veliero a vele quadre radiocomandato (pozzimario)

mi ha sempre affascinato l'ipotesi di farmi una barchetta "antica" radiocomandata
contemporaneamente la caravella Santa Maria è sempre stata una delle mie navi preferite
e se mettessi in cantiere una caravella radiocomandata?
dal punto di vista dinamico credo che sarebbe una scelta abbastanza sensata, alla fine è una barca bella larga, panciuta e stazzata, inoltre non ha cinquecentomila vele e le manovre si possono semplificare senza fare degli obbrobri dal punto di vista riproduttivo.
la prua molto alta mi salverebbe dagli ingavonamenti, che su un modello radiocomandato sono sempre in agguato (basta una raffica presa in poppa al momento sbagliato)
si tratterebbe di comandare i due alberi anteriori (trinchetto e maestro) lasciando la vela latina della mezzana con una angolatura fissa, in modo da dare un po' di supporto ad andature di bolina ma non disturbare più di tanto....
dimenticandosi anche la vela di bompresso, alla fine si tratterebbe di comandare 2 vele quadre.
per quanto riguarda le dimensioni, mi sa che lo scafo sarebbe sensato farlo sui 60/70 cm, in modo da avere abbastanza stazza ma non diventare immenso (alla fine calcolando il bompresso ci si aggiunge un'altra ventina di cm e siamo al limite della trasportabilità)
ho già reperito un po' di disegni in giro su internet, tra gli altri anche alcuni molto semplificati, con poche ordinate, che quindi mi consentirebbero di avere un buono spazio sottocoperta per attrezzature e batterie.

che dite, metto in cantiere il folle progetto?

Ciao Pozzimario, credo che il tuo progetto non sia per nulla folle.
Tecnicamente non sono in grado di dire se possa funzionare, ma vedere il modello di una caravella che veleggia entusiasma anche me. Se il tuo cantiere apre, ti seguiro' con grande interesse.
Maru

Molto interessante, seguirò volentieri il tuo lavoro per vedere un veliero navigare.
ciao vincenzo

ciao
certamente una caravella si presta meglio di un clipper , è comunque un lavoro difficile
al vero le variazioni di andatura comportavano anche imbrogliare o spiegare le vele
x esempio la civada (vele di prua) non puo'' essere spiegata di bolina , ma solo con vento in poppa o al gran lasco.
gli inglesi sono specialista in queso campo mi pare che una tecnica consista nel far ruotare l'intero albero e non le singole vele .
ciao ENRICO

Ciao Mario, magari sarà un folle progetto come dici tu, ma dov'è il piacere della vita senza un pizzico di follia?

Vai avanti e stupiscici come sempre.

A presto

Anche io volevo costruire un veliero ma ho saputo che è molto difficile, specie per me in quanto non sò come funzionano le vele antiche!
Davvero non male usare la caravella Santa Maria in quanto è più semplice! ! !

Bravo, ti seguiro assiduamente

in effetti una delle alternative è quella di fare gli alberi interamente pivotanti comandandoli direttamente col servo, in modo da poter "forzare" il cambio di mure invece che lascare, virare e aspettare che il vento riempia le vele e le spinga sul lato opposto.
però anche questa soluzione ha delle difficoltà costruttive, e si rischia (cosa già capitatami) che l'albero a causa dell'umidità si gonfi un pochino, si blocchi nel pivot e a quel punto il naufragio è assicurato!

ciao mario vedi questo video e vedi addiritura che puo fare questa nave

beh, addirittura la Surprise mi sembra un po' eccessivo come primo veliero radiocomandato
le 2 alternative più papabili sono il Bounty e la Santa Maria
se parliamo a livello di ingegnerizzazione del modellino:
la Santa Maria ha uno scafo più ciccione (a parità di misure del modellino) e una velatura più semplice, mentre il Bounty ha il vantaggio di avere una coperta a un solo livello e una velatura più performante
da qualche parte su internet ho visto un tizio che prendeva un kit della constructo per un Bounty in scala 1/110 e, svuotando lo scafo ci piazzava dentro servi e batterie e la barchetta in questione sembrava anche navigare discretamente.

se pensate che la barchetta ha uno scafo da 26cm, più piccolo di un footy quindi, e che è il remake di un kit statico per principianti, direi che va una meraviglia! (notare le boe come sono inclinate, sintomo di vento abbastanza teso)

Se ho visto bene:
Le vele quadre di trinchetto sono separate da quello di maestra.
La vela randa e i fiocchi sono fissi.

Giusto?

questo è il movimento delle vele del bounty:

https://www.youtube.com/watch?v=SPZgQmK2Wxo&NR=1

https://www.youtube.com/watch?v=I43kmijq1cw&NR=1

all'atto pratico non so quanto convenga far muovere pure la randa della mezzana, penso che sarebbe più semplice e leggero (sulle vele RC il peso è il peggior nemico) farla fissa, e non si perderebbe granchè come efficienza.

comunque ho già contattato l'autore e pian piano gli chiedo dettagli, per esempio ho scoperto che le vele le ha fatte di Tyvek che è un tessuto molto leggero e rigido.

avere delle vele più rigide lo aiuta come maneggevolezza su una barca così piccina

Buono!
Siamo già a buon punto

Facendo ricerche ho saputo che il tessuto Tyvek è usato anche per fare tute da lavoro generalmente color bianco.
Davvero molto leggero! ! !

siamo a ottimo punto direi, ho già trovato il Tyvek su ebay e ho ordinato una risma di fogli formato A4 che penso siano l'ideale per ritagliare fuori le vele delle dimensioni che mi servono
costo del tessuto 5 sterline circa compresa la spedizione.

Che grammatura ha?
Da un sito cui vendono tute in Tyvek hanno 41g/m2

credo che sia intorno ai 50 gr/m2 è la versione tipo "carta" che puoi anche stampare
dovrebbe avere più o meno la consistenza della carta normale per stampanti.

La carta normale per stampanti è di 80gr/m2
La carta da dattilografia invece è di 60gr/m2

ok grazie, quindi è un po' più leggera della carta, dovrebbe andare bene tutto sommato, al limite se non va bene ne ordinerò un'altra risma di diversa grammatura, tanto costa pochi euri

Mario,
mi interessa vedere cosa combini perchè anch'io penso da tempo di fare un veliero radiocomandato. Manovra delle vele a parte (sono sicuro che in un modo o nell'altro ne verrai a capo) come pensi di dare stabilità ad una Santa Maria o ad un Bounty ? Ho visto modelli naviganti di velieri cui era stata aggiunta una deriva con bulbo: è questa l'unica strada ?
Ciao

il bulbo tip le barche da regata moderne?
Non cè bisogno, è sufficiente mettere dei pesi nel fondo dello scafo.

dipende, dipende
se la fai VERAMENTE grossa, non sono necessari deriva+bulbo esterne, altrimenti sì.
il problema principale non è tanto farla stare dritta in acqua, quanto lo scarroccio.
infatti sia la chiglia "originale" che il timone "originale" in scala non sarebbero sufficienti a fare andare dritta la barca su un modellino di una quarantina di cm di scafo.
io pensavo di farla con la deriva esterna in plexy trasparente, così quando è in acqua non si vede tanto e quando la tiro fuori la svito via
se vi interessa, vi mando a voi 2 in privato il link di un tizio che ha fatto un Bounty, un St.Helena e un altro brigantino.

Interessa, interessa ...!
Ciao


Per quanto riguarda lo scarroccio non saprei dire. La stabilità dei modelli naviganti deve fare però i conti con il fatto che, riducendo in qualunque scala le grandezze geometriche, le superfici si riducono con il quadrato del rapporto di scala e i volumi con il cubo. L’equilibrio della barca viene raggiunto quando il momento raddrizzante (pari al prodotto del peso della barca per la distanza tra il baricentro e il centro di spinta) uguaglia il momento ribaltante (dato dal prodotto della spinta del vento sulla vela per la distanza tra il centro velico e il baricentro).
Ipotizzando un modello in scala 1:10 succede perciò che i bracci delle due forze (monodimensionali) sono ridotti entrambi in scala 1:10, la superficie velica (bidimensionale) è 1:100 ed il peso (proporzionale al volume che è tridimensionale) è 1:1000, quindi il momento ribaltante è addirittura di un ordine di grandezza superiore al momento raddrizzante. Il fatto è che quando si riduce un sistema occorrerebbe ridurre tutte le grandezze che lo governano quindi anche la densità dell’aria che soffia sulle vele: questo ovviamente non è possibile quindi si ricorre alla modifica di altri fattori, per esempio l’uso di lunghe derive con bulbo la cui funzione è quella di aumentare il braccio del momento raddrizzante (come sui modelli da”competizione”). Soluzioni alternative alla deriva e bulbo sarebbero di navigare con velatura ridotta e/o usando tessuti trasparenti al vento.

E’ da tempo che penso di fare un modello classico, ma non mi piacerebbe dover ricorrere a questo sistema per farla navigare decentemente, quindi ben venga Mario a far da cavia e vediamo come se la sbroglia.

Pozzimario: interessa e mandami in MP. Grazie

hai ragione Paolo (Gina) su tutto.
l'esperienza coi footy però mi ha permesso di aggiungere anche altre variabili oltre al quadro che tu hai dipinto.
per esempio a bassa "quota" il vento è molto più sporco, ogni onda, ostacolo, etc. crea turbolenze.
ovviamente più è piccola (e bassa) la barca, maggiore è l'effetto.
quindi magari con una IOM vai come sui binari perchè c'è un bel venticello teso, mentre la footy affianco arranca impazzita....
un altro fattore da considerare è il moto ondoso, ogni onda rallenta la barca, e tanto più piccola è, tanto maggiore è l'effetto.
poi una chiglia esterna, rischia di creare l'effetto "pendolo", cioè la barchetta, che è corta, comincia a beccheggiare sulle onde, la chiglia che è lunga e pesante fa leva e cominci a pendolare e le vele perdono efficienza perchè si gonfiano-sgonfiano a ogni oscillazione.
con un footy puoi rimanere in stallo in questa maniera per un tempo abbastanza fastidioso...
per questo ho guardato con meraviglia e ammirazione i filmati del bounty in scala 1/110.
non avrei mai creduto che si sarebbe riusciti a fare andare decentemente una nave a vele quadre di dimensioni sub-footy.
comunque ho intenzione di fare una prova copiando in tutto e per tutto il bounty del sito che vi ho girato, dopodichè, acquisita esperienza e know-how (e trasferitomi nella casa nuova dove avrò una stanza tutta per me) proverò con un progetto più grande e impegnativo
a questo punto però mi sembra corretto cambiare il titolo alla discussione, altrimenti rischiamo di andare OT

Hai ragione, torniamo a bomba, attendiamo sviluppi del cantiere

allora...
mi sono procurato per qualche decina di euro su Ebay il kit Constructo della Bounty (come potevo resistere a un giocattolino così stiloso????)



ieri sera mi sono messo a scavare lo scafo:



ho ancora una ventina di grammi di legno da grattare via per arrivare al peso della barca del tizio sopra, che mi serve da ispirazione in tutte le fasi del processo