La Toulonnaise - goélette a hunieres (oldboy) ***TERMINATO***

Ciao. Apro un nuovo cantiere.
Nome della nave: La Toulonnaise
Tipo: goélette a huniers (brigantino goletta) armata con 8 carronate da 18
Varo: Tolone, 1823   -  Radiazione: Brest, 1843
Dimensioni al vero:
Lunghezza fuori tutto: m 33
Lunghezza al galleggiamento : m 29,25
Lunghezza totale con bompresso e boma di maestra (sporgente a poppa) : m 50,25
Tirante d’acqua (immersione) : m 3,37 ( a progetto, poi dipende dal carico…)
Baglio maggiore : m 7,5
Altezza formaggetta di maestra sul pelo d’acqua: m 30,38
Altezza formaggetta di maestra- chiglia : m 33,75
Lunghezza pennone vela di trinchetto : m 15,40
Scala di costruzione : 1:75
Ingombri massimi del modello finito : Lun. cm 67 -  H cm 45  - Lar. Cm 16
Documentazione di riferimento : monografia del Museo della Marina Francese, acquistato a Parigi nel 1975 ( arrivo, dopo, ma arrivo…)
Supporti costruttivi: scatola di montaggio Corel, acquistata nel 1975 (legno stagionato, dunque…)
Tipo di costruzione: auto costruito, la scatola di montaggio servirà per non andare a comprare accessori a Torino…

Breve storia della nave
Dopo il varo nel 1823 ha partecipato alla guerra di Spagna. Era di stanza a Barcellona, e agli ordini del comandante Joursin  ha partecipato al bombardamento di Cadice.
Nel 1832 viene revisionata nel nuovo bacino di Brest, dove vengono sostituite alcune parti del fasciame interno, delle protezioni impermeabili per cordami per manovre varie e per alaggio scialuppe, degli ombrinali, delle cinte esterne, del tavolato del ponte e delle attrezzature di manovra quali bozzelli, golfari, caviglie, etc. etc.
Nel  1836 viene ancora manutenuta a Fort Royal, Martinica, con interventi sull’opera morta e con sostituzione di parte dello sperone di prua (in francese “brion”, la parte curva che raccorda la prua con la chiglia).
Nel 1843 viene radiata dalla commissione riunita a Brest, in quanto i costi delle riparazioni superavano la quota limite di 16/24 del costo di una nuova unità.
Note tecniche relative alla nave
Questa nave appartiene al periodo di transizione accentuata dall’antico al moderno: semplificazione delle forme e delle manovre ed incremento dell’utilizzo del metallo in sostituzione del legno.
Significativi sono le riduzioni delle decorazioni di prua e di poppa che rimangono poco presenti e molto semplificate. Lo scafo non ha più le rientranze dei secoli passati ma ha le murate verticali.
Le ancore sono completamente metalliche come pure le gru di sostegno delle scialuppe. I portelli dei sabordi delle artiglierie sono in due pezzi anziché uno e lasciano sporgere solo la bocca delle carronate.
Per quanto riguarda “il motore” cioè la velatura, le sartie hanno arridatoi metallici e il bompresso è più “coricato” verso il mare, con angolo inferiore a 30°. Le teste di moro sono rettangolari all’inglese e cerchiate in ferro .
Le landre e le gomene delle ancore sono sostituite da catene.
Infine, l’opera viva dello scafo è rivestita in rame per evitare l’accumulo di alghe e azione dei tarli.
Cenni generali sulle navi goletta
Cerco di sintetizzare quanto riportato sulla monografia.
Il termine goletta si legge in Francia su documenti non anteriori al 1781. Nel 1786 la nave goletta viene indicata come piccolo bastimento molto usato dagli Inglesi, specialmente quelli del Nord America e dai coloni Francesi del Nord America.Il fatto che si dica che era “molto usato” autorizza a pensare che la nascita di questo tipo di imbarcazione sia ben antecedente a fine 1700, tuttavia è probabile che non sia antecedente al 1700 a meno che lo shooner non sia stato inventato in Nord America, cosa da non escludere.
Il nome goletta fu inventato dai Francesi ed adottato da Italiani e Spagnoli. Deriva dal nome di un piccolo uccello marino che in bassa Bretagna è chiamato “gwelen” , nome onomatopeico del verso di questo uccello, che sembra un lamento e infatti nella lingua bretone gwela significa piangere. In francese gwelen viene scritto goélette.
Le golette furono impiegate quasi esclusivamente nel settore mercantile. Una citazione particolare la meritano quelle della Bretagna, cosiddette "islandesi" perchè passavano tutta la buona stagione sui banchi di pesca dell'Islanda e del Nord America, a pesca di merluzzi e altri pesci caratteristici di quei mari. Le varie Marine Militari le usarono, ovviamente armate, principalmente per compiti di avvistamento.

Foto del modello finito, così come viene proposto da Corel. In realtà l'opera morta è totalmente nera e l'opera viva è coperta con rame.

Monografia del Museo della Marina  e scatola di montaggio:


E adesso andiamo a incominciare !
ciao   . oldboy

Grande oldboy seguirò molto volentieri questo cantiere.
Non mi resta che darti il mio in bocca al lupo e.....
Buon modellismo

Imbocca al lupo , per il nuovo cantiere.
ciao

Bella presentazione, cantiere che seguirò con piacere.
Saluti.

Ciao Giuseppe, bella scelta, ti auguro un buon cantiere, ti seguirò in questa tua nuova avventura con molto piacere, a presto e vento in poppa!!!!!!

Un Saluto!!!!!

ciao Oldboy
caspita! che presentazione! c'è pure l'etimologia della parola goletta.
a questo punto, il tuo impegno dovrà essere al massimo.
buon divertimento &

Ciao Oldboy, in bocca al lupo per questo nuovo modello...
Sono sicuro che sarà un successo visto il tuo modo di lavorare...non solo con le mani ma anche con il cervello

Un saluto,
Andrea

bella presentazione che anticipa quella che sicuro sara una splendita realizzazione(pure la rima)Buon lavoro Pino

ciao Giuseppe
i piani del museo sono accanto al PC
ciao ENRICO

Ciao.
Bene, naturalmente mi fa piacere vedere che il cantiere sarà seguito e mi raccomando: chi vede qualcosa che non va o che non lo convince è pregato di dirlo subito in modo da darmi la possibilità di valutare e se il caso di modificare. Questo sarà un grosso aiuto.
Una prima foto dell'ossatura appena impostata per verificare gli incastri, per dire che sono riuscito ad utilizzare le ordinate della scatola di montaggio. Ad un primo esame non mi erano piaciute come grado di precisione di simmetria, poi ho constatato che con un controllo su carta millimetrata e relativo minimo aggiustamento potevano andare bene e in pratica sono identiche ai profili della documentazione del Museo. Meno male, non mi andava molto di rilevare disegni e tagliare compensato. Devo ancora stabilire i livelli ed il bolzone del ponte ( 2 mm di freccia secondo il rapporto 1:50 sul baglio maggiore) poi potrò assemblare con opportuni accorgimenti. Dovrò anche modificare la chiglia o meglio il tagliamare perchè il pezzo della Corel non è fatto per accogliere la prima trincatura del bompresso in quanto a disegno Corel non è prevista. Inoltre questa modifica consentirà di fare "il pezzo di legno" con la venatura verticale e non orizzontale.

Poi un primo quesito: le istruzioni di montaggio fanno veder il fasciame di poppa applicato "piatto" e trasversale. Io credo invece che fosse applicato nel senso longitudinale dello scafo, come dallo schizzo modificato che affianco al disegno della Corel. nella documentazione in mio possesso non ho trovato viste della poppa delle golette dell'epoca. Chiedo se qualcuno conosce questo particolare.

Ok, alla prossima.
ciao. oldboy

ciao giuseppe
ti rispondo subito-subito. non vorrei essere poi sgridato.
dunque, potresti trovare un indizio guardando nei piani la vista laterale (prospetto) dello scafo.

se nel tuo caso vedi una leggera convessità come in "A", allora è giusto il tuo disegno (Corel-momo a sx) con i corsi messi orizzontalmente. viceversa per l'altro caso.
guardando l'ultima ordinata di poppa della tua prima foto (lo scheletro), sembra addirittura piana!
però attendi qualche altro parere!
ps: decidi se seguire i piani corel o i piani del museo della marina: chissà quante diversita'........

ciao Giuseppe
ho guardato il piani e mi pare di poter escludere la poppa piatta
la poppa piatta era in uso nei galeoni ed è in uso nei kit perchè di piu' facile reealizzasione
non essendo necessario un pezzo di riempimento sagomato.
ciao ENRICO

Ciao a tutti. Dopo aver guardato bene i disegni del Museo e la foto del modello esposto al Museo stesso, sono convinto che la poppa non sia "piatta", come ha già considerato anche Enrico. Per Gianpaolo: metto qui le viste del disegno e la foto del museo, che sono i documenti di riferimento che userò. Sul disegno mi trovo in difficoltà a "visualizzare" l'applicazione del piano "e" sulla vista laterale. Intendo che non riesco ad immaginare la vista tridimensionale della poppa. In pianta il piano "e" fa un rigonfiamento che corrisponde alla mensola goffrata sotto alle bottiglie. La mensola goffrata interseca lo scafo con due linee a "V", quindi questa dovrebbe essere la conferma che incontra una superficie curva, il che equivale al fasciame che chiude a poppa in modo "non piatto". Concordi?
Per il resto, ti sei salvato rispondendo subito-subito, altrimenti ti mettevo a lavare il ponte con lo spazzolone di saggina!
No, volevo solo dire che è utile segnalare le cose che non convincono, perchè apprezzare i lavori va bene e fa anche "morale" di chi lavora, ma se vogliamo migliorare ci vuole un "bravo" in meno e una segnalazione in più , e vanno bene la diplomazia e la gentilezza nel dire le cose ma dobbiamo esser tutti aperti a sentirci dire che "si poteva far meglio", in fin dei conti siamo qui a divertirci. E poi siamo rudi uomini navigati o no ?
Ciaoooo!

Ciao Giuseppe...ho accostato le due viste cercando di portare uguali le scale (una era leggermente più grande dell'altra)...

Se non ho capito male il tuo "problema" è la zona indicata con il blu??...
Se quella zona fosse bombata nella vista di sinistra dovrebbe esserci un ulteriore linea come accade ad esempio per lo specchio di poppa che è bombato.
Si nota anche nella vista in pianta che quella zona è praticamente diritta

Non so se è questo che chiedevi...

Per completezza aggiungo le tre viste, forse si capisce meglio così...

ciao giuseppe
certo che il piano del museo è ben diverso da quello corel!
vedo che magna ha già fatto tutte le proiezioni del caso.
guardando la "e" delle linee d'acqua sembra che lo "sbalzo" (in verde dove c'è la losca) sia quasi un piano anche se leggermente inclinato.

la curva che ha evidenziato andrea in blu e che ho ridisegnato è dovuto al fatto che il coronamento è curvo.
non capisco cosa sia il "328". è forse già il ponte?
il problema rimane come finiscono i corsi lungo questo "sbalzo" e se rivestirlo a parte orizzontalmente.

...e si scatenò la potenza del forum!
Ciao ragazzi, vedo che siete reattivi! Pensa e ripensa, finalmente ho "visualizzato" la forma che volevo. Devo dire che la scatola di montaggio, dovendo consentire anche ai meno esperti di realizzare il modello, ha fatto la poppa in modo molto depistante rispetto al disegno del Museo. Il disegno del Museo invece è fatto ad economia di inchiostro e le foto a "non facciamo vedere troppo". La soluzione è semplice (dopo che ci abbiamo pensato in quattro...) e direi che è la "solita" che conosciamo bene. Si tratta di capire cosa c'è nella linea blu che Andrea ha tracciato nella vista in pianta della poppa: li finiscono i corsi di fasciame. Ecco la soluzione, tratta dalla poppa del bellona di macpit:

Ho segnato in blu la linea che corrisponde a quella segnata da Andrea. Nella goletta questa linea corrisponde alla base delle bottiglie, mentre nel Bellona, che è molto più grande, le bottiglie sono ad un livello superiore. Ho segnato in rosso il perimetro di quello che sarà il piccolo specchio di poppa della goletta.
Io non riuscivo a visualizzare l'intersezione dello scafo con il ponte (base delle bottiglie) perchè mi basavo sull'ultima ordinata della scatola di montaggio, che non c'èntra niente perchè è finalizzata alla poppa "piatta". Deve essere sostituita con un piccolo massello sagomato. Il resto viene da sè.
Il Maestro d'Ascia ringrazia per la fattiva collaborazione e va ad affilare le scuri e le pialle.
ciao. oldboy

Ciao Oldboy,
forse, anzi probabilmente , mi sbaglierò, ma per me lo scafo si chiude normalmente in corrispondenza del timone e quel "finto giardinetto" è semplicemente appoggiato (a sbalzo) sulla linea d' acqua più esterna dei piani (e).
Lo sbalzo del ponte forma la zona evidenziata in verde da Gianpaolo e il foro che si vede in prospettiva dovrebbe corrispondere al foro segnato col n° 329 sulla pianta.
Almeno questo è quello che riesco a capire dai disegni postati, un aiuto in più lo si avrebbe conoscendo la nomenclatura delle linee d' acqua orizzontali.

LA poppa del mio Bellona è di una nave di quasi 100 anni precedente, non credo possa essere presa a riferimento... Però ti ringrazio ugualmente !!

Ciao mac! Si, la parte che Gianpaolo ha colorato in verde è il ponte che si allunga oltre lo scafo ed è inclinato solo di qualche grado. La linea blu a cui io mi riferisco è quella che Gianpaolo ha segnato in rosso, alla base della zona verde. Da questa linea in giù c'è il massello che ho detto (che devo fare). Questo massello è in pratica una "ordinata spessa raccordata" , come quella che hai sul bellona nella stessa posizione.
Comunque provo a farlo e poi vediamo se le cose "quadrano".
ciao, e vai avanti col Bellona. oldboy

Ciao. Ho fatto un massello provvisorio, con un pezzo di balsa. Ho fatto qualche listello col cartoncino di una scatola, per far vedere il concetto del percorso del fasciame, che io memorizzo come simile a quello dei vascelli a più ponti, esempio il Bellona. Ho evidenziato la mensola goffrata che si vede sui disegni del museo. In realtà non farà parte del massello perchè sarà un pezzo staccato, fissato al fasciame.
Per Gianpaolo: il particolare 328 è il tavolato del ponte del casseretto (non sono sicuro che possa ancora essere chiamato "cassero" ) che è quasi totalmente a sbalzo e comprende due wc ( i numeri 329 ) e un vano alle spalle dei medesimi. Il vano potrebbe essere la "cale a biscuit" oppure il deposito ...della carta igenica


Ciao. oldboy

Ciao, credo che tu sia sulla strada giusta...confrontando la prova che hai eseguito e le viste che avevi inserito precedentemente mi sembra che ci sia corrispondenza geometrica.

...anche il listello in cartone afferma che sei insuperabile

ciao oldboy
hai le maestranze in sciopero?
oppure hai finito la scorta del legno?
saluti

Ciao ragazzi!
Questa sera ho voglia di fare un pò di "bar sport" con auto-sfottimento tipo serata al bar, appunto, altrimenti questo hobby diventa una cosa seria e invecchiamo credendo di fare chissà cosa..
@ Gianpaolo: no, non ci sono problemi logistici o ambientali in cantiere, è che ho "fatto il furbo". Pensando di esser molto capace di fare gli scafi, ho iniziato convinto di far convivere le ordinate della scatola di montaggio, che sono poche e quindi non mi convincevano, con quelle autocostruite ricavate dal disegno del museo, che ne prevede quasi il doppio.. C'è da dire che le ordinate della scatola non hanno alcun punto di riferimento per l'allineamento in montaggio. Ma tanto io sono molto capace...Il risultato è stato il mucchietto di ordinate rese inservibli dai vari tentativi di adattamento, che metto qui in foto:

Dopo le canoniche sette fette ho capito che era polenta e mi sono deciso a lavorare seriamente. Quindi mi sono deciso a tagliare le ordinate in base al solo disegno del museo. La chiglia è quella della scatola, in quanto identica al disegno del museo. Ovviamente ho aggiunto io le cave mancanti per ospitare tutte le ordinate non previste dalla scatola.
Oggi ho fatto la prova di incastro:

Nel fare questo percorso costruttivo ho avuto modo di accorgermi che devo prestare molta attenzione al disegno del museo, perchè ci sono molti dettagli che sfuggono se lo si osserva con l'aspettativa che sia tutto ben esplicitato. Invece direi che è "criptico" o per meglio dire è un vero e proprio disegno tecnico, senza le evidenziazioni tipicamente rivolte ad un pubblico generico.
Per quanto riguarda i materiali, ho scoperto che il compensato spesso 5mm è speciale, dicono per modellismo, e costa 50 euro/mq. Più del prosciutto crudo al kg. ...
Direi che il lavoro è iniziato ieri.
@ magna, non fare il monello coi listelli di cartone, stai bravino...
ciao. oldboy

Ciao Giuseppe, se posso darti un consiglio non fare l'errore che ho fatto io sulla royal caroline. Segui un progetto solo, se ora stai facendo lo scafo non mischiare le due fonti (kit-disegno del museo) altrimenti poi potresti trovarti in difficoltà...
Buon lavoro e salutami il maestro d'ascia
Ciao

ciao giuseppe
allora la "colpa" non era delle maestranze, ma della Direzione Lavori!
penso che tu abbia scelto il piano più fedele.
sei fortunato che almeno la chiglia combaci.
concordo con il fatto che più osservi un piano, più scopri nuovi particolari.
buon proseguimento

Ciao. Piccolo avanzamento lavori. Ho ricavato le ordinate dal disegno del museo, unica fonte a cui mi riferisco, i pezzi della scatola erano solo per cercare di risparmiare lavoro. Siccome sono un pò pigro nel fare dime di supporto al lavoro, per l'assemblaggio sulla chiglia mi sono arrangiato col sistema che metto in foto. La base di appoggio è una tavola di laminato per mobili, avanzata da un mobile smontato. Queste tavole hanno una planarità quasi "meccanica" e vanno bene come appoggio per ottenere posizionamenti in squadra. I riferimenti di livello li ho presi su una linea d'acqua, puntando con lame di cutter in modo da avere punti precisi.La foto si spiega da sola:

Proseguendo col metodo di montaggio:

Tutte le ordinate assemblate:

Ho usato vinavil, ma per bloccare i tondini da 6 mm lungo tutta l'ossatura ho applicato il ciano sui tondini già infilati, perchè è fluido e penetra nelle giunzioni. Non potevo usare vinavil perchè i fori di passaggio di tondini erano giusti-giusti e la colla densa sarebbe stata asportata ammassandosi tutta nei primi centimetri di lunghezza, impedendo lo scorrimento dei tondini.
E' stata una soddisfazione constatare che i fori sono risultati tutti allineati nonostante la lavorazione manuale.
Sotto alla chiglia ho già fatto i fori per infilarci poi i tondini di sostegno del modello finito.
Prossimo lavoro sono i blocchetti di prua e di poppa, ma devo sospendere i lavori per qualche giorno per impegni extra casalinghi.
Una considerazione che probabilmente solleverà qualche incredulità: secondo il mio colpo d'occhio, qualche ordinata non è disegnata con le dovute dimensioni, perchè da prove di applicazione listelli ci sono dei vuoti che non mi aspettavo. C'è da dire che questo scafo ha linee molto più filanti di quelle del vascello, quindi può darsi - ci conto molto - che sia io a sbagliare. Al limite farò interventi "extra"...
Saluti anche dal Maestro d'Ascia ( quando sono in cantiere non mi molla mai: fa finta di dormire su un cuscino vicino al termosifone ma io so che mi controlla...).
Ciao. oldboy