzo cornigiotto e come facevano i maestri d’ascia a realizzarli con i
semplici strumenti di cui disponevano?. Ve lo siete mai chiesto anche voi?
Come facevano a realizzare i vari pezzi della chiglia, delle ruote di prora e di poppa, degli staminali e dei quinti nelle dimensioni reali
per poi assemblare il tutto in modo preciso, richiedendo aggiustaggi ridotti al minimo?. Come fanno ancora oggi i maestri d’ascia a realizzare i Gozzi usando le tecniche tradizionali?
Ecco qualche link interessante sull'argomento:
http://gozzo-santamariadellauro.blogspot.com/
http://www.deiva.net/gozzoligure.htm
http://www.modellistika.it/Articoli/Gozzo_da_pesca/Il_gozzo.htm
Oltre a documentarmi un po’ e a guardare le bellissime immagini dei gozzi postate da Jack, ho avuto la fortuna di conoscere chi mi ha
dato gli spunti per scoprire un mondo per me fino ad ora sconosciuto.
Ringrazio per questo Giuseppe Mercato che con i suoi studi e i suoi lavori mi ha fatto pensare al modellismo in un modo diverso e ringrazio Mozzo che con le sue osservazioni sul significato del modellismo d’arsenale e con gli esempi che mi ha inviato, mi ha fatto
riflettere di più su questo bellissimo hobby. Ringrazio anche Santos e Virgilio coi quali ci scambiamo files ed esperienze.
Che cos’è che non va nei disegni che ho fatto?
Innanzitutto il gozzo Mantua dovrebbe, secondo me, corrispondere a un gozzo cornigiotto (a remi) della fine del secolo XIX che era
caratterizzato da una prua rientrante ad andamento rettilineo per aumentare la spinta al galleggiamento durante il varo dalla spiaggia, evitando così che le onde della risacca portassero acqua nello scafo.
In pratica i disegni non sono precisi in quanto non ripropongono esattamente le linee che dovrebbe avere questo tipo di scafo.
Le linee dello scafo devono seguire precisi criteri geometrici e in questo caso particolare le ordinate dovrebbero seguire le linee
di un mezzogarbo in cui la curvatura del madiere dovrebbe essere un arco di cerchio e le linee d’acqua dovrebbero essere tutte delle curve di tipo sinusoidale.
Nel mio disegno le curve delle ordinate sembrano forse accettabili ma le linee d’acqua non sono affatto sinusoidali e simmetriche
rispetto alla sezione maestra, ciò è in particolare evidente nella linea d’acqua più bassa.
Tenete presente che queste linee le ho ottenute “ricalcando” fedelmente i disegni del piano Mantua e quindi questi disegni non sono precisi come vorrei, anche se è possibile che io abbia introdotto degli errori lavorando sul disegno con Delftship.
Come procederò?
Penso di ricominciare da capo e cercherò di correggere il trittico per DELFTSHIP in modo che le curve fondamentali dello scafo siano più
aderenti alla realtà (sinusoide e arco di cerchio).
Per farlo userò le tecniche geometriche dei maestri d’ascia, ossia la tecnica della mezzaluna (o mezoredodo); e qui conto sui consigli dei “mastri modellisti” che mi aiuteranno ad imparare e a migliorare.
Alla prossima puntata
Livio
"L'inizio è la metà del tutto" (Platone)
Per ora comincio con i piani del modellino da realizzare
Il piani della Mantua
Mi sono arrivati i piani della Mantua e mi sono dato da fare subito per digitalizzarli con lo scanner per utilizzare i disegni senza rovinare
gli originali.
Devo dire che mi aspettavo qualcosa di meglio, dal punto di vista dei particolari e della precisione.
Le ordinate sono solo 10 e sono proprio poche per un modello realistico, i remi mi sembrano abnormi e in generale il modello mi sembra
piuttosto grossolano. Avete notato come dovrebbe venire il fasciame a prua? Bruttino vero? Manca anche l’incintone e c’è solo il capodibanda.
I piani che si trovano su internet mi piacciono di più, ma purtroppo mi mancano quelli del gozzo Cornigiotto e per questa impresa devo
fare proprio quel tipo di gozzo!
Mi sono messo in testa di migliorare il piano del gozzo Mantua e allora ho importato le immagini scannerizzate sul mio CAD come sfondo
e ho cominciato subito a “ricalcare” le linee dello scafo (chiglia e ordinate), con l’obiettivo di ricavarmi le sezioni longitudinali (linee d’acqua) e quelle trasversali (le ordinate) nel numero che mi servono per costruirmi lo stampo sul quale intendo realizzare il guscio vuoto del gozzo.
Ho subito constatato che le forme delle ordinate non sono speculari e che ci sono imprecisioni che in fase di montaggio richiederanno aggiustaggi a meno di non correggerle subito nel disegno.
Nella figura il disegno rosso è quello fatto col CAD e il sottostante disegno in nero è l’immagine raster del piano Mantua.
Con il CAD ho realizzato un trittico che poi ho esportato in un file raster per importarlo in DELFSHIP come base di riferimento per
rimodellare lo scafo e per imporre il numero di ordinate e di linee d’acqua che desidero.
Con Delftship ho riprodotto lo scafo del gozzo seguendo le linee del trittico che avevo fatto e ho ottenuto il risultato illustrato nella
figura seguente.
Infine su DELFTSHIP ho impostato il numero di ordinate e di linee d’acqua che desideravo ottenendo il risultato mostrato nella figura
seguente
Queste linee possono essere esportate in un formato elaborabile col CAD.
Prima di farlo però ho notato alcune cose che non mi convincono sulla reale verosimiglianza del modello.
Mi sono chiesto allora come dovrebbero essere le linee di un gozzo cornigiotto e come facevano i maestri d’ascia a realizzarli con i
semplici strumenti di cui disponevano?. Ve lo siete mai chiesto anche voi?
Come facevano a realizzare i vari pezzi della chiglia, delle ruote di prora e di poppa, degli staminali e dei quinti nelle dimensioni reali
per poi assemblare il tutto in modo preciso, richiedendo aggiustaggi ridotti al minimo?. Come fanno ancora oggi i maestri d’ascia a realizzare i Gozzi usando le tecniche tradizionali?
Ecco qualche link interessante sull'argomento:
http://gozzo-santamariadellauro.blogspot.com/
http://www.deiva.net/gozzoligure.htm
http://www.modellistika.it/Articoli/Gozzo_da_pesca/Il_gozzo.htm
Oltre a documentarmi un po’ e a guardare le bellissime immagini dei gozzi postate da Jack, ho avuto la fortuna di conoscere chi mi ha
dato gli spunti per scoprire un mondo per me fino ad ora sconosciuto.
Ringrazio per questo Giuseppe Mercato che con i suoi studi e i suoi lavori mi ha fatto pensare al modellismo in un modo diverso e ringrazio Mozzo che con le sue osservazioni sul significato del modellismo d’arsenale e con gli esempi che mi ha inviato, mi ha fatto
riflettere di più su questo bellissimo hobby. Ringrazio anche Santos e Virgilio coi quali ci scambiamo files ed esperienze.
Che cos’è che non va nei disegni che ho fatto?
Innanzitutto il gozzo Mantua dovrebbe, secondo me, corrispondere a un gozzo cornigiotto (a remi) della fine del secolo XIX che era
caratterizzato da una prua rientrante ad andamento rettilineo per aumentare la spinta al galleggiamento durante il varo dalla spiaggia, evitando così che le onde della risacca portassero acqua nello scafo.
In pratica i disegni non sono precisi in quanto non ripropongono esattamente le linee che dovrebbe avere questo tipo di scafo.
Le linee dello scafo devono seguire precisi criteri geometrici e in questo caso particolare le ordinate dovrebbero seguire le linee
di un mezzogarbo in cui la curvatura del madiere dovrebbe essere un arco di cerchio e le linee d’acqua dovrebbero essere tutte delle curve di tipo sinusoidale.
Nel mio disegno le curve delle ordinate sembrano forse accettabili ma le linee d’acqua non sono affatto sinusoidali e simmetriche
rispetto alla sezione maestra, ciò è in particolare evidente nella linea d’acqua più bassa.
Tenete presente che queste linee le ho ottenute “ricalcando” fedelmente i disegni del piano Mantua e quindi questi disegni non sono precisi come vorrei, anche se è possibile che io abbia introdotto degli errori lavorando sul disegno con Delftship.
Come procederò?
Penso di ricominciare da capo e cercherò di correggere il trittico per DELFTSHIP in modo che le curve fondamentali dello scafo siano più
aderenti alla realtà (sinusoide e arco di cerchio).
Per farlo userò le tecniche geometriche dei maestri d’ascia, ossia la tecnica della mezzaluna (o mezoredodo); e qui conto sui consigli dei “mastri modellisti” che mi aiuteranno ad imparare e a migliorare.
Alla prossima puntata
Livio
"L'inizio è la metà del tutto" (Platone)
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Buongiorno alla ciurma, grande, Livio un lavoro a dir poco eccezionale complimenti, ti ringrazio a nome di tutti per il lavoro che sta facendo.
mozzo
mozzo
mozzo- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Livio, due parole sole "SEI UNICO!"
Grazie per il tuo tempo.
------- Virgilio -------------
Grazie per il tuo tempo.
------- Virgilio -------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Livio non ho parole!! stai rendendo un servizio utilissimo a tutti noi!! Le tue rielaborazioni saranno di grandissimo aiuto anche a chi sceglierà di usare i disegno così come sono stati acquistati, ma soprattutto a chi come me, tenterà la strada della costruzione in stile arsenale.
Davvero un gran bel lavoro: COMPLIMENTI!!
Lello
Davvero un gran bel lavoro: COMPLIMENTI!!
Lello
lellosauro- Moderatore
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Livio ti posso fare una domanda?
Hai capito come funziona il " mezzogarbo" ?
Un saluto
Sandro
Hai capito come funziona il " mezzogarbo" ?
Un saluto
Sandro
Ospite- Ospite
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Credo di sì.
Mozzo mi ha mandato un documento nel quale si vede come verrebbe usato il mezzogarbo.
In pratica ti devi preparare una "brusca" (e una bruschetta ha! ha! ha! ) ossia un riferimento sul quale sono riportate le tacche corrispondenti alla curvatura (vedi in alto la "mezzaluna" come viene usata per definire i punti della curva in corrispondenza delle ordinate.
Il mezzo garbo corrisponde a mezza sezione maestra e sulla parte bassa (in corrispondenza del madiere) vengono riportate le tacche della "brusca" così come sono riportate le tacche in corrispondenza del ginocchio (dove madiere e staminale si sovraappongono).
Ad ogni nuova ordinata si avanza di una tacca.
Per lo meno così ho capito dal disegno e dalle letture che ho fatto. Quì Giuseppe Mercato o Mozzo dovrebbero intervenire per spiegare a noi profani.
Aggiungo di seguito il post che mi è sparito.
Vorrei un parere su quanto sto per raccontarvi
Nel mio messaggio precedente mi ero lamentato del fatto che i piani Mantua mi avevano un pò deluso e mi ripromettevo di fare qualcosa per migliorare il risultato finale.
Ebbene, Santos e Picogiò mi hanno subito fornito lo spunto mandandomi dei disegni di due bellissimi gozzi cornigiotti.
Quello di Santos è un Cornigiotto arcaico con la prua rientrante ma stondata, mente quello di Pigogiò è un cornigiotto tipo quello del piano Mantua.
Come potete notare nella figura, dopo aver trasformato i disegni per renderli compatibili con quelli del gozzo Mantua, ho sovrapposto le linee dello scafo e della sezione maestra per evidenziare le differenze.
Il gozzo di Picogiò è proprio simile a quello della Mantua salvo piccole differenze nella larghezza della sezione maestra e nel prolungamento del dritto di prora.
Io vorrei quindi usare quei disegni per rifare i piani in modo che il risultato finale sia più realistico.
Disegnerò tutte le ordinate così come dovebbero essere, secondo i disegni che mi ha mandato Santos: madiere + staminale.
Vorrei sapere cosa ne pensate? Non mi caccerete dal forum mica se invece di fare pari pari il gozzo della Mantua mi dedico a fare quello di Picogiò?
Già sento il rimprovero di Scuba: abbiamo deciso Mantua e quello faremo!
Aiutami tu Lello! e tu Virgilio!
e pensare che io volevo fare il Carlo Maria!
Ciao
Mozzo mi ha mandato un documento nel quale si vede come verrebbe usato il mezzogarbo.
In pratica ti devi preparare una "brusca" (e una bruschetta ha! ha! ha! ) ossia un riferimento sul quale sono riportate le tacche corrispondenti alla curvatura (vedi in alto la "mezzaluna" come viene usata per definire i punti della curva in corrispondenza delle ordinate.
Il mezzo garbo corrisponde a mezza sezione maestra e sulla parte bassa (in corrispondenza del madiere) vengono riportate le tacche della "brusca" così come sono riportate le tacche in corrispondenza del ginocchio (dove madiere e staminale si sovraappongono).
Ad ogni nuova ordinata si avanza di una tacca.
Per lo meno così ho capito dal disegno e dalle letture che ho fatto. Quì Giuseppe Mercato o Mozzo dovrebbero intervenire per spiegare a noi profani.
Aggiungo di seguito il post che mi è sparito.
Vorrei un parere su quanto sto per raccontarvi
Nel mio messaggio precedente mi ero lamentato del fatto che i piani Mantua mi avevano un pò deluso e mi ripromettevo di fare qualcosa per migliorare il risultato finale.
Ebbene, Santos e Picogiò mi hanno subito fornito lo spunto mandandomi dei disegni di due bellissimi gozzi cornigiotti.
Quello di Santos è un Cornigiotto arcaico con la prua rientrante ma stondata, mente quello di Pigogiò è un cornigiotto tipo quello del piano Mantua.
Come potete notare nella figura, dopo aver trasformato i disegni per renderli compatibili con quelli del gozzo Mantua, ho sovrapposto le linee dello scafo e della sezione maestra per evidenziare le differenze.
Il gozzo di Picogiò è proprio simile a quello della Mantua salvo piccole differenze nella larghezza della sezione maestra e nel prolungamento del dritto di prora.
Io vorrei quindi usare quei disegni per rifare i piani in modo che il risultato finale sia più realistico.
Disegnerò tutte le ordinate così come dovebbero essere, secondo i disegni che mi ha mandato Santos: madiere + staminale.
Vorrei sapere cosa ne pensate? Non mi caccerete dal forum mica se invece di fare pari pari il gozzo della Mantua mi dedico a fare quello di Picogiò?
Già sento il rimprovero di Scuba: abbiamo deciso Mantua e quello faremo!
Aiutami tu Lello! e tu Virgilio!
e pensare che io volevo fare il Carlo Maria!
Ciao
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
buona sera a tutti ,ti ringrazio per le tue parole Livio , non è il caso che possa spiegare la funzione del mezzo garbo , dalle tue deduzioni sono chiarissime e ineccepibile ,per delle delucidazioni in merito la persona più rappresentativa e competente in questo campo e il grande Giuseppe Mercato ,con i suoi studi e le grandi ricerche , chi meglio di lui può esprimere nozioni tecniche e scentifiche,
buona navigazione
mozzo
buona navigazione
mozzo
mozzo- Forumnauta
gozzo cornigiotto
livio sei grande ma non farli arrabbiare viva il gozzo cornigiotto ;facendo riferimento al messaggio del 15 maggio se hai ancora qualche dubbio per la pitturazione ti posto uno dei miei ultimi ancora da finire
picogio'- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Ciao a tutti!!!
Ciao Livio, ormai penso di aver spiegato bene il motivo per cui abbiamo scelto i piani Mantua per questa che non sarà una vera sfida:
Per far si che i partecipanti meno esperti possano imparare da quelli più esperti è fondamentale partire tutti dalla stessa base.
Una cosa è certa, se ognuno di noi utilizzerà piani diversi, si rischia di perdere il senso di questa divertente inizziativa.
E' ancora più aprezzabile la decisione di chi, pur essendo in grado di costruire modelli ben più complessi, costruirà il gozzo secondo il progetto Mantua per la buona riuscita della "sfida" e il divertimento di tutti.
E comunque, chi deciderà di procedere diversamente, ovviamente non verrà ne cacciato ne rimproverato
Saluti da Scuba!!!
LivFar ha scritto:Vorrei sapere cosa ne pensate? Non mi caccerete dal forum mica se invece di fare pari pari il gozzo della Mantua mi dedico a fare quello di Picogiò?
Già sento il rimprovero di Scuba: abbiamo deciso Mantua e quello faremo!
Ciao Livio, ormai penso di aver spiegato bene il motivo per cui abbiamo scelto i piani Mantua per questa che non sarà una vera sfida:
Scubaleo ha scritto:I piani scelti ritenuti adatti per tutti, sono i piani Mantua.
Ognuno potrà procedere come crede alla costruzione e personalizzazione del propio modello.
Interessante sarà alla fine confrontare i modelli ti tutti i partecipanti, che pur partendo dalla stessa base presenteranno caratteristiche completamente diverse.
Per far si che i partecipanti meno esperti possano imparare da quelli più esperti è fondamentale partire tutti dalla stessa base.
Una cosa è certa, se ognuno di noi utilizzerà piani diversi, si rischia di perdere il senso di questa divertente inizziativa.
E' ancora più aprezzabile la decisione di chi, pur essendo in grado di costruire modelli ben più complessi, costruirà il gozzo secondo il progetto Mantua per la buona riuscita della "sfida" e il divertimento di tutti.
E comunque, chi deciderà di procedere diversamente, ovviamente non verrà ne cacciato ne rimproverato
Saluti da Scuba!!!
_________________
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Prendi una canzone triste e rendila migliore.
Regolamento Forum: http://www.forumscuoladimodellismo.com/regolamento-f8/regolamento-del-forum-t274.htm
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Lo Staff di Scuola di Modellismo:
Scubaleo- Amministratore
I disegni Mantua rivisti
Ecco come ho modificato i disegni Mantua
Come avevo annunciato, ho apportato alcune piccole modifiche alle linee del gozzo cornigiotto del piano Mantua per migliorarne le forme e quindi per predisporre la base per un nuovo piano adatto a una realizzazione di
un modello in stile “arsenale”.
Mi sono basato sui disegni che mi ha gentilmente inviato Picogiò, che provengono da una monografia sull’argomento, per riprendere le linee dello scafo e confrontarle con i disegni del gozzo Mantua.
La figura che segue mostra il “trittico” che ho preparato con il CAD derivando e integrando le le forme dai disegni in mio possesso.
Ho poi utilizzato questo “trittico” come base di riferimento per modellare lo scafo con Delftship free. Il risultato finale mi soddisfa e soprattutto non stravolge affatto il progetto originale della Mantua.
La figura che segue mostra il lavoro fatto su Delftship
Potete notare ora come le linee d’acqua sono più simmetriche rispetto alla sezione maestra e hanno l’andamento sinusoidale (quasi) come è d’uso per i gozzi cornigiotti che vengono realizzati con la “brusca” e il “mezzo garbo”.
L’insellatura è uguale al disegno del gozzo Mantua, così come la lunghezza del prolungamento del dritto di prua.
Naturalmente si sono piccole modifiche sulle curve delle ordinate e della chiglia, che però non stravolgono il progetto originale.
Una volta raggiunto il risultato atteso ho poi configurato Delftship in modo da avere:
E ora posso cominciare il lavoro col CAD per disegnare i vari pezzi: ruote e dritti di prora e di poppa, la chiglia, i madieri e gli staminali ecc.
Alla prossima
Ciao
Livio
“Non sempre le mie speranze si realizzano, ma io spero sempre”.
(Ovidio)
Come avevo annunciato, ho apportato alcune piccole modifiche alle linee del gozzo cornigiotto del piano Mantua per migliorarne le forme e quindi per predisporre la base per un nuovo piano adatto a una realizzazione di
un modello in stile “arsenale”.
Mi sono basato sui disegni che mi ha gentilmente inviato Picogiò, che provengono da una monografia sull’argomento, per riprendere le linee dello scafo e confrontarle con i disegni del gozzo Mantua.
La figura che segue mostra il “trittico” che ho preparato con il CAD derivando e integrando le le forme dai disegni in mio possesso.
Ho poi utilizzato questo “trittico” come base di riferimento per modellare lo scafo con Delftship free. Il risultato finale mi soddisfa e soprattutto non stravolge affatto il progetto originale della Mantua.
La figura che segue mostra il lavoro fatto su Delftship
Potete notare ora come le linee d’acqua sono più simmetriche rispetto alla sezione maestra e hanno l’andamento sinusoidale (quasi) come è d’uso per i gozzi cornigiotti che vengono realizzati con la “brusca” e il “mezzo garbo”.
L’insellatura è uguale al disegno del gozzo Mantua, così come la lunghezza del prolungamento del dritto di prua.
Naturalmente si sono piccole modifiche sulle curve delle ordinate e della chiglia, che però non stravolgono il progetto originale.
Una volta raggiunto il risultato atteso ho poi configurato Delftship in modo da avere:
- Lunghezza dello scafo fuori tutto: cm 490
- Sezione maestra: cm 169
- Pescaggio: cm 35
- Spessore/altezza chiglia: cm 6 x cm 10
- N.19 ordinate con un passo di cm 24,5 (pari alla lunghezza divisa per 20)
- Linee d’acqua con un passo di cm 10
- Sezioni longitudinali con un passo di cm 10
E ora posso cominciare il lavoro col CAD per disegnare i vari pezzi: ruote e dritti di prora e di poppa, la chiglia, i madieri e gli staminali ecc.
Alla prossima
Ciao
Livio
“Non sempre le mie speranze si realizzano, ma io spero sempre”.
(Ovidio)
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Eccellente lavoro di elaborazione computerizzata. Perchè ho preso altre strade altrimenti mi sarei sicuramente basato sul tuo lavoro, sempre che tu fossi stato disposto a condividere. Complimwenti. Jack.
jack.aubrey- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Ciao Livio veramente ok e complimenti per il tuo lavoro ti devo dire la pura sincerità mi hai levato una bella patata bollente e spero di ricambiare in un altro modo, ora sì che posso giocare un pò con le mie idee bislacche che ovviamente ti passerò.
Jack come mi sembra ti dissi una volta, anche la più stupida delle barchette può diventare un lavoro molto interessante, sta a noi cercare quel qualcosa in più.
Un saluto sincero Livio e ai prossimi aggiornamenti
Sandro
Jack come mi sembra ti dissi una volta, anche la più stupida delle barchette può diventare un lavoro molto interessante, sta a noi cercare quel qualcosa in più.
Un saluto sincero Livio e ai prossimi aggiornamenti
Sandro
Ospite- Ospite
Come usare i disegni?
Alcuni di voi mi hanno scritto per avere delucidazioni su come utilizzare i disegni che avevo inviato loro.
Invece di rispondere in MP preferisco postare qui qualche spiegazione, che spero possa essere utile anche ad altri.
In primo luogo il mio consiglio è quello di leggere su questo forum i post di Jack Aubrey e di Picogiò che stanno costruendo un modello partendo dagli elaborati grafici che si trovano nelle monografie e che assomigliano a un po’ a quelli che sto preparando io.
La figura che segue mostra l’elaborato grafico completo che ho preparato
Ho preparato dei files pdf in diverse scale (1:10, 1:12, 1:24 2 1:87), a seconda della scala l’elaborato grafico si sviluppa su una o più pagine che devono essere opportunamente incollate insieme per ottenere la tavola completa. Con la tavola completa sia ha la visione d’insieme.
Per ritagliare i pezzi io consiglio di stampare solo i fogli che interessano e di incollare con la cocoina il disegno sulle tavolette o sul pezzo di compensato da ritagliare seguendo le linee.
E’ logico che il procedimento da seguire richiede da parte vostra un po’ di impegno e creatività per completare ciò che manca nel disegno per fare i vari pezzi. Nei piani delle scatole di montaggio i pezzi sono già disegnati e bisogna solo tagliarli. Questi elaborati grafici forniscono invece solo le linee essenziali dello scafo e il modellista deve “inventarsi il pezzo” da tagliare aiutandosi con il disegno.
Il maggiore impegno è compensato dalla soddisfazione di fare le cose da soli e di imparare dagli errori che si commettono. Non sperate di fare bene da subito, il bello è proprio provare e fare esperienza.
Le figure che seguono mostrano come si può ricavare la chiglia e le ordinate
La forma della chiglia viene ripresa dal disegno e viene allargata di un paio di millimetri per dar modo di creare gli scassi per alloggiare le ordinate. La linea rossa indica la parte fatta a mano per allargare la chiglia.
Anche per le ordinate è necessario disegnare lo spessore dell'ordinata da ritagliare.
Se invece vogliamo realizzare uno scafo (o mezzo scafo) pieno allora ci tornano utili le linee d’acqua che nei miei elaborati grafici sono posti a distanza di 10 cm in scala reale e quindi proporzionalmente nelle varie scale. possiamo ritagliare le sagome di legno da incollare insieme per realizzare lo scafo (o un mezzo scafo) pieno con la tecnica “Bread & Butter”.
Le tavolette da ritagliare dovranno essere calibrate della misura giusta per la scala che si intende usare, ad esempio per un modello in scala 1:10 le tavolette dovranno essere calibrate a 10 mm, per la scala 1:12 le tavolette dovranno essere calibrate a 8,3mm (pari a 10 / 12) e per la scala 1.24 le tavolette dovranno essere calibrate a 4,15 mm oppure si useranno le tavole da 8,3 una ogni due linee d'acqua.
Per essere sicuri di posizionare correttamente le tavolette conviene riportare sul disegno almeno due punti di riscontro, in corrispondenza dei quali effettueremo un piccolo foro del diametro di uno stuzzicadenti. Tagliate
le tavolette lasciando un paio di millimetri di margine sul disegno le incolleremo una sull’altra allineandole inflando gli stuzzicadenti nei fori che avevamo prediposto allo scopo. Avremo così ottenuto una scafo pieno a scalini,
non resta che da scartavetrare e lisciare il tutto per fargli prendere la forma.
Per verificare la correttezza della forma possiamo realizzare delle dime di riscontro di cartoncino usando sempre il nostro disegno. Potremo usare le curve delle ordinate per tagliar via il cartone e creare una dima concava.
Ciao e alla prossima
Livio
Invece di rispondere in MP preferisco postare qui qualche spiegazione, che spero possa essere utile anche ad altri.
In primo luogo il mio consiglio è quello di leggere su questo forum i post di Jack Aubrey e di Picogiò che stanno costruendo un modello partendo dagli elaborati grafici che si trovano nelle monografie e che assomigliano a un po’ a quelli che sto preparando io.
La figura che segue mostra l’elaborato grafico completo che ho preparato
Ho preparato dei files pdf in diverse scale (1:10, 1:12, 1:24 2 1:87), a seconda della scala l’elaborato grafico si sviluppa su una o più pagine che devono essere opportunamente incollate insieme per ottenere la tavola completa. Con la tavola completa sia ha la visione d’insieme.
Per ritagliare i pezzi io consiglio di stampare solo i fogli che interessano e di incollare con la cocoina il disegno sulle tavolette o sul pezzo di compensato da ritagliare seguendo le linee.
E’ logico che il procedimento da seguire richiede da parte vostra un po’ di impegno e creatività per completare ciò che manca nel disegno per fare i vari pezzi. Nei piani delle scatole di montaggio i pezzi sono già disegnati e bisogna solo tagliarli. Questi elaborati grafici forniscono invece solo le linee essenziali dello scafo e il modellista deve “inventarsi il pezzo” da tagliare aiutandosi con il disegno.
Il maggiore impegno è compensato dalla soddisfazione di fare le cose da soli e di imparare dagli errori che si commettono. Non sperate di fare bene da subito, il bello è proprio provare e fare esperienza.
Le figure che seguono mostrano come si può ricavare la chiglia e le ordinate
La forma della chiglia viene ripresa dal disegno e viene allargata di un paio di millimetri per dar modo di creare gli scassi per alloggiare le ordinate. La linea rossa indica la parte fatta a mano per allargare la chiglia.
Anche per le ordinate è necessario disegnare lo spessore dell'ordinata da ritagliare.
Se invece vogliamo realizzare uno scafo (o mezzo scafo) pieno allora ci tornano utili le linee d’acqua che nei miei elaborati grafici sono posti a distanza di 10 cm in scala reale e quindi proporzionalmente nelle varie scale. possiamo ritagliare le sagome di legno da incollare insieme per realizzare lo scafo (o un mezzo scafo) pieno con la tecnica “Bread & Butter”.
Le tavolette da ritagliare dovranno essere calibrate della misura giusta per la scala che si intende usare, ad esempio per un modello in scala 1:10 le tavolette dovranno essere calibrate a 10 mm, per la scala 1:12 le tavolette dovranno essere calibrate a 8,3mm (pari a 10 / 12) e per la scala 1.24 le tavolette dovranno essere calibrate a 4,15 mm oppure si useranno le tavole da 8,3 una ogni due linee d'acqua.
Per essere sicuri di posizionare correttamente le tavolette conviene riportare sul disegno almeno due punti di riscontro, in corrispondenza dei quali effettueremo un piccolo foro del diametro di uno stuzzicadenti. Tagliate
le tavolette lasciando un paio di millimetri di margine sul disegno le incolleremo una sull’altra allineandole inflando gli stuzzicadenti nei fori che avevamo prediposto allo scopo. Avremo così ottenuto una scafo pieno a scalini,
non resta che da scartavetrare e lisciare il tutto per fargli prendere la forma.
Per verificare la correttezza della forma possiamo realizzare delle dime di riscontro di cartoncino usando sempre il nostro disegno. Potremo usare le curve delle ordinate per tagliar via il cartone e creare una dima concava.
Ciao e alla prossima
Livio
LivFar- Utente Appassionato
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Livio..... "superlativo!!
Grazie !! ------------- Virgilio ----------------
Grazie !! ------------- Virgilio ----------------
Virgiliomodellista- Forumnauta
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
buongiorno alla ciurma, Livio non ho parole ,un lavoro eccezionale sei unico,per chi si accinge a costruire con questi piani gli errori sono zero , bisogna solo di fare attenzione e calma.
mozzo
mozzo
mozzo- Forumnauta
mezzo garbo e altro
Caro Mozzo,
ringraziandoti della gentilezza nell’avermi indicato la Fonte del documento inviato a LivFar e da questi allegato al messaggio di Mercoledì 8 Luglio, permettimi di contraccambiare la detta gentilezza con alcune considerazioni personali.
- la FIG. 3 (pag 240) non rappresenta storicamente l’effettivo Metodo del Mezzogarbo: infatti riporta due Garbi distinti e separati – uno per il Madiere Maestro e l’altro per lo Staminale Maestro (tipico della evoluzione tecnica da Mezzo Garbo a Metodo di San Giuseppe) ed inoltre riporta rapporti o proporzioni rigidamente collegate al “Fondo Piano del Madiere Maestro) che non lo erano e non potevano esserlo per ovvie ragioni di classificazione e regolamentazione degli scafi.
Ancora dal medesimo libro Vele italiane, che non conoscevo e che tu gentilmente mi hai indicato, riferendomi alle tre figure in basso a sinistra della pag. 239, eccoti un’altra informazione altrettanto utile:
- mentre i due grafici relativi alle ripartizioni (sinusoidale ed ellittica) sono realmente ed effettivamente diretta conseguenza della ripartizione di un Quadrante del Cerchio Trigonometrico, e quindi correttamente rappresentati, la terza figura, quella all’estremità sinistra della pagina (ripartizione aritmetica) n[(n 1)/2], non è assolutamente originata dal Cerchio Trigonometrico ma dai Numeri Triangolari.
Il nostro bravo e buon ingegnere Livio potrà confermarti ampiamente.
Buon proseguimento a tutti da Luca
ringraziandoti della gentilezza nell’avermi indicato la Fonte del documento inviato a LivFar e da questi allegato al messaggio di Mercoledì 8 Luglio, permettimi di contraccambiare la detta gentilezza con alcune considerazioni personali.
- la FIG. 3 (pag 240) non rappresenta storicamente l’effettivo Metodo del Mezzogarbo: infatti riporta due Garbi distinti e separati – uno per il Madiere Maestro e l’altro per lo Staminale Maestro (tipico della evoluzione tecnica da Mezzo Garbo a Metodo di San Giuseppe) ed inoltre riporta rapporti o proporzioni rigidamente collegate al “Fondo Piano del Madiere Maestro) che non lo erano e non potevano esserlo per ovvie ragioni di classificazione e regolamentazione degli scafi.
Ancora dal medesimo libro Vele italiane, che non conoscevo e che tu gentilmente mi hai indicato, riferendomi alle tre figure in basso a sinistra della pag. 239, eccoti un’altra informazione altrettanto utile:
- mentre i due grafici relativi alle ripartizioni (sinusoidale ed ellittica) sono realmente ed effettivamente diretta conseguenza della ripartizione di un Quadrante del Cerchio Trigonometrico, e quindi correttamente rappresentati, la terza figura, quella all’estremità sinistra della pagina (ripartizione aritmetica) n[(n 1)/2], non è assolutamente originata dal Cerchio Trigonometrico ma dai Numeri Triangolari.
Il nostro bravo e buon ingegnere Livio potrà confermarti ampiamente.
Buon proseguimento a tutti da Luca
LUCA- Nuovo Utente
Re: Gozzo Ligure - Diario di costruzione (Livfar)
Sempre più affascinante questo tuo cantiere Livio specialmente quando si fa anche un pò fatica a seguire i discorsi, tra San Giuseppe e i Triangolari mi sa che devo riprendere i libri in mano.
Un salutone
Sandro
Un salutone
Sandro
Ospite- Ospite
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