Fw 190 D-9 (macpit)

Soggetto :                          Focke Wulf 190 D-9
Apertura alare :                  mm. 10.500
Lunghezza :                        mm. 10.192
Altezza :                             mm. 3.360
Larghezza stabilizzatori :      mm. 3.650
Larghezza carrello :             mm. 3.500
Motore :                             1 x Jumo 213 A-1 da 1770 cv al decollo
Velocità massima :              Km.h. 686 a 6.600 metri di quota
Armamento :                      2 x Mg 131 con 475 colpi per arma
                                            2 x Mg 151 con 250 colpi per arma



Ero molto indeciso se aprire o meno questo topic , infatti, per quanto riguarda gli aerei, ho la spiccata tendenza a interrompere il montaggio per le più disparate motivazioni, ma in primis, quando trovo qualcosa che non torna e non ho la documentazione sufficiente.
Però sono ormai anni che penso a questo soggetto e penso di aver raccolto la documentazione necessaria, quindi, a distanza di non so più quanti anni, mi rimetto in gioco con un modello d’ aereo. Spero vi piaccia e portate pazienza se posterò gli interventi con lentezza.
Il modello
Poiché il soggetto è un Fw !90 D-9, un modello piuttosto diffuso, mi sono andato a cercare una variante particolare ovvero un « coda larga » costruito in pochissimi esemplari. La coda larga , ovvero il timone di profondità cou una linea leggermente più squadrata, venne disegnata da Kurt Tank, progettista della Kocke Wulf, per una serie di evoluzioni del 190 (D-10, D-12, D-15), alcuni prototipi e, soprattutto, per il Ta 152.
Verso la fine della guerra questa particolare coda cominciò, causa scarsità e caos nelle forniture, ad essere utilizzata anche su aerei Fw di costruzione precedente, che necessitavano di riparazioni o semplicemente perchè era disponibile in quel momento (gli attacchi erano identici a quelli della coda tradizionale) , vennero così prodotti pochi, pochissimi D-9 e uno tra questi, è il « marrone 4 » che voglio rappresentare, del quale esistono anche un po’ di foto.







Mi avvarrò della documentazione raccolta in questi anni.

Ciao Pietro, anche se gli aerei non sono la mia passione, seguirò questo tuo cantiere perchè mi ha incuriosito la raccolta di documentazione che hai fatto prima di iniziare la costruzione.
Buon lavoro!!

Non vedo l'ora di vederti all'opera

Ciao Pietro, bella documentazione, ti seguo con interesse
Claudio  

Faccio una piccola premessa...
Non è che ho comprato quei libri espressamente per questo modello, io li prendo perchè mi piace averli, poi quando trovo un soggetto interessante allora mi concentro su quello e magari ne acquisto anche ad hoc... Non sono gli unici libri sul Fw190 che ho... Beh insomma, basta che poi faccio confusione ! 

Il modello

Esiste una scatola dedicata a questo particolare aereo, un modello Eduard, poichè però devo svuotarmi un po' il magazzino, ho pensato di unire queste due scatole :



della scatola Dragon mi serve in pratica solo la fusoliera, mentre utilizzerò quasi completamente la scatola Italeri (tolte appunto le parti che cannibalizzerò dal Dragon), con le parti avanzate magari potrei farci un D-11, così, tanto per non sprecare niente ! 
Per la compatibilità delle parti non dovrei incontrare problemi, sono infatti entrambi stampi della mitica Trimaster, l' unico inconveniente è che sono comunque vecchi, vedremo come andranno assieme.
Aprendo le scatole ho trovato le modifiche in resina acquistate ai tempi (ho questo vizio di mettere le resine e le fotoincisioni insieme alla scatola base... Se solo non me le dimenticassi sarebbe anche un bel sistema  ) ed ho optato per le modifiche FM, che forse sono meno precise delle corrispettive Aires, ma sono comunque bellissime.



Si parte "scannando" la fusoliera, tagliando ed eliminando le cofanature, aprendo il vano di emergenza e il pannello di ispezione. per questi ultimi ho seguito una procedura un po' insolita: ho applicato i pannelli in fotoincisione corrispondenti, ho spruzzato della vernice bianca in modo che togliendo le fotoincisioni mi rimanesse il "negativo" ed ho tagliato su questa sagoma, con una limetta ho rifinito il tutto e con la carta abrasiva, ho assottigliato le pareti interne. Ho quindi inserito la fotoicisione relativa alla struttura interna del ruotino. Nella foto ho inserito anche una semifusoliera dell' altra scatola per farvi capire meglio le modifiche.



anche le ali necessitano di un po' di  "scannature" in particolare ho aperto le coperture per i cannoni Mg 151 da mm.20, ho aperto i flap e lisciato i bulbi per i cannoni da mm.30 (il D-9 non li aveva ma sono presenti sul modello). Ho messo anche qui l' ala originale per confrontare le modifiche.

Ciao Pietro
Ci hai incuriosito parecchio, vai che ti seguiamo

...chissà se è la volta buona che monto il mio corsair.
Ciao mac...buon lavoro allora su questo cantiere....
O.T. - Una domanda....ti è mai passato per la testa di costruirne uno dettagliato in legno (o altri materiali) in scala più grande ricco di dettagli costruttivi e strutturali?....un pò come le edizioni che erano uscite tempo fa sullo Zero... e uno dei tanti lavoretti che mi piacerebbe fare solo che richiede molta documentazione...

Un saluto,
Andrea

Ciao Walter, sono felice di averti incuriosito.   

Ciao Andrea, a dire il vero si, un po' ci ho pensato proprio quando è uscito lo Zero di cui parli e soprattutto lo Stuka, che è più vicino alle mie corde, poi però mi son detto: "ma chi me lo fa fare ?"
Intanto erano entrambi in scala molto grande, per me "grande" è sinonimo di "iperdettaglio" e a ben guardare quei 2 modelloni non erano il massimo in questo senso, poi non ha molto senso (per me) fare un lavoraccio simile, con tutte le centine e quant' altro e poi chiuderlo con i semigusci... A più senso al limite rappresentare un aereo della I G.M. senza il rivestimento in tela.
Io penso che un lavoro di dettaglio sia fare le parti che si vedono o al massimo, si "intravvedono" ma non quello che sarà irrimediabilmente chiuso. questo è il massimo che ho fatto finora e solo perchè da dietro al sedile del pilota, qualcosa della fusoliera si può vedere !



p.s. E' un aereo giapponese, il Mitsubishi j2m2 "Raiden"... Per chi non lo avesse riconosciuto... Da dentro !!  

O.T.

A più senso al limite rappresentare un aereo della I G.M. senza il rivestimento in tela.

concordo alla grande...magari un bel bleriot....
Guarda questo link...non necessariamente è necessario farlo dinamico e in quella scala ma sicuramente c'è da divertirsi...
Scusa per l'O.T.

Grazie Andrea, non è il mio genere, ma l' ho apprezzato ! 

Qui si vede l' ogiva, l' ho dovuta accorciare di circa 2mm. Sopra si vede l' ogiva del D-13 con la dimensione originale, ma secondo i miei disegni non va bene.



Questa invece è la naca con il radiatore anulare rappresentato (nella parte frontale) da una fotoincisione. Il grosso del lavoro è dietro.



Infatti nella vista di fianco si possono vedere tutta la serie di anelli concentrici (in plasticard) e l' unione con la parte conica che, nel modello, costituisce il terminale della fusoliera.



il motore in resina è abbastanza bello, scusate le dita ma in qualche modo dovevo tenerlo dritto !



Il primo sotto assemblaggio !

Va bè, io come sempre "arrivo dopo". Visto il cantiere e presa decisione: non ti farò mai vedere il mio SM79 e il mio Macchi 202. Così impari...! ciao. oldboy

... Va beh ...  ... Dovrò farmene una ragione ... ... Non sarà facile ...

Ola Pietro, riposi sugli allori ? si batte la fiacca eh ?  
Bruno

Sai, analizzando che la giornata è di 24 ore di cui almeno 7 passate a dormire un paio a pranzo (ho una certa linea da mantenere) e poi... A sì, devo anche lavorare ogni tanto; quello che rimane è abbastanza pochino...
E ho anche un esercito per WarHammer 40.000 da finire e che spero di consegnare tra 15 giorni... Insomma i casi sono 2: o portare un po' di pazienza o creare una giornata di 26/28 ore !!!
 
Comunque ve lo avevo scritto all' inizio che avrei postato le cose con lentezza !  

Tranquillo ti aspettiamo, ne vale la pena
Ciao Claudio  

Mi scuso ancora con voi per il tempo limitato che dedico a questo cantiere, il lavoro prosegue molto lentamente e a singhiozzo, ma qualcosina da farvi vedere l' ho fatta quindi la posto:

i flap, in fotoincisione e il vano carrello principale a confronto con il pezzo originale (sopra).
Come vi ho già descritto, molte parti del FW 190 A erano in comune con la variante D, Il pozzetto era tra queste, poichè però il motore in linea era molto più ingombrante dello stellare delle versioni A-F-G, ho dovuto eliminare la parte centrale del pozzetto, la cosa permetterà la vista della parte posteriore del motore, un po' come sui Macchi 202/205.

EVVIVA !! è ancora vivo ... 
Bruno

Si, sono vivo non ho ancora tirato gli scapini... 

Ciao Pietro, non li badare, sono mattacchioni  

Ciao Pietro. lentamente lavori, lentamente ti seguiamo. Nulla sfugge... ciao. oldboy

Sono molto preso per finire l' esercito di Tau, poi spero di avere un po' più tempo da dedicare a questo cantiere.
Ci tengo parecchio. 

Ciao Pietro, con calma tanto sempre qui siamo e sempre fa piacere osservare i tuoi avanzamenti.
Ciao Claudio  

Ciao a tutti,
per la serie: "i modelli non mangiano"  , riprendo questo "work in progress".
E' vero che quest' estate non è stata molto calda, almeno finora, ma avendo il laboratorio in un sottotetto, subisco il caldo lo stesso quindi, con il lucernaio oscurato, e una lampada a led, così non scalda, questo è il momento per fare un po' di plastica.
Ho impostato diverse cose, ma per adesso posto le immagini relative alla zona del ruotino di coda che è l' unica parte alla quale ho dato un po' di colore... Parola alle immagini:

Non tutto il maltempo vien per nuocere...
ciao.

Ciao a tutti,
ho proseguito parecchio nel montaggio con un sistema "random" data la difficoltà ad incastrare le componenti modificate e/o aggiunte.
Avrei molte parti da mostrare, ma, per non fare troppa confusione, mi affido al metodo illustrato con il carrello di coda ovvero costruzione e colorazione, quindi adesso vi mostro l' abitacolo.

Costruzione:







... E colorazione