S.Luigina - motobarca da diporto (by Etabeta)

Ecco un paio di foto dello scafo verniciato con le mani di fondo.





Ho cominciato la realizzazione del suppporto. Intendo realizzarlo come un piccolo diorama. L'imbarcazione sarà poggiata su un paio di appoggi per la chiglia e mantenuta in posizione da quattro appoggi.

Ecco che gli appoggi laterali che ho preparato ispirandomi ai cavalletti che ho visto al rimessaggio.





Alla prossima  

Ciao Eta, che bello rivederti al lavoro

Eccolo, bella mano di fondo, molto regolare.
Ciaoo Claudio   

Ciao Claudio, un consiglio:
Ho dipinto i supporti di un colore simile all'antivegetativa (rosso/marrone cupo) che darò sulla motobarca, ma mi è venuto troppo scuro e troppo "nuovo"; vorrei schiarirlo un pò dandogli un effetto "sporco di polvere" e u pò usurato dal sole e dalla pioggia. Tu che sei un mago del colore come devo fare?

Ho imparato da Bruno come fare il "washing" e il "drybrushing", ma non sono ancora capace di decidere il colore da dare (lui mi dava tutte le indicazioni del caso).

Grazie

Ciao Eta, bentornato in cantiere!!
Lo scafo è venuto bello liscio

Oggi faccio contento il "professor" Claudio Marini      

Tra una cosa e l'altra ho realizzato un circuitino elettronico per far lampeggiare un led come un faretto rotante, in previsione di inserirlo in cima a un piccolo albero, che metterò sul tetto della cabina della motobarca.

Premetto che non sono un esperto: non sono capace di progettare il circuito da zero, ma su internet si trova di tutto e mi arrangio un po’ come “praticone”.

Ecco quì il circuito che ho realizzato.



Si tratta di un circuitino semplice semplice, che ho adattato da uno che ho trovato su internet e che ho prima provato su una basetta di sperimentazione e poi l'ho modificato e adattato alla mie esigenze.

Il circuito è alimentato da una batteria da 9V; tuttavia si può anche alimentare con tensioni diverse. Io userò una batteria separata per gestire l'illuminazione e i gadget elettronici del mio modello, sia perchè non voglio sovracaricare la batteria principale, sia perché questi "effetti luminosi" è bello goderseli anche in casa senza dover per forza usare la radio e la batteria primaria.

Nella foto seguente vedete il circuito realizzato sulla basetta sperimentale per provarlo, prima di realizzarlo in modo definitivo su basette ramate "millefori" (nella foto sono in basso).



I componenti che ho utilizzato

Come potete vedere servono pochissimi componenti:
2 transistors, 3 resistori, 1 trimmer, due condensatori e ovviamente un LED + batteria e interruttore.

Per quanto riguarda i transistors, date le grandezze in gioco (tensione corrente e frequenza), non ci sono problemi e vanno bene quelli cosiddetti "di uso generale", che si trovano facilmente ovunque (purché uno sia di tipo NPN e l'altro PNP).

Io ho usato questo materiale:

• TR1 - transistor NPN 2N5551
  
• TR2 - transistor PNP 2N5401
  
• R1 - resistore da 1kOhm
  
• R2 - resistore da 22 Ohm
  
• R3 - resistore da 100 kOhm
  
• P1 - Trimmer da 500 kOhm (resistore variabile)
  
• C1 - condensatore ceramico da 10 nanoFarad
  
• C2 - Condensatore elettrolitco da 47 microfarad.
  

La realizzazione non presenta problemi purché si stia molto attenti a non sbagliare il collegamento dei terminali e,b,c dei transistor (è opportuno controllare sempre la piedinatura sul datasheet) e la polarità del condensatore elettrolitico. Infatti quando non mi funzionava era sempre perché avevo sbagliato qualcosa nei collegamenti.

Ho configurato il circuito in modo da mantenere fisso l'impulso di accensione e di poter aggiustare la durata della fase di spegnimento. La regolazione avviene attraverso il trimmer da 500 kOhm. Sostituendo anche il condensatore elettrolitico si interviene ulteriormente sul tempo di spegnimento (riducendo la capacità si aumenta la frequenza del lampeggio e viceversa)

Dopo aver provato il funzionamento del circuito sulla basetta sperimentale, ho studiato la disposizione dei componenti su una basetta ramata "millefori".



Nota: per disegnare lo schema e il layout uso il programma "FidoCAD" che si può scaricare gratuitamente.

Dopo aver tagliato a misura la basetta "millefori", ho posizionato e saldato i componenti ed ecco il circuito completato con due morsetti ai quali sono collegati rispettivamente l'alimentazione e il Led; pronto per il suo inserimento nel modello.



Ho fatto un filmato ma purtroppo la ripresa non è delle migliori e si ha l'impressione che il funzionamento sia un pò irregolare, ma vi assicuro che nella realtà il circuito lampeggia in modo stabile alla frequenza stabilita dalla regolazione del trimmer. Il problema di visualizzazione credo dipenda dalla brevità dell'impulso di accensione e la bassa velocità dei fotogrammi della ripresa video, per un fenomeno di "battimento" tra le frequenze (ho usato una fotocamera economica).



Buon modellismo

Conosco questo programmino FidoCAD, lo usavo anche io per circuiti elettronici semplici!

Peccato che non funziona su windows7

Ciao Eta, riguardo all'effetto povere usura sul colore che hai messo (rosso/marrone cupo) comincerei con una passata leggera dello stesso colore ma mescolato con del bianco/grigio, una passata leggera e annacquata in modo da schiarire il colore sottostante, poi quando il colore è ben asciutto ripeti l'operazione con un sabbia sempre annacquato e lo passi senza insistere, non devi coprire il colore sottostante ma lo devi solo velare(guarda le foto del Nebelwerfer che postato) così hai un'idea. Ricorda anche se al momento non ti soddisfa il risultato aspetta sempre che il colore sia asciutto prima di rifare l'operazione , altrimenti rischi di togliere il colore dato o di caricarlo troppo. Riguardo al circuito,ottimo e con poco, se me lo chiedevi ti davo anche questo molto semplice

fammi sapere se ti serve altro, e seguo per vedere l'effetto polvere   
Ciao Claudio   

Marini:
Più semplice di così si muore!  

Manca un trimmer per variare il lampeggio.
A quale delle 2 resistenze si può aggiungere un trimmer?

Prendi la R da 1K la metti da 220R e metti in serie un trimmer da 1K
ciao Claudio   

@Claudio - Grazie mille per le dritte sull'invecchiamento e lo sporcamento che seguirò con attenzione. Per quanto riguarda il circuitino che mi hai indicato, lo conoscevo ma purtroppo funziona solo se si riesce ad attivare il cosiddetto "effetto valanga" nel transistor. Io ho provato con diversi transistor e funzionavano con 12V di alimentazione ma non più se abbassavo la tensione. Io vorrei alimentare il circuito con una pila da 9V o con un pacco da 6V. Ho quindi dovuto rinunciare a quel semplicissimo circuito.

Ecco ora alcuni progressi. Per ora lo scafo è ancora fermo, perché mi sono dedicato alla realizzazione della base di supporto.
Dopo aver realizzato i quattro sostegni, che sto sistemando secondo le direttive di Claudio, ho realizzato la base con un foglio di compensato da 4mm, che ho rinforzato nella parte inferiore con qualche tavoletta e che ho successivamente tagliato e incorniciato con altre tavolette (tutto materiale di recupero).





Sul piano di questo "vassoio" simulerò il terreno del rimessaggio barche dove si trova la Santa Luigina.

Dopo una prima mano di coppale, ho subito voluto vedere l'effetto che avrebbe fatto con la motobarca sui supporti.





Ecco tutto per ora  

Molto bello Eta
però così facendo dovrai rinunciare alla teca?

Beh, ci vorrebbe una "tecONA" dato che il modello è piuttosto ingombrante: circa 80 cm di lunghezza.

Comunque io da tempo ho in mente un progetto di trasformazione di un vecchio acquario di 120x50x50 cm in una teca per ospitare un diorama di una marina delle cinque terre, con barche di pescatori di varie dimensioni e di vario stato di conservazione.

Staremo a vedere!

Bene ,bene resto in attesa degli sviluppi      
ciao Claudio   

Aspettiamo con ansia gli sviluppi facci vedere un bel lavoro . Luigi

Ciao Eta, procede bene!!
Mio gusto personale, il basamento lo avrei fatto lungo come lo scafo.
Buona continuazione.

Dopo aver segnato la linea d'acqua con un nastro per mascheratura, ho liberato lo scafo dalla struttura interna per dare inizio alla fase di completamento.

Ecco alcune foto di come si presenta lo scafo appena tolta la struttura interna costituita dalla falsa chiglia e dalle false ordinate. Per togliere questa struttura ho dovuto lavorare di seghetto e di tronchesi perché non volevo forsare troppo per non rovinare lo scafo.





Ho anche completato la base, incollando i supporti "invecchiati" e spolverando uno strato di sabbia.

Ecco alcune foto dello scafo sul suo supporto.








Alla prossima  

Ciao Eta Beta, non avevo visto questo cantiere, mi sembra che stia venendo un gran bel lavoro.

Concordo pienamente
Claudio   

Gran bel lavoro Eta,complimenti Luigi

Complimenti Eta sta venendo molto bene

Grazie dell'apprezzamento che fa sempre piacere!

Ottimo lavoro Eta

Grazie Walter, io mi sto applicando molto, per non deluderMI

e ora racconto le ultime novità:

Dopo aver liberato lo scafo dalle strutture interne, ho cominciato con la realizzazione dei bagli per creare l'appoggio della coperta e......
... SORPRESA!!!

Ho notato che lo scafo ormai libero dalle strutture interne si è rilassato allargandosi di circa 8mm in corrispondenza dell'ordinata maestra

Me ne sono accorto perché mi sono riferito al piano di costruzione per prendere le misure per tagliare il listello col quale intendevo fare il primo baglio.

8 mm non sono pochi, ma considerando le dimesioni del modello che alla maestra dovrebbe misurare 257 mm ed è lungo più di 80 cm, in fondo non si sarebbe notato questo rilassamento. Ma non mi va di chiudere gli occhi e continuare a lavorare con le nuove misure, così armato di buona volontà mi sono ingegnato per riportare la larghezza del modello alla misura giusta.

Ho preparato il baglio della misura giusto e l'ho montato stringendo il modello con un morsetto. Ecco la foto



Tutto questo per dire che la tecnica dello scafo vuoto riserva questa sorpresa ed è quindi importante montare i bagli appena possibile.
Il vantaggio però è il massimo spazio disponibile all'interno dello scafo.

Per ora non ho altro da mostrare del mio modello, salvo una piccola curiosità.

Devo realizzare una piccola aplique da montare a poppa dell'imbarcazione come nella barca vera. Dopo aver pensato varie soluzioni (tutte rigorosamente Fai da Te), alla fine mi è venuta l'idea si sfruttare le confezioni delle pillole che purtroppo prendo.

Con una piccola cornice di filo d'ottone ecco come potrebbe venire l'aplique.



Ciao e buon modellismo a tutti

Ciao Eta, il fine giustifica i mezzi , se il morsetto è la soluzione, ben venga!!
Interessante anche la soluzione del blister, devi solo tirar fuori la pillola senza premere sulla parte che utilizzerai